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CONGREGAZIONE PER LE CHIESE ORIENTALI

VISITA IN INDIA DELL'EM.MO CARD. SANDRI,
PREFETTO DELLA CONGREGAZIONE PER LE CHIESE ORIENTALI

5-11 novembre 2008

 Un pellegrinaggio di pace sulle orme dei santi e dei beati della Chiesa siro-malabarese e siro-malankarese dell’India: è il senso della visita compiuta dal Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, dal 5 all’11 novembre 2008 nello Stato indiano del Kerala. La fiorente comunità cattolica è composta dalla Chiesa latina e dalle Chiese Arcivescovili Maggiori di Ernakulam-Angamaly dei Siro-malabaresi e di Trivandrum dei Siro-malankaresi, queste ultime rispettivamente guidate dal Cardinale Mar Varkey Vithayathil e da Mar Cleemis Thottunkhal. Presenti ambedue alla recente riunione mondiale dei Vescovi, l’Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, gli Arcivescovi Maggiori avevano partecipato con una folta rappresentanza di cattolici indiani alla canonizzazione di Suor Alfonsa dell’Immacolata, presieduta da Papa Benedetto XVI domenica 12 ottobre 2008 in piazza san Pietro. Il Cardinale Vithayathil, col Sinodo Siro-malabarese, aveva da tempo invitato il Card. Sandri a presiedere in Kerala le solenni celebrazioni in onore della nuova Santa, culminate domenica 9 novembre nella Divina Liturgia in rito siro-malabarese e nell’incontro pubblico che ha avuto luogo nell’Eparchia di Palai. Centomila i fedeli, cinquanta i Vescovi e numerosissimi i Sacerdoti, Religiosi e Religiose che hanno reso omaggio alla prima Religiosa indiana per nascita e formazione, orientale per tradizione e appartenente alla Congregazione delle Clarisse Francescane.

Negli innumerevoli incontri in diverse località, il Card. Prefetto ha recato il saluto e la benedizione di Benedetto XVI, accolti sempre con immensa devozione: incomparabile, infatti, è per tutta l’India, indipendentemente dalla confessione religiosa, il dono ricevuto dal Papa di Roma con l’elevazione di una propria figlia alla gloria della santità. L’esemplarità di Sant’Alfonsa è stata delineata dal Porporato nelle varie tappe del viaggio e particolarmente nella parrocchia natale della Santa e a Bharananganan, dove spirò nel 1946 a 36 anni: “Ha sofferto sia fisicamente sia spiritualmente per la maggior parte della sua breve vita […] mantenendo un senso ottimistico e gioioso della fede cristiana e il desiderio di servire tutti […]. E’ esemplare per la fiducia in una gioia che non termina dove inizia il dolore […]. Ci insegna che la sofferenza non deve diminuire la speranza, bensì accrescerla. Né la povertà né le difficoltà di ogni genere provano che Dio ci ha abbandonato […]. Egli è il nostro conforto e la nostra forza […]. Il pellegrinaggio della vita sia perciò un viaggio nella semplicità e nella dignità del nostro essere eredi dello Spirito di Dio”. Il Prefetto ha sottolineato in diverse circostanze la capacità insita nella santità di avvicinare ad ogni povertà materiale e spirituale del nostro tempo, specie nel contesto indiano, che pure dà prova di passi notevoli sulla via dello sviluppo. La stessa santità ha una forza unica nel tessere il dialogo ecumenico e interreligioso. Emblematico è l’affidamento dei fratelli ortodossi, ma anche di musulmani e hindù alla nuova Santa, le cui memorie storiche sono meta ininterrotta di pellegrinaggio anche da parte loro.

