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SYNODUS EPISCOPORUM
BOLLETTINO

XII ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA
DEL SINODO DEI VESCOVI
5-26 OTTOBRE 2008

La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa


Questo Bollettino è soltanto uno strumento di lavoro ad uso giornalistico.
Le traduzioni non hanno carattere ufficiale.


Edizione italiana

26 - 17.10.2008

SOMMARIO

- CIRCOLI MINORI: SECONDA E TERZA SESSIONE
- DICIOTTESIMA CONGREGAZIONE GENERALE (VENERDÌ, 17 OTTOBRE 2008 - ANTEMERIDIANO)

CIRCOLI MINORI: SECONDA E TERZA SESSIONE

Ieri, giovedì 16 ottobre 2008, sono proseguiti i lavori dei Circoli Minori. Presenti 237 Padri nella Seconda Sessione e 224 nella Terza.

La prima fase dei lavori dei Circoli Minori (con la discussione sui punti principali che necessitano di approfondimento, offerti dalla Relatio post disceptationem), si è conclusa con l’approvazione delle Relazioni dei Circoli Minori, che i Relatori dei Circoli Minori hanno presentato nella Diciottesima Congregazione Generale di questa mattina 17 ottobre 2008.

DICIOTTESIMA CONGREGAZIONE GENERALE (VENERDÌ, 17 OTTOBRE 2008 - ANTEMERIDIANO)

- RELAZIONI DEI CIRCOLI MINORI
- AUDITIO AUDITORUM (IV)

Alle ore 9.00 di oggi, memoria di S. Ignazio di Antiochia, vescovo e martire, alla presenza del Santo Padre, con il canto dell’Ora Terza, ha avuto inizio la Diciottesima Congregazione Generale, per la lettura in Aula delle Relazioni dei Circoli Minori.

Presidente Delegato di turno S.Em.R. il Sig. Card. William Joseph LEVADA, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede (CITTÀ DEL VATICANO)

Durante l’intervallo, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza i gruppi Italicus A e
Hispanicus A.

A questa Congregazione Generale, che si è conclusa alle ore 12.30 con la preghiera dell’Angelus Domini, erano presenti 234 Padri.

RELAZIONI DEI CIRCOLI MINORI

Frutto della discussione dei Circoli Minori sono le Relazioni redatte come raccolta delle opinioni della maggioranza e della minoranza, che esprimono con trasparenza le opinioni convergenti e quelle eventualmente contrarie. Queste Relazioni che vengono sottoposte all’approvazione dei Circoli Minori nel raccogliere tutti i suggerimenti e le riflessioni dei Membri di ogni singolo Circolo, costituiscono in tal modo una proiezione fedele delle opinioni della maggioranza, nonché quelle dell’eventuale minoranza. Queste relazioni rivestono la massima importanza dal momento che sono l’espressione più evidente ed elaborata del pensiero dei Padri sinodali coinvolti nella discussione dei Circoli e contengono altresì in embrione gli elementi per il consenso generale del Sinodo stesso. Tutte le relazioni considerate nel loro insieme rappresentano in qualche modo la prima sintesi del lavoro sinodale.

Sono state presentate nella Diciottesima Congregazione Generale di questa mattina, seguendo l’ordine di presentazione della richiesta d’intervento, le Relazioni dei Circoli Minori, preparate dai Relatori dei Circoli Minori:

