Il cardinale Scherer ricorda la figura di san Bonifacio

Sulle orme
dei grandi missionari


San Paolo, 12. "Nella Chiesa del passato e del presente abbiamo, per fortuna, molti esempi eccellenti di sacerdoti che sono stati pastori vigilanti e coraggiosi del gregge di Cristo", In questa settimana in cui si chiude l'Anno sacerdotale, l'arcivescovo di San Paolo (Brasile), il cardinale Odilo Scherer, ha chiesto ai presbiteri di seguire l'esempio dei grandi sacerdoti della Chiesa. Il porporato ha offerto la sua riflessione attraverso un articolo pubblicato sull'edizione di questa settimana della rivista arcidiocesana "O São Paulo".
Si tratta di sacerdoti che sono stati "guide sagge e decise, che hanno aiutato la barca di Cristo ad attraversare i mari agitati della storia", osserva il porporato, per il quale ricordare il loro esempio "è stato un gran bene portato dall'Anno sacerdotale".
Il cardinale Scherer cita la figura di san Bonifacio, che la Chiesa ha ricordato il 5 giugno. "Monaco inglese, ha promosso all'inizio dell'ottavo secolo, con coraggio e dinamismo, in varie regioni della Germania, qualcosa che oggi chiameremmo "nuova evangelizzazione". Per questo, è noto come apostolo della Germania".
"È stato - rileva ancora il porporato - vescovo, pastore sollecito e vigilante sul gregge e martire di Cristo. In una lettera al clero, parla della missione di governare la Chiesa:  "La Chiesa è come una grande barca, che naviga per il mare di questo mondo. Scossa dalle varie onde delle tentazioni, non deve essere abbandonata a se stessa, ma governata"".
Secondo l'arcivescovo di San Paolo, di fronte alle sfide e alla difficoltà che affrontava, Bonifacio confessava di aver voglia di abbandonare il timone della barca di Cristo, "ma l'esempio dei grandi e santi pastori della Chiesa gli restituiva le forze per restare saldo nella sua missione".
"Diceva ai sacerdoti:  restiamo fermi nella giustizia e prepariamo la nostra anima alla prova. Sopportiamo i ritardi di Dio; confidiamo in colui che ha posto su di noi questo fardello. Non potendo sostenerlo da soli, confidiamo nell'aiuto di colui che è onnipotente e ci dice:  il " mio giogo è dolce e il mio carico leggero"". Bonifacio - si legge ancora nell'articolo del porporato - ha parole ispirate per incoraggiare i pastori del popolo:  "Restiamo fermi nel combattimento, perché si sono abbattuti su di noi giorni di angoscia e di tribolazione. Non siamo cani muti, non siamo sentinelle messe a tacere, non siamo mercenari che fuggono dai lupi, ma pastori solleciti, vigilanti sul gregge di Cristo".
Il cardinale cita ancora il santo monaco inglese:  "Finché Dio ci darà la forza, predichiamo tutta la dottrina del Signore ai grandi e ai piccoli, ai ricchi e ai poveri, a ogni classe ed età, in modo opportuno e inopportuno".
Bisogna seguire le orme dei grandi sacerdoti come san Bonifacio, conclude il porporato, ma più ancora "seguire l'esempio di Cristo".



(©L'Osservatore Romano 13 giugno 2010)
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