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La Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli ha cessato la sua attività e le sue competenze e funzioni sono state assunte dal Dicastero per l'Evangelizzazione
[Costituzione Apostolica 
Praedicate Evangelium]

 

LA CONGREGAZIONE PER L'EVANGELIZZAZIONE DEI POPOLI

 

1. Con la Bolla Inscrutabili Divinae, (22 giugno 1622) emanata da Papa Gregorio XV, ebbe inizio il periodo costitutivo della Congregazione, con il nome de Propaganda Fide, cui fecero seguito altri documenti pontifici fondamentali: Romanum decet (con la medesima data), Cum inter multiplices (14 dicembre 1622), Cum nuper (13 giugno 1623), ed infine Immortalis Dei (1° agosto 1627).

Il compito specifico della Congregazione è da sempre la propagazione della Fede nel mondo intero, con la specifica competenza di coordinare tutte le forze missionarie, di dare direttive per le missioni, di promuovere la formazione del clero e delle gerarchie locali, di incoraggiare la fondazione di nuovi Istituti missionari ed infine di provvedere agli aiuti materiali per le attività missionarie. La nuova Congregazione divenne in tal modo lo strumento ordinario ed esclusivo del Santo Padre e della Santa Sede, per l'esercizio di giurisdizione su tutte le missioni e la cooperazione missionaria.

2. Tra i risultati più importanti che hanno segnato la vita della Congregazione de Propaganda Fide, in questi quasi quattro secoli di storia, vanno segnalati:

  • L'Istruzione del 1659, definita anche la Magna Charta di Propaganda. Diretta ai Vicari Apostolici in Cina e Indocina, contiene direttive per tutti i Missionari. Due di esse sono in particolare degne d'attenzione: l'invito a promuovere il clero locale e l'impegno per l'inculturazione, con la proibizione di combattere i costumi e le tradizioni del paese, eccetto quelli in contrasto con la fede e la morale.
  • Il Pontificio Collegio Urbano, fondato da Papa Urbano VIII (1623-1644) nel 1627, per accogliere i seminaristi dei paesi di missione. Fino al 1926 ebbe sede nello stesso Palazzo di Propaganda, in Piazza di Spagna. Fu poi trasferito sul Gianicolo, in un edificio costruito dalla Congregazione. Il Collegio ha preparato generazioni di Sacerdoti autoctoni e anche la maggior parte dei Vescovi delle giovani Chiese, le quali, però, oggi maggiormente provvedono alla formazione del proprio clero nei numerosi Seminari minori e maggiori locali. (Sito web: www.collegiourbano.org) Tuttavia, oggi a Roma, insieme ai seminaristi scelti e inviati dai Vescovi nel Collegio Urbano, vi sono sacerdoti che completano la loro formazione teologica e pastorale nei Pontifici Collegi di S. Pietro Apostolo e di S. Paolo Apostolo.
  • Nella plurisecolare storia di Propaganda, un'attività cui la Congregazione ha dato importanza fin dagli inizi, è stata quella culturale e scientifica. Di essa la principale espressione è l'Università Urbaniana. Urbano VIII, con la Bolla Immortalis Dei Filius del 1° agosto 1627 fondò il Pontificio Ateneo de Propaganda Fide, con la Facoltà di Teologia e di Filosofia. Presso il medesimo Ateneo, la Congregazione dei Seminari e delle Università degli Studi, con Decreto del 1° settembre 1933, eresse il Pontificio Istituto Missionario Scientifico, con diritto di conferire i gradi accademici nelle discipline missiologiche e giuridiche. Con il Motu Proprio Fidei Propagandae, del 1° ottobre 1962, Giovanni XXIII decorò l'Ateneo del titolo di Pontificia Università Urbaniana. Attualmente, nella sede sul Gianicolo, vi sono le Facoltà di Teologia, Filosofia, Diritto Canonico e Missiologia con annesso l'Istituto di Catechesi Missionaria, i cui alunni risiedono in maggioranza nel Collegio Missionario Mater Ecclesiae di Castel Gandolfo. L'Università è frequentata da circa 2.000 studenti, con un corpo docente di circa 170 professori. Vi si trova anche la Biblioteca Missionaria, che ebbe un ruolo fondamentale durante la Mostra Missionaria voluta da Pio XI per l'Anno Santo del 1925. Oggi la Biblioteca contiene circa 350.00 volumi, e dal 1933, ogni anno pubblica un'apprezzata Bibliografia Missionaria, vale a dire un catalogo di tutte le pubblicazioni, a livello mondiale, in campo missionario.
  • Già nel 1626 fu istituita una propria Tipografia, detta Polyglotta, per stampare libri nelle lingue delle popolazioni presenti nei territori di missione: compito che fu assolto egregiamente; durante il Pontificato di San Pio X, la Tipografia Polyglotta di Propaganda fu unita alla Tipografia Vaticana. L'impegno culturale e missionario di Propaganda continua nella raccolta di tutti i documenti missionari, sistemati e conservati nell'Archivio iniziato con la fondazione di Propaganda e aperto oggi agli studiosi di tutto il mondo.
  • L'erezione di Circoscrizioni ecclesiastiche. Attualmente, ci sono 1.095 Circoscrizioni dipendenti della Congregazione Evangelizzazione dei Popoli.
  • L'approvazione della fondazione di centinaia d'Istituti di Vita Consacrata a carattere specificamente missionario o nei territori di diritto missionario.
  • Le Pontificie Opere Missionarie, di cui si parlerà più avanti.
  • Il C.I.A.M. (Centro Internazionale di Animazione Missionaria): già esistente prima, ha avuto come sede, nel 1986, il nuovo e moderno edificio, costruito sul colle del Gianicolo, accanto al Collegio Urbano. Vi si svolgono corsi di spiritualità, di esercizi spirituali, di aggiornamento, aperti a sacerdoti, religiosi, religiose e laici, che intendono approfondire la propria vocazione o ispirazione missionaria.

