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PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA FAMIGLIA

CATECHESI PREPARATORIE
PER IL V INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE

 

Indice delle catechesi e struttura di ogni assemblea

Indice

Introduzione: lÂ’amore umano non può esistere se vuole sottrarsi alla Croce

  1. La famiglia, primo e principale luogo di trasmissione della fede

  2. Dio Uno e Trino

  3. La Persona di Gesù Cristo, centro e sintesi della fede cristiana

  4. Lo Spirito Santo e la Chiesa

  5. I sacramenti, momenti speciali per la trasmissione della fede

  6. I Comandamenti della Legge di Dio

  7. La Domenica: Eucaristia ed altre espressioni

  8. La pietà popolare

  9. La Santissima Vergine Maria

Struttura

  1. Canto iniziale.

  2. Preghiera del Padre Nostro.

  3. Lettura biblica.

  4. Lettura dellÂ’insegnamento della Chiesa.

  5. Riflessione della Guida.

  6. Dialogo.

  7. Impegni.

  8. Preghiera dell'Ave Maria e invocazione: Regina familiae, ora pro nobis.

  9. Preghiera per la famiglia.

  10. Canto finale.

Prima catechesi

La famiglia, primo e principale luogo di trasmissione della fede

1. Canto iniziale.

2. Preghiera del Padre Nostro.

3. Lettura biblica: Mt 11,25-30.

4. Lettura dellÂ’insegnamento della Chiesa:

1. Il disegno eterno di salvezza degli uomini in Cristo e per mezzo di Cristo, è stato rivelato e realizzato pienamente mediante il Verbo Incarnato, specialmente attraverso il Mistero Pasquale della sua morte, resurrezione, ascensione e con lÂ’invio dello Spirito Santo. In Cristo, quindi, la rivelazione del mistero di Dio si è resa perfetta e definitiva, di modo che non ci sarà più unÂ’altra rivelazione. "Dal momento in cui ci ha donato il Figlio suo, che è la sua unica e definitiva Parola, ci ha detto tutto in una sola volta in questa sola Parola” (San Giovanni della Croce).

2. Questa rivelazione è stata affidata alla Chiesa, che è sempre assistita dallo Spirito Santo, affinché porti, in modo veritiero e indicibile, la salvezza di Dio a tutti gli uomini di tutti i tempi e culture. La Chiesa non ha rinunciato - né mai lo farà - ad annunciare questo mistero, soprattutto attraverso il Ministero del Papa e dei Vescovi, come principali responsabili. Ogni fedele cristiano partecipa a questa responsabilità, in virtù della missione profetica che ha ricevuto da Cristo nel Battesimo.

3. Quando questo annuncio viene accolto, provoca la conversione e la fede, che è sempre un dono gratuito di Dio, ma richiede la risposta e la collaborazione dellÂ’uomo nellÂ’apertura e nellÂ’accoglienza. Normalmente, la fede non è possibile senza un annuncio esplicito dei contenuti rivelati; soltanto in casi eccezionali, Dio infonde direttamente la fede ad un adulto, senza un previo annuncio del suo mistero. Di norma la sequenza è: annuncio esplicito del mistero di Dio, sua accoglienza, conversione e professione di fede, e Battesimo.

4. La famiglia cristiana, attraverso il sacramento del matrimonio e del battesimo dei genitori e dei figli, è una "chiesa domestica" e partecipa a quella missione; e, in quanto genera i suoi figli, diventa la prima e principale istituzione incaricata di trasmettere loro il mistero salvifico di Dio. Perciò, i genitori sono, per i figli, i primi annunciatori della fede che professano. I grandi Santi, solitamente, sono nati nel seno di famiglie profondamente cristiane. È un fatto che nei paesi in cui la fede è stata perseguitata per lungo tempo, essa si è conservata e trasmessa grazie al ministero dei genitori.

5. La famiglia non è un'istituzione autosufficiente né autonoma nella trasmissione della fede ai figli, ma ha bisogno di essere in stretto rapporto con la parrocchia e la scuola che essi frequentano, soprattutto se cattolica. La catechesi informale (che a volte deve essere anche formale) della famiglia si completa con la catechesi parrocchiale e le lezioni di religione che si tengono nel centro educativo.

6. Già nei primi tempi del cristianesimo la famiglia cristiana appare come luogo di trasmissione della fede dei genitori, come dimostra la pratica di portare i bambini a ricevere il Battesimo e lÂ’accoglienza di tale proposta da parte del Vescovo responsabile della comunità. La testimonianza dei genitori ha svolto un ruolo talmente decisivo che la famiglia è divenuta il luogo per antonomasia in cui la Chiesa trasmette la fede; così accade nei paesi di missione, mentre in altre nazioni di grande tradizione cristiana, la famiglia ha sovente perso questo ruolo da protagonista, con il conseguente declino della fede e della pratica religiosa.

