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Riapre la Vaticana

Cara Biblioteca ti scrivo


di Cesare Pasini

Alla vigilia della riapertura della Vaticana, il prossimo 20 settembre, sono andato a rileggermi le risposte alle newsletter inviate agli amici e studiosi della biblioteca, che sono ormai più di 15.000. Oltre l'incoraggiamento a proseguire, molti esprimevano incertezza sull'andamento dei lavori.Per esempio, nel maggio 2009:  "Apprezzo molto le informazioni da Lei inviatemi circa i lavori che fervono per restituirci la Biblioteca, parte integrante della vita di noi studiosi. Ma veramente potremo contare sulla reale apertura nel 2010? Spero ardentemente che la promessa venga mantenuta!".
Qualcuno accennava a come viveva la chiusura:  "Grazie infinite per le notizie sulla Biblioteca Vaticana e sullo stato dei lavori, che ci consente di sperare che presto potremo riprendere i nostri studi. Senza la Biblioteca, ma direi senza "l'ambiente" della Biblioteca, ogni studio perde qualcosa, non soltanto sotto il profilo strettamente bibliografico, ma anche sotto quello indefinibile e indescrivibile, spirituale, per quel qualcosa di indecifrabile che aleggia nella Biblioteca e si trasfonde nell'animo dello studioso. In una parola:  la Biblioteca Vaticana ci manca molto".
Nel dicembre 2009, quando nella newsletter fu comunicata ufficialmente la data della riapertura, ci fu soddisfazione e persino commozione, magari con un po' di retorica:  "Bravissimi!!! Avete bruciato un po' i tempi. Aspetto con ansia l'ora fatidica"; e ancora:  "Grazie, grazie davvero moltissimo delle magnifiche notizie. Anche noi abbiamo sentito la mancanza della "nostra" Biblioteca e di tutti coloro che ce la conservano in modo tale da farcene avvertire così fortemente la nostalgia".
Più in là, in risposta alla newsletter di fine giugno 2010, arrivarono le e-mail che domandavano come iscriversi, o ponevano quesiti sulle ricerche da riprendere o iniziare. Ormai si stava rientrando nell'alveo della normalità e si scriveva per esprimere la serenità dell'ultima attesa, mescolata talora al desiderio impaziente di poter riprendere gli studi:  "Da studiosa e affezionata frequentatrice della Biblioteca Vaticana sono davvero felice delle notizie contenute in questa newsletter. Non vedo l'ora di poter tornare a consultare i manoscritti". C'era anche chi assicurava di non aver mai avuto dubbi:  "Non dubitavo che la Biblioteca Vaticana avrebbe rispettato i tempi e, con un pizzico di vanità, mi fa piacere dire:  L'avevo detto!". Avessero visto in certi momenti il cantiere, con i lavori che sembravano non finire mai!
Ho attinto alle moltissime e-mail ricevute per ripercorrere gli anni di chiusura e soprattutto l'attesa per la riapertura. Che, pur non solennizzata da specifiche iniziative, viene percepita come un momento di festa che accomuna studiosi e amici di ogni parte del mondo. Forse questa ampia partecipazione è conseguenza delle fatiche e dei disagi comuni di questi tre anni, che hanno richiesto e favorito una progressiva maggiore conoscenza attraverso vari canali, a partire appunto dalla newsletter. Passata infatti l'iniziale incomprensione con gli appelli contro la chiusura ormai fissata, considerata la necessità imprescindibile dei lavori e conosciute più da vicino le attività in corso e i traguardi da raggiungere, ci si è trovati solidali - dentro e fuori la Vaticana - a sostenere e affrettare il compimento del cammino intrapreso. E posso assicurare che anche questo clima ha prodotto frutti positivi.
Certo, ora tutto è come messo di nuovo alla prova:  bisogna far ripartire ogni cosa con la competenza di prima e le innovazioni introdotte:  dall'ingresso, con il rifacimento dello scalone d'onore e la creazione di un passaggio diretto all'ascensore, alle procedure informatizzate, con cui vengono semplificati e ordinati l'ingresso, i passaggi e i vari servizi. Nel guardare in questi giorni la biblioteca tornata silenziosa e splendente nei suoi marmi - sono ormai un ricordo i rumori e le polveri che si infiltravano dappertutto - ho capito che manca solo la presenza amica dei nostri studiosi:  sappiano di essere vivamente attesi. E per tutti il convegno che si terrà a novembre e la mostra che si aprirà in quegli stessi giorni saranno un'occasione eccezionale per conoscere la Vaticana rinnovata.