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GIUBILEO DEI DOCENTI UNIVERSITARI

SALUTO DEL CARDINALE CAMILLO RUINI

Sabato 9 settembre 2000

 

Sono lieto e onorato di portare il saluto della Diocesi di Roma a questa Assemblea, che vede riuniti gli uomini dell’Università - Rettori, Docenti, Studenti, Personale - provenienti da ogni parte del mondo per celebrare con il Papa il Grande Giubileo.

Ho seguito con interesse e ammirazione l’impegno di preparazione e poi la realizzazione dei numerosi e significativi Convegni di studio che distinguono la celebrazione di questo vostro Giubileo. Essi sono andati costruendosi attraverso il contributo di molti illustri Docenti, che hanno accolto l’invito del Santo Padre a orientare la ricerca e la docenza universitaria nella prospettiva del nuovo umanesimo. L’esperienza di incontro, di scambio e di confronto, nella libera e appassionata ricerca della verità, tra tanti qualificati Maestri, in un panorama così ampio, impegnativo e articolato di tematiche scientifiche, costituisce un fatto nuovo di grande portata, che apre positivi orizzonti, in un ambito tanto rilevante per la crescita intellettuale e civile dell’umanità quale è stato e rimane quello dell’Università.

Mi sia consentito di sottolineare in particolare alcuni aspetti che hanno caratterizzato questo vostro Giubileo . In primo luogo l’opportunità per gli studiosi di ogni disciplina, di instaurare un dialogo fecondo in un’epoca in cui l’indispensabile sempre maggiore specializzazione porta facilmente con sé una frammentazione dei saperi che conduce, a sua volta, ad una perdita di senso. Il vostro ritrovarvi insieme, quindi, è occasione e stimolo per restituire senso, unità e universalità alla cultura. Ed è altamente significativo il fatto che questo vostro incontro di respiro universale avvenga nel nome e in virtù della fede cristiana: traspare così quella capacità di avvalorare, illuminare e orientare verso una convergenza profonda tutti gli sforzi delle nostre intelligenze che è propria del Verbo di Dio fatto carne per noi, il quale "rivelando il mistero del Padre e del suo amore svela anche pienamente l’uomo a l’uomo e gli fa nota la sua altissima vocazione" (Gaudium et spes, 22).

Ne consegue un secondo assai rilevante carattere del vostro convenire, l’esigenza cioè di ricondurre, senza mai stancarsi, il sapere al servizio dell’uomo ricuperando e rinnovando, alla luce degli incessanti sviluppi della conoscenza, una saggezza intessuta di valori etici e capace di fornire i fondamenti di un’antropologia insieme antica e nuova.

Finalmente, il dialogo che si è instaurato, attraverso i vostri Convegni di studio, tra i cosiddetti "saperi sacri" e i "saperi profani" rappresenta un fatto di grande significato prospettico, per il superamento della frattura che si è purtroppo approfondita nell’epoca moderna fra la teologia e le altre discipline universitarie, ed in ultima analisi tra la fede e la ragione. La ricerca del vero, senza porre limiti precostituiti alle domande della nostra intelligenza, e il servizio disinteressato al bene e allo sviluppo dell’umanità hanno bisogno di questo rinnovato rapporto tra la teologia e gli altri saperi.

Questo Giubileo dei Docenti Universitari è dunque un grande segno di speranza e un seme gettato in un terreno che, confidiamo, sarà fecondo. E’ questo il mio auspicio e il mio augurio sincero.

                        

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