The Holy See Search
back
riga

 

SYNODUS EPISCOPORUM
BOLLETTINO

della Commissione per l'informazione della
X ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA
DEL SINODO DEI VESCOVI
30 settembre-27 ottobre 2001

"Il Vescovo: Servitore del Vangelo di Gesù Cristo per la speranza del mondo"


Il Bollettino del Sinodo dei Vescovi è soltanto uno strumento di lavoro ad uso giornalistico e le traduzioni non hanno carattere ufficiale.


Edizione italiana

02 - 29.09.2001

SOMMARIO

CALENDARIO DEI LAVORI SINODALI

30 settembre - Domenica

09.30
Solenne inaugurazione e concelebrazione della Santa Messa nella Basilica Patriarcale di San Pietro

1 ottobre - Lunedì

09.00-12.30
1ª Congregazione Generale
Saluto del Presidente Delegato
Relazione del Segretario Generale
Relazione prima della discussione

17.00-19.00
2ª Congregazione Generale
Inizio della discussione generale

2 ottobre - Martedì

09.00-12.30
3ª Congregazione Generale
Continuazione della discussione generale

17.00-19.00
4ª Congregazione Generale
Continuazione della discussione generale

3 ottobre - Mercoledì

09.00-12.30
Circoli minori (I sessione)
Elezione dei Moderatori
Discussione sul tema del Sinodo

16.00
Riunione dei Moderatori

17.00-19.00
5ª Congregazione Generale
Continuazione della discussione generale

4 ottobre - Giovedì

09.00-12.30
6ª Congregazione Generale
Continuazione della discussione generale

17.00-19.00
7ª Congregazione Generale
Continuazione della discussione generale

5 ottobre - Venerdì

09.00-12.30
8ª Congregazione Generale
Continuazione della discussione generale

17.00-19.00
9ª Congregazione Generale
Continuazione della discussione generale

6 ottobre - Sabato

09.00-12.30
10ª Congregazione Generale
Continuazione della discussione generale
Audizione degli Auditori (I)

17.00-19.00
Non c’è Congregazione

7 ottobre - Domenica

Pausa

8 ottobre - Lunedì

09.00-12.30
11ª Congregazione Generale
Continuazione della discussione generale

17.00-19.00
12ª Congregazione Generale
Continuazione della discussione generale

9 ottobre - Martedì

09.00-12.30
13ª Congregazione Generale
Continuazione della discussione generale

17.00-19.00
14ª Congregazione Generale
Continuazione della discussione generale

10 ottobre - Mercoledì

09.30-12.30
Circoli minori (II sessione)
Elezione dei Relatori
Discussione sul tema del Sinodo

16.00
Riunione dei Moderatori e dei Relatori

17.00-19.00
15ª Congregazione Generale
Continuazione della discussione generale
Audizione degli Auditori (II)

11 ottobre - Giovedì

09.00-12.30
16ª Congregazione Generale
Continuazione della discussione generale

17.00-19.00
17ª Congregazione Generale
Continuazione della discussione generale
Audizione dei Delegati fraterni

12 ottobre - Venerdì

09.00-10.30
18ª Congregazione Generale
Relazione dopo la discussione

11.00-12.30
Circoli minori (III sessione)
Continuazione della discussione

17.00-19.00
Circoli minori (IV sessione)
Continuazione della discussione

13 ottobre - Sabato

09.00-12.30
Circoli minori (V sessione)
Continuazione della discussione

17.00-19.00
Circoli minori (VI sessione)
Continuazione della discussione

14 ottobre - Domenica

Pausa

15 ottobre - Lunedì

09.00-12.30
Circoli minori (VII sessione)
Continuazione della discussione

17.00-19.00
Circoli minori (VIII sessione)
Continuazione della discussione
Approvazione delle Relazioni

19.00
Consegna delle Relazioni dei Circoli minori alla Segreteria Generale

16 ottobre - Martedì

09.00-12.30
19ª Congregazione Generale
Presentazione in aula delle Relazioni dei Circoli minori

17.00-19.00
20ª Congregazione Generale
Presentazione in aula delle Relazioni dei Circoli minori

17 ottobre - Mercoledì

09.00-12.30
Circoli minori (IX sessione)
Preparazione delle Proposizioni

17.00-19.00
Circoli minori (X sessione)
Preparazione delle Proposizioni

18 ottobre - Giovedì

09.00-12.30
Circoli minori (XI sessione)
Preparazione delle Proposizioni

17.00-19.00
Circoli minori (XII sessione)
Preparazione delle Proposizioni

19.00
Consegna delle Proposizioni alla Segreteria Generale

19 ottobre - Venerdì

09.00-12.30
21ª Congregazione Generale
Elezione del Consiglio (I)
Presentazione della bozza del Messaggio
Discussione del Messaggio

17.00-19.00
Non c’è Congregazione
Unificazione delle Proposizioni da parte del Relatore Generale, del Segretario Speciale e dei Relatori dei Circoli minori

20 ottobre - Sabato

09.00-12.30
Non c’è Congregazione
Unificazione delle Proposizioni da parte del Relatore Generale, del Segretario Speciale e dei Relatori dei Circoli minori

17.00-19.00
Non c’è Congregazione
Unificazione delle Proposizioni da parte dei Relatori

21 ottobre - Domenica

Pausa

22 ottobre - Lunedì

09.00-10.30
22ª Congregazione generale
Presentazione dell’Elenco unificato delle proposizioni

11.00-12.30
Circoli minori (XIII sessione)
Preparazione degli Emendamenti collettivi alle Proposizioni

17.00-19.00
Circoli minori (XIV sessione)
Preparazione degli Emendamenti collettivi alle Proposizioni

23 ottobre - Martedì

09.00-12.30
Circoli minori (XV sessione)
Preparazione degli Emendamenti collettivi alle Proposizioni

17.00-19.00
Circoli minori (XVI sessione)
Preparazione degli Emendamenti collettivi alle Proposizioni

24 ottobre - Mercoledì

09.00-12.30
Circoli minori (XVII sessione)
Preparazione degli Emendamenti collettivi alle Proposizioni

13.00
Consegna degli Emendamenti collettivi alla Segreteria Generale

17.00-19.00
Non c’è Congregazione
Studio degli Emendamenti collettivi alle Proposizioni svolto dal Relatore Generale assieme al Segretario Speciale e ai Relatori dei Circoli minori

25 ottobre - Giovedì

09.00-12.30
Non c’è Congregazione
Studio degli Emendamenti collettivi alle Proposizioni svolto dal Relatore Generale assieme al Segretario Speciale e ai Relatori dei Circoli minori

17.00-19.00
23ª Congregazione Generale
Presentazione e votazione del Messaggio
Studio degli Emendamenti collettivi alle Proposizioni svolto dal Relatore Generale assieme al Segretario Speciale e ai Relatori dei Circoli minori

26 ottobre - Venerdì

09.00-12.30
24ª Congregazione Generale
Elezione del Consiglio (II)
Presentazione delle Proposizioni emendate

17.00-19.00
25ª Congregazione Generale
Votazione sulle Proposizioni: Placet - Non Placet
Chiusura - Saluti

27 ottobre - Sabato

10.30
Solenne concelebrazione della Santa Messa a chiusura del Sinodo nella Basilica Patriarcale di San Pietro
Agape fraterna con il Santo Padre

Città del Vaticano, 11 maggio 2001

Card. Jan P. Schotte, C.I.C.M.

Segretario Generale

[00002-01.04] [NNNNN] [Testo originale: latino]

INFORMAZIONE GENERALE SINODALE

I
INTRODUZIONE AL SINODO DEI VESCOVI

Il Sinodo dei Vescovi è un’istituzione permanente decisa dal Papa Paolo VI il 15 settembre 1965 in risposta al desiderio dei Padri del Concilio Vaticano II per mantenere vivo l’autentico spirito formatosi dall’esperienza conciliare.

Letteralmente la parola "sinodo", derivata da due parole greche, syn che significa "insieme" e hodos che vuol dire "strada" o "via ", significa "camminare insieme". Un Sinodo è un’assemblea o un incontro religioso in cui vescovi, riuniti intorno e con il Santo Padre, hanno l’opportunità di interagire e di condividere informazioni ed esperienze, nella ricerca comune di soluzioni pastorali che abbiano una validità e un’applicazione universali. Il Sinodo, in generale, può essere definito come un’assemblea di vescovi che rappresentano l’episcopato cattolico e che hanno il compito di aiutare il Papa nel governo della Chiesa universale dando il proprio consiglio. Papa Giovanni Paolo II ha definito il Sinodo come "un’espressione e uno strumento particolarmente fecondi della collegialità dei Vescovi" (Discorso al Consiglio della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, 30 aprile 1983: L’Osservatore Romano, 1 maggio 1983).

Ancor prima del Concilio Vaticano II stava sorgendo l’idea di una struttura che potesse fornire ai vescovi i mezzi per assistere il Papa, in un modo da definire, nel suo governo della Chiesa universale.

