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PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA CULTURA

Presentazione del libro Fede e Cultura a Sua Santità Giovanni Paolo II,
da parte di S.Em.za Rev.ma Paul Cardinal Poupard,
Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura

Venerdì, 9 gennaio 2004

 

Beatissimo Padre,

Con gioia profonda e sincera gratitudine, ho il privilegio e l'onore, insieme a tutti i collaboratori del Pontificio Consiglio della Cultura, di presentare alla Santità Vostra, quale omaggio devoto e filiale per il XXV Anniversario del Suo Pontificato, il volume FEDE E CULTURA, Antologia di testi del Magistero Pontificio da Leone XIII a Giovanni Paolo II.

Nell'arco di questi venticinque anni di fecondo Pontificato, Ella ha proposto autorevolmente la visione cristiana dei rapporti tra persona umana e cultura, rivelando la Sua profonda conoscenza dell'essere umano, via maestra di tutta la pastorale della cultura. Infatti, la Santità Vostra ha voluto affermare, già nella sua prima enciclica, Redemptor hominis: "L'uomo è il cammino della Chiesa". L'uomo, creato ad immagine e somiglianza di Dio, è il centro ed il cuore di ogni cultura, a tal punto che si può misurare il valore morale di una cultura e delle sue concrete realizzazioni dall'immagine dell'uomo che si delinea in essa. Non c'è cultura che non sia dell'uomo e per l'uomo.

Ancora recentemente, nella sua ultima enciclica, Ecclesia de Eucharistia, Ella illustra, con tanti luminosi esempi, i rapporti reciproci fra Eucaristia e cultura. Da una parte, l'Eucaristia, plasmando la Chiesa e la spiritualità, incide fortemente sulla cultura, specialmente sull'arte (cf. n. 49), e, dall'altra, la cultura, nel concepire e produrre il bello, svolge un "autentico servizio alla fede" (n. 50), in modo speciale alla fede nell'Eucaristia, come testimoniano tante opere artistiche. Gli insegnamenti della Santità Vostra costituiscono una vera Summa sull’inculturazione del Vangelo e sull'evangelizzazione delle culture, due temi strettamente legati e interdipendenti, ai quali Ella ha dedicato tanto studio e instancabile impegno pastorale.

Nei 3727 paragrafi di questa Antologia, appare chiaramente quello che il Magistero Pontificio ha affermato, in diversi modi e con vari accenti: il Dio dei cristiani non è contro il progresso dell'uomo, anzi, gli offre ragioni vere, reali, sostenute da una ricerca inesauribile di maggior pienezza, libertà e felicità. Un itinerario dove il progresso è in funzione dell'uomo e non viceversa.

Come dimenticare, Padre Santo, le Sue parole: L'uomo vive di una vita veramente umana grazie alla cultura. La vita umana è cultura nel senso anche che l'uomo si distingue e si differenzia attraverso essa da tutto ciò che esiste per altra parte nel mondo visibile: 1 'uomo non può essere fuori della cultura, parole di quello storico discorso tenuto a Parigi il 2 giugno 1980, presso l'UNESCO ‑ dove ho avuto l'onore di accompagnarLa, e ne conservo un indimenticabile ricordo ‑ quando nutriva già nel Suo cuore il progetto di creare il Pontificio Consiglio della Cultura, oramai realtà istituzionale inserita a pieno titolo nella Curia Romana, da 22 anni. Il discorso che la Santità Vostra teneva all'UNESCO, può ben essere considerato come la Magna Carta di tutta la pastorale della cultura, e proprio per questo abbiamo scelto il Suo manoscritto come sfondo emblematico della copertina.

Il Pontificio Consiglio della Cultura fonda la sua identità e missione sulla Sua Lettera Autografa di creazione del Dicastero, del 20 maggio 1982, nella quale rammenta a tutta la Chiesa una delle Sue più profonde convinzioni: "Una fede che non diventa cultura è una fede non pienamente accolta, non interamente pensata, non fedelmente vissuta", parole che traducono perfettamente l'ideale di santità di vita che Ella non solo insegna, ma soprattutto incarna nell'adempiere mirabilmente la Sua missione apostolica di Successore di Pietro.

Nel corso di due millenni i Pontefici Romani hanno segnato la storia umana e le sue culture. Per manifestare questa continuità magisteriale la nostra Antologia raccoglie i testi più significativi dei suoi otto predecessori da Leone XIII in poi, in cui il rapporto fede e cultura si esprime, ovviamente, in concetti diversi e adeguati ai tempi. Nel corso del Suo Pontificato, Ella non cessa, con accenti sempre nuovi nel corso dei Suoi pellegrinaggi apostolici attraverso il mondo, di proporre a tutta la Chiesa e a tutti gli uomini di buona volontà nuove vie di incontro salvifico tra il Vangelo di Cristo e le diverse culture.

Quindi, questa Antologia è un vero e proprio invito a promuovere un proficuo incontro tra la persona e il messaggio di Gesù Cristo e gli aneliti e le speranze delle generazioni odierne. Ma è anche un profondo grazie, Padre Santo, per insegnarci instancabilmente che la cultura è il luogo privilegiato in cui l'uomo può incontrare Dio nel più profondo del suo essere, per essere sollevato da lui alla pienezza della sua identità di creatura, fatta ad immagine e somiglianza di Cristo, Figlio di Dio nato da Maria Santissima.

Padre Santo, ci benedica!  

    

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