7. La ripresa di una Chiesa vigorosa ed evangelizzatrice passa attraverso il ripristino della famiglia come istituzione basilare per la trasmissione della fede. Per questo, nei suddetti paesi la famiglia cristiana oggi ha uno speciale campo di azione, soprattutto nei riguardi delle altre famiglie non cristiane o allontanatesi dalla pratica religiosa. EÂ’ necessario che i nonni, i figli e gli altri membri della famiglia cristiana trasmettano la fede agli altri parenti, ed anche agli stessi genitori.

5. Riflessione della Guida.

6. Dialogo:

  • Gli sposi di oggi comprendono che la famiglia è la prima e principale fonte di trasmissione della fede? O ignorano e rinunciano a questa missione?

  • Le famiglie cristiane sono consapevoli che il compimento della loro missione ha bisogno di un continuo contatto e dialogo con i formatori e la parrocchia ? In cosa si manifesta o meno questo dialogo?

  • Come può la famiglia di oggi proclamare lÂ’annuncio di Gesù Cristo ai figli?

7. Impegni.

8. Preghiera dellÂ’Ave Maria ed invocazione: Regina familiae, ora pro nobis.

9. Preghiera per la famiglia: O Dio, che hai dato alla famiglia cristiana lÂ’onore e la responsabilità di trasmettere la fede ai propri figli, concedile la tua forza per compiere con fedeltà la missione che Tu le hai affidato. Per Gesù Cristo Nostro Signore.

10. Canto finale.

Seconda Catechesi

Dio Uno e Trino

1. Canto iniziale.

2. Preghiera del Padre Nostro.

3. Lettura biblica: Ef 1,3-10.

4. Lettura dellÂ’insegnamento della Chiesa:

1. Il Mistero di Dio Uno e Trino è al centro stesso della famiglia cristiana. I genitori trasmettono ai figli questa verità centrale della loro fede, man mano che la vanno incorporando alla vita familiare.

2. Dio è “Colui che è” e “Dio è amore”. Questi due nomi sono così ineffabilmente uniti da manifestare lÂ’essenza divina stessa, che è al di sopra di ogni intelligenza creata. Per questo, solo Dio può concederci una conoscenza giusta e piena di Se stesso, rivelandosi come Padre, Figlio e Spirito Santo. Mediante la fede, partecipiamo già a questa vita divina sulla terra, in modo ancora incompiuto, e poi, in modo pieno, e attraverso la visione di Dio, nella vita eterna.

3. Grazie alla Rivelazione, possiamo professare che Dio Padre, da tutta lÂ’eternità, genera il Figlio, che il Figlio è generato e lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio come Amore sempiterno dei due. Le Tre Persone divine, perciò, sono eterne ed uguali tra loro; allo stesso modo la vita e la felicità di Dio è partecipata totalmente da ciascuna di esse e, di conseguenza, è sempre necessario venerare lÂ’Unità nella Trinità e la Trinità nellÂ’Unità.

4. Gesù Cristo, il Figlio di Dio fatto uomo, ci ha rivelato questo Mistero, nel quale ci viene manifestato il piano di Dio, cioè: che tutti noi partecipiamo, come figli, alla comunione dÂ’amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

5. Lo stesso Gesù Cristo attesta una certa somiglianza fra le Persone divine e lÂ’unione dei figli di Dio nella verità e nella carità, quando chiede al Padre che tutti “siano come noi una cosa sola” (Gv 17,22). Tale somiglianza dimostra come lÂ’uomo non possa trovare la sua pienezza se non nella donazione di se stesso agli altri. La somiglianza con Dio, per mezzo dellÂ’auto-donazione, dellÂ’unità e dellÂ’amore, perfeziona la famiglia.

6. Il matrimonio, che implica la mutua donazione totale degli sposi e la donazione dei genitori nei confronti dei figli, è perciò un riflesso perfetto della comunione trinitaria. Quindi la dinamica della vita familiare deve manifestare questa intima unione tra le Persone divine.

7. Ogni invocazione, poi, alla Santissima Trinità nella famiglia, deve portare tutti i suoi membri ad un rinnovamento dei loro legami di comunione e ad una più generosa condivisione dei propri doni con altre famiglie.

5. Riflessione della Guida.

6. Dialogo:

  • Gesù Cristo è Figlio di Dio ed anche noi lo siamo. Quali sono le somiglianze e quali le differenze tra queste due filiazioni?

  • Perché la famiglia cristiana è un riflesso della Trinità?

  • Quali sono i tratti principali che si devono manifestare nella vita familiare cristiana, affinché essa sia un riflesso della vita trinitaria?

7. Impegni.

8. Preghiera dellÂ’Ave Maria e invocazione: Regina familiae, ora pro nobis.

9. Preghiera per la famiglia: Dio Padre onnipotente, che hai inviato al mondo la Parola della verità e lo Spirito della santificazione per rivelare agli uomini il tuo ammirabile mistero, concedici di professare la vera fede, di conoscere la gloria dellÂ’eterna Trinità e di adorare la sua onnipotente Unità. Per Gesù Cristo Nostro Signore.