- RELAZIONE DEL CIRCOLO MINORE GERMANICUS: S.E.R. Mons. Friedhelm HOFMANN, Vescovo di Würzburg
- RELAZIONE DEL CIRCOLO MINORE GALLICUS C: S.E.R. Mons. Pierre-Marie CARRÉ, Arcivescovo di Albi
- RELAZIONE DEL CIRCOLO MINORE ANGLICUS C: S.E.R. Mons. Patrick Altham KELLY, Arcivescovo di Liverpool
- RELAZIONE DEL CIRCOLO MINORE HISPANICUS A: Rev. Julián CARRÓN, Presidente di Comunione e Liberazione
- RELAZIONE DEL CIRCOLO MINORE ITALICUS A: S.E.R. Mons. Salvatore FISICHELLA, Vescovo titolare di Voghenza, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita; Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense
- RELAZIONE DEL CIRCOLO MINORE HISPANICUS C: S.E.R. Mons. Víctor Hugo PALMA PAÚL, Vescovo di Escuintla
- RELAZIONE DEL CIRCOLO MINORE ANGLICUS A: S.E.R. Mons. Mark Benedict COLERIDGE, Arcivescovo di Canberra-Goulburn
- RELAZIONE DEL CIRCOLO MINORE ANGLICUS B: S.E.R. Mons. Gerald Frederick KICANAS, Vescovo di Tucson, Vice Presidente della Conferenza Episcopale
- RELAZIONE DEL CIRCOLO MINORE HISPANICUS B: S.E.R. Mons. Freddy Antonio de Jesús BRETÓN MARTÍNEZ, Vescovo di Baní
- RELAZIONE DEL CIRCOLO MINORE GALLICUS B: S.E.R. Mons. Joseph Luc André BOUCHARD, Vescovo di Saint Paul in Alberta
- RELAZIONE DEL CIRCOLO MINORE ITALICUS B: S.E.R. Mons. Vincenzo PAGLIA, Vescovo di Terni-Narni-Amelia, Presidente della Federazione Biblica Cattolica
- RELAZIONE DEL CIRCOLO MINORE GALLICUS A: S.E.R. Mons. Fidèle AGBATCHI, Arcivescovo di Parakou

Pubblichiamo qui di seguito i riassunti delle Relazioni dei Circoli Minori presentate nella Diciottesima Congregazione Generale:

- RELAZIONE DEL CIRCOLO MINORE GERMANICUS: S.E.R. Mons. Friedhelm HOFMANN, Vescovo di Würzburg

- RELAZIONE DEL CIRCOLO MINORE GALLICUS C: S.E.R. Mons. Pierre-Marie CARRÉ, Arcivescovo di Albi

Il rinnovamento biblico nella Chiesa cattolica è ancora recente. Riscopriamo la Parola di Dio e occorre che ritorniamo alla lunga tradizione interpretativa che risale ai Padri della Chiesa. Il contesto, beninteso, non è più lo stesso. La Dei Verbum, ispirandosi al rinnovamento biblico, ha dato delle chiavi d’interpretazione ancora troppo poco conosciute. Occorre che lavoriamo per far meglio conoscere questo grande testo. Saranno necessarie proposte semplici perché la Bibbia diventi nutrimento spirituale di tutti i membri della Chiesa.
Le nostre proposte sono le seguenti:
1. Una lettura della Scrittura che cominci in famiglia e continui con serate bibliche in parrocchia. La celebrazione di settimane bibliche nelle diocesi completerà questo sforzo.
3. Educare a un ascolto vivo della Parola di Dio.È necessario che ciascun credente possa trasformare il suo cuore in una biblioteca della Parola. La Bibbia diverrà così sorgente viva della catechesi (memorizzazione sull’esempio di Maria, messa in musica di determinati testi). Annunciare la Parola ai poveri è lo scopo primario della missione della Chiesa. È necessario ampliare la nozione di povertà per percepirne i diversi aspetti.
5. Strumenti pedagogici, supporti on line (internet) per facilitare la comprensione dei passi biblici più difficili.
6. Auspichiamo una revisione del lezionario.
7. Si potrebbero nominare - istituire - ministri straordinari della Parola. Questi ministri - catechisti, lettori, animatori di comunità di base, uomini e donne - sarebbero preparati appositamente per questa missione e delegati ufficialmente dal Vescovo.
8. Legame intrinseco fra Eucaristia e Parola.
La Dei Verbum afferma che la Chiesa prende il pane dalla mensa della Parola e dell’Eucaristia per nutrire i suoi figli. La Parola è Gesù Cristo; l’Eucaristia è Gesù Cristo. Sarebbe bene valorizzare il ruolo di servitori della Parola (lettori, cantori, predicatori, ecc...). Gesù Cristo fa dono di sé mediante i servitori della Parola e i celebranti dell’Eucaristia.
9. Diffusione della Bibbia
Occorre fare di tutto per assicurare la traduzione e la diffusione della Bibbia nel maggior numero possibile di lingue. Le Federazioni Bibliche mondiali costituiscano un fondo per il sostegno finanziario dei progetti biblici grazie a una collaborazione fra diocesi.
10. Come sanare i rapporti fra esegeti e teologi?
Il vero esegeta deve essere un umile servitore della Parola ed aprirsi allo Spirito di Dio. Nella formazione dei sacerdoti, occorrerà avere diversi approcci alla Scrittura: Lectio Divina, esegesi.
12. Congresso mondiale sulla Parola di Dio.
È necessario che i Congressi Eucaristici mondiali conferiscano alla Parola di Dio, presenza di Cristo in mezzo a noi, lo spazio che merita.

