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Intervento del Cardinale Sean O'Malley, OFM Cap,
al Concistoro del 12 febbraio 2015

 

Il nostro Salvatore spesso usa immagini forti nel Vangelo per sollecitare la nostra attenzione e sottolineare la serietà del Suo messaggio: ci dice di cavare il nostro occhio che ci da scandalo, di tagliare la mano che è occasione di peccato. In un altro passo Gesù dice che se qualcuno scandalizza un bambino sarebbe meglio per lui avere una pietra intorno al collo ed essere gettato in mare.

Ovviamente, Gesù non vuole infliggerci una punizione così crudele, ma Egli vuole attirare la nostra attenzione e sottolineare la gravità del peccato quando si da scandalo a un bambino.

L'aspetto peggiore dello scandalo dell'abuso sessuale da parte di esponenti del clero è il danno, sia spirituale che psicologico, inferto non solo ai bambini ed agli adolescenti che vengono sfruttati sessualmente, ma anche alle loro famiglie, amici e conoscenti, così come alla comunità parrocchiale. Spesso i bambini abusati erano vulnerabili a causa di qualche difficoltà in famiglia o perché erano figli dei parrocchiani più attivi e quindi erano più presenti e coinvolti nelle attività parrocchiali. In entrambi i casi l'abuso è stato un tradimento riprovevole.

Io sono stato battezzato da mio zio, un prete di parrocchia. Ho iniziato a servire messa quando avevo sei anni e sono entrato in seminario a 13. Tutti i miei maestri ed educatori erano preti e religiosi. Erano brave e sante persone che mi hanno dato buon esempio e hanno fatto maturare la mia fede. Ma io mi chiedo, se fossi stato vittima di un prete pedofilo, sarei qui oggi? Sarei ancora cattolico? Mi sarei suicidato come hanno fatto molti?

Il fatto che molti preti abbiano abusato di bambini è già di per sé scandaloso. Negli Stati Uniti però molte migliaia di Cattolici hanno lasciato la Chiesa per un'altra ragione, scandalizzati non tanto dalla debolezza e dalla umana fragilità dei preti, ma dagli errori e dall'incompetenza dei vescovi e dei superiori religiosi che hanno mancato di proteggere i bambini da questi predatori.

In parte, possiamo dire che venti o più anni fa tale omissione era dovuta al fatto che nessuno sapeva quanto danno fosse stato provocato ai bambini. A molti fedeli però è sembrato che la reputazione o il patrimonio finanziario della Chiesa fosse più importante delle vite di bambini innocenti.

Oggi, dopo così tanti anni di dolore e sofferenza, noi sappiamo che non c'è giustificazione per non agire in modo rapido e deciso di fronte alle situazioni di abuso sessuale da parte di esponenti del clero. L'esperienza attuale, inoltre, ci mostra in modo evidente che senza chiari protocolli e politiche, Vescovi e Superiori Religiosi improvvisano risposte ai casi di abuso sessuale da parte di esponenti del clero, che, a prescindere dalle buone intenzioni, troppo spesso si rivelano inadeguate e causa di grave danno alle vittime, preti e l'intera comunità.

Questo non è un problema del mondo cattolico o nemmeno un problema del clero. È un problema umano. Quando l'abuso è compiuto da un sacerdote, il danno è anche più profondo. Nel mondo di oggi, con i nuovi mezzi di comunicazione, il nostro popolo Cattolico sta diventando più consapevole del problema dell'abuso sessuale nella Chiesa e sta domandando che noi, che siamo i loro pastori, facciamo tutti i passi necessari per salvaguardare i bambini affidati alle nostre cure.

