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PELLEGRINAGGIO GIUBILARE
DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II
IN GRECIA, IN SIRIA E A MALTA
SULLE ORME DI S. PAOLO APOSTOLO

4-9 MAGGIO 2001

     

DOCUMENTAZIONE

 

[Aggiornamento: 20.04.2001]


 

S I R I A

Al-Suriyya
Repubblica Araba Siriana
Al-Jumhuriyya al-'Arabiyya as-Suriyya

 

CATTEDRALE GRECO-ORTODOSSA
DAMASCO

Sorta nel sec. II, detta anche "Al-Mriamiyah" (in Arabo, La Mariana), la Cattedrale Greco-Ortodossa riassume in sé la storia della Chiesa e del Paese tutt'intero.

Nel 614, Gerusalemme viene conquistata dai Persiani che distruggono le chiese della città santa.  I Damasceni, preoccupati per la reliquia di Giovanni Battista, custodita nell'omonima cattedrale della città di Damasco, la nascondono in un cofano ligneo con una pergamena manoscritta in greco, e il cofano viene sepolto nel pavimento della Cattedrale.

Nel 635, i conquistatori Arabi musulmani occupano Damasco entrando da due Porte: dalla Porta Est con le armi, sotto la guida di Khaled Bin Walid, e dalla Porta Ovest, pacificamente dopo una trattativa con Sergio detto il Nazzareno (nonno di S. Giovanni Damasceno), sotto la guida di Abu Ubayda.  Le due armate arabe si congiungono presso la Chiesa di Maria, e viene di fatto sancito il destino delle chiese di Damasco: quelle nella parte est della città, conquistata con le spada, furono trasformate in moschee. mentre le 15 chiese della parte occidentale di Damasco, fra cui la Cattedrale della Città (S. Giovanni il Battista), furono chiuse.  La Chiesa di Maria, invece, trovandosi al confine tra le due zone, è dichiarata proprietà dello Stato.  Nel 706, le 15 chiese vengono restituite al culto, eccezione fatta per la Cattedrale di Giovanni Battista, dove il Califfo Omayyade Al-Walid decide la costruzione di una grande moschea, dando ai cristiani, in cambio, la Chiesa di Maria.  Duranti gli scavi gli operai scoprono il cofano con il teschio del Battista, venerato nell'Islam sotto il nome del Profeta Yahya.  Il Califfo fa costruire allora  l'attuale Cupola sopra la reliquia di Giovanni Battista, all'interno della Sala di Preghiera della Moschea.

"La Mariamita" è, da allora, la Cattedrale di Damasco.  Venne saccheggiata e bruciata ripetutamente, nel 950 da Ahmad Bin Tulun, nel 1009 dal Califfo Fatimide Al-Hakim Bi-'Amrihi, nel 1260 dai Tartari e nel 1401 da Tamerlano.  Nel 1540 i cristiani Damasceni furono massacrati dai Tartari e i loro teschi accumulati al nord della Porta di Touma, in un luogo tuttora chiamato "Colle delle teste (dei teschi)".  Ulteriori colpi furono inferti dal tremendo terremoto del 1759 e dai massacri dei cristiani Siriani e Libanesi nel 1860: morirono allora più di 9.000 cristiani Damasceni, secondo i dati del Patriarcato Greco-Ortodosso, e furono distrutte tutte le chiese e parte dei quartieri cristiani della città.  Caddero molti martiri fra cui il sacerdote greco-ortodosso della Curia patriarcale ortodossa Yusef M'hanna, beatificato dal Santo Sinodo Antiocheno (ottobre 1993).

L'attuale Cattedrale, dedicata alla Dormizione della Vergine Maria, è stata ricostruita a partire dal 1870.

Capacità: circa 600 persone.

 

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