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L’annuncio del Vangelo nel mondo di oggi

Dinamismo
del rinnovamento

di Gualtiero Bassetti
Arcivescovo metropolita di Perugia - Città della Pieve

Forse mai come oggi si ha la percezione concreta di vivere in un eccezionale e delicatissimo periodo di transizione storica. Un momento di passaggio caratterizzato da profondi mutamenti culturali, geopolitici ed economici che, velocemente e bruscamente, stanno ridisegnando la geografia morale e culturale del mondo in cui viviamo. In questo particolare crinale della storia, l'esortazione apostolica Evangelii gaudium assume un'importanza fondamentale.
Importanza che supera la stessa dimensione programmatica del testo e si innesta nella consapevolezza della dimensione e del senso della storia, che è storia della salvezza. La linea di collegamento tra il concilio, la sua costituzione sulla Chiesa Lumen gentium, l'esortazione apostolica di Paolo vi Evangelii nuntiandi e il testo di Papa Francesco si combina con il binomio evangelizzazione e Chiesa missionaria che è alla base dell'Evangelii gaudium.
È ora e adesso, infatti - in un contesto sociale segnato da una stagnazione paralizzante e da un immobilismo angoscioso - che il vescovo di Roma, in totale controtendenza, sta incitando con forza tutti gli uomini a mettersi in movimento, ad andare, a uscire. Con una dinamicità che è richiamo gioioso e non costrittivo, rivolto prima di tutto alla Chiesa, che per sua natura non può non essere missionaria e deve avere "porte aperte" per "giungere alle periferie umane". Solo da questo dinamismo può scaturire "un improrogabile rinnovamento ecclesiale".
Questo rinnovamento è, dunque, prima di tutto, un invito alla purificazione dei cuori, ad alzare senza indugi gli occhi verso la Gerusalemme celeste, ad affrontare con coraggio le sfide attuali, a superare tutte le tentazioni e, soprattutto, ad annunciare il Vangelo. Una Chiesa che non annuncia il Vangelo resta ritirata nelle stanze vuote di una mondanità spirituale che non produce frutto.
Allo stesso tempo, l'opzione per i poveri - "categoria teologica prima che culturale, sociologica, politica o filosofica" - assume una indiscutibile centralità in questo periodo storico. Oggi, infatti, milioni di esseri umani disperati cercano, sempre più insistentemente, di trovare una speranza di vita migliore nel mondo occidentale. Che invece è caratterizzato da "una diffusa indifferenza relativista", da una cultura dell'apparenza e del provvisorio, da "una società materialista, consumista e individualista" e da un processo di secolarizzazione che "tende a ridurre la fede e la Chiesa all'ambito privato e intimo" si legge nell'Evangelii gaudium.
Parole e significati che rappresentano le grandi "sfide del tempo presente" e che, tra l'altro, ben si addicono alla riflessione sulla contemporaneità che, proprio in questi giorni, ad Assisi, città simbolo del dialogo, alcuni intellettuali cattolici e laici italiani cercheranno di portare avanti, sulla scia delle parole di Papa Francesco, in un convegno promosso dal Progetto culturale della Conferenza episcopale italiana e dalla Conferenza episcopale umbra. Con un'iniziativa che, nella consapevolezza dei propri limiti, si propone tre mete: uscire da schemi interpretativi consueti; cercare paradigmi e contaminazioni culturali finora poco usuali; rendere un servizio alla Chiesa e al vescovo di Roma.