Alla celebrazione ufficiale era ospite l’ex Presidente dell’India, Abdul Kalam, figura di spicco del dialogo interreligioso, che ha dato ammirevole prova di stima per la santità cristiana, esordendo con l’indicazione dell’ideale biblico che sintetizza la vita di Sant’Alfonsa: “Fatevi imitatori di Dio […] camminate nella carità, nel modo in cui Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi” (lettera di san Paolo agli Efesini 5,1). Esplicito da parte del Card. Sandri e di altre personalità religiose e civili il riferimento alla violenza che ha coinvolto fortemente i cristiani in Orissa e la supplica a Dio e agli uomini di buona volontà, come a tutti i governanti della terra, perché sia ovunque ristabilita una pace sicura e stabile. Facendo eco ai numerosi appelli pontifici, il Card. Prefetto ha assicurato che con il Papa è tutta la Chiesa a pregare “affinché la pace, come pane quotidiano, sia concessa a tutta l’India e svanisca ogni traccia di discriminazione”. Il pensiero e la preghiera sono andati frequentemente a quanti soffrono per la loro testimonianza religiosa. Per tale motivo la visita si è snodata sui santuari dedicati ai Beati locali, per lo più Religiosi e Religiose, vissuti in epoca recente, avvolti da straordinaria devozione per la luminosa testimonianza di fedeltà a Cristo e alla Chiesa e quali costruttori di unità e di pace: a Irinjalakuda la Beata Mariam Thresia; a Ollur la Beata Euphrasia; a Mannanam il Beato Elias Chavara. Il riferimento all’Apostolo Tommaso, venerato evangelizzatore dell’India, si è espresso ovunque nella fedeltà alla Chiesa di Roma e alla tradizione siriaca riaffermata da pastori e fedeli, particolarmente a Kuravilangad nella visita alla tomba degli Arcidiaconi di tutta l’India, che, con una formula ecclesiologica singolare, ressero le sorti del cristianesimo antico nella regione del Malabar.

Accompagnato dai Vescovi dei due riti orientali, da Mons. Maurizio Malvestiti e da Padre Johnson Varughese della Congregazione per le Chiese Orientali, il Cardinale Prefetto nell’intensa visita ha direttamente incontrato una comunità ecclesiale proiettata sul futuro con speranza per lo sviluppo in atto, pur tra difficoltà e problemi nuovi e antichi, e l’imponente servizio pastorale, educativo, assistenziale e sociale offerto senza distinzione a fasce consistenti della popolazione indiana. Si mantiene promettente l’andamento vocazionale maschile e femminile: il Cardinale ha visitato diversi centri di formazione, i Seminari maggiori siromalabaresi di Alwaye, Trichur e Vadavathoor, e quello siro-malankarese di Trivandrum, con un migliaio di studenti di filosofia e di teologia. Così le due Chiese possono elaborare prospettive di pastorale per i numerosi fedeli migranti in tante parti del mondo e di aiuto missionario alla Chiesa universale.

Il viaggio si è concluso a Trivandrum, dove il Card. Prefetto ha incontrato i membri del Sinodo, numerosi fedeli e le Autorità della città e dello Stato del Kerala. Lunedì 10 novembre nella Cattedrale di Santa Maria ha avuto luogo la Divina Liturgia celebrata dall’Arcivescovo Maggiore Baselios Mar Cleemis con tutti i Vescovi. Nell’omelia il Cardinale Sandri ha evocato il Vangelo della vite e dei tralci per ribadire le radici cattoliche e orientali della Chiesa siro-malankarese, elevata al grado arcivescovile maggiore dal Servo di Dio Giovanni Paolo II nel 2005, come sua ultima amorevole attenzione all’Oriente cristiano. Ed ha richiamato le figure dei celebri pastori Mar Ivanios, Mar Gregorios e Mar Baselios, che l’hanno esemplarmente guidata dalla riunificazione con la Chiesa di Roma fino ad oggi, per esortare a raccoglierne l’eredità in una generosa missione ecclesiale. Nel corso della celebrazione il Porporato ha dato lettura del decreto di elevazione a Basilica dell’antica Pro-cattedrale dedicata a Maria Regina della Pace, che ha visitato nel pomeriggio. In un festoso contesto di partecipazione popolare, ha così rinnovato la supplica per la pace ponendola nelle mani della Madre di Dio.

 

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