Un ponte ideale nel centocinquantesimo dell'Unità

di FRANCO FRATTINI

Sulla scia di una positiva e assai apprezzata consuetudine, quest'anno, in occasione dell'82° anniversario dei Patti Lateranensi e del 27° dell'Accordo di modificazione del Concordato, Palazzo Borromeo ospita due capolavori del genio artistico italiano: la Santa Lucia, Patrona di Siracusa, attribuita al Maestro dell'Osservanza, tra i principali interpreti dell'arte senese del Quattrocento, e la Trinità di Lorenzo Lotto, pittore veneto giunto per volere di Papa Giulio II a Roma nel 1509, a cui sarà dedicata un'importante e più doviziosa mostra presso le Scuderie del Quirinale.
Si tratta di due opere che idealmente collegano tutta la nostra penisola e che, non casualmente, sono state scelte per celebrare contestualmente il 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Perché, come più volte sottolineato dal presidente della Repubblica e dallo stesso Santo Padre, la storia e la cultura del nostro Paese sono profondamente segnate dalla presenza e dall'influenza spirituale della Chiesa cattolica, la quale pertanto assume un ruolo di primo piano anche nella rievocazione del suo processo di unificazione. Vorrei rilevare, in questa occasione che ricorda l'intesa tra Chiesa e Stato, come il nostro Paese, nell'anno in cui celebra il 150° anniversario dell'unità nazionale, può dirsi orgoglioso di considerare la libertà religiosa tra i suoi valori fondanti, parte integrante della nostra identità culturale e ispirazione prioritaria della nostra azione di politica estera.
La presenza dei due capolavori a Palazzo Borromeo è stata resa possibile anche grazie alla Fondazione Bernareggi di Bergamo, ove è custodita la Trinità, e alla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, proprietaria della Santa Lucia, che con il loro generoso contributo testimoniano l'altissima considerazione che l'Italia tutta, istituzioni e società civile, nutre nei confronti del Santo Padre e della Santa Sede. Vorrei infine sottolineare come nel promuovere questa iniziativa, l'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede, pur nell'assoluta peculiarità di essere una rappresentanza diplomatica con sede nella propria capitale, abbia realizzato il core business di ogni nostra missione diplomatica, ossia promuovere il meglio della creatività italiana - compreso il nostro patrimonio artistico-culturale - e, ove possibile, concepirlo come strumento per consolidare e intensificare le relazioni bilaterali nei Paesi di rispettivo accreditamento.



(©L'Osservatore Romano 18 febbraio 2011)
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