Sua Eminenza il Cardinale Silvio Oddi, a quel tempo Pronunzio Apostolico nella Repubblica Araba Unita (Egitto), il 5 novembre 1959, avanzò la proposta di istituire un organo governativo centrale della Chiesa o, per usare le sue parole, "un organo consultivo". Dichiarò: "Da molte parti del mondo giungono lamentele perché la Chiesa non ha un organo consultivo permanente, a parte le congregazioni romane. Pertanto dovrebbe essere istituito una sorta di ‘Concilio in miniatura’ che includa persone provenienti dalla Chiesa di tutto il mondo, che s’incontrino periodicamente, anche una volta all’anno, per discutere le questioni più importanti e per suggerire nuove possibili vie nell’operato della Chiesa. Un organo insomma che si estenda a tutta la Chiesa come le Conferenze Episcopali riuniscono tutta o parte della Gerarchia di un Paese, come altri organi, per es. C.E.L.A.M. (la Conferenza Episcopale dell’America Latina) estendono la propria attività a beneficio di tutto un continente".

Il Cardinale Bernardus Alfrink, Arcivescovo di Utrecht, scriveva il 22 dicembre 1959: "In termini chiari il Concilio proclami che il governo della Chiesa universale è di diritto esercitato dal collegio dei vescovi avente a suo capo il Sommo Pontefice. Da qui segue che, da una parte, la cura del buono stato della Chiesa universale spetta ad ogni vescovo preso singolarmente, e che, d’altra parte, tutti i vescovi possono avere una partecipazione al governo della Chiesa universale. Questo può farsi non solamente con la convocazione del Concilio ecumenico, ma anche con la creazione di nuove istituzioni. Forse dei consigli permanenti di vescovi esperti, scelti in tutta la Chiesa, potrebbero essere incaricati di una funzione legislativa in unione con il Sommo Pontefice e i cardinali di Curia. Le Congregazioni romane non manterrebbero che il potere consultivo ed esecutivo".

Fu Paolo VI, però, a dare forza a queste idee, ancora Arcivescovo di Milano. Nel discorso commemorativo in occasione della morte di Giovanni XXIII, faceva cenno ad una "consonante collaborazione del corpo episcopale non già all’esercizio (che certo resterà personale e unitario) ma alla responsabilità del governo della Chiesa intera". Eletto Papa, nel discorso alla Curia Romana (21 settembre 1963), in quello d'apertura del secondo periodo del Concilio (29 settembre 1963) e in quello per la sua chiusura (4 dicembre 1963) ritornava sul concetto di collaborazione del corpo episcopale (vescovi in unione con il Successore di Pietro) alla responsabilità del governo della Chiesa universale.

Alla fine del discorso inaugurale dell’ultimo periodo del Concilio Vaticano II (14 settembre 1965) Paolo VI dava egli stesso il lieto preannuncio del Sinodo dei Vescovi: "La seconda cosa è il preannuncio, che noi stessi siamo lieti di darvi della istituzione, auspicata da questo Concilio, d’un Sinodo dei Vescovi, che, composto da presuli, nominati per la maggior parte dalle Conferenze Episcopali, con la nostra approvazione, sarà convocato, secondo i bisogni della Chiesa, dal Romano Pontefice, per sua consultazione e collaborazione, quando, per il bene generale della Chiesa ciò sembrerà a lui opportuno.

Riteniamo superfluo aggiungere che questa collaborazione dell’episcopato deve tornare di grandissimo giovamento alla Santa Sede e a tutta la Chiesa, e in particolare modo potrà essere utile al quotidiano lavoro della Curia Romana, a cui dobbiamo tanta riconoscenza per il suo validissimo aiuto, e di cui, come i vescovi nelle loro diocesi, così anche noi abbiamo permanentemente bisogno per le nostre sollecitudini apostoliche. Notizie e norme saranno quanto prima portate a conoscenza di questa assemblea. Noi non abbiamo voluto privarci dell'onore e del piacere di farvi questa succinta comunicazione per attestarvi ancora una volta personalmente la nostra fiducia, la nostra stima e la nostra fraternità. Mettiamo sotto la protezione di Maria Santissima questa bella e promettente novità".

L’indomani mattina, 15 settembre 1965, all’inizio della 128ª Congregazione generale, S.E. Mons. Pericle Felici, Segretario Generale del Concilio di allora, annunziava la promulgazione del Motu Proprio Apostolica sollicitudo, con il quale il Sinodo veniva ufficialmente istituito.

II
NOTE SUL PROCESSO SINODALE

Per compiere la sua missione, il Sinodo dei Vescovi opera secondo una metodologia basata sulla collegialità, concetto che caratterizza ogni fase del processo sinodale, dall’avvio della preparazione fino alle conclusioni raggiunte in ogni assemblea sinodale. In poche parole, il metodo di lavoro alterna analisi e sintesi, le consultazioni delle parti interessate e le decisioni prese dalle autorità competenti secondo una dinamica di risposta che permette la verifica continua dei risultati e l’esame di nuove proposte. Ogni fase di questo processo si svolge in un clima di comunione collegiale.

Già nella fase preparatoria il tema dell’assemblea sinodale è il frutto della collegialità. Il primo passo ufficiale nel processo di preparazione è la consultazione di Patriarchi, Conferenze Episcopali, Capi dei Dicasteri della Curia Romana e Unione dei Superiori Generali per avere indicazioni sui possibili argomenti per il Sinodo. Recentemente questa consultazione è stata preceduta da un informale sondaggio tra i Padri sinodali verso la fine dell’Assemblea Generale sulle loro preferenze in questa materia. In ogni caso sono tenuti a considerare i seguenti criteri:

a. universalità dell’argomento, cioè riferimento e applicabilità a tutta la Chiesa;

b. attualità e urgenza dell'argomento, in senso positivo, cioè efficacia nella promozione di nuove energie e nell'impulso verso una crescita della Chiesa;

c. pastoralità, realismo e solida base dottrinale;

d. esecutività, cioè possibilità di attuazione pratica.

I suggerimenti su un tema - che devono includere i motivi della scelta - vengono classificati, analizzati e studiati durante un incontro del Consiglio della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi. Quindi il Consiglio sottopone i risultati dell’incontro, con raccomandazioni pertinenti, al Santo Padre che prende la decisione finale sul tema da affrontare nell’assemblea sinodale.

Nell’incontro successivo il Consiglio prepara le linee principali per presentare e sviluppare il tema sinodale in un documento chiamato Lineamenta. La stesura di questo documento rappresenta il lavoro congiunto dei membri del Consiglio, teologi che hanno una certa competenza sulla materia che sarà trattata nell’assemblea sinodale, e lo staff della Segreteria Generale che coordina i vari sforzi. Dopo aver esaminato il testo e aver apportato le necessarie modifiche, il Consiglio redige una versione finale che viene sottoposta al Santo Padre per l’approvazione. Il documento viene quindi tradotto nelle principali lingue del mondo ed inviato all’Episcopato al fine di generare, a livello locale, lo studio, il dibattito e la preghiera riguardo al tema sinodale.

I Lineamenta (parola latina con significato di "linee", "tratti") hanno per natura un’ampia destinazione e sono diretti a provocare su vasta scala osservazioni e reazioni. Quantunque i primi ed autorevoli destinatari dei Lineamenta siano ovviamente i vescovi e le Conferenze Episcopali, essi tuttavia hanno piena libertà di allargare la loro base di consultazione. Dopo aver riunito ed elencato suggerimenti, reazioni e risposte ai vari aspetti dell’argomento dei Lineamenta, i vescovi preparano una relazione che inviano poi alla Segreteria Generale entro una data determinata.

Dopo aver ricevuto il suddetto materiale, il Consiglio della Segreteria Generale, sempre con l’aiuto di esperti sull’argomento, redige un altro documento detto Instrumentum laboris, che servirà da base e da punto di riferimento durante la discussione sinodale. Questo "documento di lavoro", anche se pubblicato, è solo un testo provvisorio che sarà oggetto di discussione durante il Sinodo. Il documento non è una bozza delle conclusioni finali, ma solo un testo volto a incentrare la discussione sul tema sinodale. Dopo essere stato sottoposto e approvato dal Santo Padre, il documento viene tradotto nelle lingue principali e inviato ai vescovi e a quei membri che parteciperanno all’assemblea sinodale. A volte il Santo Padre ha permesso che il testo venisse pubblicato e avesse quindi una maggiore diffusione. Ad esempio, a partire dal 1983 questo è avvenuto per l’Instrumentum laboris di alcune assemblee sinodali. I delegati episcopali e gli altri membri leggono il documento per conoscerne i contenuti che poi verranno discussi durante l’assemblea sinodale.

Grazie al lavoro preparatorio nelle Chiese locali, basato sui suddetti documenti, ovvero i Lineamenta e l’Instrumentum laboris, i Padri sinodali possono illustrare all’assemblea sinodale le esperienze e le aspirazioni di ogni comunità, così come i frutti delle discussioni delle Conferenze Episcopali.