10. Canto finale.

 

Terza catechesi

La persona di Gesù Cristo, centro e sintesi della fede cristiana

1. Canto iniziale.

2. Preghiera del Padre Nostro.

3. Lettura biblica: Mt 1,18-25.

4. Lettura dellÂ’insegnamento della Chiesa:

1. Gesù Cristo è il Figlio eterno di Dio. “Egli è immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura; poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è il principio, il primogenito di coloro che risuscitano dai morti, per ottenere il primato su tutte le cose. Perché piacque a Dio di fare abitare in lui ogni pienezza e per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose, rappacificando con il sangue della sua croce, cioè per mezzo di lui, le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli” (Col 1,15-20).

2. Fatto uomo per opera dello Spirito Santo nel seno di Maria, ci ha manifestato il Padre nella sua Persona e nella sua predicazione. Ci ha dato il comandamento nuovo di amarci gli uni gli altri come Lui ci ha amato; ci ha insegnato il cammino delle beatitudini: essere poveri in spirito e miti, sopportare i dolori con pazienza, avere sete di giustizia, essere misericordiosi, puri di cuore, operatori di pace, sopportare le persecuzioni a causa della giustizia. Egli ha patito sotto Ponzio Pilato. EÂ’ morto per noi come Agnello innocente che toglie il peccato del mondo. EÂ’ stato sepolto ed è resuscitato per suo stesso potere, e con la sua risurrezione ci ha resi partecipi della vita divina. EÂ’ salito al Cielo, da dove verrà di nuovo nella gloria per giudicare i vivi ed i morti, ognuno secondo i propri meriti. Ed il suo regno non avrà fine.

3. Pertanto, Gesù Cristo è il centro del mondo, della storia e della vita di tutti gli uomini; ed è il loro unico Salvatore. Solo in Lui è la nostra salvezza, senza condividerla con altri mediatori o fondatori di religioni. La Persona di Gesù Cristo, Figlio di Dio e vero uomo fra gli uomini, è quindi il centro e la sintesi della fede cristiana. In Lui troviamo il programma della Chiesa e della famiglia cristiana, “chiesa domestica”. Di conseguenza non occorre inventare un nuovo programma. Il programma esiste già. È quello di sempre, contenuto nel vangelo e nella tradizione viva; si focalizza, in definitiva, in Cristo stesso, che bisogna conoscere, amare ed imitare per vivere in Lui la vita trinitaria e trasformare in Lui la storia fino alla perfezione nella Gerusalemme celeste. È un programma che non cambia a seconda dei tempi e delle culture, sebbene esso ne tenga conto per un vero dialogo e una efficace comunicazione.

4. La conoscenza di Gesù Cristo nasce e cresce specialmente attraverso lÂ’incontro con la sua Parola nellÂ’ascolto e nella lettura del Vangelo, la partecipazione alla vita sacramentale della Chiesa, soprattutto nellÂ’Eucaristia, la preghiera personale e comunitaria ed il servizio e la sollecitudine verso i poveri e i bisognosi. Questa conoscenza porta ad amare la sua Persona e a mettere in pratica il comandamento di amare il prossimo, che Lui ci ha dato come segno distintivo e che è il principio di tutta lÂ’imitazione della sua vita.

5. Perciò, la lettura della Parola di Dio e del Vangelo in famiglia, la partecipazione, come famiglia, allÂ’eucaristia domenicale, la preghiera in comune e le opere di carità occupano un posto preponderante nel focolare cristiano. Queste manifestazioni sono parte essenziale della catechesi familiare.

5. Riflessione della Guida.

6. Dialogo:

  • Si può amare Gesù senza conoscere la sua vita e la sua dottrina?

  • Come possono i genitori avvicinare i propri figli alla vita e allÂ’insegnamento di Gesù?

  • Come far scoprire ai propri figli che Cristo vive tra noi, sebbene egli stia già godendo la gloria di Dio Padre?

7. Impegni.

8. Preghiera dellÂ’Ave Maria e invocazione: Regina familiae, ora pro nobis.

9. Preghiera per la famiglia: Padre di bontà e Dio di ogni consolazione, che hai tanto amato il mondo da dare il tuo Figlio Unigenito, fa che le famiglie cristiane sappiano presentarlo ai propri figli come il Cammino che ci porta a Te. Per il Signore Nostro Gesù Cristo.

10. Canto finale.

Quarta catechesi

Lo Spirito Santo e la Chiesa

1. Canto iniziale.

2. Preghiera del Padre Nostro.

3. Lettura biblica: Atti 2,1-12.

4. Lettura dellÂ’insegnamento della Chiesa:

1. Una volta realizzata lÂ’opera di redenzione, il Padre ha inviato lo Spirito Santo il giorno della Pentecoste per santificare i credenti e farli accedere a Lui attraverso Cristo nello stesso Spirito. Lo Spirito Santo dimora nella Chiesa e nel cuore dei fedeli come in un tempio e in essi opera e rende testimonianza della loro condizione di figli di Dio per adozione.