3. Attuale organizzazione della Congregazione

Il Concilio Vaticano II ha rimesso in luce la natura missionaria della Chiesa e la corresponsabilità del Collegio dei Vescovi e dei singoli Vescovi con le loro Chiese particolari nell'impegno della missione ad gentes. Paolo VI (1963-1978), con la Costituzione Regimini Ecclesiae Universae (15 agosto 1967), riordinò e adeguò i compiti della Curia Romana secondo le direttive del Concilio. La Congregazione di Propaganda ha assunto il nome di Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli o "de Propaganda Fide". Il Decreto conciliare sull'attività missionaria Ad Gentes aveva ridefinito con chiarezza la funzione del Dicastero missionario, con indicazioni circa la composizione dei suoi organi direttivi. In particolare, il Decreto Conciliare Ad Gentes afferma: "Per tutte le missioni e per tutta l'attività missionaria uno soltanto deve essere il dicastero competente, ossia quello di 'Propaganda Fide', cui spetta regolare e coordinare, in tutto il mondo, sia l'opera missionaria sia la cooperazione missionaria, nel rispetto tuttavia del diritto delle chiese orientali" (AG, 29). E così pure la necessità che "questo Dicastero costituisca insieme uno strumento di amministrazione ed un organo di direzione dinamica, che faccia uso dei metodi scientifici e dei mezzi adatti alle condizioni del nostro tempo, tenga conto cioè delle ricerche attuali di teologia, di metodologia e di pastorale missionaria" (AG, 29).

4. Le competenze del Dicastero Missionario

Con la nuova Costituzione Apostolica Pastor Bonus, del 28 giugno 1988, "spetta alla Congregazione di dirigere e coordinare in tutto il mondo l'opera stessa dell'evangelizzazione dei popoli e la cooperazione missionaria, salva la competenza della Congregazione per le Chiese Orientali" (art. 85).

Inoltre il Dicastero ha la diretta ed esclusiva competenza sui suoi territori, salva la competenza degli altri Dicasteri in varie materie (cfr. artt. 88; 89).

Nei propri territori la Congregazione erige e divide le Circoscrizioni missionarie secondo le opportunità.

Presiede al governo delle missioni ed esamina tutte le questioni e i rapporti inviati dagli Ordinari e dalle Conferenze Episcopali. Restano soggette alla Congregazione le Società di Vita Apostolica erette in favore delle missioni (art. 90, § 2).

