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CONFERENZA STAMPA
CIRCA
L'EDIZIONE TIPICA LATINA
DEL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA
( 9 settembre 1997 )

DISCORSO DI SUA EMINENZA
IL CARD. JOSEPH RATZINGER

 

Ieri, Festa della Natività della Beata Vergine Maria, il S. Padre, dalla Sua residenza estiva di Castelgandolfo, ha presentato ufficialmente alla Chiesa e al mondo, l'edizione tipica latina del Catechismo della Chiesa Cattolica, dopo averla approvata e promulgata con la Lettera Apostolica "Laetamur magnopere", che reca la data del 15 agosto scorso, solennità dell'Assunzione della Madonna.

A tale cerimonia, semplice e solenne nello stesso tempo, hanno partecipato, insieme ad alcuni loro collaboratori, gli Em.mi ed Ecc.mi Vescovi della Commissione Interdicasteriale, che, nominata dal S. Padre nel 1993, ha curato più direttamente la preparazione della suddetta edizione tipica , nonché gli Em.mi ed Ecc.mi Membri della Commissione e del Comitato di redazione, che hanno elaborato il testo originale francese, approvato e promulgato dal S. Padre nel 1992, con la Costituzione Apostolica 'Fidei depositum'.

Va subito precisato che l'edizione tipica rispecchia fedelmente nei contenuti il testo originale francese. Non si tratta pertanto di un nuovo Catechismo, ma soltanto del testo definitivo latino del Catechismo della Chiesa Cattolica, che a partire dal 1992 è già stato tradotto e pubblicato in circa trenta lingue, mentre sono circa una ventina quelle in corso di preparazione. A tale edizione tipica latina dovranno conformarsi ora tutte le traduzioni, anche quelle già pubblicate.

In questi anni, molti si sono posti e si pongono varie domande circa il Catechismo della Chiesa Cattolica. A due di esse in particolare cerco di dare una risposta con questo mio previo intervento, a cui poi seguiranno le Vostre domande che mi consentiranno di soffermarmi su altri aspetti riguardanti il suddetto Catechismo.

1) Anzitutto, perché l'edizione tipica latina del Catechismo della Chiesa cattolica vede la luce a distanza di 5 anni dal testo originale francese?

Per rispondere a tale legittima domanda, sarebbe sufficiente far riferimento alla non lieve difficoltà di realizzare, nel modo meno inadeguato possibile, una simile opera che, a distanza di oltre 4 secoli dalla prima ed ultima opera analoga, e cioè dal Catechismo del Concilio Tridentino, si propone di riesprimere oggi tutta la ricchezza del mistero cristiano in un modo che sia sempre fedele al prezioso e immutabile deposito dottrinale-catechistico cristiano, e nello stesso tempo rispecchi i numerosi e positivi benefici, frutto insieme dell'orante meditazione e dell'approfondimento teologico, effettuati nella Chiesa, lungo questi secoli, sotto la guida dello Spirito Santo.

E' ben evidente che una tale impresa non poteva umanamente essere realizzata da poche persone e in breve tempo. Per questo il S. Padre aveva a suo tempo voluto, come tutti ben ricordiamo, anche una consultazione generale dell'Episcopato cattolico mondiale, consultazione che è stata effettuata nel 1989-90, e che ha contribuito non poco alla stesura finale del testo originale francese, pubblicato nel 1992, e che, tradotto in varie lingue, ha già reso accessibile, da cinque anni, a diversi milioni di persone la lettura del Catechismo della Chiesa Cattolica.

Inoltre, altrettanto evidente è che l'edizione tipica deve essere quella definitiva, non più soggetta a cambiamenti: ecco perché si è preferito pubblicare prima in una lingua moderna il Catechismo della Chiesa Cattolica, riservandosi la possibilità di apportare ad essa dei miglioramenti.

Infatti, come era del resto prevedibile ed anche auspicabile, dal 1992 a oggi, sono pervenute da varie parti e dalle diverse componenti del mondo ecclesiale e non, numerose proposte di correzione ai contenuti e alle fonti del Catechismo, segno questo anche dell'interesse suscitato dal testo e del desiderio di tanti di offrire il proprio contributo a realizzare nel modo migliore l'opera.

Quanto alle proposte di correzione ai contenuti, la Commissione Interdicasteriale, dopo averle passate a un primo vaglio selettivo, le ha sottoposte al giudizio di esperti, le cui valutazioni sono state quindi esaminate dalla stessa Commissione, al fine di valutare l'opportunità di una loro eventuale accoglienza nell'edizione tipica, previa approvazione del Santo Padre. Ad alcune tematiche è stata riservata un'attenzione particolare sia per la loro importanza sia per la considerevole quantità di richieste di cambiamento e correzione pervenute al riguardo. Si vedano ad esempio le questioni della pena di morte e del rispetto del mondo animale.