13. Il dialogo con gli ebrei
Una lettura ebraica della Scrittura, sana e attenta alle edizioni critiche e alla datazione dei testi ebraici, potrebbe completare la ricerca del contesto del passo biblico secondo il metodo storico-critico.
17. La Terra Santa, quinto Vangelo
Un pellegrinaggio sulle orme di Cristo e degli Apostoli permette di rinnovare la fede.
20. La donna, “strumento” della Parola
Auspichiamo che le donne, specialmente le madri di famiglia, abbiano una formazione appropriata a questa condizione di “strumenti” della Parola.

[00301-01.04] [CM002] [Testo originale: francese]

- RELAZIONE DEL CIRCOLO MINORE ANGLICUS C: S.E.R. Mons. Patrick Altham KELLY, Arcivescovo di Liverpool

- RELAZIONE DEL CIRCOLO MINORE HISPANICUS A: Rev. Julián CARRÓN, Presidente di Comunione e Liberazione

- RELAZIONE DEL CIRCOLO MINORE ITALICUS A: S.E.R. Mons. Salvatore FISICHELLA, Vescovo titolare di Voghenza, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita; Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense

- RELAZIONE DEL CIRCOLO MINORE HISPANICUS C: S.E.R. Mons. Víctor Hugo PALMA PAÚL, Vescovo di Escuintla

- RELAZIONE DEL CIRCOLO MINORE ANGLICUS A: S.E.R. Mons. Mark Benedict COLERIDGE, Arcivescovo di Canberra-Goulburn

Nel corso della discussione sono emersi temi cruciali che saranno alla base delle Proposizioni. Vorrei elencarli poiché sono stati identificati come necessità:
1) Occorre mettere a punto un piano pastorale ampio e ben strutturato, fondato sulla Parola di Dio e che in tutti i suoi elementi guardi alla Parola di Dio.
2) Occorre sviluppare piccole comunità - anche all’interno di comunità più ampie - al fine di promuovere un senso di appartenenza, un programma di condivisione della Parola di Dio nella Scrittura, una formazione nella fede e nell’impulso alla missione.
3) Occorre offrire ai poveri ciò che rappresenta il loro diritto e il loro bisogno fondamentali - la Parola di Dio, nei cui confronti essi hanno un’apertura particolare così come Dio ha per loro un amore speciale. Ecco perché è vitale che la Bibbia venga tradotta nel maggior numero possibile di lingue.
4) Occorre guidare i giovani a scoprire e amare la Parola di Dio affinché possano assumere il proprio ruolo di agenti della missione, soprattutto tra i coetanei.
5) Occorre sottolineare l’essenziale missione evangelizzatrice che i laici hanno assunto in virtù del Battesimo. In particolare occorre richiamare l’attenzione sulla famiglia come Chiesa domestica.
6) Occorre mettere in luce che la vita della Chiesa “è” missione e far sì che il maggior numero possibile di persone si dedichino alla missione, senza spaventarsi se non si sentono perfettamente all’altezza.
7) Occorre una salda formazione permanente alla Parola di Dio di tutti gli operatori della missione, compresi i Vescovi.
8) La necessità di porre l’attenzione sulla missione ad extra e ad gentes piuttosto che sulla vita interna della Chiesa implica in generale il bisogno del dialogo con le culture.
9) Occorre esaminare e spiegare ciò che si intende per “salvezza”.
10) Occorre porre l’accento sulla inscindibilità di contemplazione e missione.
11) Occorre evidenziare il potere vivificante dello Spirito Santo.
Nel nostro primo incontro è stato suggerito che sarebbe stato meglio per i piccoli gruppi incontrarsi a livello continentale piuttosto che linguistico, in quanto avrebbero avuto più argomenti comuni per la discussione. Da allora le nostre discussioni hanno dimostrato che talvolta può essere difficile e frustrante esaminare istanze complesse in questi gruppi ampi e diversi, uniti dalla lingua piuttosto che dalla posizione geografica. Si è visto tuttavia che non è soltanto un fatto accidentale come quello della lingua a unirci, bensì, e più profondamente, il vincolo della fede.