Le sessioni di lavoro sinodale sono caratterizzate da tre fasi:

a. Durante la prima fase ogni membro illustra la situazione nella sua Chiesa particolare. Ciò promuove uno scambio di fede e di esperienze culturali sul tema sinodale e contribuisce a fornire una visione iniziale della situazione della Chiesa, che comunque deve essere ulteriormente sviluppata e approfondita.

b. Alla luce di queste presentazioni, il Relatore del Sinodo formula una serie di punti da discutere nella seconda fase, durante la quale tutti i Padri sinodali si dividono in piccoli gruppi detti circoli minori, in base alla lingua parlata. Le relazioni di ognuno di questi gruppi vengono lette nella sessione plenaria. A questo punto i Padri sinodali hanno la possibilità di porre domande per chiarire gli argomenti esposti e di fare commenti.

c. Nella terza fase, il lavoro prosegue nei circoli minori con la formulazione di suggerimenti e osservazioni in una forma più precisa e definita, di modo che nei giorni conclusivi dell’assemblea si possano mettere ai voti proposte concrete. Il lavoro iniziale dei Padri sinodali nei circoli minori consiste nel formulare varie proposte sulla base del dibattito nell’aula sinodale e delle relazioni dei Circoli Minori. Nei Circoli Minori i Padri sinodali possono votare una proposta con un "placet" (sì) o un "non placet" (no). Le proposte dei circoli minori vengono poi raccolte dal Relatore Generale e dal Segretario Speciale e riunite in un Elenco unificato delle proposizioni che viene presentato dal Relatore Generale nella sessione plenaria. Quindi i Circoli Minori si riuniscono di nuovo per discutere le proposte. A questo punto i Padri sinodali possono sottoporre all’attenzione del gruppo gli emendamenti individuali, che saranno usati nel comporre collettivamente gli emendamenti da votare alle proposte che si attendono da ogni gruppo. Il Relatore Generale e il Segretario Speciale esaminano questi emendamenti collettivi che possono incorporare o meno nell’Elenco finale delle proposizioni, sulla base della loro decisione che, in caso di rifiuto, deve essere spiegata in un documento chiamato Expensio modorum. L’Elenco finale delle proposizioni viene quindi presentato nella sessione plenaria, dopo di che l’opuscolo diviene la scheda dove ogni Padre sinodale può votare a favore o contro le proposizioni.

Al termine di una assemblea sinodale, il Segretario Generale supervisiona l’archiviazione del materiale e la redazione della relazione sul lavoro sinodale per sottoporli al Santo Padre. Non esiste una norma stabilita circa il documento finale risultante dall’assemblea sinodale. Alla fine delle prime tre assemblee sinodali (Assemblee Generali Ordinarie del 1967 e 1971, e Assemblea Generale Straordinaria del 1969), le conclusioni furono sottoposte all’attenzione del Papa unitamente a delle raccomandazioni in risposta ai problemi presentati. Dopo la Terza Assemblea Generale Ordinaria del 1974, il Santo Padre stesso, tenendo in considerazione le proposizioni sinodali e le relazioni finali, scrisse l’Esortazione Apostolica "Evangelii nuntiandi". Lo stesso processo è stato seguito nelle altre Assemblee Sinodali Generali Ordinarie.

A partire dal Sinodo del 1987, vari Consigli della Segreteria Generale e il Segretario Generale sono stati collegialmente coinvolti nel processo che ha portato alla pubblicazione dell’Esortazione Apostolica post-sinodale, il documento pontificio risultante dal Sinodo. È interessante conoscere la storia e lo sviluppo di questi Consigli.

Fra la seconda e la terza assemblea sinodale, fu istituito un Consiglio consultivo per la Segreteria Generale, composto da 12 vescovi designati e da 3 di nomina pontificia. Tale Consiglio si riunì per la prima volta dal 12 al 15 maggio 1970; aveva il fine di facilitare la comunicazione con le conferenze episcopali e formulare l’ordine del giorno per l’assemblea successiva. Dopo questo incontro, ebbe inizio una consultazione dei vescovi di tutto il mondo volta a suggerire temi per le assemblee future (tale consultazione attualmente comincia nei giorni conclusivi dell’assemblea generale ordinaria). Da allora i consigli ordinari della Segreteria Generale, costituiti in ogni sinodo in vista della preparazione di quello successivo, sono diventati un elemento permanente del Segretariato Generale:

- II Consiglio Ordinario (6 novembre 1971 - 27 settembre 1974);
- III Consiglio Ordinario (26 ottobre 1974 - 30 settembre 1977);
- IV Consiglio Ordinario (29 ottobre 1977 - 26 settembre 1980);
- V Consiglio Ordinario (25 ottobre 1980 - 29 settembre 1983);
- VI Consiglio Ordinario (29 ottobre 1983 - 1 ottobre 1987);
- VII Consiglio Ordinario (30 ottobre 1987 - 30 settembre 1990);
- VIII Consiglio Ordinario (28 ottobre 1990 - 2 ottobre 1994);
- IX Consiglio Ordinario (29 ottobre 1994 - 25 aprile 2001).

Con l’avvento delle assemblee continentali o regionali, il Santo Padre decise di costituire durante le assemblee speciali Consigli post-sinodali mediante elezione e nomina pontificia. Di conseguenza, oltre al Consiglio post-sinodale ordinario, il Segretariato Generale dispone anche dei seguenti Consigli post-sinodali dalla loro data d’istituzione:

- Consiglio post-sinodale per i Paesi Bassi (31 gennaio 1980);
- Consiglio post-sinodale per l’Africa (8 maggio 1994);
- Consiglio post-sinodale per il Libano (14 dicembre 1995);
- Consiglio post-sinodale per l’America (12 dicembre 1997);
- Consiglio post-sinodale per l’Asia (14 maggio 1998);
- Consiglio post-sinodale per l’Oceania (11 dicembre 1998);
- Consiglio post-sinodale per l’Europa II (22 ottobre 1999).

Allo stesso modo, nella preparazione dell’assemblea speciale, il Santo Padre ha nominato un gruppo di vescovi, principalmente del continente e della regione in questione, a formare Consigli pre-sinodali. Questi Consigli durano dalla data della nomina fino al primo giorno dell’assemblea sinodale. Pertanto la lista dei Consigli pre-sinodali passati, in questa categoria, con le loro date di esistenza, è la seguente:

- Consiglio pre-sinodale per l’Africa (6 gennaio 1989 - 10 aprile 1994);
- Consiglio pre-sinodale per il Libano (24 gennaio 1992 - 26 novembre 1995);
- Consiglio pre-sinodale per l’America (12 giugno 1995 - 16 novembre 1997);
- Consiglio pre-sinodale per l’Asia (10 settembre 1995 - 19 aprile 1998);
- Consiglio pre-sinodale per l’Oceania (7 giugno 1996 - 22 novembre 1998);
- Consiglio pre-sinodale per l’Europa II (9 febbraio 1997 - 1 ottobre 1999).

Come si può osservare, la metodologia collegiale è operativa nella fase iniziale (attraverso la scelta del tema), durante la preparazione (mediante l’elaborazione del tema nei Lineamenta) e la celebrazione dell’assemblea sinodale, fino alla pubblicazione del documento che è il frutto e il coronamento del Sinodo stesso. È quindi possibile dire che il Sinodo opera come organo collegiale attraverso il quale nella prima fase vengono presi in considerazione le esperienze di fede e di vita delle comunità cristiane; in seguito, nelle sessioni plenarie questi elementi vengono riepilogati e illuminati dalla fede, e infine, in spirito di comunione, vengono formulate delle proposizioni che il Santo Padre, principio di unità della Chiesa, restituisce alle Chiese particolari proprio come il sangue ossigenato scorre nuovamente nelle arterie per vivificare il corpo umano.

Affinché questa collegialità possa esprimere pienamente il suo potenziale, deve esistere uno spirito altruista di collaborazione fra tutti coloro che sono chiamati a partecipare alla preparazione di un’assemblea sinodale, in particolare le Conferenze Episcopali che riuniscono i Pastori delle Chiese locali nelle quali la fede del Popolo di Dio è vissuta e sentita in tutta la sua forza e la sua ricchezza. La partecipazione collegiale delle Conferenze Episcopali si esprime concretamente soprattutto attraverso le risposte ai Lineamenta. Più Conferenze Episcopali rispondono, più saranno ricchi e vari gli elementi che, rispecchiando fedelmente la vita delle Chiese locali, costituiscono autentici punti di riferimento per la stesura dell’Instrumentum laboris e per la discussione nell’aula sinodale.

III
PROSPETTO DELLE ASSEMBLEE SINODALI

1. I Assemblea Generale Ordinaria

In sessione: 29 settembre - 29 ottobre 1967

Padri Sinodali: 197

Tema: "La preservazione ed il rafforzamento della fede cattolica, la sua integrità, il suo vigore, il suo sviluppo, la sua coerenza dottrinale e storica"

Papa Paolo VI ne fissò lui stesso gli scopi: "...la preservazione ed il rafforzamento della fede cattolica, la sua integrità, il suo vigore, il suo sviluppo, la sua coerenza dottrinale e storica". Uno dei risultati dell’assemblea è stata la raccomandazione da parte dei Padri sinodali di istituire una commissione internazionale di teologi per aiutare la Congregazione per la Dottrina della Fede, come pure per allargare un dibattito sugli approcci della ricerca teologica. Questa commissione fu effettivamente istituita da Papa Paolo VI nel 1969.

