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SOLENNE TRASLAZIONE DELLE RELIQUIE
 DEL VESCOVO MARTIRE TEODOR ROMZHA

  (Uzhgorod - Ucraina, 27-28 giugno 2003)

     Il 27 e il 28 giugno scorso l'Eparchia di Mukacheve di rito bizantino, in Ucraina, ha celebrato solennemente la traslazione delle reliquie del Beato Vescovo Martire Teodor Romzha, esemplare pastore della terra di Zakarpattia, ucciso all'età di 37 anni, il 1° novembre 1947 in ospedale, ove era ricoverato dopo un incidente stradale orchestrato dal regime comunista.

     Teodor Romzha era nato il 14 aprile 1911 in Velyki Byckiv, in Zakarpattia; dal 1922 al 1930 frequentò il ginnasio di Hust. Inviato a Roma presso il Collegio Germanico-Ungarico, iniziò gli studi filosofici e teologici alla Gregoriana, dove conseguì il Baccalaureato in Teologia il 13 luglio 1935. Nel Natale del 1936, nella cappella del Russicum, fu ordinato sacerdote. Nel luglio 1937 tornò in patria per il servizio militare, in qualità di cappellano a Praga. L'Eparchia di Mukacheve si trovava in quel tempo nello Stato Ceco-Slovacco. Dal 1938 al 1939 fu amministratore di alcune parrocchie. In seguito fu scelto dal suo vescovo come Padre Spirituale del Seminario e come Professore di Filosofia. "Era preciso fino al secondo" dicevano i seminaristi che lo hanno conosciuto, ed erano profondamente colpiti dal suo atteggiamento semplice e paterno. Fu consacrato Vescovo il 24 settembre 1944 nella cattedrale di Uzhorod. Dal 1944 al 1947 fu Vescovo dell'Eparchia di Mukacheve. 

      Le spoglie mortali del Beato furono ritrovate nel 1998 in una tomba nella cripta della cattedrale greco-cattolica di Uzhgorod, e quindi trasportate a Budapest per accertamenti medici che hanno confermato la loro autenticità e pure il fatto che l'eroico Presule fu avvelenato. 

     Dall'Ungheria le reliquie sono state riportate in patria, dopo una sosta in Slovacchia, e precisamente nella parrocchia di Sobrance in cui, a suo tempo, il Beato Vescovo svolse il ministero sacerdotale. Il 27 giugno i resti mortali sono stati solennemente accolti alla frontiera dell'Ucraina da oltre tremila fedeli, e quindi, accompagnati da alcuni Vescovi e numerosi sacerdoti, trasportati in processione a Uzhgorod. Il 27 giugno era anche il secondo anniversario della beatificazione di Teodor Romzha, avvenuta a Lviv nel 2001. 

     In un primo momento, i fedeli hanno potuto rendere omaggio al loro Vescovo Martire nel Seminario greco-cattolico di Uzhgorod, dove il 27 giugno serà è stata celebrata la Divina Liturgia, presieduta dall'Em.mo Card. Roger Etchegaray, Presidente emerito del Pontificio Consiglio di Giustizia e Pace e del Pontificio Consiglio "Cor Unum". In seguito, i fedeli hanno potuto ascoltare la testimonianza della Rev.da Suor Teofila Manaylo O.S.B.M., che aveva assistito il Vescovo Romzha in ospedale negli ultimi giorni della sua vita terrena. Per tutta la notte si sono susseguite celebrazioni, programmi religiosi e preghiere, animati da gruppi giovanili e da vari membri di Istituti di vita consacrata maschili e femminili. 

     La solenne Eucaristia pontificale della traslazione delle reliquie è stata celebrata sabato 28 giugno alle ore 11.00, in un ampio cortile all'interno dello storico Castello di Uzhgorod, dove nel 1646 fu ristabilita l'unione con Roma, chiamata l'Unione di Uzhgorod, e dove fino al 1947 c'era il Seminario eparchiale, in cui il Beato Teodor Romzha fu Padre spirituale e professore. La Divina Liturgia fu presieduta dall'Em.mo Card. Roger Etchegaray. 

     Oltre al Nunzio Apostolico, S.E. Mons. Nikola Eterovic, e all'Ecc.mo Mons. Antal Majnek, Vescovo di Mukacheve dei Latini, vi hanno partecipato tredici Vescovi greco-cattolici dall'Ucraina, Slovacchia ed Ungheria, circa duecento sacerdoti di ambedue i riti e quasi diecimila fedeli. La Congregazione per le Chiese Orientali era rappresentata dal Rev.do Mons. Lucian Lamza, Capo Ufficio del medesimo Dicastero. 

     Alla fine della celebrazione eucaristica, l'Em.mo Card. Roger Etchegaray ha rivolto la parola ai presenti, felicitandosi con la Chiesa greco-cattolica di Zakarpattia per avere offerto al mondo intero un nuovo beato, testimone del Signore risorto, modello di fedeltà a Dio, alla Chiesa Cattolica e al Santo Padre. Il suo esempio interpella tutti i fedeli e tutti dovrebbero cercare di imitarlo, sforzandosi di mettere in pratica la propria vocazione cristiana. 

     Dopo le parole del Card. Roger Etchegaray sono intervenuti il Nunzio Apostolico e il Rev.do Mykhaylo Masley, l'unico testimone oculare vivente dell'attentato al Vescovo Teodor Romzha, perpetrato il 1° novembre 1947, il quale ha reso una commovente testimonianza. 

     Dopo la Liturgia pontificale, le sacre spoglie del Beato Martire sono state trasportate processionalmente alla Cattedrale greco-cattolica, dove sono state collocate in un'urna di vetro sotto l'altare laterale, per permettere ai fedeli la venerazione del Beato, il quale rappresenta per tutti i greco-cattolici della Zakarpattia il simbolo dell'eroica perseveranza nella fede durante il periodo della persecuzione comunista. 

Domenica 21 settembre 2003, il Cardinale Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, Ignace Moussa I Daoud, (il quale si trovava in visita in Slovacchia, per partecipare alla solenne traslazione delle reliquie del beato Vescovo martire Vasil' Hopko, beatificato da Giovanni Paolo II a Bratislava, domenica 14 settembre 2003), ha potuto recarsi, nel pomeriggio, per alcune ore in Ucraina, nella città di U horod, sede del Vescovo dell'antica Eparchia di Mukacheve. Accolto da Mons. Milan Šašik, CM, Amministratore Apostolico, e da Mons. Djura D ud ar, il Cardinale Daoud ha sostato nella stupenda Cattedrale per una preghiera con i numerosi fedeli, ai quali ha espresso tutta la sua gioia per l'incontro. Con loro ha venerato le reliquie del beato Vescovo martire Teodor Romza, condividendo la soddisfazione per il loro recente ritorno da Budapest, ed esortando alla stessa fedeltà. Ha invocato la riconciliazione e l'unità ecumenica; ha rivolto al Signore una speciale preghiera per il Papa ed ha impartito la Benedizione a nome del Santo Padre in siriaco, la lingua parlata dal Signore Gesù. 

      L'assemblea ha ringraziato con molta commozione ed ha rinnovato nel canto tradizionale l'augurio di vita e di bene per il Santo Padre e per il Cardinale. Questi si è, poi, recato al vicino Castello dove sono le fondamenta dell'antica Chiesa nella quale nel 1646, a cinquant'anni, dall'Unione di Brest, venne decisa l'unione con Roma della comunità rutena. Ha fatto seguito un fraterno incontro con il Vescovo emerito Mons. Ivan Semedi, e una visita al Seminario eparchiale, che ospita centodieci alunni.

 

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