[00302-01.04] [CM007] [Testo originale: inglese]

- RELAZIONE DEL CIRCOLO MINORE ANGLICUS B: S.E.R. Mons. Gerald Frederick KICANAS, Vescovo di Tucson, Vice Presidente della Conferenza Episcopale

- RELAZIONE DEL CIRCOLO MINORE HISPANICUS B: S.E.R. Mons. Freddy Antonio de Jesús BRETÓN MARTÍNEZ, Vescovo di Baní

- RELAZIONE DEL CIRCOLO MINORE GALLICUS B: S.E.R. Mons. Joseph Luc André BOUCHARD, Vescovo di Saint Paul in Alberta

- RELAZIONE DEL CIRCOLO MINORE ITALICUS B: S.E.R. Mons. Vincenzo PAGLIA, Vescovo di Terni-Narni-Amelia, Presidente della Federazione Biblica Cattolica

- RELAZIONE DEL CIRCOLO MINORE GALLICUS A: S.E.R. Mons. Fidèle AGBATCHI, Arcivescovo di Parakou

Quindi, sono seguiti gli interventi liberi.

AUDITIO AUDITORUM (IV)

Quindi, sono intervenuti i seguenti Uditori e Uditrici:

- Rev. P. Ab. Michel JORROT, O.S.B., Abbate dell'Abbazia Benedittina di Clervaux (LUSSEMBURGO)
- Rev.da Suora Janice SOLUK, S.A.M.I., Superiora Generale delle Ancelle della Beata Vergine Maria Immacolata, Roma (ITALIA)
- Rev.da Suora Apollinaris SHIMURA YURIKO, C.S.M., Superiora Generale delle Suore di Carità di Miyazaki (GIAPPONE)
- Rev.da Suora Marija Ana KUSTURA, S.M.I., Superiora Generale delle Ancelle del Bambin Gesù; Presidente dell'Unione delle Superiore Maggiori di Croazia (CROAZIA)
- Sig. Francisco José GÓMEZ ARGÜELLO WIRTZ, Co-Fondatore del Cammino Neocatecumenale (SPAGNA)
- Dott. Ponpuzhakottayil Cherian ANIYANKUNJU, Portavoce dell'Arcidiocesi di Changanacherry dei Siro-Malabaresi (INDIA)

Diamo qui di seguito i riassunti degli interventi:

- Rev. P. Ab. Michel JORROT, O.S.B., Abbate dell'Abbazia Benedittina di Clervaux (LUSSEMBURGO)