Papa Francesco, accogliendo il suggerimento del Consiglio Cardinalizio, ha stabilito la Pontificia Commissione per la Protezione dei Minori. Il compito della Commissione non è di trattare casi individuali di abuso sessuale o situazioni specifiche che possano sorgere. Il nostro compito è quello di consigliare il Santo Padre, raccomandare e promuovere comportamenti e procedure, promuovere educazione e prevenzione nella Santa Sede e nelle Conferenze Episcopali nel mondo. Sarebbe rischioso per noi, come responsabili nella Chiesa, considerare lo scandalo dell'abuso sessuale da parte di esponenti del clero come un fatto del passato e non una pressante preoccupazione qui e ora. Vigilanza, presa di coscienza di responsabilità e aderenza a rigorosi protocolli per la protezione dei bambini sono necessarie se vogliamo cercare di riguadagnare fiducia e confidenza del popolo di Dio e essere in grado di esercitare una efficace leadership nel futuro.

Deve essere chiaro inoltre che il compito della Commissione non è rivolto solamente all'abuso sessuale da parte del clero. Sebbene sia un fatto triste e tragico che il problema dei preti che abusano i bambini persista, la nostra risposta all'abuso sessuale del minori deve anche tener conto che il numero di bambini che in tutto il mondo soffrono qualche forma di abuso sessuale è al di là di ogni immaginazione. La Commissione è anche una risposta alla missione affidata alla Chiesa di fare tutto ił possibile per proteggere tutti i bambini di Dio.

Oggi vorrei dedicare qualche minuto a far conoscere ai Cardinali gli attuali sviluppi della Pontificia Commissione per la Protezione dei Minori. La scorsa settimana l'intero gruppo, formato da 17 persone da tutto il mondo, si è trovato a Roma per la riunione plenaria. Molto tempo è stato impiegato per fare raccomandazioni circa la scelta dei membri, per permettere attente consultazioni con le Conferenze dei Vescovi e i Nunzi.

Lo scorso luglio, gli originari nove membri della Commissione sono stati presentati al Santo Padre ed in seguito hanno partecipato all'incontro pastorale del Santo Padre con le vittime di abusi sessuali da parte di esponenti del clero da Irlanda, Inghilterra e Germania. Avevo suggerito che fossero rappresentati questi paesi all'incontro con il Santo Padre perché in ognuno di questi paesi la Chiesa ha forti politiche e servizi per le vittime. Molti di noi hanno ritenuto estremamente importante che fosse presente una vittima dall'Irlanda. Le persone che sono arrivate erano state scelte dai loro vescovi. Il Santo Padre ha salutato gli individui la notte prima dell'incontro, quando si sono riuniti per la cena. Il giorno seguente le vittime hanno partecipato alla Messa del Santo Padre alla Casa Santa Marta e poi hanno incontrato Papa Francesco. Il Santo Padre ha dedicato l'intera mattina agli incontri. Fr. Hans Zollner e il sottoscritto hanno svolto il servizio di traduttori.

Siamo tutti convinti che gli incontri avvenuti hanno rassicurato le persone circa l'impegno del Santo Padre di additare gli errori del passato e continuare le iniziative promosse da Papa Benedetto e Papa San Giovanni Paolo di rimuovere dal ministero i sacerdoti che hanno perpetrato tali abusi.

Oltre a facilitare l'incontro del Santo Padre con le vittime, la Commissione sta già prendendo in considerazione vari aspetti della protezione dei bambini, procedure, educazione e prevenzione, come segue:

I. Direttive

Uno dei nostri compiti principali è di offrire assistenza alle Conferenze Episcopali nel mondo attraverso le direttive per la protezione dei bambini che le Conferenze stanno già sviluppando e implementando.

Nel 2011, la Congregazione per la Dottrina della Fede ha chiesto che le Conferenze Episcopali presentassero le loro norme per la protezione dei bambini. Purtroppo alcuni paesi non hanno ancora risposto, e altri hanno presentato norme che sono troppo vaghe o inefficaci.

Abbiamo dialogato con il Cardinal Müller su questi argomenti e cercato di fare raccomandazioni alle varie Conferenze Episcopali. Ho già inoltrato una lettera a tutte le Conferenze Episcopali chiedendo che ogni Conferenza nomini un referente nel loro paese, così da facilitare la comunicazione riguardante le politiche di protezione del bambino con tutte le Conferenze.