2. Egli introduce la Chiesa nella pienezza della verità, la dirige con diversi doni e lÂ’abbellisce dei suoi frutti; con la forza del Vangelo la fa ringiovanire e la conduce alla perfetta unione con Cristo, suo Sposo. Così la Chiesa universale si presenta come un popolo adunato in virtù dellÂ’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Questo popolo ha per condizione la dignità e la libertà dei figli di Dio; ha per legge il nuovo precetto di amare come lo stesso Cristo ci ha amati e ha per fine di espandere il Regno di Dio; è destinato a tutti gli uomini; e pur apparendo talora come un piccolo gregge, costituisce tuttavia per tutta lÂ’umanità il germe più forte di unità, di speranza e di salvezza.

3. Lo Spirito Santo prepara gli uomini; li previene con la sua grazia per attirarli a Cristo; manifesta loro il Signore Risorto; apre le loro menti alla comprensione della sua morte e risurrezione; ricorda loro la sua parola; apre lo spirito di coloro che la leggono e la ascoltano allÂ’intelligenza spirituale della stessa, secondo le disposizioni interiori; e rende loro presente il Mistero di Cristo, soprattutto nellÂ’Eucaristia, al fine di riconciliarli e di condurli alla comunione con Dio, perché portino frutti abbondanti.

4. Inoltre, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede per noi con gemiti inesprimibili. La sua grazia suscita in noi la fede, la conversione del cuore e lÂ’adesione alla volontà del Padre.

5. I genitori trasmettono ai propri figli la fede nello Spirito Santo fin dallÂ’inizio della loro esistenza, quando vivono secondo lo Spirito. Nel momento in cui i figli sono capaci di comprendere, oltre che la coerenza di vita, si rende necessaria una adeguata spiegazione. In questo sono fondamentali: la preparazione e la celebrazione dei sacramenti dellÂ’iniziazione cristiana, specialmente quello della Confermazione; lÂ’ascolto della Parola di Dio e la riflessione sulle sue esigenze e la partecipazione alla vita sacramentale della Chiesa. È pure particolarmente efficace aiutarli a tradurre nella vita ordinaria le esigenze della loro incorporazione a Cristo e stimolarli a trasmettere ai loro amici e coetanei la gioia del messaggio di Gesù.

5. Riflessione della Guida.

6. Dialogo:

  • Si può dire che lo Spirito è conosciuto dalle famiglie cristiane?

  • In cosa si manifesta questa conoscenza?

  • Quali sono le principali funzioni che esercita lo Spirito Santo nella Chiesa e nella famiglia “chiesa domestica”?

  • Che ruolo svolge lo Spirito Santo nei Sacramenti dellÂ’Iniziazione Cristiana: Battesimo, Confermazione e Prima Comunione e come farlo scoprire ai propri figli?

7. Impegni.

8. Preghiera dellÂ’Ave Maria e invocazione: Regina familiae, ora pro nobis.

9. Preghiera per la famiglia: Dio onnipotente ed eterno che hai inviato il tuo Spirito agli Apostoli, diffondi anche su di noi questo Spirito dÂ’amore, affinché possiamo sempre dare una testimonianza fedele di quellÂ’amore che hai voluto fosse il segno distintivo dei discepoli di tuo Figlio, che vive e regnaÂ…

10. Canto finale.

Quinta catechesi

I sacramenti, momenti speciali per la trasmissione della fede

1. Canto iniziale.

2. Preghiera del Padre Nostro.

3. Lettura biblica: Mt 28,16-20.

4. Lettura dellÂ’insegnamento della Chiesa:

  1. I battezzati vengono consacrati, con la rigenerazione e lÂ’unzione dello Spirito Santo, per formare una dimora spirituale e un sacerdozio santo, affinché, nel corso di tutta la loro vita, offrano sacrifici spirituali ed annuncino i prodigi di Colui che li ha chiamati alla sua ammirabile luce e così, perseverando nella preghiera e nella lode a Dio, offrano se stessi come ostia viva, santa e gradita, e diano testimonianza incessante di Cristo e ragione della speranza della vita eterna che è in loro. I fedeli esercitano il loro sacerdozio soprattutto per mezzo di una vita santa e con la recezione dei sacramenti.

  1. I sacramenti sono le opere maestre di Dio, quindi in essi si fanno presenti ed operativi i grandi eventi salvifici, in particolare quello della Pasqua di Cristo, mediante il quale siamo stati riconciliati con Dio e partecipiamo della sua stessa vita divina. In virtù della mediazione della Chiesa, la grazia salvifica dei sette sacramenti ci sostiene durante la nostra vita: per mezzo del Battesimo ci rigenera come figli di Dio e ci introduce nella sua famiglia; con la Confermazione, consolida il nostro inserimento in Cristo e nella Chiesa; con lÂ’Eucaristia porta alla pienezza la nostra incorporazione a Cristo e la nostra appartenenza alla Chiesa; con la Penitenza risana le ferite e restaura la comunione infranta dal peccato; con lÂ’Unzione viene in nostro aiuto affinché possiamo vivere con Cristo la malattia e dare un significato corredentore alla nostra sofferenza; con il Matrimonio santifica lÂ’amore fra uomo e donna rendendoli segni visibili dellÂ’unione di Cristo e della Chiesa; e con il sacramento dellÂ’Ordine consacra i sacerdoti come ministri di Cristo, li rende idonei a predicare, a santificare e a reggere il popolo di Dio.