Santo Padre, Padri del Sinodo, Fratelli e Sorelle,
è immensa la mia gratitudine di poter partecipare a questo Sinodo. La devo alla Vostra considerazione per i sessant’anni dedicati all’edizione critica della Vulgata elaborata dai monaci benedettini di Clervaux (tra gli altri), nell’Abbazia di San Girolamo, fondata da Pio XI nel 1933.
A questa gratitudine si aggiunge la riconoscenza della mia comunità (nei Vostri confronti), poiché avete voluto citare 4 volte dom Jean Leclercq (+ 1993), monaco di Clervaux, nel Vostro discorso ai Bernardini, a Parigi. Il titolo del suo libro sulla cultura e la spiritualità monastiche nel Medio Evo è significativo: “Cultura umanistica e desiderio di Dio”. Grazie, Santo Padre “gratia Benedictus et nomine” (S. Gregorio Magno).
L’accoglimento della Parola di Dio
“Cultura umanistica e desiderio di Dio” si trova già inscritto nella Regola di san Benedetto. Ciò si concretizza nella raccomandazione centrale fatta ai monaci cenobiti: “non preferire nulla all’opera di Dio”, ovvero alla preghiera liturgica.
IL n. 34: “Siamo ciò che ascoltiamo!”
Affermazione importante rispetto all’atteggiamento dell’ascolto. Colui che ascolta si lascia plasmare interiormente dal pensiero di Dio. Questa disposizione ad ascoltare potrebbe essere considerata come l’accettazione a priori di tutto ciò che viene da Dio contrariamente alla recriminazione così presente nel Vangelo. Permettetemi di riassumere nelle quattro lettere della parola AMEN questa accettazione a priori.
4 punti di riflessione
A come Abba (IL n. 9). Con questo nuovo appellativo riferito a Dio, Gesù ha voluto dirci tutto su suo Padre e su sé stesso. Questo Abba è colui che vuole che tutti gli uomini siano salvati, rendendoli una sola famiglia di figli e figlie nel suo Figlio unigenito. Questo Padre agisce continuamente mediante una grazia preveniente nel cuore di ciascun uomo per disporlo all’accoglienza del suo Verbo fatto carne. L’Immacolata Concezione è la grazia più preveniente che ci sia e la più santificante allo stesso tempo, disponendo la Vergine Maria a dire Fiat. Amen.
M (2a lettera) come Memoriale. È stata ricordata la sacramentalità della Parola. La proclamazione restituisce alla Scrittura la forza di cosa detta. Inoltre la Scrittura è spesso redatta in una forma destinata alla memorizzazione. È attraverso la memoria che la Parola penetra e agisce nelle persone. Come Maria, occorre ricordare anche quello che non si comprende e meditarlo nel proprio cuore.
E (3a lettera) come Spiegazione (Explication). La Parola si rivolge all’intelligenza nella fede. Essa deve essere spiegata. Questa spiegazione, necessaria in ogni epoca, si basa sul carattere di dialogo della Rivelazione. Questa spiegazione della Parola non dovrebbe farsi in modo graduale, dato che la LG parla di una presentazione gerarchica dei dogmi?
N (4a lettera) come Nutrimento (IL n. 38 soprattutto). La Lectio divina non è riservata ai monaci. Questo nutrimento permette realmente di “diventare ciò che si ascolta” e da qui il radicalismo evangelico della vita monastica. Per di più, colui che prega già adempie la Parola, che è richiamo alla preghiera. Quando tale preghiera è cantata, essa pervade l’anima, perché il canto (soprattutto quello gregoriano) dilata i termini della Parola di Dio al punto da divenire uno spazio immenso in cui l’ascolto diventa un tutt’uno con la vita.
La Lettura di san Paolo da parte di santa Teresa del Bambin Gesù mostra fino a che punto essa è diventata ciò che ha letto. “Nel cuore della Chiesa io sarò l’amore” scrive e, ancora “Oh, faro luminoso dell’amore, io so come arrivare fino a te. Ho trovato il segreto per appropriarmi della tua fiamma”. Amen. Molte grazie.

[00289-01.04] [UD033] [Testo originale: francese]

- Rev.da Suora Janice SOLUK, S.A.M.I., Superiora Generale delle Ancelle della Beata Vergine Maria Immacolata, Roma (ITALIA)

