The Holy See
back up
Search
riga

PRESENTAZIONE DEL GIUBILEO DEI CATECHISTI

E DEI DOCENTI DI RELIGIONE

(9-10 dicembre 2000)

 

CONFERENZA STAMPA 5 dicembre 2000 - ore 11.30

S. E. Mons. Csaba Ternyák

Segretario della Congregazione per il Clero

 

          In occasione del Giubileo dei Catechisti forse può essere opportuno fare il punto  sulla situazione catechistica attuale nella Chiesa, al fine di comprendere il contesto concreto entro il quale i catechisti medesimi operano e vedere alcune possibili prospettive che si aprono per il loro prezioso servizio pastorale.

          Questa situazione è aggiornata a seguito di un recente sondaggio a livello universale, tramite il quale la Congregazione per il Clero ha chiesto il consiglio e la collaborazione di tutte le Conferenze Episcopali.

Mi limito ad una breve sintesi di ciò che è stato comunicato per far emergere la situazione, per lo meno di tendenza, della catechesi nella Chiesa.

 

1.      Per quanto riguarda il piano catechistico  emerge che esso è sufficientemente presente nella maggioranza delle Conferenze Episcopali e, soprattutto ne sia colta la sua particolare importanza per garantire un’azione evangelizzatrice coerente e ben coordinata.

E’ interessante notare che per i contenuti del piano catechistico vi sono alcune caratteristiche da evidenziare. La prima è relativa ad un’impostazione che pone l’accento sulla catechesi dell’iniziazione, e/o di preparazione ai sacramenti della Riconciliazione, dell’Eucaristia e della Confermazione, rivolta soprattutto ai fanciulli e ai giovani. La seconda concerne lo stretto rapporto o interferenza tra piano catechistico e ambiente scolastico, cioè con i programmi per l’insegnamento della religione nella scuola. La terza è connessa alle esigenze di dare sempre più rilievo, in alcune programmazioni, alla catechesi degli adulti, ivi includendo anche la catechesi familiare.

E’ da prendere atto con una certa soddisfazione degli sforzi che sono stati compiuti in quest’ultima direzione da parte degli Episcopati. La necessità e l’urgenza della catechesi degli adulti, inculcata già da tempo nel Direttorio Catechistico del 1971 e nell’Esortazione Apostolica Catechesi Tradendae di Giovanni Paolo II, hanno dato i loro primi risultati.

È importante ora non disperdere questo indirizzo, ma approfondirlo nella fedeltà al Catechismo della Chiesa Cattolica e attribuendo al suddetto indirizzo maggiore sistematicità secondo le indicazioni puntuali fornite dal nuovo Direttorio Catechistico (DGC 173-175), al fine di non rinchiudere la catechesi degli adulti ad una serie di occasioni fuggevoli di accostamento alla fede, quali a volte si verificano in alcune circostanze come ad esempio la preparazione al Matrimonio e il Battesimo dei figli.

          In questo quadro sembra emergere una rinnovata catechesi familiare con un forte coinvolgimento dei genitori, poiché si accresce la consapevolezza del loro ruolo e dell’esperienza di cristianesimo vissuto nell’ambito familiare come fattori decisivi per la trasmissione della fede.

 

2.      La realtà maggiormente evidenziata è la formazione dei catechisti sia la realtà maggiormente posta in evidenza dalle diverse Conferenze Episcopali. Quasi tutti gli episcopati affermano di dare la priorità alla formazione dei catechisti nella pastorale delle loro Nazioni.

Per il raggiungimento di questo obiettivo le attività diocesane (o regionali) superano, sebbene non di molto, quelle nazionali. Si è, dunque, in presenza, di una formazione dei catechisti laici localizzata.

Le attività diocesane sono presenti in modo diverso. Nel continente Africano ed Asiatico prevalgono le attività che si caratterizzano per essere di tipo occasionale, destinate alla formazione permanente dei catechisti di base, o più semplicemente di tutti i catechisti laici. Vale a dire: vengono messe in atto iniziative che rientrano nella categoria di sessioni di studio, seminari, incontri, giornate e ritiri spirituali. Nei restanti continenti, invece, si può notare la presenza di un sistema misto che alterna attività formative del tipo precedente a quelle di un tipo più sistematico, dove predomina la preparazione intellettuale attraverso corsi di studio, più o meno strutturati, e in alcuni casi a livello accademico, destinati sia a tutti i catechisti, sia ai responsabili diocesani o regionali, come pure agli insegnanti di religione nelle scuole cattoliche e statali.

Un discorso a sé merita la presenza di Istituti superiori per esperti in catechesi.

Non tutti sono stabiliti come “Istituti catechistici” veri e propri. Spesso sono Facoltà di teologia o di scienze dell’educazione presso università ecclesiastiche o cattoliche, che si prefiggono anche di preparare sistematicamente i futuri periti in catechesi oppure gli insegnanti di Religione.

 

3.      Nel trascorso decennio si è avuta una consistente espansione numerica di catechisti laici e si è data rilevanza pastorale ad una loro preparazione, connessa soprattutto ai compiti di essere maestri ed educatori della fede (cf. DGC 240-245).