  1. La coerenza di vita della famiglia come chiesa domestica, sia nei momenti più importanti, sia in quelli più comuni ed ordinari, è di grande importanza per la trasmissione della fede ai figli. Perciò è opportuno dare loro una giusta ed adeguata spiegazione ed aiutare così la catechesi preparatoria di ciascun sacramento. In tal modo ognuno dei figli potrà capire ed assimilare nella propria vita la differenza e la ricchezza della grazia di ognuno dei sacramenti.

  1. A tale riguardo, la pronta recezione del sacramento del Battesimo indica, nei fatti, lÂ’importanza per i genitori che i figli siano generati, oltre che alla vita naturale, anche alla vita di Dio. Qualcosa di simile accade se, fin dalla più tenera età, si dispongono i figli a sentire il desiderio di ricevere il Corpo e il Sangue di Cristo. E ciò mediante una catechesi adeguata e cogliendo le opportune circostanze. Sarà così più facile che essi, giunti al momento della Prima Comunione, vi si dispongano, attraverso la catechesi familiare e/o parrocchiale, traendone maggiore profitto. Altrettanto si può dire riguardo al sacramento della Penitenza: se i figli vedono i loro genitori accingersi a ricevere il perdono di Cristo attraverso questo sacramento, nascerà anche in loro il desiderio di riceverlo. La preparazione alla Confermazione è un periodo delicato che può rafforzare la loro adesione a Cristo o essere il passaggio verso un certo abbandono alla pietà. Per questo richiede un accompagnamento particolare da parte dei genitori. Lo stesso si può dire per lÂ’orientamento nella scelta di vita, quando si giunge al periodo della gioventù. I genitori, rispettando scrupolosamente la decisione personale dei figli, devono guidarli nella scelta del loro stato, sia che si tratti della donazione nel Matrimonio, sia che si tratti di uno stato di verginità.

5. Riflessione della Guida.

6. Dialogo:

  • Perché i sacramenti ci rendono partecipi della missione di Gesù Cristo?

  • Come fare affinché i figli apprezzino e desiderino ricevere i sacramenti?

  • Come aiutarli a superare le difficoltà che possono incontrare?

7. Impegni.

8. Preghiera dellÂ’Ave Maria e invocazione: Regina familiae, ora pro nobis.

9. Preghiera per la famiglia: Concedi a noi Signore che abbiamo ricevuto i sacramenti, di saper manifestare, in ogni circostanza della nostra vita, i misteri della morte e della risurrezione del tuo Figlio, dei quali siamo stati partecipi. Per il Nostro Signore Gesù Cristo.

10. Canto finale.


Sesta catechesi

I comandamenti della Legge di Dio

1. Canto iniziale.

2. Preghiera del Padre Nostro.

3. Lettura biblica: Mt 19,16-22.

4. Lettura dellÂ’insegnamento della Chiesa:

  1. Al giovane ricco che chiede: “Che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?”, Gesù risponde richiamando la necessità di riconoscere Dio come “il solo Buono” e come la sorgente di ogni bene. Poi aggiunge: ”Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti: non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, onora tuo padre e tua madre” e conclude: ”Ama il prossimo tuo come te stesso” (Mt 19,16-19).

  1. Di conseguenza, seguire Gesù Cristo implica lÂ’adempimento dei suoi comandamenti: "Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio" (Mt 7,21). I comandamenti sono contenuti nel "Decalogo”, che significa letteralmente “dieci parole”. In esso è riassunta e proclamata la legge di Dio. Per questo motivo, il Magistero della Chiesa insegna che è necessaria lÂ’osservanza dei Dieci Comandamenti per ottenere la salvezza, dal momento che enunciano i doveri fondamentali dellÂ’uomo verso Dio e verso il prossimo e rivelano, nel loro contenuto essenziale, delle obbligazioni gravi; per esempio, la protezione e lÂ’inviolabilità della vita, il rispetto della mutua donazione coniugale indissolubile ed il dovere della procreazione e della educazione dei figli...

  1. I comandamenti assumono il loro pieno significato all'interno della Nuova Alleanza; perché è in questo contesto di corrispondenza alla fede di Dio che lÂ’operare dellÂ’uomo acquista il suo significato. Così, l'esistenza morale è “risposta” all'iniziativa d'amore del Signore, espressa nella sua Alleanza: è riconoscimento, omaggio e cooperazione al piano che Dio persegue nella storia. Per questo, i Comandamenti devono essere contemplati non soltanto come precetti, ma anche come una gioiosa possibilità di rispondere alla volontà di Dio.

  1. I primi tre enunciano le esigenze dell'amore di Dio e gli altri quelle dell'amore del prossimo. Ci insegnano la vera umanità dell'uomo, cioè mettono in luce i doveri essenziali e, quindi, i diritti fondamentali inerenti alla persona umana. Sebbene di per sé la mente umana possa raggiungere la conoscenza di questi comandamenti, tuttavia, a motivo della sua condizione di peccato, lÂ’uomo ha bisogno della Rivelazione di Dio per conseguire una conoscenza completa e certa di questa legge naturale.