La nostra congregazione, di diritto pontificio, è stata fondata in Ucraina nel 1892 ed è la prima congregazione apostolica nella tradizione bizantina orientale, la Chiesa greco-cattolica ucraina.
Come congregazione cattolica ucraina siamo molto vicine al cuore della nostra gente. Anche durante il periodo comunista le Suore non hanno mai abbandonato la gente. Come Chiesa clandestina e correndo grandi rischi personali, hanno continuato a catechizzare, incoraggiare e rafforzare i credenti oltre che a fare in modo che i sacerdoti visitassero i malati e i morenti negli ospedali.
La mentalità orientale è una mentalità del cuore più che dell’intelletto, e quindi i cinque sensi sono profondamente coinvolti nelle nostre celebrazioni e centrali in esse. La lettura della Sacra Scrittura in tutti i servizi è molto importante.
Prima del Concilio Vaticano II non avevamo a disposizione Bibbie in lingua vernacolare, l’ucraino. Erano solo in slavonico antico, che la maggior parte delle persone non capiva. Se qualcuno possedeva una Bibbia, questa veniva collocata in un posto speciale, baciata e fatta oggetto di grande devozione, ma non veniva letta come nutrimento quotidiano. In Ucraina, sotto il comunismo, le Bibbie furono portate via e vietate. Solo dal 1990 le Bibbie e i libri religiosi hanno iniziato a riapparire, ad essere ricercati e ad avere influenza. Oggi la Sacra Scrittura è la regola di vita più importante per le Suore.
Tre tradizioni mostrano l’importanza e il valore che la gente ha attribuito alla lettura della Bibbia dai tempi passati fino ad oggi.
1) Le persone si inginocchiano sotto il Vangelo mentre la Scrittura viene letta. Poi baciano il libro e ritornano al loro posto.
2) Durante la lettura del Vangelo, gli adulti, le famiglie o i bambini vengono chiamati avanti per reggere le candele. È un grande privilegio. Alla fine tutti baciano le Scritture.
3) Le donne locali ornano l’altare, le icone e il pulpito dal quale il Vangelo viene letto, con teli impreziositi da intricati ricami, sui quali poggia la Bibbia.
In Ucraina le nostre Suore stanno di nuovo insegnando ai bambini, ai giovani e agli adulti come usare la Scrittura, come leggerla e come pregarla per incontrare Gesù, Parola viva.
Noi religiose, appartenendo a una congregazione consacrata a Maria Madre di Dio, prendiamo lei a nostro modello. Cerchiamo di incarnare in noi stesse la Parola di Dio, al fine di continuare a trasmettere Gesù che vive in noi agli altri nel nostro ministero, affinché Cristo possa essere sempre la luce del mondo per tutti.

[00273-01.04] [UD031] [Testo originale: inglese]

- Rev.da Suora Apollinaris SHIMURA YURIKO, C.S.M., Superiora Generale delle Suore di Carità di Miyazaki (GIAPPONE)

La mia terra natale è il Giappone, ove soltanto lo 0,4 % dei 120 milioni di abitanti sono cattolici. Anche in Giappone, tuttavia, la Bibbia è uno dei libri più letti ed apprezzati anche dai non cristiani, soprattutto tra le persone di cultura. Per i più piccoli non manca la Bibbia in cartoni animati (MANGA) e per gli amanti di musica sacra è disponibile un ottimo repertorio di ottime composizioni musicali.
Nonostante tanta ammirazione e simpatia per la cultura e l'etica cristiana, il Giappone rimane una "terra di missione"ove “tanti non hanno mai ascoltato il Vangelo e sono in attesa del primo Annuncio” (Instr.Lab.N .43)
Il primo compito dei religiosi e delle religiose che vivono ed operano in Giappone è quello del Primo Annuncio della Parola di Dio. Esso viene fatto attraverso la testimonianza della vita, le diverse Opere di Carità, tra le quali l'educativo gode di una efficacia particolare. Per esempio, è sempre commovente notare l'impatto che i bambini della Scuola Materna hanno sui genitori quando raccontano la storia di Gesù imparata a scuola ...
La prima evangelizzazione, tuttavia, implica un passo lento, un'attesa paziente e la certezza che Dio fa crescere il Suo Regno in silenzio, a nostra insaputa e nonostante i nostri limiti.
La società giapponese in questi 60 anni dopo la seconda guerra mondiale ha innescato una marcia senza freni verso lo sviluppo economico, riportando però grandi ferite, tra cui quella di essere la 10a nazione nel mondo per il numero dei suicidi, soprattutto tra i giovani. "Se si presta ascolto, si può sentire da parte di famiglie, e dai posti di lavoro, il grido di gente in continuo dolore, perché schiacciata dalla struttura utilitarista di una società che ha di mira .solo il benessere economico". (Messaggio dei Vescovi giapponesi 2001)
Di fronte alle sfide di tale società, noi religiose, ci sentiamo inadeguate e deboli, ma non possiamo chiudere gli orecchi al grido dei soiferènti e alla chiamata di Dio per annunciare al nostro popolo il Vangelo di vita e di fraternità universale per opporci alla violenza, che oltre a distruggere le risorse della natura, è causa di discriminazione ed eliminazione di persone.
Come dice L'INSTRUMENTUM LABORIS n. 43, molte sono le difficoltà che ostacolano oggì l'annuncio dei Vangelo. In Asia e nel Giappone, per seguire Cristo da vere discepole, sentiamo il bisogno di aprirci sempre più alla Sua Amicizia attraverso l'interiorizzazione della Parola di Dio.
Il 24 del mese prossimo (novembre) a Nagasaki in Giappone, 188 martiri giapponesi saranno beatificati. Anche la Chiesa del Giappone come quella di altre nazioni dell' Asia, ha come fondamento della propria fede, la testimonianaza di tanti martiri. Seguendo il loro esempio e con la loro intercessione, anche noi riusciremo ad affrontare le difficoltà senza scoraggiamenti e riusciremo a compiere la missione di profezia affidataci. Per questo, a voi tutti chiedo una particolare preghiera.