Il Sinodo chiese anche una revisione del Codice di Diritto Canonico del 1917 con l’intenzione di dargli un carattere più pastorale e moderno nella sua formulazione. Il lavoro fu iniziato da Papa Paolo VI e portato a compimento sotto Papa Giovanni Paolo II con la promulgazione nel 1983 del nuovo Codice di Diritto Canonico.

Altre questioni pastorali vennero discusse e sottoposte al Santo Padre sotto forma di raccomandazioni: le Conferenze Episcopali dovevano avere un maggior controllo sui seminari nelle loro rispettive aree; vennero raccomandate e approvate dal Papa nel 1970 delle procedure concernenti i matrimoni misti; venne data l’approvazione al Nuovo Ordo della Messa che è diventato effettivo nel 1969.

2. I Assemblea Generale Straordinaria

In sessione: 11-28 ottobre 1969

Padri sinodali: 146

Tema: "La cooperazione tra la Santa Sede e le Conferenze Episcopali"

Questa assemblea straordinaria aveva all’ordine del giorno la ricerca e lo studio di vie e mezzi per mettere in pratica la collegialità dei vescovi con il Papa, un tema al quale venne data grande attenzione nelle dichiarazioni sulla Chiesa formulate durante il Concilio Vaticano II. Quest’assemblea ha aperto la via ad una più vasta partecipazione dei vescovi con il Papa e dei vescovi tra loro alla cura pastorale della Chiesa universale.

In questa assemblea l’enfasi fu posta principalmente su due punti fondamentali: 1. la collegialità dei vescovi con il Papa; 2. le Conferenze Episcopali nella loro relazione con il Papa e con i singoli vescovi. Varie raccomandazioni vennero presentate al Santo Padre e tre di esse vennero immediatamente prese in considerazione: 1. che il Sinodo si riunisse ad intervalli regolari: prima ogni 2 anni, in seguito ogni 3 anni; 2. che la Segreteria Generale potesse procedere ad un lavoro organizzato e funzionale nel tempo fra le sessioni sinodali; 3. che fosse permesso ai Padri sinodali di suggerire argomenti per le future assemblee.

Un Consiglio della Segreteria venne istituito tra la seconda e la terza assemblea sinodale, composto da 12 vescovi eletti e da 3 designati dal Santo Padre. Il Consiglio si riunì per la prima volta dal 12 al 15 maggio del 1970 con l’intento di facilitare le relazioni con le Conferenze Episcopali e di formulare l’ordine del giorno dell’assemblea successiva. Dopo questa riunione cominciò la consultazione generale dei vescovi di tutto il mondo per fissare il tema delle future assemblee. Questa consultazione ora comincia negli ultimi giorni dell’assemblea sinodale. Da allora il Consiglio della Segreteria Generale, eletto da ogni Sinodo in vista della preparazione del Sinodo successivo, è divenuto un aspetto permanente della Segreteria Generale.

3. II Assemblea Generale Ordinaria

In sessione: 30 settembre - 6 novembre 1971 (la più lunga fino ad oggi)

Padri sinodali: 210

Tema: "Il sacerdozio ministeriale e la giustizia nel mondo"

I Padri sinodali in tale circostanza discussero del sacerdozio ministeriale e della giustizia nel mondo. Durante la discussione i Padri sinodali elogiarono la dedizione dei sacerdoti in tutto il mondo nel loro ministero della Parola e dei sacramenti, come pure la loro opera pastorale nell’apostolato. Nello stesso tempo, la discussione si incentrò sulle varie difficoltà che i sacerdoti incontravano nel loro ministero.

I Padri sinodali, inoltre, parlarono del tema della giustizia ribadendo la necessità di riferire il Vangelo alle circostanze mondiali e locali. Come risposta, essi abbozzarono un programma di 8 punti per un’azione internazionale e raccomandarono che la Chiesa a livello locale incoraggiasse l’educazione e la collaborazione ecumenica nel campo della giustizia.

4. III Assemblea Generale Ordinaria

In sessione: 27 settembre - 26 ottobre 1974

Padri sinodali: 209

Tema: "L’evangelizzazione nel mondo moderno"

In questa assemblea i Padri sinodali misero di nuovo in rilievo l’essenziale carattere missionario della Chiesa e il dovere di ogni membro della Chiesa di recare testimonianza a Cristo in tutto il mondo. Unitamente a questo tema, fu trattato il tema della liberazione essendo questa collegata all’opera di evangelizzazione tesa a liberare le persone dal peccato. Le raccomandazioni e le proposte che i Padri sinodali sottoposero al Santo Padre furono utilizzate nella formulazione dell’Esortazione Apostolica "Evangelii nuntiandi" dell’8 dicembre 1975.

5. IV Assemblea Generale Ordinaria

In sessione: 30 settembre - 29 ottobre 1977

Padri sinodali: 204

Tema: "La catechesi nel nostro tempo"

I Padri sinodali trattarono il tema della catechesi nel nostro tempo con particolare riferimento ai bambini e ai giovani. Essi presentarono al Papa una serie di 34 proposte o proposizioni e più di 900 suggerimenti sul tema in questione. Nelle proposizioni furono trattate 6 aree generali: l’importanza del rinnovamento catechetico, la natura della vera catechesi, le persone coinvolte nella catechesi, la necessità continua di una catechesi per tutti i cristiani; i mezzi o i canali della catechesi e gli aspetti particolari relativi alla catechesi.

In quella occasione i Padri sinodali, per la prima volta, pubblicarono una dichiarazione sinodale intitolata Messaggio al Popolo di Dio. I Padri sinodali in tale Messaggio ribadirono che Cristo è il centro della salvezza e quindi della catechesi. Allo stesso tempo misero in evidenza che tutti i cristiani hanno la responsabilità di portare Cristo al mondo. Poco dopo la conclusione di questo Sinodo, Papa Giovanni Paolo II pubblicò l’Esortazione Apostolica "Catechesi tradendae" del 17 ottobre 1979, che si avvalse di un gran numero di riflessioni e di proposte dei Padri sinodali.

6. Assemblea Speciale per i Paesi Bassi

In sessione: 14-31 gennaio 1980

Padri sinodali: 19

Tema: "La situazione pastorale nei Paesi Bassi"

Il Sinodo particolare per i Paesi Bassi, svoltosi in Vaticano, trattò della concezione del Concilio Vaticano II del mistero della comunione della Chiesa e delle sue implicazioni pratiche, sia nell’ambito locale che in quello universale, concentrandosi sulla figura del vescovo come Maestro della Fede e Pastore delle anime, nella sua diocesi e nella Conferenza Episcopale.

Alla sua conclusione l’assemblea adottò risoluzioni concernenti il sacerdozio ministeriale, la vita religiosa, la partecipazione del laicato alla missione della Chiesa, i sacramenti, l’Eucaristia e la confessione, la liturgia, la catechesi e l’ecumenismo, tutto fondato sugli insegnamenti del Concilio Vaticano II. Un Consiglio sinodale, appositamente costituito alla fine di questo Sinodo particolare, si riunisce periodicamente con la Segreteria Generale per continuare a valutare la situazione pastorale e per promuovere l’applicazione delle risoluzioni sinodali.

7. V Assemblea Generale Ordinaria

In sessione: 26 settembre - 25 ottobre 1980

Padri sinodali: 216

Tema: "La famiglia cristiana"

Questo particolare Sinodo riaffermò l’insegnamento della Chiesa sull’indissolubilità del matrimonio e i contenuti dell'Enciclica Humanae vitae. I Padri sinodali durante questa Assemblea redassero un Messaggio alle famiglie cristiane nel mondo moderno e proposero una Carta dei diritti della famiglia, che Papa Giovanni Paolo II concretizzò il 22 ottobre 1983. Il Papa pubblicò anche l’Esortazione Apostolica "Familiaris Consortio" del 22 novembre 1981, frutto della discussione e delle proposte dell’assemblea.

8. VI Assemblea Generale Ordinaria

In sessione: 29 settembre - 29 ottobre 1983

Padri sinodali: 221

Tema: "La penitenza e la riconciliazione nella missione della Chiesa"

L’assemblea e il tema coincisero con l’Anno Santo "straordinario" proclamato dal Santo Padre per commemorare il 1950° anniversario della Redenzione del mondo mediante la morte di Cristo. Durante l’assemblea i Padri sinodali trattarono gli argomenti inerenti al tema mettendo in luce la necessità di applicare i frutti della Redenzione di Cristo alla vita di ogni persona e quindi alla società. In un documento pubblicato dall’assemblea i Padri sinodali invitarono il mondo alla "riconciliazione" e proclamarono "la Chiesa come sacramento di riconciliazione e segno della misericordia di Dio per il peccatore". Il lavoro svolto dai Padri sinodali durante questo Sinodo servì da base all’Esortazione Apostolica post-sinodale "Reconciliatio et paenitentia" del 2 dicembre 1984, che per la prima volta venne chiamato documento "post-sinodale".