La Congregazione amministra il proprio patrimonio e gli altri beni destinati alle missioni mediante un suo speciale ufficio (art. 92).

 

LE PONTIFICIE OPERE MISSIONARIE

 

FINALITÀ: Sorte in Chiese di antica cristianità per sostenere l'opera dei missionari fra i popoli non cristiani, le PP.OO.MM. sono diventate un'istituzione della Chiesa universale e di ogni Chiesa particolare. Ad esse, secondo il Concilio, si deve assegnare il posto centrale nella cooperazione missionaria.

Costituiscono un'unica istituzione, che comprende quattro rami distinti. In comune hanno lo scopo primario e principale di promuovere lo spirito missionario ed universale in seno al Popolo di Dio. Attuano questo scopo mediante l'informazione e coscientizzazione sulle missioni, la promozione delle vocazioni missionarie, la raccolta e distribuzione di sussidi ai missionari, alle loro opere e alle giovani Chiese, di cui si cerca di favorire la comunione con le altre Chiese per scambi di beni e di aiuti.

Queste le quattro Pontificie Opere:

- Propagazione della Fede. Fondata a Lione (Francia) nel 1822 dalla Ven. Pauline Jaricot, ha il compito di promuovere la cooperazione missionaria in tutte le comunità cristiane. A questo scopo, insieme con la raccolta di aiuti, cura le vocazioni missionarie, l'educazione allo spirito missionario, specialmente con iniziative durante il mese missionario di ottobre.

- San Pietro Apostolo. Fondata dalle Signore Bigard a Caen (Francia) nel 1889, quest'opera si occupa della formazione del clero locale nelle Chiese di missione, soprattutto con aiuti finanziari, la cui elargizione ha poi esteso anche per i candidati alla vita religiosa, maschile e femminile.

- Santa Infanzia o Infanzia missionaria. L'Opera fu fondata nel 1843 da Mons. De Forbin Janson, Vescovo di Nancy (Francia). Mira a educare i fanciulli allo spirito missionario, interessandoli alle necessità dei loro coetanei dei Paesi di missione, mediante l'offerta di preghiere e di aiuti materiali.

- Unione Missionaria. Fondata in Italia dal P. Manna nel 1916, s'impegna nell'animazione missionaria dei pastori e animatori del Popolo di Dio: sacerdoti, religiosi e religiose, membri di Istituti secolari. Compie la stessa funzione nei riguardi delle altre Pontificie Opere, che cerca di promuovere nelle Chiese locali.

Ognuna delle quattro Pontificie Opere ha una propria identità e specificità, sia nel fine che si propone sia nei mezzi e iniziative con cui lo attua, adattandoli e rinnovandoli secondo le diverse situazioni ecclesiali e socio-culturali nelle quali deve operare. Inoltre, è importante che, pur conservando la propria individualità, esse evidenzino l'unità di spirito e di intenti che tutte le anima come Opere del Santo Padre e dei Vescovi, impegnate ad educare il Popolo di Dio a un fecondo spirito missionario.

ORGANIZZAZIONE: Le PP.OO.MM. sono organizzate a livello soprannazionale, nazionale e diocesano.

- A livello soprannazionale, la direzione e la vicendevole collaborazione delle Pontificie Opere è assicurata dal Comitato Supremo, presieduto dal Cardinale Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, e dal Consiglio Superiore, presieduto dal Presidente delle Pontificie Opere. Ogni Opera, poi, ha un Segretario Generale. Il Comitato Supremo vigila sull'attività e sviluppo delle singole Opere. Il Consiglio Superiore, che tiene un'assemblea annuale, si occupa soprattutto della ripartizione dei sussidi sia ordinari che straordinari.

- A livello nazionale, le Pontificie Opere Missionarie sono guidate e animate da un Direttore Nazionale, nominato dalla Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli e dal Consiglio Nazionale. Il Direttore mantiene i rapporti e collabora con gli Organismi missionari della propria Conferenza Episcopale.

- In ogni Diocesi, il Vescovo deve nominare un Direttore delle Pontificie Opere, al quale spetta animare, per la missione universale, le varie espressioni dell'attività pastorale (diocesana, parrocchiale, ecc.) (cfr. CIC, can 791, §2).