[00281-01.02] [UD032] [Testo originale: italiano]

- Rev.da Suora Marija Ana KUSTURA, S.M.I., Superiora Generale delle Ancelle del Bambin Gesù; Presidente dell'Unione delle Superiore Maggiori di Croazia (CROAZIA)

Partendo dal Documento di Lavoro (III, capitolo 7), farò qui riferimento solo alla vita consacrata apostolica. Troppo spesso, nella vita delle nostre comunità e congregazioni, la Parola di Dio non è sufficientemente Parola di Vita che deve tradursi in impegno nella vita concreta della Chiesa. Spesso pensiamo innanzitutto a comunità, costituzioni, congregazioni, senza tener conto dei bisogni concreti e dei problemi della Chiesa locale. La tendenza generale è un ripiegamento su sé stessi che ci impedisce di capire i bisogni della Chiesa. Da tale situazione possono nascere delle derive settarie che ci impediscono di poter ascoltare la Parola di Dio e i diversi appelli del Magistero della Chiesa. La Parola di Dio dovrebbe portarci a tener conto maggiormente dell’insegnamento del Santo Padre nei suoi differenti interventi, del Magistero così come dei pastori delle nostre Chiese locali che per noi, religiosi e religiose, devono essere una guida e un riferimento nella nostra vita di consacrati. È compito dei Superiori responsabili di vegliare affinché questa dimensione del vincolo sia vissuta correttamente in uno spirito di carità.
In questo mese di ottobre, santa Teresa d’Avila ci può introdurre in questa vita mistica della comunicazione con Gesù e il suo insegnamento attraverso la sua Parola e il suo amore per la Chiesa. E la piccola Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo ci insegna come noi, persone consacrate, possiamo essere missionarie, essendo, con il suo esempio, l’amore nel cuore della Chiesa nostra Madre.

[00233-01.04] [UD010] [Testo originale: francese]

- Sig. Francisco José GÓMEZ ARGÜELLO WIRTZ, Co-Fondatore del Cammino Neocatecumenale (SPAGNA)

Sono riconoscente al Santo Padre per l'invito a partecipare a questo Sinodo, e soprattutto siamo profondamente grati per l'approvazione definitiva dello Statuto del Cammino Neocatecumenale, che lo riconosce come frutto del Concilio, lo definisce come una modalità di attuazione diocesana dell'iniziazione cristiana e dell'educazione permanente della fede, lo dota di personalità giuridica pubblica, e lo offre ai Vescovi come uno strumento al servizio della loro missione di evangelizzazione.
L'annuncio del kerygma: che Dio ha risuscitato dalla morte Gesù e lo ha costituito Kyrios, perché si possa annunciare a tutti gli uomini la conversione e la vita eterna: Dio ce l'ha fatto vivere e sperimentare con grande sorpresa e meraviglia in mezzo ai poveri delle baracche di Palomeras Altas in Madrid, dove abbiamo scoperto il tripode sul quale si basa la vita cristiana: parola di Dio, liturgia e comunità.
Così uno dei tre pilastri del Cammino è la Parola di Dio, celebrata in piccola comunità.
Nelle catechesi iniziali i neocatecumeni ascoltano la predicazione del kerygma e ricevono le chiavi ermeneutiche necessarie per l'ascolto della Parola: vedere in Gesù Cristo il centro e il compimento delle Scritture e mettere i fatti della propria vita sotto la luce della Sua Parola Quest'iniziazione alla Scrittura viene sigillata in una celebrazione della Parola, in cui i partecipanti ricevono la Bibbia dalle mani del Vescovo, garante della sua autentica interpretazione. Iniziano così un cammino di riscoperta della fede alla luce della Parola che illumina la propria storia come storia di salvezza.
Il Cammino Neocatecumenale, ora approvato definitivamente dalla Santa Sede, è così uno strumento offerto ai pastori della Chiesa per l'attuazione della nuova evangelizzazione, che apre un cammino di iniziazione cristiana per i lontani nelle parrocchie.