9. II Assemblea Generale Straordinaria

In sessione: 24 novembre - 8 dicembre 1985

Padri sinodali: 165

Tema: "XX anniversario della conclusione del Concilio Vaticano II"

Convocato come straordinario da Papa Giovanni Paolo II, il Sinodo commemorò il XX anniversario della conclusione del Concilio Vaticano II e valutò il livello di rinnovamento della Chiesa. Secondo lo statuto questo Sinodo riunì tutti i Presidenti delle oltre cento Conferenze Episcopali del mondo intero ed altre persone.

Le discussioni s’incentrarono sui documenti del Concilio Vaticano II e sulla loro applicazione nella Chiesa in tutto il mondo. In questa assemblea i Padri sinodali redassero un Rapporto finale (Relatio finalis), diffuso nella sessione di chiusura, insieme al Messaggio al Popolo di Dio. In risposta alla proposta dei Padri sinodali in questa assemblea, il Santo Padre autorizzò la compilazione e la pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, diffuso nel 1992.

10. VII Assemblea Generale Ordinaria

In sessione: 1 - 30 ottobre 1987

Padri sinodali: 232

Tema: "La vocazione e la missione dei laici nella Chiesa e nel mondo"

Attraverso la riflessione sul duplice aspetto della vocazione ("essere") e della missione ("agire") della comunione ecclesiale nel contesto del Concilio Vaticano II, i Padri sinodali cercarono di evidenziare il carattere distintivo del fedele laico nella vita della Chiesa (comunione nella santità) e la sua opera di evangelizzazione nel mondo (carattere secolare). Visto l'argomento, questo Sinodo registrò una significativa presenza di laici come Uditori; alcuni laici furono invitati a parlare all’Assemblea Generale e a esprimere pareri nei Circoli Minori e per la prima volta una donna e un uomo laici ricoprirono l’ufficio di Segretari Speciali Aggiunti. Le informazioni risultanti dal Sinodo, in particolare le 54 proposizioni dell’Assemblea Generale, furono utilizzate per la formulazione dell’Esortazione Apostolica post-sinodale "Christifideles laici" del 30 dicembre 1988.

11. VIII Assemblea Generale Ordinaria

In sessione: 30 settembre - 28 ottobre 1990

Padri sinodali: 238

Tema: "La formazione dei Sacerdoti nelle circostanze attuali"

Tenendo conto del lavoro della Seconda Assemblea Generale Ordinaria (1971), che trattò dal punto di vista teologico il sacerdozio e le sue implicazioni nel ministero sacerdotale, questo Sinodo ebbe un carattere più pastorale, incentrandosi sulla formazione sacerdotale e sulla "persona" del sacerdote stesso, sia diocesano che religioso, prima e dopo l’ordinazione. Nelle sessioni degno di nota fu il generale accordo fra i Padri sinodali nella loro discussione e nel loro trattamento del tema. Alla fine del Sinodo, i Padri sinodali presentarono al Santo Padre 41 proposizioni, che, insieme ad altre informazioni risultanti dal processo sinodale, servirono per la preparazione dell’Esortazione Apostolica post-sinodale "Pastores dabo vobis" del 25 marzo 1992.

12. I Assemblea Speciale per l'Europa

In sessione: 28 Novembre - 14 Dicembre 1991

Padri sinodali: 137

Tema: "Siamo testimoni di Cristo che ci ha liberato"

Il 22 aprile 1990 durante la sua visita apostolica in Cecoslovacchia, nella città di Velehrad, presso la tomba di S. Metodio, compatrono d’Europa con i Santi Cirillo e Benedetto, il Santo Padre manifestò il suo desiderio di convocare un’Assemblea Speciale per l’Europa del Sinodo dei Vescovi, per discernere il "kairos" della situazione creata dai grandi cambiamenti verificatisi in Europa e per valutare il ruolo della Chiesa negli sforzi di rinnovamento e di ricostruzione compiuti nel continente. La natura speciale del Sinodo e il suo breve periodo di preparazione hanno richiesto varie modifiche degli statuti sinodali, p.es., invece dei documenti Lineamenta e Instrumentum laboris sono state preparate una breve Guida per la riflessione (Itinerarium) e una Sintesi (Summarium); furono introdotti criteri speciali per i delegati episcopali anche per permettere una più ampia rappresentanza di vescovi dell’Europa centrale e orientale, ecc.

Uno dei più importanti eventi nella preparazione fu un Simposio pre-sinodale promosso dal Pontificio Consiglio per la Cultura. In esso si riunirono gli intellettuali dell’Europa orientale e occidentale per una riflessione comune sul tema del Sinodo. Allo stesso tempo, rappresentanti dalla Chiesa ortodossa e delle altre principali comunità cristiane in Europa furono invitati nello spirito ecumenico a partecipare per la prima volta ad un’assemblea sinodale come "Delegati fraterni".

Il lavoro dell’assemblea speciale culminò nella pubblicazione di una Dichiarazione, nella quale i Padri sinodali delinearono un programma per la nuova evangelizzazione dell’Europa e lanciarono un appello a tutti i cittadini europei a favore della solidarietà universale. In seguito, un gruppo di membri dell’assemblea speciale fu incaricato di individuare il modo migliore per mettere in atto le conclusioni della Dichiarazione mediante un rafforzamento del Concilium Conferentiarum Episcopalium Europae (CCEE) alla luce delle circostanze del momento.

13. Assemblea Speciale per l’Africa

In sessione: 10 aprile - 8 maggio 1994

Padri sinodali: 242

Tema: "La Chiesa in Africa e la sua missione evangelizzatrice verso l’anno 2000: ‘Sarete miei testimoni’ (At 1, 8)"

Il 6 gennaio 1989 il Santo Padre annunciò la sua intenzione di convocare l’assemblea speciale e istituì una commissione ante-preparatoria, formata principalmente da membri dell’Episcopato Africano. Nel giugno seguente questo gruppo fu allargato per costituire il Consiglio della Segreteria Generale e fu incaricato di contribuire alla preparazione dell’assemblea sinodale. In occasione dell’incontro dei rappresentanti dell’Episcopato Africano a Lomé, in Togo, nel luglio del 1990, furono pubblicati i Lineamenta, che "delineavano" l’argomento del Sinodo, dando inizio a un periodo di preghiera e di riflessione a livello locale. Le risposte delle Chiese locali furono utilizzate per formulare l’Instrumentum laboris, diffuso durante la Nona Visita Pastorale del Santo Padre in Africa, a Kampala, Uganda, nel febbraio del 1993.

Utilizzando questo documento come punto di riferimento, i Padri sinodali trattarono nella sessione che durò un mese il tema generale dell’evangelizzazione nelle seguenti prospettive: 1. Proclamazione del messaggio; 2. Inculturazione; 3. Dialogo; 4. Giustizia e pace; 5. Mezzi di comunicazione sociale.

Oltre all’animato e approfondito dibattito del tema durante le varie fasi dell’attività sinodale, un evento significativo dell’assemblea speciale furono le cerimonie di apertura e di chiusura, che incorporarono molti elementi della tradizione liturgica africana.

Fra i documenti emanati dall’assemblea speciale vi furono un lungo Messaggio al Popolo di Dio, distribuito al termine dell’assemblea speciale, e l’Esortazione Apostolica post-sinodale "Ecclesia in Africa" del 14 settembre 1995, firmata e presentata alla Chiesa durante la Visita sinodale del Santo Padre in Africa, dal 14 al 20 settembre 1995, per la fase celebrativa dell’assemblea speciale.

Un Consiglio post-sinodale eletto dall’assemblea speciale continua a offrire assistenza alla Segreteria Generale. Il suo compito è quello di valutare l’impatto e l’attuazione dell’Esortazione Apostolica post-sinodale a livello della Chiesa locale. Il Consiglio ha redatto una relazione che è stata inviata a tutti i vescovi in Africa, ai capi dei Dicasteri della Curia Romana e ai Presidenti delle Conferenze Episcopali di tutto il mondo, oltre che ad altre parti interessate. Questo Consiglio continua a riunirsi periodicamente per rendersi conto della situazione e per aggiornare i vescovi dell’Africa e per incoraggiare sforzi volti a concretizzare gli effetti benefici del documento.

14. IX Assemblea Generale Ordinaria

In sessione: 2 - 29 ottobre 1994

Padri sinodali: 245

Tema: "La vita consacrata e la sua missione nella Chiesa e nel mondo"

Il 30 dicembre 1991 il Santo Padre annunciò la convocazione di una assemblea sinodale sul tema della vita consacrata. Alcuni hanno interpretato questo gesto come una conclusione logica della trattazione degli stati di vita nella Chiesa, iniziata nelle due assemblee ordinarie precedenti sul laicato e sul sacerdozio. Il periodo di preghiera e di riflessione che precede l’assemblea sinodale fu particolarmente fecondo, dando luogo a intensi scambi non soltanto negli istituti di vita consacrata e nelle società di vita apostolica, ma anche in organismi nazionali e internazionali, per non parlare delle diverse iniziative individuali e di gruppo con la gerarchia della Chiesa e i vari dicasteri della Curia Romana. I Padri sinodali trattarono un gran numero di argomenti inerenti al tema e ascoltarono attentamente i numerosi interventi degli auditori.