  1. L'atteggiamento di rispetto religioso nei confronti della Legge di Dio da parte dei genitori, fa sì che i figli percepiscono nel loro cuore chi è il vero autore ed artefice della legge naturale e dei precetti divini. Nella formazione retta della coscienza dei figli è di grande aiuto che i genitori sappiano distinguere nella loro condotta le cose comandate dalla Legge di Dio e quelle che restano alla libera decisione di ciascuna persona, poiché non tutto rientra nel precetto della legge divina. Inoltre, se i genitori riconosceranno opportunamente i propri errori e la mancata osservanza della Legge di Dio, favoriranno il riconoscimento, anche da parte dei figli, dei loro errori in un clima di sincerità, senza ricorrere a facili giustificazioni o a una malsana colpevolezza.

  1. I genitori trasmettono ai figli l'adesione ai Comandamenti quando sviluppano ed applicano le esigenze di ognuno di essi cogliendo occasione dalle circostanze della vita familiare o sociale; e aiutandoli ad applicare alle situazioni personali le conoscenze teoriche acquisite. I genitori perfezionano così, in modo pratico, la catechesi istituzionale e la formazione scolastica della religione.

5. Riflessione della Guida.

6. Dialogo:

  • Come scoprire la volontà di Dio in ogni Comandamento?

  • Qual è il comandamento principale della Legge di Dio?

  • Si può amare Gesù Cristo senza compiere la sua volontà? Perché?

7. Impegni.

8. Preghiera dellÂ’Ave Maria e invocazione: Regina familiae, ora pro nobis.

9. Preghiera per la famiglia: O Dio che hai posto nellÂ’amore a te e al prossimo il pieno compimento della Legge, concedendoci di adempiere i tuoi comandamenti, per giungere così alla vita eterna. Per il Nostro Signore Gesù Cristo.

10. Canto finale.

Settima catechesi

La domenica: Eucaristia ed altre espressioni

1. Canto iniziale.

2. Preghiera del Padre Nostro.

3. Lettura biblica: Atti 20,7-20.

4. Lettura dellÂ’insegnamento della Chiesa:

  1. La domenica è il nucleo di tutto l'anno liturgico, perché celebra la morte e la risurrezione del Signore, che è il centro di tutta la storia e la sorgente dalla quale sgorga tutta la grazia salvifica. EÂ’ quanto gli Apostoli e le prime Comunità cristiane hanno compreso e celebrato.

  1. Fin dalle origini, lÂ’Eucaristia è il centro della domenica. EÂ’ ciò che hanno espresso i martiri di Abitene, quando, sorpresi una domenica a celebrare lÂ’Eucaristia, alla domanda sul perché avessero trasgredito il severo ordine dell'imperatore, risposero: “Sine dominico non possumus”, cioè, senza riunirci in assemblea la domenica per celebrare lÂ’Eucaristia non possiamo vivere. Ci verrebbero a mancare le forze per affrontare le difficoltà quotidiane e non soccombere.

  1. Tuttavia, la domenica non si esaurisce nella celebrazione dellÂ’Eucaristia, ma si estende anche ad altre celebrazioni ed esperienze; ad esempio, a quella familiare, alla sollecitudine e all'attenzione verso i poveri, al riposo, ecc.

  1. Per questo è necessario insistere e dare un particolare rilievo allÂ’Eucaristia domenicale e alla domenica stessa, come giorno speciale di fede, giorno del Signore Risuscitato e dono dello Spirito. La partecipazione allÂ’Eucaristia deve essere per ciascun battezzato il momento centrale della domenica. È un dovere irrinunciabile, che si deve vivere non solo per compiere un precetto, ma come necessità di una vita cristiana veramente cosciente e coerente. La partecipazione ogni domenica allÂ’Eucaristia è un aspetto specifico dellÂ’identità propria della comunità cristiana, anche se si vive in piccole minoranze o in condizioni di isolamento e di difficoltà.

  1. LÂ’Eucaristia domenicale, riunendo settimanalmente i cristiani come famiglia di Dio intorno alla mensa della Parola e del pane di vita, è anche l'antidoto più efficace contro la dispersione, poiché è il luogo privilegiato in cui si coltiva e si vive la comunione.

  1. Per questo, lÂ’Eucaristia della domenica deve essere il centro della devozione dei genitori e della famiglia come tale. I figli, vedendo i genitori e partecipando con loro allÂ’Eucaristia, la faranno propria nella loro vita e la trasformeranno nellÂ’alimento principale della loro pietà. La partecipazione come famiglia allÂ’Eucaristia domenicale è un ideale verso il quale tendere; in tal senso si intende la sua supremazia rispetto alle altre attività nobili e degne della domenica.