[00263-01.02] [UD019] [Testo originale: italiano]

- Dott. Ponpuzhakottayil Cherian ANIYANKUNJU, Portavoce dell'Arcidiocesi di Changanacherry dei Siro-Malabaresi (INDIA)

Molti Padri hanno parlato di una fame spirituale in mezzo a un’abbondanza di nutrimento. Il problema non riguarda forse il modo in cui lo serviamo? Ogni proclamazione, che essa avvenga attraverso il silenzio, le parole o i fatti, produce frutti nella misura in cui il predicatore è consapevole, pronto e preparato a incarnare. Ci rivolgiamo alle persone nel particolare contesto della loro vita, dei loro sentimenti, ecc. Affinché il messaggio evangelico venga ben recepito, dobbiamo sforzarci di “scendere” al livello di chi ascolta. Uno “scendere” autentico comporta sofferenza nel suo vero significato, come pure mettere da parte il nostro ego e impegnarci a fondo per comprendere le persone. Accresce la nostra credibilità di servitori della Parola di Dio.
Incarnazione, così come la intendo io, significa anche “salire” al livello del gruppo a cui ci si rivolge. Talvolta sottovalutiamo le persone nella nostra predicazione. Ciò influisce anche sulla misura in cui essa viene recepita. Dobbiamo aggiornarci nelle questioni riguardanti ambiti di conoscenza del tema affrontato, che sono diversi ma collegati. Questo è particolarmente importante nell’omelia.
Il principio dell’incarnazione si applica parimenti ai genitori e agli insegnanti. Da esso scaturisce il senso cristiano dell’umiltà. Il Concilio insegna che i genitori sono i primi educatori nella fede dei loro figli (AA 11). Spetta a loro far conoscere la Parola di Dio ai propri figli. Occorre anzitutto e soprattutto sviluppare un senso di rispetto per la Parola di Dio. Nella frase di apertura della Costituzione Dei Verbum (1) il Concilio esorta ad accostarsi alla Parola di Dio con religioso ascolto. Questo va insegnato durante l’infanzia e solo i genitori possono farlo. Il loro dovere principale è di trasmettere questo senso attraverso il modo in cui trattano la Bibbia. Devono sminuzzare la Parola di Dio per i loro figli in modo che essi possano assimilarla. Quando i bambini crescono, sviluppano attaccamento alla Bibbia. Infatti, nostro Signore dimora nella famiglia attraverso le Sacre Scritture e aiuta i coniugi a vivere il sacramento del matrimonio. Ma i genitori cercano di testimoniare la Parola di Dio in famiglia e sul lavoro? A tal fine, occorre dare un adeguato orientamento ai fedeli affinché la maggioranza passiva diventi una maggioranza attiva nel proclamare la Parola di Dio.
Secondo la mia personale esperienza come capofamiglia, la Liturgia delle Ore è un modo efficace per imparare a conoscere le Scritture e uno strumento semplice per pregare utilizzando la Parola di Dio. Quando un bambino non vuole bere il latte, spesso la madre lo mescola ad altre cose per fare in modo che il bambino lo prenda. La Chiesa, nostra madre, attraverso la Liturgia delle Ore può fare la stessa cosa con la Parola di Dio. Anche qui è molto importante che si dia ai laici una speciale formazione teologica, liturgica e biblica (AA 28). In India, alcune diocesi hanno preso l’iniziativa di istituire centri teologici per i laici.

[00264-01.04] [UD022] [Testo originale: inglese]
 

 
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