Essendosi consultato con la Commissione, il Santo Padre ha inoltrato una lettera al Presidenti delle Conferenze Episcopali. La lettera evidenzia ai Vescovi che la protezione dei bambini e dei giovani è di enorme importanza per la Chiesa. Come il Santo Padre ha dichiarato nella sua lettera: "Le famiglie devono sapere che la Chiesa non risparmia sforzi per tutelare i loro figli e hanno il diritto di rivolgersi ad essa con piena fiducia, perché è una casa sicura. Non potrà, pertanto, venire accordata priorità ad altro tipo di considerazioni, di qualunque natura esse siano, come ad esempio il desiderio di evitare lo
scandalo, poiché non c'è assolutamente posto nel ministero per coloro che abusano dei minori."

La preoccupazione pastorale per la protezione dei bambini è un requisito necessario affinché un Vescovo svolga il suo ruolo di pastore del gregge di Cristo. Il Papa vuole che "i Pastori e i responsabili delle comunità religiose siano disponibili all'incontro con le vittime e i loro cari: si tratta di occasioni preziose per ascoltare e per chiedere perdono a quanti hanno molto sofferto."

Nella lettera, il Santo Padre parla del lavoro della Commissione per sostenere le Conferenze Episcopali nello sviluppo delle norme più adeguate e per implementarle in modo costante e coraggioso.

In molte parti del mondo la protezione dei bambino è un concetto nuovo, specialmente in terre di missione dove la Chiesa dispone di risorse limitate. La lettera del Santo Padre è un richiamo importante ad impegnarsi a lavorare per la protezione dei bambini.

Attraverso i contatti con esperti e professionisti qualificati di tutto il mondo, la Commissione è pronta ad analizzare le proposte sottoposte e a dare suggerimenti utili a rafforzare le norme e sviluppare meccanismi per monitorare la conformità.

II. Programmi Educativi:

Si sa bene che ci sono molte persone, sia laiche che membri del clero della Chiesa universałe, che credono ancora che la crisi dell'abuso sessuale sia un fenomeno americano e che non sono d'accordo con le norme di trasparenza e tolleranza zero. Io credo fermamente che i membri delle Commissioni, raccolti dalla Chiesa presente in tutto il mondo, possano dare un contributo prezioso facendo prendere coscienza della gravità del problema dell'abuso sessuale del clero. Le loro esperienze e quelle dei loro colleghi nei loro paesi di origine chiariscono che la Chiesa universale deve essere unita nell'impegno affinché le nostre parrocchie, scuole e istituzioni siano un luogo sicuro per i bambini.

Riguardo progetti specifici, la Commissione vorrebbe tenere seminari sulle procedure per la Protezione del Bambino per i responsabili della Curia per aiutare le persone a capire quanto grave sia quest'argomento per la vita della Chiesa. Vogliamo anche evidenziare le tremende conseguenze causate da risposte improvvisate ai fatti di abuso sessuale. La mancanza di adesione a norme e procedure prestabilite, causa grandi sofferenze alle vittime e alle loro famiglie, grandi danni alla reputazione dei sacerdoti cattolici, conduce le persone a perdere la fiducia nella Chiesa e persino a mettere in dubbio la propria fede.

Noi vorremmo anche poter contribuire al "Montessori per i Vescovi", le sessioni informative per i neo eletti gruppi di Vescovi organizzate dalla Congregazione per i Vescovi e la Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli. Queste sessioni dovrebbero costituire un'importante opportunità per aiutare i nuovi vescovi a capire il valore fondamentale di seguire norme e procedure adeguate per la protezione dei bambini.

