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Stazione a San Giorgio al Velabro 
 

Giovedì dopo le Ceneri 

 

Le “Stazioni” del giovedì sono tutte di epoca tarda: le ha inserite Papa Gregorio II nel sec. VIII, quando completò la serie di questi riti quaresimali.

Per queste Stazioni scelse i santuari più venerati dai fedeli di allora. Il culto del santo guerriero, combattente contro il demonio sotto lÂ’aspetto di un drago, venuto dallÂ’oriente, era molto sentito specialmente in questo quartiere pieno di impiegati dellÂ’Impero Bizantino e di mercanti levantini.

Qui sempre sull'Aventino si ebbero i primi contatti con i martiri e i confessori peregrinando a S. Giorgio "in velum aureum".   

La chiesa di S. Giorgio al Velabro non ha molta dissomiglianza da S. Sabina e da S. Maria in Cosmedin.

Le origini del tempio risalgono molto prima del VI secolo. S. Gregorio Magno lo annoverò tra le diaconie e S. Gregorio II v'istituì la Stazione Quaresimale. Leone XII vi abbinò al culto di S. Giorgio quello di San Sebastiano e un altro Gregorio il IV lo dotò di mosaici e portici; nel 1325 Giotto ne affrescò l'abside. Da un lato della chiesa si può tuttora scorgere un ambulacro della cloaca massima.

Negli anni novanta il tempio venne gravemente danneggiato da un grave attentato dinamitardo compiuto contemporaneamente anche al Laterano.               

  

       

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