Degni di nota furono la partecipazione di un elevato numero di Padri sinodali appartenenti a congregazioni religiose, la nomina di una religiosa e di un religioso come Segretari Speciali Aggiunti e di un numero elevato di donne e uomini dediti alla vita consacrata come Esperti e Uditori. Il 25 marzo 1996 è stata pubblicata l’Esortazione Apostolica post-sinodale "Vita consecrata".

15. Assemblea Speciale per il Libano

In sessione: 26 novembre - 14 dicembre 1995

Padri sinodali: 69

Tema: "Cristo è la nostra speranza: rinnovati dal suo Spirito, solidali testimoniamo il suo amore"

Visti i particolari bisogni della Chiesa in Libano, dovuti al lungo periodo di guerra, il Santo Padre, il 6 giugno 1991 annunciò la sua intenzione di convocare un’Assemblea Speciale per il Libano del Sinodo dei Vescovi. Dopo alcune riunioni preliminari con i Patriarchi delle Chiese Orientali in Libano, nel gennaio del 1992 fu costituito un Consiglio di dieci membri, rappresentanti delle sei Chiese cattoliche sui iuris in Libano, per partecipare al necessario lavoro di preparazione. Allo stesso tempo, fu nominato un vescovo libanese come coordinatore "in loco". I Lineamenta dell’assemblea speciale furono pubblicati il 13 marzo 1993, dando inizio alla fase di preghiera e di riflessione sul tema sinodale da parte delle diocesi locali e dei vari organismi ecclesiali in Libano, periodo che durò fino al 1° novembre 1994. Le risposte ai Lineamenta furono inserite nell’Instrumentum laboris che servì da punto di riferimento durante l’Assemblea sinodale.

Il 10 maggio 1997 l’Esortazione Apostolica post-sinodale "Una speranza nuova per il Libano" fu pubblicata in occasione della Visita del Santo Padre in Libano per la fase celebrativa dell’assemblea speciale. Una traduzione araba del documento, preparata dall’Assemblea dei Patriarchi e dei Vescovi in Libano, fu pubblicata nel 1998. Il Consiglio post-sinodale, frutto di questa assemblea speciale, continua a tenere incontri per valutare l’impatto e l’applicazione dell’Esortazione Apostolica in Libano.

16. Assemblea Speciale per l’America

In sessione: 16 novembre - 12 dicembre 1997

Padri Sinodali: 233

Tema: "Incontro con Gesù Cristo vivo: il cammino per la conversione, la comunione e la solidarietà in America"

Nella Lettera Apostolica Tertio millennio adveniente, il Santo Padre ha espresso il suo desiderio di continuare il movimento sinodale a livello continentale, iniziato dalle Assemblee Speciali per l’Europa (1991) e per l’Africa (1994), e di convocare speciali assemblee sinodali, includendo l’Assemblea Speciale per l’America, come parte del programma che porterà alla celebrazione del Grande Giubileo dell’Anno 2000. Il 12 giugno 1995 è stato nominato un Consiglio pre-sinodale per collaborare alla preparazione dell’assemblea speciale. Con la sua assistenza, i Lineamenta furono pubblicati il 3 settembre 1996 e l’Instrumentum laboris il 10 settembre 1997.

Durante l’assemblea, i Padri sinodali esaminarono i diversi aspetti della vita ecclesiale e della società nel continente americano e ricercarono il modo e i mezzi migliori per permettere al popolo d’America d’incontrarsi con Gesù Cristo. A tal fine, affrontarono il rapporto fra Vangelo e cultura e gli importanti concetti di conversione, comunione e solidarietà, per rispondere alle grandi sfide della società contemporanea nel continente. Al termine dell’assemblea speciale i Padri sinodali pubblicarono il consueto Nuntius o Messaggio al Popolo di Dio.

Un Consiglio post-sinodale, eletto durante l’assemblea, si è riunito in varie occasioni per valutare i risultati del Sinodo e assistere il Santo Padre nella redazione dell’Esortazione Apostolica Post-Sinodale "Ecclesia in America" del 22 gennaio 1999, promulgata dal Santo Padre il 23 gennaio 1999, durante la fase celebrativa dell’assemblea speciale a Città del Messico. Il giorno successivo, molti partecipanti sinodali provenienti da tutte le parti del continente hanno partecipato alla Liturgia Eucaristica celebrata nel Santuario di Nostra Signora di Guadalupe.

In seguito, il Consiglio post-sinodale ha tenuto vari incontri per verificare l’applicazione del documento e per incoraggiare i vescovi nelle loro iniziative nel Continente in risposta al documento post-sinodale.

17. Assemblea Speciale per l’Asia

In sessione: 19 aprile - 14 maggio 1998

Padri Sinodali: 191

Tema: "Gesù Cristo il Salvatore e la sua missione di amore e servizio in Asia: ‘Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza’ (Gv 10, 10)"

Il 10 settembre 1995, il Santo Padre ha costituito un Consiglio pre-sinodale per l’Assemblea Speciale per l’Asia, formato principalmente da cardinali, arcivescovi e vescovi dell’Asia. Fra i loro compiti vi era quello di assistere la Segreteria Generale nella stesura dei Lineamenta diffusi il 3 settembre 1996 e dell’Instrumentum laboris pubblicato il 13 febbraio 1998.

Durante l’assemblea speciale i Padri sinodali, tenendo conto del fatto che la Chiesa è un piccolo ma vivace gregge nel continente asiatico, dove sono presenti le Grandi Religioni del Mondo, hanno concentrato la loro attenzione sulla unicità della persona di Gesù il Salvatore e sul suo dono della vita in abbondanza visto nel contesto del piano della Chiesa di una nuova evangelizzazione. Un’attenzione particolare è stata rivolta al modo in cui la Chiesa, in un piano pastorale concreto, può continuare la missione del Signore di amore e di servizio in Asia. Alla fine, i Padri sinodali hanno pubblicato un Nuntius o "Messaggio al Popolo di Dio" in cui vengono trattati vari punti del tema sinodale.

Un’Esortazione Apostolica post-sinodale "Ecclesia in Asia" è stata firmata dal Santo Padre il 6 novembre 1999 nella Cattedrale del Sacro Cuore, durante la fase celebrativa dal 5 all’8 novembre 1999 a New Delhi, in India. In seguito, il Consiglio post-sinodale si è riunito periodicamente per valutare la distribuzione e l’applicazione del documento nella Chiesa in Asia.

18. Assemblea Speciale per l’Oceania

In sessione: 22 novembre - 12 dicembre 1998

Padri Sinodali: 117

Tema: "Gesù Cristo: seguire la sua Via, proclamare la sua Verità, vivere la sua Vita: una chiamata per i popoli dell’Oceania"

Il 7 giugno 1996, il Santo Padre ha nominato il Consiglio pre-sinodale costituito principalmente dai vescovi dell’Oceania. Questo Consiglio ha tenuto tre incontri, il primo dei quali è stato dedicato alla stesura del testo dei Lineamenta, successivamente completato e inviato alle parti interessate; durante il secondo incontro, tenutosi a Wellington (Nuova Zelanda) dal 26 al 28 agosto 1997, è stato trattato il tema dei criteri per la partecipazione e durante il terzo, svoltosi dal 10 al 12 marzo 1998, è stato completato il testo dell’Instrumentum laboris e ci si è occupati dei dettagli connessi alla preparazione dell’assemblea speciale.

Caratteristica unica di questa assemblea sinodale è stato il fatto che vi avrebbero partecipato tutti i vescovi della regione come membri ex-officio. Per ridurre le difficoltà del viaggio e limitare l’assenza dei vescovi dalle loro Chiese locali, sono stati presi provvedimenti per compiere le abituali visite ad limina in concomitanza con l’assemblea speciale. Nonostante le grandi differenze inerenti alle situazioni pastorali della regione, durante i lavori sinodali sono emerse molte preoccupazioni comuni, per esempio l’inculturazione del Vangelo, la rinnovata attenzione per la catechesi e la formazione, il rafforzamento della fede dei credenti, la cura pastorale dei giovani, dei migranti e delle popolazioni indigene, ecc., il tutto incentrato sulla persona di Cristo, la via, la verità e la vita.

L’11 dicembre 1998 un Consiglio post-sinodale è stato composto da membri eletti dall’assemblea sinodale e di nomina pontificia. Il Consiglio ha tenuto alcuni incontri per discutere la reazione all’assemblea speciale e per collaborare alla stesura da parte del Santo Padre dell’Esortazione Apostolica post-sinodale, vivamente attesa dalla Chiesa in Oceania.

19. II Assemblea Speciale per l’Europa

In Sessione: 1 - 23 ottobre 1999

Padri sinodali: 117

Tema: "Gesù Cristo, vivente nella sua Chiesa, sorgente di speranza per l’Europa"

La II Assemblea Speciale per l’Europa è l’ultima della serie di assemblee sinodali continentali convocate dal Santo Padre nella sua Lettera Apostolica Tertio millennio adveniente come parte della preparazione al Grande Giubileo dell’anno 2000. Sebbene la I Assemblea Speciale per l’Europa fosse stata celebrata nel 1991, meno di un decennio prima, le nuove situazioni sociali e culturali, presenti nel continente sulla scia dei cambiamenti politici verificatisi nell’Est, hanno suscitato sfide pastorali tali da rendere particolarmente opportuna la convocazione della II Assemblea Speciale per l’Europa.