La Commissione propone anche di sviluppare raccomandazioni per norme atte ad assistere i seminari nel mondo nell'importante lavoro di valutazione e selezione dei candidati e di sviluppare programmi di formazione umana per i seminaristi. È nostra speranza che queste regole di comportamento possano essere incorporate nella nuova Ratio della formazione in seminario. Un controllo appropriato e una adeguata formazione umana sono cruciali per la formazione dei sacerdoti.

III. Varie Iniziative:

La Commissione spera di lavorare con il Dott. Domenico Giani per sviluppare le norme e le rendicontazioni pratiche per la protezione del bambino per la Città del Vaticano. La Commissione crede fermamente che in questa materia il Vaticano deve essere una guida e un modello per il resto della Chiesa.

Noi speriamo anche di sviluppare norme per garantire la responsabilità delle autorità ecclesiastiche, offrendo una definizione di "fallimento nella protezione dei minori" e suggerendo normative e sanzioni per tale fallimento. Se noi non prendiamo iniziativa riguardo a queste vicende di mancato intervento, quando il problema sorge, e sorgerà sicuramente, di fatto lasceremo che siano i media a dettare la risposta appropriata. Senza dubbio la Chiesa e il popolo di Dio sono meglio serviti quando usiamo i valori e gli ideali del Vangelo per raggiungere una soluzione tempestiva e trasparente.

La Commissione desidera offrire linee guida e procedure adeguate per la cura e le necessita spirituali delle vittime e delle loro famiglie. È un segno di speranza, e un segno della presenza costante del Signore, che molte vittime desiderino ristabilire un rapporto con la Chiesa e cercare il suo supporto spirituale.

La Commissione vorrebbe anche stabilire e proporre un giorno di preghiera per la Chiesa universale, analogo al giorno di digiuno osservato per la Siria. Nell'Arcidiocesi di Boston abbiamo avuto momenti di preghiera di riparazione nelle parrocchie più affette dall'abuso sessuale del clero. Questi momenti hanno realmente aiutato a portare ristoro a quelle comunità. Poiché l'abuso sessuale dei minori ha provocato una tale devastazione dentro e fuori la Chiesa, noi crediamo che istituire un giorno di preghiera nella Chiesa a livello mondiale sia un contributo positivo e un segno di speranza per le vittime e le loro famiglie.

Allo stesso modo speriamo di prendere in considerazione modalità per raggiungere e curare chi ha compiuto gli abusi, le loro famiglie, i loro colleghi. Una delle più grandi sfide che la Chiesa affronta è la supervisione e la cura dei sacerdoti che stanno osservando una vita di preghiera e di penitenza. È anche necessario sviluppare programmi per la cura dei sacerdoti ingiustamente accusati e stabilire procedure per ristabilire la loro reputazione e farli ritornare ad esercitare il ministero, rispettando allo stesso tempo i loro desideri conseguenti a una così difficile esperienza.

In molte legislazioni civili la legge sulla prescrizione impedisce che le autorità civili intraprendano un'azione, fosse anche un'indagine preliminare, quando è riportato un precedente caso di abuso sessuale. Questa procedura sulla prescrizione resta in vigore anche oggi in molti paesi e stati. In tali circostanze non è accettabile che le autorità ecclesiastiche sostengano che se le autorità civili sono state informate ma non possono agire, la Chiesa non è obbligata a rispondere. Se lo stato è incapace di agire, la Chiesa deve investigare e risolvere il caso di abuso attraverso le sue proprie norme e procedure, rimuovendo i colpevoli e prendendosi cura delle vittime quando l'abuso è stato commesso.

Estesi programmi educativi saranno necessari per assicurare un ambiente sicuro per i nostri bambini e per gli adulti vulnerabili. Abbiamo iniziato a contattare le organizzazioni cattoliche internazionali che si occupano di distribuire fondi, per incoraggiarli ad inserire come requisito fondamentale dei progetti che finanziano la presenza di norme per la protezione del bambino. Stiamo anche chiedendo la loro assistenza con fondi che serviranno a coprire i costi per la formazione di programmi per la protezione del bambino nella Chiesa universale.

