A colloquio con il sindaco di Introd

Cittadinanza onoraria
per Benedetto XVI


di Nicola Gori

Introd avrà un nuovo e illustre cittadino:  Benedetto XVI. L'annuncio è stato dato dal sindaco Osvaldo Naudin, che da trenta anni guida il Comune valdostano. Le motivazioni del conferimento della cittadinanza sono essenzialmente riconducibili a tre, come ha spiegato il sindaco in un'intervista a "L'Osservatore Romano":  "Per la partecipazione alla vita del paese, per l'apprezzamento verso il territorio e per l'entusiasmo dimostrato nel trascorrere i periodi vacanza tra le nostre montagne".

Come  ha  accolto  la  popolazione  il conferimento  della  cittadinanza  a  Benedetto XVI?

Direi con molto entusiamo. E il documento con il quale il consiglio comunale ha conferito all'unanimità la cittadinanza onoraria al Papa esprime molto bene, nell'ufficialità del linguaggio, il sentimento della popolazione:  "La comunità di Introd di profonda tradizione cattolica riconoscendo nel Romano Pontefice una guida sicura e un maestro per l'umanità intera, desidera esprimere la riconoscenza di un piccolo ma fiero popolo di montagna, grata di poter accogliere per la terza volta il Papa per le sue vacanze estive. La presenza del successore di Pietro a Les Combes, località che egli ha dichiarato di amare, così come l'amò il suo predecessore, l'indimenticabile Giovanni Paolo II, onora e dà lustro al nostro comune". Il diploma verrà consegnato a fine novembre o ai primi di dicembre, quando il consiglio comunale al completo si recherà in Vaticano per fare gli auguri natalizi al Papa.

Quale idea si è fatto del soggiorno di Benedetto XVI a Les Combes?

Ritengo di poter parlare di un'esperienza molto positiva, a parte la preoccupazione per il piccolo incidente occorso al Papa. Il Pontefice è uscito a passeggiare tutti i giorni. Ha onorato la città di Aosta con la sua presenza, incontrando i sacerdoti e la popolazione. Ha riservato poi un breve saluto anche per la micro-comunità di anziani di Introd. Vorrei ricordare che Benedetto XVI è venuto tra di noi per riposarsi, e siamo contenti che lo abbia fatto, libero di decidere quando e come incontrare o pregare con qualcuno.

La vostra comunità non è nuova a ospitare un Papa.

Effettivamente la prima volta risale al 1989, quando Giovanni Paolo II decise di trascorre le sue vacanze a Les Combes. Venne poi altre nove volte, l'ultima nel 2004. Poi, nel 2005, nel  2006  e  quest'anno,  la  nostra località  è  stata  scelta  anche  da  Benedetto XVI. La vita del paese non cambia molto con la presenza del Papa. I suoi spostamenti sono discreti e non ostacolano lo scorrere della quotidianità. La gente è molto cattolica, riservata e orgogliosa di avere come vicino di casa il Pontefice anche se solo per alcune settimane. Gli abitanti hanno un grande rispetto per il successore di Pietro. C'è una battuta che circola in paese:  "Non è da tutti i comuni avere un Papa ospite in vacanza".

Qual è la sua esperienza personale?

Credo di essere un uomo molto fortunato. Non capita spesso che il sindaco di un piccolo paese come il nostro possa ospitare due Papi. Per questo ne custodisco gelosamente i ricordi. Molto simpaticamente Giovanni Paolo II quando veniva tra noi, mi diceva:  "Siamo ancora lo stesso Papa e lo stesso sindaco". Quando il 13 luglio scorso ho accolto Benedetto XVI mi ha salutato con una battuta estremamente significativa:  "Saluto il nostro eterno sindaco". Effettivamente, è già la terza volta che mi incontra.

A Introd c'è un museo dedicato a Giovanni Paolo II. È frequentato?

Il museo dedicato a Papa Wojtyla è stato aperto nel 1996. Vi sono esposti tutti gli oggetti donati a Giovanni Paolo II durante le sue vacanze:  vestiti, paramenti liturgici, oggetti devozionali, doni di Solidarnosc. Esiste anche una sezione fotografica. Devo dire che il museo attrae molti pellegrini, soprattutto da giugno a settembre. Ormai direi che è divenuto una meta importante per una forma di turismo religioso.

Avete  organizzato  qualcosa  per  il congedo dal Papa al termine del suo soggiorno?

Abbiamo preparato una scultura in legno di noce che rappresenta un santo di cui il Papa è molto devoto. Gliela consegneremo mercoledì alla partenza, durante la cerimonia di congedo con il presidente della giunta e del consiglio comunale. Gli diremo che siamo fieri e orgogliosi di averlo ospitato e, anche se non vogliamo forzarlo, lo inviteremo a passare le vacanze tra di noi anche per il prossimo anno, con la speranza che torni.



(©L'Osservatore Romano 29 luglio 2009)
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