  1. LÂ’Eucaristia, se vi si partecipa debitamente, soprattutto ricevendo la sacra comunione, ci stimola a vivere la dimensione della carità cristiana. Perciò, i genitori devono essere per i figli esempio vivo della sollecitudine verso i poveri bisognosi.

  1. Per ricevere degnamente il sacramento dellÂ’Eucaristia, chi è consapevole di aver commesso un peccato grave, deve accostarsi prima al sacramento della Riconciliazione, poiché, come dice San Paolo, "chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del Corpo e del Sangue del Signore " (1Cor 11, 27).

5. Riflessione della Guida.

6. Dialogo:

  • Quali dimensioni della fede mette in evidenza la domenica?

  • Perché è tanto importante la partecipazione alla messa domenicale come famiglia?

  • Terminata la messa, possiamo sentirci disobbligati, perché “abbiamo già compiuto” il nostro dovere?

7. Impegni.

8. Preghiera dellÂ’Ave Maria e invocazione: Regina familiae, ora pro nobis.

9. Preghiera per la famiglia: O Dio che ci riunisci ogni domenica intorno alla mensa della tua Parola, del Corpo e del Sangue di tuo Figlio per celebrare il memoriale del Signore Risuscitato, ti chiediamo che, al sopraggiungere della domenica senza tramonto, possiamo vivere come famiglia unita e lodare per sempre la tua misericordia. Per Gesù Cristo Nostro Signore.

10. Canto finale.

Ottava catechesi

La pietà popolare

1. Canto iniziale.

2. Preghiera del Padre Nostro.

3. Lettura biblica: Lc 2,41-52.

4. Lettura dellÂ’insegnamento della Chiesa:

  1. La liturgia è il culmine verso cui tende lÂ’intera azione della Chiesa e la fonte da cui promana tutta la sua energia. Tuttavia in essa non si esaurisce né lÂ’attività della Chiesa, né la vita spirituale dei fedeli. Per questo, la Chiesa, oltre alla partecipazione alla liturgia, incoraggia e raccomanda celebrazioni ed esercizi di pietà popolare. A volte la Chiesa assume certe manifestazioni che scaturiscono dalla genuina esperienza di fede e di religiosità del popolo cristiano; di altre invece deve purificare le mancanze, le eccessive accentuazioni o perfino le forme di superstizione.

  1. L'esperienza secolare della Chiesa testimonia che questo tipo di pietà ha prodotto abbondanti frutti di vita cristiana nelle famiglie e nei popoli. Sostenuta da questa esperienza e dalla luce dello Spirito Santo, la Chiesa crede che questa pietà possa continuare a prestare grandi servizi ad una fede veramente “inculturata”, secondo la diversità dei popoli e dei continenti.

  1. Molteplici sono le espressioni della pietà popolare nel corso dell'Anno Liturgico, specialmente durante la Quaresima, la Settimana Santa e il Triduo Pasquale. Nel Tempo Ordinario, sono numerose le manifestazioni dedicate alla Vergine Maria, ai fedeli defunti e ai Santi. Fanno parte inseparabile di questa pietà i pellegrinaggi, le visite ai santuari e ai cimiteri, le processioni, ecc.

  1. Forte è il legame della famiglia cristiana con queste espressioni di pietà, specialmente i pellegrinaggi e le visite ai santuari mariani, alcuni dei quali sono universalmente famosi; e la famiglia ha trasmesso queste abitudini da padre in figlio. Ancora oggi sono molte le famiglie cristiane che si recano con i figli ai santuari della Vergine e lì, oltre a compiere i loro atti di devozione, ricevono i sacramenti della Penitenza e dellÂ’Eucaristia.

  1. Oltre a queste manifestazioni, ne esistono altre più quotidiane, come la benedizione della mensa al momento dei pasti, la recita del santo rosario in famiglia, la benedizione delle case o delle automobili, la visita al santuario del Santo patrono, la invocazione della pioggia o della protezione di fronte alle calamità, ecc.

  1. Poiché la fede ha conformato queste abitudini e pratiche religiose, è opportuno che i genitori continuino a seguirle e trasmettano ai figli questo spirito semplice e forte, vivendo il loro rapporto con Dio in ogni circostanza dellÂ’esistenza, non solo straordinaria, ma anche comune.

  1. Queste pratiche, inoltre, hanno esercitato ed esercitano un grande influsso sull'identità dei popoli e sull'espressione esterna della fede professata. Quando tali manifestazioni si traducono in espressione sociale, diventano testimonianza gioiosa della propria fede agli occhi dei non credenti e uno stimolo per i deboli.

5. Riflessione della Guida.

6. Dialogo:

  • Perché è importante la pietà popolare nella vita cristiana? Non è qualcosa che ha scarso valore?

  • La pietà popolare porta ad esaltare Maria e i Santi al di sopra di Dio? Perché?

  • Puoi elencare alcune manifestazioni svianti della pietà popolare?

