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Stazione a San Nicola in Carcere
 

Sabato della IV settimana di Quaresima

 

Questa zona pianeggiante, che dal Tevere arriva alle propaggini del Campidoglio, del Palatino e dellÂ’Aventino, fu sempre importante nella vita della città di Roma; infatti è zona di abitazioni antichissime quali l'area di SantÂ’Omobono, l'area di commercio con il porto tiberino, e qui vi è il primo ponte “Sublicio”, il foro boario, il foro olitorio o delle verdure.

Vi furono qui anche templi antichi, come quello Etrusco della “Mater Matuta”, quello di “Portunus”, oggi chiamato della fortuna virile, e molti altri più recenti.

Alcuni furono poi demoliti per costruire per esempio il Teatro Marcello. Sui ruderi di tre di essi (probabilmente Ianus, Spes, Iuno Sospita) sorse questa chiesa - una delle sessanta - dedicata al Vescovo di Mira San Nicola. 

Sorse sul luogo dove Servio Tullio forse, eresse la pubblica prigione nelle latomie del Campidoglio. La chiesa non ha perduto la sua primitiva linea basilicale, nonostante i restauri di Bonifacio IV, Felice I, Nicolò II e Alessandro VI. Il Cardinale Pietro Aldobrandini ne affidò poi il completo rifacimento a Giacomo Della Porta.

Sotto l'altare maggiore si venerano i corpi dei Martiri della via Portuense, Faustino e Beatrice.

La liturgia odierna si ispira ai sentimenti che dentro di essi i catecumeni custodivano avvicinandosi al giorno del battesimo.

  

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