Il 9 febbraio 1997, il Santo Padre ha nominato il Consiglio pre-sinodale per contribuire alla preparazione di questa assemblea sinodale. Questo gruppo, con l’assistenza di teologi europei e del personale della Segreteria Generale, ha redatto una bozza dei Lineamenta inviati nella primavera del 1998 alle Conferenze Episcopali in Europa, ai capi dei Dicasteri della Curia Romana e alle altre parti interessate; dell’Instrumentum laboris, basato sulle risposte ricevute nella fase dei Lineamenta, composto seguendo lo sviluppo logico delle idee sul tema sinodale, che è stato sottoposto all’approvazione del Santo Padre e successivamente reso pubblico il 21 giugno 1999.

Il Consiglio post-sinodale ha tenuto riunioni per analizzare le Proposizioni dell’assemblea speciale e per contribuire alla redazione dell’Esortazione post-sinodale del Santo Padre, ancora non pubblicata.

20. X Assemblea Generale Ordinaria

In Sessione: 30 settembre - 27 ottobre 2001

Tema: "Il Vescovo: Servitore del Vangelo di Gesù Cristo per la speranza del mondo"

In preparazione della X Assemblea Generale Ordinaria, il IX Consiglio Ordinario della Segreteria Generale si è riunito periodicamente per assistere nel processo di consultazione per definire il tema e ha collaborato nella redazione dei Lineamenta, inviati il 16 giugno 1998 ai vescovi del mondo e a coloro che vengono di consueto contattati per risposte ufficiali. Queste risposte sono state analizzate in seguito e tenute in considerazione nel lavoro del Consiglio per la redazione dell’Instrumentum laboris, che è stato reso noto il 1° giugno 2001. Questa assemblea sinodale si concentrerà sulla persona e sul ruolo del vescovo nella sua diocesi alla luce dell’inizio del Terzo Millennio.

[00003-01.04] [NNNNN] [Testo originale: inglese]

 LA CAPPELLA DEL SINODO

Il progetto e gli arredi della Cappella del Sinodo si propongono di comunicare e celebrare i concetti teologici di comunione e collegialità che stanno alla base del Sinodo dei Vescovi, che si riunisce in assemblea, cum Petro et sub Petro. Pertanto, il Collegio Episcopale figura largamente nel progetto e nelle decorazioni artistiche della Cappella, traendo ispirazione, in particolare, da due fondamentali passi biblici, Atti degli Apostoli, 2, 1-4 e Giovanni 20, 19-29, che trattano entrambi della discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli riuniti.

Sebbene la Chiesa sia stata generata misticamente con la crocifissione di Cristo, scaturendo, secondo Sant’Agostino, come la nuova Eva dalla costola del nuovo Adamo, essa ha coerentemente insegnato che la prima venuta della Chiesa stessa nel mondo si realizzò nel giorno della Pentecoste, quando lo Spirito Santo discese sotto forma di lingue di fuoco sugli Apostoli, riuniti con Maria, Madre di Gesù, nella stanza superiore o Cenacolo. Dal momento che questo è un evento particolarmente potente nella vita del Collegio Episcopale in quanto gruppo, e quindi della Chiesa, il progetto della Cappella intende ricreare sul piano visivo l’esperienza della Pentecoste (cfr. At 2, 1-4).

La vetrata istoriata ovale del soffitto rappresenta lo Spirito Santo sotto forma di colomba su uno sfondo dorato triangolare che richiama la Santissima Trinità, fonte di comunione nell’episcopato e nella Chiesa nel suo complesso. L’effetto creato dal vetro, di varie tonalità di rosso, giallo e arancio, sottolinea la discesa dello Spirito Santo sotto forma di lingue di fuoco che resero gli Apostoli eloquenti testimoni di Cristo. Le caratteristiche di luminosità e di calore del fuoco corrispondono altresì all’illuminazione (saggezza) e alla forza (zelo), elementi che caratterizzarono la missione di Pietro e degli Apostoli. Lo Spirito Santo continua a essere la forza dinamica nella missione pastorale del Papa e del Collegio Episcopale, in particolare nella celebrazione del Sinodo.

Secondo le testimonianze bibliche, il Cenacolo, o stanza superiore, cioè il luogo della discesa dello Spirito Santo, come si è visto più sopra, era anche la sala dove Gesù celebrò la cena di Pasqua durante la quale istituì i Sacramenti del Sacerdozio e dell’Eucaristia. L’ambientazione nel Cenacolo diventa pertanto un simbolo non soltanto della condivisione della dignità episcopale, ma anche del principio della sua unità. Questi concetti di comunione e di collegialità sono indicati dagli arredi posti direttamente sotto la vetrata che raffigura lo Spirito Santo: un inginocchiatoio centrale richiama il Santo Padre, Successore di San Pietro, circondato da panche e inginocchiatoi che simboleggiano gli altri undici Apostoli. La disposizione delle sedie in un ovale, invece del normale allineamento consecutivo dei banchi o delle sedie che inizia all’ingresso e procede verso la parte anteriore della cappella, contribuisce a evidenziare l’azione unitaria del collegio riunito "in Pietro e intorno a lui". Al contempo, tutti—compreso chi osserva—sono attratti verso l’altare e il tabernacolo in un incontro con il Cristo mistico presente nell’Eucaristia, il quale, nell’apparizione di Pasqua al Collegio Episcopale, ricordata da San Giovanni, è ritto in piedi in mezzo al collegio e "alita" o effonde il suo Spirito Santo (cfr. Gv 20, 19-29), conferendo loro l’autorità e il potere di Vescovi. Le due statue bronzee di San Pietro e San Paolo, situate nelle due nicchie in fondo alla Cappella, simboleggiano l’universalità della Chiesa e la vocazione dell’episcopato.

Il suddetto tema è ribadito dalla decorazione della porta a vetri all’ingresso della Cappella: una mitra centrale recante le chiavi apostoliche a indicare Pietro, circondata da undici mitre che annunciano il tema della cappella. Le mitre sono riunite in un cerchio che indica la loro unità collegiale attraverso il dono della Comunione Trinitaria.

  • Continuando sul tema della collegialità e della comunione del Collegio Apostolico, l’altare ricorda la prua di una barca che solleva delle onde. Il Nuovo Testamento contiene molti passaggi in cui una barca costituisce l’ambientazione di esperienze significative per gli apostoli come gruppo o collegio.

  •  Quando Gesù placa i venti e il mare, gli Apostoli, riuniti a bordo di un’imbarcazione, ricevono per la prima volta la rivelazione che Gesù è più di un semplice uomo. Essi si stupiscono: "Chi è dunque costui che dà ordini ai venti e all’acqua e gli obbediscono?" (cfr. Mt 8, 23-27; Lc 8, 22-25; Mc 4, 37-41).

  •  Gesù fa salire gli Apostoli su una barca in modo da trovarsi solo con loro per ammaestrarli (cfr. Mc 6, 32).

 Dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, Gesù fa uscire gli Apostoli in barca sul mare di Galilea. Sebbene trascorra la notte in preghiera sulla collina, il Signore non perde mai di vista gli Apostoli. Quando si alza una tempesta, Gesù si dirige verso di loro camminando sulle acque e dicendo: "Sono io: non temete". Una volta salito sulla barca, questa raggiunge immediatamente la riva e gli Apostoli rimangono perplessi, perché—come racconta Marco—non hanno compreso il significato della moltiplicazione dei pani e dei pesci (cfr. Gv 6, 16-21; Mt 14, 22-27; Mc 6, 45).

La barca ha un significato speciale non soltanto per il Collegio Apostolico, ma per la persona di Pietro.

  •  Nella serie delle apparizioni pasquali, è dalla barca di Pietro che gli Apostoli (Pietro, Giacomo, Giovanni, Tommaso, Bartolomeo e altri due), dopo aver pescato un’enorme quantità di pesci, riconoscono il Cristo Risorto sulla riva (cfr. Gv 21, 1-8).

  •  Gesù predica da una barca, presumibilmente quella di Pietro, alla folla riunita sulla sponda (cfr. Mt 13, 2; Mc 3, 9; 4, 1).

  •  La fede di Pietro è confermata da Cristo, di fronte agli altri Apostoli, dopo che Cristo gli ordina di venire a Lui camminando sulle acque. In seguito a questo episodio, gli Apostoli adorano il Signore ed esclamano: "Tu sei veramente il Figlio di Dio!" (cfr. Mt 14, 28-33).

  •  In un altro episodio successivo alla Risurrezione, è dalla barca di Pietro che gli Apostoli, su richiesta di Gesù, calano le loro reti e fanno la pesca miracolosa. Pietro allora è quello che trae a riva la rete piena di pesci (cfr. Gv 21, 4-11), simbolo della Chiesa.

Oltre alle associazioni appena menzionate, la barca ha anche un significato eucaristico per quanto riguarda il Collegio Apostolico e quindi avvalora l’uso di questo simbolo come base dell’altare che custodisce il Santissimo Sacramento.