7. Impegni.

8. Preghiera dellÂ’Ave Maria e invocazione: Regina familiae, ora pro nobis.

9. Preghiera per la famiglia: Dio Nostro Padre, che hai proposto la Sacra Famiglia come meraviglioso esempio agli occhi del tuo Popolo, concedici, ti preghiamo, che imitandone le virtù domestiche ed uniti dai vincoli dellÂ’amore, possiamo godere dei premi eterni nella Casa del Cielo. Per Gesù Cristo Nostro Signore.

10. Canto finale.

Nona catechesi

La Santissima Vergine Maria

1. Canto iniziale.

2. Preghiera del Padre Nostro.

3. Lettura biblica: Gv 19,25-27.

4. Lettura dellÂ’insegnamento della Chiesa:

1. La Vergine Maria è unita con un vincolo indissolubile alla vita e allÂ’opera salvifica di suo Figlio. Questa unione si manifesta dal momento del concepimento verginale di Cristo fino alla sua morte: alla nascita, quando Maria mostrò ai pastori ed ai magi il suo Figlio primogenito; nel Tempio quando, fatta l'offerta propria dei poveri, ella lo presentò a Dio e udì Simone profetizzare che una spada le avrebbe trafitto lÂ’anima; nella vita pubblica, quando con la propria intercessione alle nozze di Cana, Maria indusse Gesù a dare inizio ai suoi miracoli; durante la passione, serbando fedelmente la sua unione con Cristo fino alla Croce, soffrendo profondamente con Lui e associandosi con animo materno al suo sacrificio; nel momento per Gesù di passare da questo mondo al Padre, quando fu data da suo Figlio agonizzante quale madre al discepolo; nella Pentecoste, quando, insieme agli Apostoli, implorò il dono dello Spirito, ed esercitando la sua maternità fin dagli inizi della Chiesa.

2. In tal modo, concependo Cristo, generandolo, nutrendolo, presentandolo al Padre nel Tempio, soffrendo con Lui morente in croce, ella ha cooperato in modo tutto speciale allÂ’opera del Salvatore, con lÂ’obbedienza, la fede, la speranza e lÂ’ardente carità, per restaurare la vita soprannaturale delle anime. Per questo ella è diventata madre degli uomini nellÂ’ordine della grazia. Tuttavia, questa funzione materna non oscura o diminuisce questa unica mediazione di Cristo, ma ne mostra lÂ’efficacia.

3. Maria è inoltre intimamente congiunta con la vita e la missione della Chiesa. La Chiesa, contemplando la sua profonda santità, imitandone la carità e adempiendo fedelmente la volontà del Padre, diventa essa pure madre, poiché, con la predicazione della Parola di Dio, fedelmente accettata, e il battesimo, genera a una vita nuova e immortale i figli, concepiti ad opera dello Spirito Santo e nati da Dio.

4. Inoltre, in Maria la Chiesa ammira ed esalta il frutto più eccelso della redenzione, ed in lei contempla con gioia, come in un'immagine purissima, ciò che essa desidera e spera di essere nella sua interezza.

5. Per questo, la Chiesa presenta Maria ai fedeli affinché la contemplino come prima opera della redenzione, la venerino come Madre di Gesù e come nostra Madre e implorino la sua intercessione, tanto nel culto liturgico come nelle pratiche e negli esercizi di pietà verso di Lei, raccomandati nel corso dei secoli dal Magistero.

6. Allo stesso tempo la Chiesa ricorda ai fedeli che la vera devozione a Maria non consiste né in uno sterile e transitorio sentimentalismo, né in una certa qual vana credulità, bensì procede dalla vera fede dalla quale siamo portati a riconoscere la preminenza della Madre di Dio, e siamo spinti al filiale amore verso di lei e allÂ’imitazione delle sue virtù.

7. Siamo tutti consapevoli di aver ricevuto la devozione alla Vergine nellÂ’ambito del nostro focolare domestico, come una preziosa eredità, attraverso lÂ’esempio e la testimonianza dei nostri genitori: con la recita del rosario in famiglia, lÂ’Angelus e il Salve, con la celebrazione delle feste mariane, del mese di maggio, con le visite a qualche santuario, ecc.

8. Le feste mariane hanno sempre costituito unÂ’occasione speciale per frequentare i sacramenti della Penitenza e dellÂ’Eucaristia. Molte sono le parrocchie dedicate ad un mistero della vita di Maria e tale mistero diventa così un riferimento importante nella vita di ciascuna di quelle comunità cristiane.

5. Riflessione della Guida.

6. Dialogo:

  • Che relazione esiste tra Maria e Cristo, Unico Mediatore?

  • La devozione a Maria favorisce, rende difficile o impedisce lÂ’amore a Dio? Perché?

  • Quali virtù naturali e soprannaturali della vita di Maria porresti in risalto?

7. Impegni

8. Preghiera dellÂ’Ave Maria e invocazione: Regina familiae, ora pro nobis.

9. Preghiera per la famiglia: Dio, nostro Signore, che per mezzo della maternità della vergine Maria hai donato agli uomini i frutti della salvezza, concedici di sperimentare lÂ’intercessione di Colei dalla quale abbiamo ricevuto tuo Figlio Gesù Cristo, Autore della vita, che vive e regnaÂ…

10. Canto finale.

 

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