Nell'esaminare tali questioni, come del resto tutte le altre, la Commissione ha tenuto presente anzitutto alcune caratteristiche che contraddistinguono il Catechismo della Chiesa Cattolica, quali: la completezza e l'integrità dottrinali, l'essenzialità e la sinteticità, il suo porsi come 'punto di riferimento' per l'elaborazione dei catechismi locali... Oltre a tener conto di tali caratteristiche, la Commissione si è lasciata guidare nello stesso tempo da alcuni criteri , quali: la fedeltà ai principi teologici fondamentali cristiani; il rispetto della gerarchia delle verità; la scelta di una posizione equilibrata che tenga conto, nella giusta proporzione, dei vari aspetti coinvolti nel problema; la continuità con la tradizione plurimillenaria ecclesiale; l'attenzione alla accentuata sensibilità del mondo attuale per alcune tematiche, come pure ai vari contesti socio-culturali-religiosi, che presentano talvolta notevoli differenze tra loro nel modo di porre e nel dare soluzioni a tali questioni; non ultimo poi l'impegno a limitare al minimo indispensabile i cambiamenti da introdurre nel testo originale francese, essendo questo già stato approvato dal S. Padre nel 1992.

Le conclusioni di questo esame della Commissione sono state quindi sottoposte all'approvazione del S. Padre. Sono così circa un centinaio i paragrafi coinvolti, in una maniera più o meno profonda ed estesa, da correzioni contenutistiche, le quali sono state approvate dal S. Padre ed inserite quindi nell'edizione tipica, in quanto, come ha scritto il S. Padre nella citata Lettera Apostolica, 'consentono di esprimere meglio i contenuti del Catechismo rispetto al deposito della fede cattolica oppure permettono di formulare alcune verità della stessa fede in modo più confacente alle esigenze della comunicazione catechistica attuale'.

Molto più numerosi sono invece i paragrafi interessati dai cambiamenti, frutto di un'accurata verifica delle fonti del Catechismo, compiuta in questi cinque anni da vari esperti, la cui preziosa opera consente ora di avere un testo più preciso nelle citazioni delle fonti e più adeguato alle leggi metodologiche di stampa.

Al termine di tale lavoro, non è difficile riconoscere che il testo iniziale francese risulta essere migliorato da questa edizione tipica latina, che è il testo definitivo e normativo del Catechismo della Chiesa Cattolica e che può servire in modo lodevole a realizzare gli scopi indicati dal S. Padre prima nella Costituzione Apostolica 'Fidei Depositum' e ribaditi poi nella Lettera Apostolica 'Laetamur magnopere'.

2) Più semplice è rispondere alla seconda domanda: Perché l'edizione tipica è in lingua latina?

Il fatto di aver voluto il latino per l'edizione tipica di questo autorevole testo catechistico è quanto mai comprensibile e facilmente giustificabile.

La lingua latina è e rimane la lingua ufficiale della Chiesa, anche se oggi vengono utilizzate varie lingue per il suo insegnamento e la sua liturgia. Proprio nella molteplicità delle lingue e delle culture, il latino, per tanti secoli veicolo e strumento della cultura cristiana, garantisce non solo la continuità con le nostre radici, ma rimane quanto mai rilevante per rinsaldare i legami dell'unità della fede nella comunione della Chiesa.

Quanto allo stile di lingua latina, utilizzato nella presente edizione tipica, si è preferito quello cosiddetto 'conciliare', sia per evidenziare il profondo legame che il Catechismo ha con i documenti e le conclusioni del Concilio Vaticano II, sia per offrire un tipo di lingua latina che, nella sua corretta espressione, risulti essere positivamente collegato con la plurimillenaria tradizione latina ecclesiastica.

Per concludere: il S. Padre ha consegnato ieri ai Vescovi anzitutto, ma poi anche a tutta la Chiesa e a ogni uomo di buona volontà, questo testo definitivo del Catechismo della Chiesa Cattolica, indicando anche le molteplici e complementari modalità e finalità con cui può essere utilizzato. Il prossimo Congresso Catechistico Internazionale, previsto qui a Roma per la metà di ottobre p.v., offrirà un'ottima occasione per riflettere su tale Catechismo, che potrà avvalersi, per attuare le sue finalità nelle diverse Chiese locali, anche del nuovo Direttorio Catechistico Generale di prossima pubblicazione.

Ma già fin d'ora compete a ciascuno di noi adempiere, secondo il rispettivo ruolo, il compito che ci attende nei riguardi di una simile opera. La Chiesa molto si attende anche da Voi, che siete gli esperti operatori dei mezzi di comunicazione sociale: grande è infatti la Vostra responsabilità nel presentare nel giusto modo e nel favorire la positiva accoglienza di un testo catechistico di tale importanza, che può aiutare gli uomini di oggi e di domani, molte volte disorientati e inquieti, a ritrovare la sintesi essenziale e fondamentale della Verità che non tramonta.

     

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