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CONGREGAZIONE PER LE CHIESE ORIENTALI
 

Il Santo Padre ha accettato la rinuncia
all'ufficio di Patriarca di Antiochia dei Maroniti, presentata da
Sua Beatitudine il Cardinale Nasrallah Pierre Sfeir

(Vaticano, 26 febbraio 2011)

 

Il Santo Padre ha accettato il 26 febbraio 2011 a norma del can. 126 § 2 del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali (CCEO), la rinuncia all’ufficio di Patriarca di Antiochia dei Maroniti presentata dal Cardinale libanese Nasrallah Pierre Sfeir (90).

In una lettera al Porporato, Benedetto XVI ricorda i suoi 60 anni di sacerdozio, “prova di fedeltà e di amore” per Gesù, e i quasi 50 anni di episcopato, di cui 25 alla guida della Chiesa maronita in un servizio - ha sottolineato - svolto con entusiasmo e docilità, sull’esempio di Maria, “per la maggior gloria di Dio e per il bene dei fedeli”. “Voi – scrive il Papa nella sua lettera – avete cominciato questo nobile ministero di Patriarca di Antiochia dei Maroniti nel tumulto della guerra che ha insanguinato il Libano per troppi anni. Con l’ardente desiderio di pace per il vostro Paese avete guidato questa Chiesa e girato il mondo per confortare il vostro popolo costretto a emigrare. Alla fine – conclude il messaggio del Papa - la pace è tornata, sempre fragile, ma ancora presente”.

Il cardinale Sfeir è nato a Reyfoun, nell’eparchia di Sarba dei Maroniti, in Libano, il 15 maggio 1920. È stato ordinato sacerdote il 7 maggio 1950. Nominato Curato della Parrocchia di Reyfoun e Segretario dell’eparchia di Damasco, ha ricoperto l’incarico dal 1950 al 1956. Nominato Segretario del Patriarcato Maronita, ha svolto questo incarico dal 1956 al 1961. Ha insegnato Letteratura e Filosofia Araba e Traduzione presso il Collegio dei Padri Maristi a Jounieh dal 1951 al 1961.

Eletto alla Chiesa titolare di Tarso dei Maroniti è nominato Vicario Generale Patriarcale il 19 giugno 1961 e il 16 luglio successivo ha ricevuto l'ordinazione episcopale. È stato nominato Amministratore Patriarcale presso S.E. Mons. Antoine Piere Khoraiche, all'epoca Arcivescovo di Saida dei Maroniti (1974-1975). Poi ha ricevuto la nomina di Consigliere della Commissione per la revisione del Diritto Canonico (1980). Nel 1977 è stato nominato Rappresentante del Presidente dell'Assemblea dei Patriarchi e dei Vescovi Cattolici in Libano per Caritas-Libano e nel 1980 è stato nominato consigliere spirituale dell'Ordine di Malta.

È stato eletto Patriarca di Antiochia dei Maroniti il 19 aprile 1986, prendendo possesso del Patriarcato il 27 aprile dello stesso anno. Ha partecipato a tre Assemblee Generali del Sinodo dei Vescovi tra il 1986 e il 1994. È stato anche Presidente Delegato all’Assemblea Speciale per il Libano, presidente dell'Assemblea dei Patriarchi e dei Vescovi Cattolici in Libano, Capo del Sinodo della Chiesa Maronita e presidente del Consiglio dei Patriarchi Cattolici d’Oriente. Giovanni Paolo II lo ha creato Cardinale nel Concistoro del 26 novembre 1994.

(© Radio Vaticana – 26 febbraio 2011)

 

 

Lettera del Papa al Cardinale Nasrallah Pierre Sfeir

 

A Sua Beatitudine Eminentissima
il Cardinale Nasrallah Pierre Sfeir,
Patriarca di Antiochia dei Maroniti

 

L’anno dedicato al milleseicentesimo della morte di san Marone giunge alla sua conclusione: durante questo giubileo eccezionale, alla Chiesa maronita è stato concesso un tempo di grazia. È anche il coronamento del suo servizio per la maggior gloria di Dio e il bene di tutti i suoi fedeli.

Dio, nel suo amore insondabile, l’ha modellata e contraddistinta con il proprio segno indelebile per una particolare elezione al suo servizio. Questa scelta segreta ha trovato un riscontro nella sua risposta libera ed entusiasta secondo l’esempio della Madre di Dio: «avvenga di me quello che hai detto» (Lc 1, 38).

Lo scorso anno lei ha potuto celebrare il sessantesimo di sacerdozio: testimonianza di fedeltà e di amore per Gesù Cristo, Sommo Sacerdote. Nel prossimo mese di luglio avrà di nuovo l’occasione di elevare un’azione di rendimento di grazie alla Santa Trinità per il compimento di cinquant’anni di episcopato.

Per quasi venticinque anni ha collaborato con i suoi due predecessori nella Sede di Antiochia, prima di essere scelto dal Sinodo come loro successore il 19 aprile 1986: un momento importante che la pone oggi alle soglie del giubileo d’argento in questo ufficio.

Ha iniziato il nobile ministero di Patriarca di Antiochia dei Maroniti nella tormenta della guerra che ha insanguinato il Libano per troppo tempo. È con l’ardente desiderio di pace per il suo Paese che ha guidato questa Chiesa e percorso il mondo per consolare il suo popolo costretto a emigrare. Infine, la pace è ritornata, sempre fragile, ma sempre attuale.

Papa Giovanni Paolo II, che avrò la gioia di beatificare il prossimo 1° maggio, l’ha chiamata a far parte del Collegio dei Cardinali il 26 novembre 1994, per inserirla in una comunione più profonda con la Chiesa Universale. La visita del mio venerabile predecessore a Beirut, nel 1997, per firmare l’Esortazione apostolica post-sinodale Una speranza nuova per il Libano ha segnato di nuovo il legame costante della sua Chiesa con il Successore di Pietro.

Quando ho convocato il Sinodo speciale per il Medio Oriente nel settembre del 2009, l’ho nominata Presidente delegato ad honorem per sottolineare l’importanza del servizio ecclesiale che lei ha svolto nel nome di Cristo.

Negli ultimi giorni ho benedetto la statua di san Marone, collocata in una nicchia della Basilica di San Pietro al termine dell’anno giubilare e ho quindi potuto salutare lei, come pure il Presidente della Repubblica del Libano e numerosi vescovi e fedeli.

Lei ha scelto di rinunciare all’ufficio di Patriarca di Antiochia dei Maroniti in questa circostanza molto particolare. Ora accetto la sua decisione libera e generosa, che è espressione di grande umiltà e profondo distacco. Sono certo che accompagnerà sempre il cammino della Chiesa maronita con la sua preghiera, il suo saggio consiglio e i sacrifici.

Chiedo a Dio Onnipotente, per intercessione di san Marone e di Nostra Signora del Libano, di colmarla delle sue benedizioni. Di tutto cuore imparto a lei la Benedizione Apostolica, come pure ai vescovi, ai sacerdoti e alle persone consacrate, nonché a tutti i fedeli della Chiesa maronita e all’amata Nazione Libanese.

 

 

Dal Vaticano, 26 febbraio 2011

Benedetto XVI


 

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