Io spero che questi esempi vi abbiano permesso di cogliere alcuni degli aspetti del lavoro della Commissione. Vorrei concludere enfatizzando che, per il prossimo futuro, la più grande sfida della Chiesa riguardo all'abuso sessuale da parte del clero è di assicurare trasparenza, responsabilità, e tolleranza zero. Se queste sfide non sono portate a termine, se non c'è fiducia nel nostro impegno con questi principi, la Chiesa non sarà capace di ristabilire la fiducia dei cattolici la cui fede è stata messa alla prova. Purtroppo, sappiamo che milioni di fedeli non vanno più a messa negli Stati Uniti e nell'Europa Occidentale, e molte agenzie caritative della Chiesa, istituzioni educative e parrocchie sono state chiuse come risultato della crisi. Il popolo di Dio e la società devono vedere che siamo seri nel prevenire l 'abuso sessuale sui minori da parte del clero e che attivamente rispondiamo a ognuno e a tutti i casi di abuso se vogliamo evitare un'ulteriore perdita di fede e un'ulteriore riduzione nel numero dei nostri ministeri.

La crisi per gli abusi ha anche provocato un'altra perdita, con serie implicazioni per la missione della Chiesa. La voce profetica della Chiesa nella difesa dei diritti umani, nell'affronto della sofferenza degli immigranti e nella diffusione del Vangelo della vita è stata seriamente ferita. Questo è stato causato, in larga parte, dalla percezione di una mancanza di responsabilità (accountability) da parte delle guide del popolo di Dio, inducendo molte persone a perdere la loro fiducia in noi e nella Chiesa. Noi non possiamo mancare di fare tutto il possibile per ristabilire la nostra credibilità; non possiamo mancare di ristabilire la voce della Chiesa in difesa degli oppressi e in difesa della vita.

Nonostante le molte sfide che abbiamo davanti, la Chiesa oggi ha l'opportunità di indurre il mondo a creare un ambiente sicuro per i bambini e per gli adulti vulnerabili. Negli Stati Uniti molte chiese cristiane e congregazioni ebraiche hanno mostrato interesse nell'apprendere dall'esperienza della Chiesa e nell'adottare le nostre procedure come pure lavorare insieme per creare una società più sicura per tutti i bambini.

L'abuso dei bambini prende piede e si sviluppa in un'atmosfera di segretezza e nascondimento. La Chiesa deve essere leader nell'additare questo grave problema umano impegnandosi umilmente alla responsabilità, trasparenza e tolleranza zero, con l'obbligo vincolante che a nessun membro del clero che abbia abusato un bambino sarà permesso di proseguire nel ministero.

Dalla vergogna e dal dolore della nostra storia recente, Dio può far nascere qualcosa di buono: una Chiesa e una società che mettono la protezione dei bambini tra le più alte priorità. Per uscire dalla crisi dell'abuso sessuale da parte del clero, riguadagnare la fiducia delle persone che serviamo e dare la possibilità di ritornare a quanti ci hanno lasciato, dobbiamo essere conosciuti come persone sempre e ovunque impegnate nella sicurezza dei bambini affidati alla nostra cura pastorale. Solo questo può guarire la nostra Chiesa e riportare fiducia nella nostra guida pastorale.

Per concludere con le belle parole del Santo Padre: "Il Signore Gesù infonda in ciascuno di noi, ministri della Chiesa, quell'amore e quella predilezione per i piccoli che ha caratterizzato la Sua presenza fra gli uomini e che si traduce in una speciale responsabilità per il bene del minori e degli adulti vulnerabili. Ci aiuti Maria Santissima, Madre della tenerezza e della misericordia, a compiere con generosità e rigore il nostro dovere di riconoscere umilmente e di riparare le ingiustizie del passato e ad essere sempre fedeli al compito di proteggere coloro che Gesù predilige."

Sean Cardinal O'Malley, OFM Cap.
12 febbraio 2015

  

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