  •  Dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, Gesù si avvia con i suoi Apostoli su una barca, e pronuncia il suo sermone "sul lievito dei Farisei" (Mt 16, 5-12; Mc 8, 14).

  •  Un riferimento biblico all’Eucaristia, particolarmente significativo, si trova nel Vangelo di Marco. Dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, che prefigura l’Eucaristia, le Scritture dicono che gli Apostoli non recarono con sé altro che "un solo pane" (cfr. Mc 8, 14). In questo, è implicito che Gesù è quel "solo pane" di Pane celeste. In questo caso Gesù cerca di far dire loro qual è il significato del miracolo dei pani e dei pesci oltre che delle Sue parole e dei Suoi ammaestramenti sull’Eucaristia in quell’evento miracoloso.

La barca è usata anche come simbolo dell’intera Chiesa, spesso definita la "Barca di Pietro". In questo senso, il crocifisso completa opportunamente l’albero dell’umile barca da pesca di Pietro. Il movimento della scultura, compreso quello dei pezzi di tessuto, simili a un sudario, che si trovano sul retro—un accenno al sudario e alla Risurrezione—rappresenta un’ulteriore associazione con l’opera dello Spirito Santo, che fornisce il "vento" per le vele della Barca di Pietro, vento che sempre sospinge la Chiesa in avanti nel tempo verso il Signore, in adempimento della promessa.

Il semplice tabernacolo bronzeo reca i tradizionali covoni di grano e grappoli d’uva per l’Eucaristia. I pesci, che indicano Pietro il pescatore e la missione degli Apostoli che sono "pescatori di uomini" (Mt 4, 19; Mc 1, 17), si trovano anch’essi sul tabernacolo, sui candelabri e sulla lampada votiva. Il pesce è anche l’antico simbolo di Cristo, disegnato usando la parola greca , cioè "pesce", che è anche l’acronimo della frase: "Gesù Cristo, Figlio di Dio Salvatore".

Le stazioni della Croce, realizzate in madreperla in Palestina, richiamano la sequela di Cristo, la vocazione che i Vescovi condividono con ogni cristiano nella Chiesa.

La statua di Maria, dedicata a Nostra Signora della Speranza, ricorda la presenza della Madonna fra gli Apostoli raccolti in preghiera nel Cenacolo. Ella tende la mano stupita davanti al prodigio della grazia di Dio, per accogliere la fiamma dell’amore dello Spirito Santo e consentirle di dare frutti. In quanto vera ancella e serva del Signore e del Suo Vangelo, e immagine della Chiesa che genera misticamente figli, Maria è la Madre degli Apostoli e dei loro successori. In effetti, gli Apostoli, riuniti intorno a Maria nella stanza superiore, la guardano come guarderebbero uno specchio in cui vedono se stessi come Chiesa, "Sposa di Cristo".

[00006-01.06] [NNNNN] [Testo originale: inglese]

 AVVISI

 CONFERENZA STAMPA

La prima Conferenza Stampa sui lavori sinodali (con la traduzione simultanea in italiano, inglese, francese e spagnolo) si terrà nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, lunedì 1 ottobre 2001 alle ore 12.45.

I Signori operatori audiovisivi (cameramen e tecnici) e fotoreporters sono pregati di rivolgersi al Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, per il permesso di accesso.

I nominativi dei partecipanti saranno comunicati appena possibile.

Le prossimi Conferenze Stampa si terranno:

  • Venerdì, 12 ottobre 2001 (dopo la Relatio post disceptationem);

  • Venerdì, 26 ottobre 2001 (dopo la presentazione dell’Elenchus finalis).

 "BRIEFING"

Per una più efficace informazione sui lavori sinodali sono stati organizzati per i Signori giornalisti accreditati 5 gruppi linguistici.

Il primo "briefing" per i Gruppi linguistici avrà luogo martedì 2 ottobre 2001 alle ore 13.10 circa, a conclusione della Terza Congregazione Generale (il "briefing" per il Gruppo linguistico inglese inizierà a conclusione della Conferenze Stampa per la presentazione del nuovo Martirologio).

Qui di seguito sono riportati per ogni gruppo linguistico il luogo del "briefing" e il nome dell’Addetto Stampa:

  • Gruppo linguistico italiano
    Addetto Stampa: Rev. Giorgio Costantino
    Luogo: Sala dei giornalisti, Sala Stampa della Santa Sede

  • Gruppo linguistico inglese
    Addetto Stampa: Rev. P. Thomas Williams, L.C.
    Luogo: Aula Giovanni Paolo II, Sala Stampa della Santa Sede

  • Gruppo linguistico francese
    Addetto Stampa: Rev. P. Pierre Gérard, S.I.
    Luogo: Sala Marconi, Radio Vaticana, Palazzo Pio, Piazza Pia 3

  • Gruppo linguistico spagnolo
    Addetto Stampa: Sig. Jésus De Las Heras Muela
    Luogo: Sala delle telecomunicazioni, Sala Stampa della Santa Sede

  • Gruppo linguistico tedesco
    Addetto Stampa: Mons. Richard Mathes
    Luogo: Centro Pastorale per i Pellegrini di lingua tedesca, Via della Conciliazione, 51

Gli Addetti Stampa terranno i prossimi "Briefing":

  • Mercoledì, 3 ottobre 2001;

  • Giovedì, 4 ottobre 2001;

  • Venerdì, 5 ottobre 2001;

  • Sabato, 6 ottobre 2001;

  • Lunedì, 8 ottobre 2001;

  • Martedì, 9 ottobre 2001;

  • Mercoledì, 10 ottobre 2001;

  • Giovedì, 11 ottobre 2001;

  • Martedì, 16 ottobre 2001.

Nei seguenti giorni gli Addetti Stampa saranno accompagnati per il "briefing" a ogni gruppo linguistico da un Padre sinodale della stessa lingua , alle ore 13.10:

  • Mercoledì, 17 ottobre 2001 (dopo la presentazione dei rapporti dei Circoli Minori);

  •  Lunedì, 22 ottobre 2001 (prima della redazione dell’Elenchus unicus);

  •  Mercoledì, 24 ottobre 2001 (durante la preparazione dei modi collettivi).

Eventuali variazioni saranno pubblicate appena possibile.

"POOLS"

Si prevedono "pools" di giornalisti accreditati per accedere all’Aula del Sinodo, in linea di massima per la preghiera di apertura delle Congregazioni Generali antimeridiane.

Nell’Ufficio Informazioni e Accreditamenti della Sala Stampa della Santa Santa Sede (all’ingresso, a destra) saranno messe a disposizione dei redattori le liste d’iscrizione ai "pools".

Per i "pools" i fotoreporters e gli operatori TV sono pregati di rivolgersi al Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali.

I partecipanti ai "pools" sono pregati di trovarsi alle ore 08.30 nel Settore Stampa, allestito all’esterno di fronte all’ingresso dell’Aula Paolo VI, da dove saranno accompagnati da un officiale della Sala Stampa della Santa Sede (per i redattori) e del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali (per i fotoreporters e troupes TV). È richiesto un abbigliamento confacente la circostanza.

Bollettino Synodus Episcoporum

Il Bollettino informativo della Commissione per l’informazione della X Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, dal titolo Synodus Episcoporum, pubblicato dalla Sala Stampa della Santa Sede, uscirà in 5 edizioni linguistiche (plurilingue, italiana, inglese, francese e spagnola), con 2 numeri al giorno (antimeridiano e pomeridiano) o secondo necessità.

Il numero antimeridiano uscirà a conclusione della Congregazione Generale del mattino e il numero pomeridiano uscirà il mattino seguente.

La distribuzione ai Signori giornalisti accreditati si effettuerà nella Sala dei giornalisti della Sala Stampa della Santa Sede.

L’edizione plurilingue riporterà i riassunti degli interventi dei Padri sinodali preparati da loro stessi, nelle lingue in cui saranno consegnati per la pubblicazione. Le altre 4 edizioni riporteranno la versione rispettivamente in italiano, inglese, francese e spagnolo.

Il terzo numero del Bollettino conterrà l’Omelia del Santo Padre durante la Solenne Concelebrazione di Apertura del mattino di domenica 30 settembre 2001 (sarà a disposizione dei Signori giornalisti accreditati all’apertura della Sala Stampa della Santa Sede, sotto embargo).

Il quarto numero del Bollettino conterrà le relazioni che saranno presentate nella Prima Congregazione Generale del mattino di lunedì 1° ottobre 2001 (che sarà anche trasmessa in diretta TV nella Sala Stampa della Santa Sede).

Le edizioni linguistiche del Bollettino saranno consultabili anche sul sito Internet della Santa Sede: http://www.vatican.va

Si ricorda che il Bollettino del Sinodo dei Vescovi è soltanto uno strumento di lavoro ad uso giornalistico e che le traduzioni non hanno carattere ufficiale

 
Ritorna a:

- Indice Bollettino Synodus Episcoporum - X Assemblea Generale Ordinaria - 2001
  [Francese, Inglese, Italiano, Portoghese, Spagnolo, Tedesco]

- Indice Sala Stampa della Santa Sede
 
[Francese, Inglese, Italiano, Portoghese, Spagnolo, Tedesco]

 

top