I programmi scolastici di oltre ottant'anni fa

Buonsenso spicciolo


di Giulia Galeotti

Mentre l'Italia del tempo attraversava, forse, i mesi più bui della sua storia, in previsione dell'inizio del nuovo anno scolastico nell'ottobre del 1924, il maestro Francesco Coletta redige il "Programma didattico annuale per gruppi di lezioni" per la sua classe, la terza elementare - sezione c - della scuola mista Vittorino da Feltre di Ferentino, nel basso Lazio.
Il Paese, la società e la scuola che risultano dalla lettura di questi cinque fogli protocollo, molto curati, vergati in una perfetta calligrafia senza alcuna sbavatura di pennino, riportano a un mondo molto più distante dei soli 86 anni che ci separano da allora. La mano sapiente che scende in dettaglio sul percorso da fare (mentre, timidamente e con tocco davvero lieve, una matita annoterà, sulla destra, le date in cui il programma verrà effettivamente svolto) e le pagine, ormai ingiallite, catapultano il lettore nel teatro di una scena e di una storia in cui si ritrova davvero poco di noi, oggi.
L'orario scolastico è quello tradizionale delle settimane italiane, prima che la divinità anglosassone giungesse a irrorarne le radici, modificando finanche il nostro calendario settimanale. Il Coletta riempie così le mattine della terza c dal lunedì al sabato, dalle 8.30 alle 13, con due pause (10.15-10.30:  "riposo, cesso, esercizi ginnastici"; 11.45-12:  "riposo, canto corale").
L'Italia che viene imposta agli alunni è sì un Paese modellato dalla dittatura, tarato sui miti e le bugie fasciste (l'ultimo punto del programma di storia prevede di occuparsi de "l'Italia di oggi, cresciuta di potenza all'estero, disciplinata e laboriosa nell'interno"), ma sfogliando le pagine l'impressione è che siano state scritte da un padre attento, che si dedica alla crescita e alla cura globale dei suoi figli. La lettura richiama così le celebri parole del maestro O'Halloran, che ebbe il non facile compito di avere un indomito Frank McCourth tra i suoi banchi:  "la mente è un tesoro che dovreste riempire bene, è l'unica parte di voi in cui il mondo non può ficcare il naso".
Il prospetto del maestro Coletta si apre con la Religione. "Per tutto l'anno:  breve canto in forma di preghiera, come inizio della lezione"; tra i nove punti del programma, articolato principalmente in maggiori feste liturgiche, vita di Gesù e parabole, colpiscono in particolare "Riflessioni sul segno della Croce" e "L'invocazione Padre Nostro nel suo significato di confidenza in Dio e di fratellanza umana".
Si passa poi agli Insegnamenti artistici, che si articolano in canto ("canti corali per imitazione a soggetto religioso e patriottico":  per l'8 novembre, la matita annota a margine "inno alla bandiera"), disegno ("per tutto l'anno:  dopo conveniente preparazione, atta a suscitare l'entusiasmo e lo stimolo, si inizierà il Calendario della Montesca, il quale sarà lo specchio fedele dei gusti e dei particolari momenti spirituali dei singoli disegnatori"), bella scrittura ("con semplici fregi ornamentali"), recitazione e lettura espressiva.
Tra i tanti punti della voce "Lingua italiana", ritorna la relazione con il dialetto che, come noto, fu a lungo, prima dell'intervento della televisione, uno scoglio non facile. Così, se la lettura si articola anche in "correzione dei difetti di pronunzia dialettali", la voce "Esercizi ortografici" pone particolare enfasi sulla "traduzione dal dialetto alla lingua di vocaboli in relazione alla nomenclatura degli oggetti d'uso personale, scolastico, familiare. Modi di dire e proverbi dialettali e loro traduzione" (il programma di Geografia include anche lo studio de "la lingua che fonde tutti i dialetti"). Tra i "Componimenti", è prevista anche la "compilazione di moduli, indirizzi, cartoline vaglia, bollettini di spedizione. Compilazione di cartoline, biglietti d'invito, telegrammi", mentre alla voce "Diario della vita di scuola" si legge "a grado a grado l'alunno scriverà pure quanto gli sia stato occasione di dolore o di soddisfazione morale, in rapporto al suo stesso contegno. In tal modo il fanciullo si abitua a un utile ripiegamento spirituale, che gli dà modo di conoscersi meglio e giudicarsi sinceramente".
Colpisce il buon senso, spicciolo, di alcuni punti del programma scolastico, buon senso presente innanzitutto alla voce "Nozioni varie". Tra queste, il maestro Coletta pone al primo punto l'Igiene del corpo umano, quindi la Casa igienica ("come conciliare igiene e bellezza anche per chi non sia ricco") e le Malattie contagiose ("l'abitudine di sputare in rapporto alle norme di buona educazione e di igiene e alla diffusione di molte malattie"). Anche lo studio del corpo umano, delle sue parti e funzioni, è orientata - accanto alla teoria - su aspetti pratici. Così, in tema di Digestione troviamo nozioni di "acqua potabile e non potabile, modo di purificarla", mentre la Circolazione si sostanzia anche in "vesti e calzature", e la Respirazione include "il tabacco e i danni che arreca all'organismo".
Ampio spazio quindi alla Storia (si inizia, punto 1, con "Schiavi in casa propria:  i padri dei nostri nonni. Gli oppressori maggiori. Condizioni spirituali degli oppressi, il bisogno di libertà"), e alla Geografia, il cui programma prevede anche la conoscenza della città e i rudimenti di una moderna educazione civica ("la legge, uguale per tutti gli italiani, li protegge e li affratella"; "l'esercito che unisce tutti i figli d'Italia per la difesa comune").
Se la voce "Occupazioni intellettuali ricreative" si articola in racconti del maestro e giuochi d'intelligenza ("sciarade ed indovinelli", "proverbi la cui interpretazione esiga uno sforzo intellettuale"), la vera perla è il programma di Ginnastica. "Educazione dei movimenti:  alzarsi e uscire dal banco senza far rumore; uscire dall'aula senza affollarsi alla porta; camminare con leggerezza e con grazia".



(©L'Osservatore Romano 15 settembre 2010)
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