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PONTIFICIA COMMISSIONE BIBLICA

L'AUTENTICITÀ MOSAICA DEL PENTATEUCO

 

Ai seguenti dubbi presentati, il Pontificio Consiglio per gli studi biblici ha ritenuto opportuno rispondere come segue:

I. Gli argomenti accumulati dai critici per combattere la autenticità mosaica dei sacri libri, che sono chiamati con il nome di Pentateuco, hanno tanto peso da dover affermare, malgrado le molteplici testimonianze di entrambi i Testamenti presi insieme, l'accordo perpetuo del popolo giudaico, la tradizione costante della Chiesa e gli indizi interni che si scoprono nello stesso testo, che questi libri non hanno Mosè per autore, ma che sono stati redatti attraverso l'uso di fonti per la maggior parte posteriori a Mosè?

Risp.: No.

II. L'autenticità mosaica del Pentateuco postula necessariamente una tale redazione di tutta l'opera, cosicché occorre assolutamente che Mosè scrisse di sua mano tutte e singole le cose che sono scritte, o che le dettò ad amanuensi; o si può piuttosto ammettere l'ipotesi di coloro che pensano che egli ha affidato ad un'altra o a varie persone la scrittura dell'opera che egli aveva concepito dietro il soffio della divina ispirazione, in maniera tale da riflettere fedelmente il suo pensiero, da non scrivere alcunché contro la sua volontà e da non omettere nulla; così alla fine, una tale opera così redatta, approvata dallo stesso Mosè, autore principale e ispirato, fu divulgata con il suo nome?

Risp.: No per la prima parte, sì per la seconda.

III. Si può concedere, senza alcun pregiudizio sull'autenticità mosaica del Pentateuco, che Mosè nella redazione della sua opera abbia fatto uso di fonti, sia documenti scritti che tradizioni orali, dalle quali abbia tratto, parola per parola oppure secondo l'idea di fondo, alcune cose e le abbia inserite nella sua opera, riassumendole o amplificandole, secondo il suo fine e dietro il soffio della divina ispirazione?

Risp.: Sì.

IV. Salva sostanzialmente l'autenticità mosaica e l'integrità del Pentateuco, si può ammettere che in un decorso così lungo di secoli siano sopraggiunte ad esso alcune modificazioni quali: aggiunte fatte dopo la morte di Mosè da un autore ispirato o glosse e spiegazioni intercalate nel testo; alcuni vocaboli e forme del linguaggio più antico modificate in funzione del linguaggio più recente; lezioni errate da attribuirsi soltanto ad errori degli amanuensi sui quali sia lecito discutere e giudicare secondo le regole dell'arte critica?

Risp.: Sì, salvo il giudizio della Chiesa.

Il giorno 27 giugno c.a., nell'udienza benignamente concessa ai Rev.mi Segretari consultori, Sua Santità ha approvato le suddette risposte e ha comandato di pubblicarle.

Fulcrano G. Vigouroux, P.S.S.
Lorenzo Janssens, O.S.B.
Segretari consultori

 

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