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CONGREGAZIONE PER L'EVANGELIZZAZIONE DEI POPOLI

SANTA MESSA NELLA CATTEDRALE DI WAU

OMELIA DEL CARDINALE CRESCENZIO SEPE

Cattedrale di St. Mary (Sudan)
Mercoledì, 22 febbraio 2006

 

Cari fratelli e sorelle,

1. Ringrazio il Signore nostro Gesù Cristo per avermi dato l'opportunità di celebrare questa Eucaristia con voi, in occasione della festività della Cattedra di San Pietro. Desidero trasmettervi anche il saluto affettuoso del Santo Padre, Benedetto XVI, che è unito a noi in questa celebrazione Eucaristica, ci accompagna con la preghiera e la sua benedizione apostolica.

2. ""E voi, chi dite che io sia?". Simon Pietro rispose: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente"" (Mt 6, 15-16).

La conversazione che abbiamo appena ascoltato, tra Cristo e i suoi discepoli, è sempre molto rilevante per la vita della Chiesa e dei cristiani. Gesù interroga i suoi discepoli e, dopo aver chiesto loro che cosa "la gente" pensa di lui, chiede in modo più diretto:  "Secondo voi, chi sono io?". Questa domanda è oggi diretta a noi, che siamo, dunque, chiamati a rispondere seguendo l'esempio di Pietro, chiedendogli di fortificarci nella fede e renderci capaci di testimoniare la nostra fede con maggior coraggio, nella nostra società e nel mondo intero. Rendiamo insieme grazie a Dio per aver fondato la sua Chiesa sulla roccia di Pietro. Come suggerisce l'antifona di apertura, preghiamo intensamente che Essa non sia scossa dagli sconvolgimenti del mondo, ma avanzi con coraggio e con fiducia.

3. Il passaggio del Vangelo presenta Pietro che, mosso da un'inspirazione divina, riconosce in Gesù, il Messia promesso e il Figlio di Dio. In risposta a questa chiara professione di fede, che Pietro pronuncia anche a nome degli altri Apostoli, Cristo rivela la missione che intende affidargli, quella di essere la "roccia" sulla quale è costruito l'intero edificio spirituale della Chiesa:  "Tu sei Pietro". Il ministero affidato a Pietro e ai suoi successori, sul quale poggia l'intera comunità ecclesiale, è garanzia di unità della Chiesa, a protezione dell'integrità del deposito della fede e fondamento della comunione di tutti i membri del Popolo di Dio.

La festa liturgica di oggi rappresenta quindi un invito a riflettere sul "servizio petrino" del Vescovo di Roma alla Chiesa universale. Noi, perciò abbiamo ogni ragione oggi per pregare per il Papa e per tutti coloro che lo sostengono e collaborano in questo grave dovere di conservare la fede apostolica e l'unità nella Chiesa.

4. Cari fratelli e sorelle, in occasione di questa festività liturgica, sono qui fra voi per esprimere il rispetto e l'ammirazione di tutta la Chiesa per la fermezza della posizione con la quale avete conservato la Fede, nonostante le grandi difficoltà che avete affrontato e, a nome del Santo Padre, ricordarvi l'importante missione che il nostro Dio ha affidato a tutto il suo popolo:  "Andate nel mondo intero e proclamate il Vangelo ad ogni creatura. Chiunque crederà e sarà battezzato sarà salvo; chiunque non crederà sarà condannato" (Mt 16, 15).

5. È trascorso ormai un secolo da quando i primi missionari di Padre Comboni avviarono l'opera di evangelizzazione in questa regione di Bahr El Ghazal. Approfitto di questa opportunità, dunque, per congratularmi con voi anche per le celebrazioni per il centenario dell'evangelizzazione, organizzate due anni fa, alle quali ero stato invitato a partecipare. Nel corso di questi cento anni, la Chiesa locale non ha cessato di espandersi e svilupparsi. L'instancabile ed eroico apostolato dei missionari, che intrapresero e portarono avanti il loro lavoro pastorale con un forte senso della giustizia sociale, ha generato molti frutti, che rappresentano un'eredità durevole, di valore spirituale e culturale, anche per il fedele di oggi.

6. L'attività apostolica di quei generosi missionari ha indubbiamente favorito la nascita delle varie comunità cristiane e la crescita della Chiesa nella vostra regione. Questa Chiesa è chiamata alla missione permanente e al servizio del Regno. Si tratta di un servizio da realizzare nella fede, nella carità e nella vita fraterna, seguendo l'esempio dei primi cristiani in Gerusalemme, assidui nell'accettare l'insegnamento degli Apostoli, nel partecipare alla preghiera comune, nel celebrare l'Eucaristia e nel condividere tutti i beni, di natura e di grazia, che avevano ricevuto (cfr At 2, 42-47). Il Santo Padre, Benedetto XVI, nella sua prima Lettera Enciclica, ci ha ricordato che "L'amore del prossimo radicato nell'amore di Dio è anzitutto un compito per ogni singolo fedele, ma è anche un compito per l'intera comunità ecclesiale, e questo a tutti i suoi livelli: dalla comunità locale alla Chiesa particolare fino alla Chiesa universale nella sua globalità. Anche la Chiesa in quanto comunità deve praticare l'amore. Conseguenza di ciò è che l'amore ha bisogno anche di organizzazione quale presupposto per un servizio comunitario ordinato" (DCE 20).

7. In occasione di questa festività della Cattedra di San Pietro, vi invito a pregare in modo particolare per il Santo Padre e per tutti quelli che collaborano con lui nell'opera apostolica di diffusione della fede sino ai confini della terra. Preghiamo in modo speciale per l'unità e dichiariamo con forza la nostra unità con la Sede apostolica e con tutti i pastori della Chiesa e chiediamo a Dio di dare alla Chiesa dei ministri appassionati, che siano pronti a confermare i fedeli nella fede e a guidare il loro cammino nella verità e nell'amore, così che possano sopravvivere alle tempeste del mondo, e diventare segno e strumento di unità, sempre più efficace per l'intera stirpe umana (cfr Lumen gentium 1). "Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù. (...) In lui anche voi insieme con gli altri venite edificati per diventare dimora di Dio per mezzo dello Spirito" (Ef 2, 19-22).

Che i Santi del Sudan, Suor Josephine Bakhita e il Vescovo Daniele Comboni preghino per voi!
Possa Maria, Madre della Chiesa e Regina degli Apostoli, assistervi e accompagnarvi sempre.
Dio benedica ognuno di voi e benedica il Sudan.

      

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