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CONGREGAZIONE PER LE CHIESE ORIENTALI
 

Il Cardinale Sandri e il contributo della Chiesa melkita
al prossimo Sinodo per il Medio Oriente

UN APPELLO ALLA COMUNIONE E ALL'UNITÀ 

(L'Osservatore Romano - 1° settembre 2010)


Riscoprire e valorizzare il contributo peculiare che la Chiesa melkita è chiamata ad offrire nel prossimo sinodo. È l'invito rivolto dal Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, ai Vescovi melkiti cattolici della diaspora presenti in Argentina, durante la celebrazione eucaristica svoltasi martedì 31 agosto a Córdoba, alla presenza del Patriarca di Antiochia dei Greco-Melkiti, Gregorios III Laham, Monsignor Abdo Arbach, Esarca Apostolico dei Melkiti d'Argentina, dell'Arcivescovo di Córdoba con i Presuli latini della provincia ecclesiastica.
"Sono già pervenuti apporti di rilievo da parte della vostra Chiesa nella fase di preparazione - ha detto il Porporato - e sono confluiti nello stesso Instrumentum laboris. Il tema, che è in nuce il vero obiettivo del sinodo, va costantemente tenuto presente: "la moltitudine dei credenti era un cuor solo e un'anima sola". È chiaro che è l'imperativo di ogni comunità cristiana, in ogni luogo e in ogni tempo della storia cristiana. Ma non va ritenuto scontato. Deve piuttosto rappresentare uno stimolo al quale non possiamo sottrarci".
Il Cardinale ha poi ribadito che è indispensabile la comunione ecclesiale per sostenere la missione evangelica. ""Un cuor solo e un'anima sola" - ha aggiunto il porporato - devono sempre cercare di essere i sinodi episcopali perché lo siano le singole comunità attorno al proprio vescovo e le parrocchie attorno al proprio sacerdote. È una responsabilità grave che vi affido in spirito di episcopale fraternità e collegialità. Noi vescovi davanti ai nostri fedeli, per l'adesione che giorno per giorno che ci è chiesto di rinnovare a Cristo pastore, non possiamo sottrarci a questo mandato: il mandato della comunione interna alla Chiesa, perché essa si espanda sempre più decisamente". Certamente, ha messo in evidenza il cardinale, l'unità parte sempre da Cristo, ma "esige la nostra personale conversione all'unità. La conversione alla comunione è una quotidiana croce da portare perché la Chiesa sia lievito di unità per tutto il genere umano".
Dopo aver ricordato che manca poco più di un mese all'apertura del sinodo, il Cardinale Prefetto ha sottolineato come i melkiti cattolici "sono tanto radicati nel mondo orientale ma anche "tradizionalmente" legati alla Sede petrina, alla quale riconoscono la responsabilità che le è propria: quella della comunione".
Il Porporato ha poi invitato i Vescovi melkiti cattolici a mantenere viva la fisionomia della Chiesa nella diaspora, affinché non vengano dimenticate le sue radici spirituali. "Penso allo sforzo spirituale richiesto - ha detto - per mantenere la seconda e terza generazione melkita in America nella autentica identità orientale, specie a livello liturgico, non mancando di adottare nel contempo la necessaria apertura al nuovo contesto ecclesiale e sociale. È perciò urgente il rinnovamento della pastorale familiare, giovanile e vocazionale anche in seno alla vostra Chiesa". Si tratta di settori - ha precisato Sandri - "da affrontare congiuntamente, anche con una catechesi incisiva, completa, attenta alla situazione reale dei fedeli".
Questo impegno per una catechesi più efficace è urgente soprattutto "per fronteggiare il problema grave delle sette e di talune forme di religiosità", ma va unito alla formazione adeguata dei sacerdoti, "quali educatori del popolo di Dio, affinché abbiano adeguata conoscenza dottrinale e siano sostenuti da solida spiritualità e da buona maturità umana. Il discernimento vocazionale e la formazione dei candidati agli ordini sacri, come pure la formazione permanente dei presbiteri, costituiscono ovunque una priorità inderogabile".
Il Porporato ha anche messo in luce la fraternità e l'accoglienza riservate dal popolo e dalla Chiesa argentina ai Melkiti cattolici presenti nel Paese. La solidarietà dimostrata dai fedeli è indispensabile per costruire un futuro di speranza per quanti hanno abbandonato la madrepatria alla ricerca di sicurezza e dignità materiale e spirituale. "Le sfide del nostro tempo - ha affermato il cardinale - necessitano della solidarietà di tutte le componenti della comunità cattolica e degli altri cristiani, come pure delle altre religioni, per incidere nel tessuto sociale, che conosce mutazioni tanto evidenti nella stessa patria argentina. Non voglio addentrarmi in questo ambito particolarmente delicato. Ma non posso mancare di chiedere alla Chiesa melkita e agli orientali cattolici, tanto convinti del bene sommo costituito dalla famiglia - prima cellula della società e della Chiesa - di continuare a dare un efficace contributo perché essa sia rispettata e perché l'unione dell'uomo e della donna, col vincolo sacro del matrimonio sacramento, sia difesa, specie quando è ferita gravemente". Il Cardinale ha concluso ricordando alla Chiesa melkita cattolica la vocazione a mantenersi ponte di comunione tra Oriente e Occidente. La preghiera per il Medio Oriente e per il sinodo era anche stata chiesta dal Cardinale ad Altagracia, nella parrochia dell'Addolorata, dove aveva celebrato la tradizionale festa di santa Rosa da Lima.

(©L'Osservatore Romano - 1° settembre 2010).


 

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