La disponibilità al servizio catechistico va certamente apprezzata, poiché essa può essere il frutto di una sempre maggiore coscienza ecclesiale e di un’azione pastorale che ha messo in risalto il ruolo primario della Parola di Dio nella vita della Chiesa.

Per raggiungere la necessaria “qualità” occorrerebbe insistere di più sull’aiuto formativo rivolto verso l’essere del catechista, verso la sua persona con le relative dimensioni umane e cristiane. In concreto, occorrerebbe accentuare il valore della sua testimonianza, poiché questa nella catechesi evangelizzante è la via normale e prioritaria per la proclamazione e l’educazione della fede. I catechisti educano la fede nella misura in cui la vivono; promuovono la vita cristiana nella misura in cui essi sono cristiani.

 

Quanto affermato dovrebbe valere anche per tutti coloro che svolgono il loro servizio di evangelizzazione all’interno dell’ambiente educativo scolastico, tenendo presente però che l’annuncio del Vangelo all’interno di questo contesto assume delle caratteristiche proprie che non sono del tutto coincidenti con quelle specifiche della catechesi (cf. DGC 73). Mentre le prime sono un insegnamento critico e sistematico della fede cristiana in rapporto con gli altri saperi offerti dalla scuola, le seconde sono un insegnamento che nasce dal Vangelo, offerto per strutturare la prima adesione a Gesù Cristo e per iniziare il credente alla pienezza della vita cristiana (CCC 5; DGC 63).  

 

In funzione anche di quella che qui ho appena indicato come la necessaria "qualità" del catechista e del docente di religione, è stata studiata la programmazione delle due giornate giubilari  delle quali do ora alcune informazioni.

Dopo le conferenze di sabato e domenica pomeriggio si alterneranno le seguenti comunicazioni:

a)        il musicista Ferdinando Nazzaro esporrà come la musica e il canto possano farsi catechesi;

b)       lo scultore Alessandro Romano illustrerà come le arti plastiche possano divenire eloquente catechesi;

c)       il vice-presidente dell'IBM O'Malley ci farà comprendere come servirci  dei nuovi mezzi informatici per veicolare le verità di fede, per trasmettere l'insegnamento sulla vita cristiana;

d)       il prof. Stefano Giorgi, docente di religione, comunicherà la propria consolidata esperienza circa l'insegnamento religioso nelle scuole pubbliche;

e)       il dott. Ettore Bernabei, con la sua lunga e prestigiosa esperienza, illustrerà come cinema e televisione possano essere usati quali veicoli di catechesi;

f)        lo psichiatra e teologo tedesco prof. Manfred Lütz aiuterà i partecipanti a comprendere la psicologia degli attuali destinatari della catechesi e dell'insegnamento religioso;

g)       una religiosa, Maria Feist, comunicherà una affascinante esperienza di vita come catechista durante il periodo marxista in Russia;

h)       il fondatore del Cammino neocatecumenale, Kiko Argüello, comunicherà la propria esperienza, mentre uno scienziato spiegherà come, seguendo le catechesi di tale Cammino, sia pervenuto alla pratica cristiana;

i)         un giovane coreano, ci comunicherà pure la propria esperienza come catechista;

j)         il Rev. Paul Watson, direttore dell'Istituto Catechistico inglese Maryvale, ci illustrerà funzioni e metodi di una così benemerita istituzione;

k)       il prof. Iliano Piccolo, dal Messico, porterà un'esperienza davvero ricca quale coordinatore ed animatore di Istituti per la formazione di catechisti.

 

La serata di sabato 9, alle ore 21.00, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, sarà illustrata da un interessante concerto finalizzato ad offrire l'esempio di come le arti della musica e del canto possano costituire, anzitutto, una catechesi di elevazione dei sentimenti e degli intenti. Due brani sono stati appositamente composti dallo stesso direttore d'orchestra, il Maestro Ferdinando Nazzaro, come un tentativo di romanze orecchiabili eppure di qualità, atte a veicolare contenuti cristianamente educativi.

Presteranno la loro collaborazione alcuni cantanti lirici già assai apprezzati (Anna Rita Taliento, Giorgia Bertagni, Nazzareno Antinori, Carlo Desideri), unitamente all'Orchestra sinfonica del Lazio e al Coro sinfonico-lirico di Roma.

 

Dal programma avrete notato delle due conferenze: quella del Card. Ratzinger ("La nuova evangelizzazione") e quella del Cardinale Prefetto ("Catechisti, insegnanti di religione e mistero della Chiesa"), della Santa Messa presieduta dal Card. Stafford nella Basilica di San Paolo e il convergere di tutto nella Basilica di San Pietro alle ore 9.30 di domenica 10. Dalle parole che il Santo Padre vorrà rivolgere in tale occasione, si ricaverà l'orientamento che verrà dato alla catechesi per impostare l'intero lavoro, in questo campo, per la fervida stagione di semina missionaria post-giubilare. Sarà per noi tutti un mandato da seguire con motivata fedeltà e rinnovato entusiasmo.

Grazie.

top