Nuova evangelizzazione e identità nazionali

L'Africa
e il vento della globalizzazione


Il 23 aprile, presso la Pontificia Università Urbaniana, verrà presentato il libro New Evangelisation, Globalisation, African Cultures (Città del Vaticano, Urbaniana University Press - Pontificium Consilium de Cultura, 2009, pagine 271, euro 20) che raccoglie, a cura di Richard Rouse, gli atti del terzo African Continental Meeting tenutosi in Tanzania nel luglio 2008. Pubblichiamo il testo della prefazione.

di Gianfranco Ravasi

Fino a qualche anno fa dominava una quasi-certezza. Il vento impetuoso e vincente della globalizzazione avrebbe spazzato via tutte le resistenze locali con le loro tradizioni arcaiche, i loro simboli e miti, la varietà dei linguaggi, il folclore e le diverse espressioni culturali autoctone. Qualcosa di vero c'era in questa convinzione ed effettivamente in qualche aspetto essa si è attuata. Infatti, anche in un mondo così simile a un arcobaleno di civiltà, come è l'Africa, e nel suo tessuto così fitto di spiritualità e di costumi radicati, si è infiltrata la nebbia della secolarizzazione che trascina con sé indifferenza e nuove idolatrie. Si è imposto il modello economico occidentale e sono spuntate anche sui tetti delle capanne dei villaggi le parabole televisive che rappresentano e realizzano una nuova comunicazione integrata e globale.
Bisogna, però, registrare con altrettanta sincerità una smentita a quella certezza. Il vento della globalizzazione ha visto inaspettatamente ergersi come un baluardo la foresta solida delle identità nazionali, delle religiosità indigene, dei sistemi e dei modelli tradizionali, al punto tale che ormai si è dovuto coniare un altro termine dal valore emblematico, "glocalizzazione", che in sé intreccia sia l'omogeneità planetaria sia la singolarità locale.
In questo orizzonte fluido e ancora in formazione, hanno deciso di avventurarsi i vescovi dell'Africa continentale con alcuni loro collaboratori, accogliendo l'invito del Pontificio Consiglio della Cultura a ritrovarsi a Bagamoyo in Tanzania proprio per delineare una mappa degli itinerari possibili di una nuova evangelizzazione nel contesto sopra descritto. I risultati dei loro percorsi tematici di ricerca sono ora raccolti in questi atti del convegno che svelano una gamma molto variegata di soggetti esaminati, vagliati e studiati. Il volume potrà trasformarsi, allora, in un sussidio prezioso per altri ambiti dell'Africa, ma anche per altri continenti che vivono esperienze analoghe, sia pure con connotazioni diverse.
Sfilano, così, in queste pagine argomenti capitali come quelli dell'inculturazione, della tradizione, dell'evoluzione socio-culturale, della secolarità positiva e del suo antipodo che è la secolarizzazione, del nuovo umanesimo, dell'etica e dei suoi valori permanenti, del dialogo interculturale, dei modelli di vita individuale, familiare e sociale, delle risorse insite alle civiltà africane, della riconciliazione, della formazione sacerdotale e così via. Sono queste le sfide che si presentano alle Chiese, coinvolgendole in modo inedito e costante, e che rendono la pastorale un campo aperto, vivo e fecondo.
In esso, come suggerisce il messaggio di Papa Benedetto XVI, si devono incrociare i due impegni fondamentali, l'evangelizzazione della cultura e l'inculturazione del Vangelo. Concludiamo, allora, con l'auspicio che - anche attraverso questi contributi di ricerca e di proposta - si riesca in pienezza a compiere la prospettiva che il Papa Giovanni Paolo II disegnava davanti all'episcopato del Kenya durante il suo viaggio in Africa nel 1980:  "L'inculturazione sarà realmente un riflesso dell'incarnazione del Verbo, quando una cultura, trasformata e rigenerata dal Vangelo, produce nella sua propria tradizione espressioni originali di vita, di celebrazione, di pensiero cristiano".



(©L'Osservatore Romano 19 aprile 2009)
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