Il 20 settembre 2010 riaprirà la Biblioteca Apostolica

I gabbiani della Vaticana


di Cesare Pasini

Alla Biblioteca Vaticana aspettiamo una delegazione di gabbiani con una rimostranza prevedibile, ma di non facile soluzione. Il fatto è presto spiegato:  una dozzina di loro stavano stabilmente appollaiati ogni mattina sul braccio lungo della gru utilizzata per i lavori alla Biblioteca Apostolica Vaticana. Ora che i cantieri stanno smobilitando e la gru è stata smontata, i gabbiani sono rimasti senza il loro posto di privilegiata osservazione. Si spera di riuscire a dirottarli su qualche cantiere nelle vicinanze, con la sua bella gru a fare da attrattiva.
Spero però che anche gli animalisti più sensibili non si lamenteranno dello smantellamento, splendido effetto collaterale della conclusione di gran parte dei lavori. È tempo di annunciare la data di riapertura della biblioteca:  lunedì 20 settembre 2010, e cioè qualche mese prima delle previsioni.
Il compito è sempre lo stesso:  accogliere studiosi in un clima di raccoglimento e con spirito di ricerca. La normalità per la Vaticana. Una normalità che ci è mancata a lungo. È stato anomalo operare in una biblioteca senza poter svolgere il principale compito a cui si è deputati mettendo a disposizione gli archivi. Riaprendo entro i tre anni programmati per i lavori, per prima cosa vogliamo ringraziare anticipatamente quanti torneranno a studiare in Vaticana, restituendo alla biblioteca il suo ruolo e a noi la gioia di garantire il funzionamento dell'istituzione.
È soprattutto questo che ci interessa. Per questo a quanti chiedono cosa faremo per la riapertura della biblioteca il mattino del 20 settembre 2010 rispondo che non faremo nulla e che ci limiteremo a riaprire. Non si potrà negare l'emozione di tornare ai propri posti di servizio, ma l'avvenimento sarà soprattutto la presenza dei visitatori. Qualche mese dopo, dall'11 al 13 novembre 2010, è previsto un convegno sulla Vaticana come luogo di ricerca e come istituzione al servizio degli studiosi. In quell'occasione sarà anche allestita una mostra al Braccio di Carlo Magno e lo scopo è quello dichiarato nel titolo:  "Conoscere la Vaticana. La Biblioteca Apostolica Vaticana:  una storia aperta al futuro". L'Ufficio Filatelico e Numismatico Vaticano, da parte sua, emetterà una serie di francobolli dedicati alla biblioteca.
Ma la Vaticana negli ultimi anni ha continuato a lavorare anche a porte chiuse, ad esempio con la partecipazione al settantacinquesimo Congresso mondiale dell'International Federation of Library Associations and Institutions, a Milano dal 23 al 27 agosto scorso. Nei giorni successivi, nella conferenza "satellite" organizzata a Roma dal 31 agosto al 2 settembre presso l'Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario (Icpal) e dedicata alla conservazione del patrimonio documentario delle biblioteche. In quella sede la Vaticana ha esposto le attività del laboratorio di restauro e di quello fotografico. Ne è nata l'occasione per verificare ancora una volta come condividendo esperienze si moltiplichino i risultati legati alla conoscenza.
Una specifica occasione per instaurare questo tipo di collaborazione in un contesto di particolare prestigio è stata offerta, negli scorsi mesi, dall'inserimento della Biblioteca Vaticana nel Virtual International Authority File (Viaf), l'istituzione deputata a creare un authority file d'impostazione universale, che colleghi linguaggi e scritture dei differenti popoli:  latini e anglosassoni, greci, slavi, indiani, cinesi, giapponesi. La Vaticana si trova così a condividere in questa istituzione - assieme alla Library of Congress, alla Deutsche Nationalbibliothek, alla Bibliothèque Nationale de France e all'On-line Computer Library Center (Oclc) - tutta la ricchezza di una simile iniziativa, che soprattutto conforta per il significato di unità e collaborazione  fra  popoli e culture che esprime.
Un'attenzione ai rapporti con l'esterno che si è concretizzata anche con il rinnovamento del sito in rete dove si troverà una più organica strutturazione del catalogo editoriale per quanto riguarda la ricerca e l'ordinazione dei volumi e la possibilità di effettuare richieste di riproduzioni fotografiche, che dovrebbero così essere espletate più velocemente che in passato.
Tutto questo è frutto del lavoro di molte persone, dal personale della biblioteca, ai servizi tecnici, alle imprese che hanno lavorato ogni giorno. Ma va ricordato anche il contributo dei benefattori. Alcuni hanno rivolto la loro attenzione al restauro dei manoscritti, come re Carl XVI Gustaf o la Stiftelsen Marcus och Amalia Wallenbergs Minnesfond, che ha stanziato un cospicuo fondo dedicato in particolare ai manoscritti appartenuti a Cristina di Svezia. Ancora dalla Svezia, in particolare da Åke Bonnier, decano della Chiesa di Svezia, in uno spirito di autentica considerazione per la cultura e schietto ecumenismo abbiamo ricevuto uno stanziamento per iniziare la catalogazione informatica degli incunaboli.
L'elenco completo dei benefattori è stato inserito in una apposita pagina del sito della biblioteca, dove è contenuto anche l'invito a unirsi a questo canale di aiuto, prezioso nel piccolo e nel grande, inviando liberi contributi per l'acquisto di fondi manoscritti, stampati, stampe, monete, medaglie o di singoli volumi, per la realizzazione di specifici progetti di catalogazione, per la manutenzione ordinaria del nostro patrimonio, per altre iniziative ancora. La Vaticana continuerà a offrire i propri servizi in totale gratuità, come segno del valore che riconosce alla cultura. I contributi che riceve sono una conferma della percezione e condivisione, da parte di molti, di questo spirito.



(©L'Osservatore Romano 14-15 dicembre 2009)
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