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CONGREGAZIONE PER GLI ISTITUTI DI VITA CONSACRATA
E LE SOCIETÀ DI VITA APOSTOLICA

ANNO DELLA VITA CONSACRATA

Vita consacrata Memoria dei Santi e dei Martiri 19 settembre 2015

 

   

Vita consacrata
Memoria dei
Santi e dei Martiri

Roma, 19 settembre 2015

 

Veglia

COMUNICATO STAMPA:

VEGLIA DEI SANTI E DEI MARTIRI DELLA VITA CONSACRATA: TRA MEMORIA E PROFEZIA

Città del Vaticano, 19 settembre 2015

Questa sera alle ore 19.00, a poche ore dall’inizio del viaggio apostolico del Santo Padre a Cuba e negli Stati Uniti, i consacrati e le consacrate si ritrovano nel cuore di Roma per fare memoria dei Santi e dei Martiri che hanno “reso testimonianza a Cristo Signore con il dono della propria vita” (VC 86). La celebrazione - presieduta dal Prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica S.Em. il Card. João Braz de Aviz -, si comporrà di tre Stationes. Partirà dal cuore della città di Roma, Piazza Venezia, all’inizio di via dei Fori Imperiali per arrivare al Colosseo.

Sono migliaia le persone consacrate che nei secoli XX e XXI sono state Misericordiae vultus: volto della misericordia di Dio, segno del suo amore per ogni uomo e ogni donna. Questi consacrati hanno vissuto in pienezza la vocazione a irradiare questo amore come linfa per la vita dell’umanità e vitale missione della Chiesa nella storia.

Le consacrate e i consacrati mettono la propria esistenza a servizio degli ultimi in ogni periferia della terra, con una generosità senza limiti e senza calcoli, per sanare le ferite e guarire dagli orrori di ogni guerra, di ogni male, di ogni povertà.

Questa “Memoria” assume un’importanza particolare alla luce della grave situazione attuale di intolleranza e di persecuzione, che tocca molti fedeli cristiani, di denominazioni diverse, in molte parti del mondo. Papa Francesco afferma che oggi ci sono più martiri di quanti se ne siano stati all’inizio della storia cristiana. In un contesto sociale portato ad esasperare le tensioni, ad alimentare le contrapposizioni, in un contesto mondiale e locale segnato dalla violenza, anche di quella che si poteva un tempo ritenere impensata, lo stile mite e disarmato delle persone consacrate è molto più che un fatto personale e individuale e acquista valore di testimonianza di un modo diverso e possibile – riconciliato e unitario - cui nel profondo ciascuno aspira.