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8th GNIEZNO CONVENTION
“FAMILY – THE HOPE FOR EUROPE”
GNIEZNO 12-14 MARCH 2010
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EUCHARIST IN THE CATHEDRAL

OMELIA DEL CARDINALE ENNIO ANTONELLI,
PRESIDENTE DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA FAMIGLIA

Domenica, 14 marzo 2010
 

Dal Vangelo secondo Luca abbiamo ascoltato la parabola del padre misericordioso e dei suoi due figli.

Il figlio minore vuole essere assolutamente libero e godersi la vita. Perciò si ribella al padre, fugge lontano da lui, vive in modo dissoluto. Però finisce per cadere nella miseria e nella sofferenza.

Il figlio maggiore osserva le regole e si impegna nel lavoro. Però ha verso il padre l’atteggiamento di un servo, non quello di un figlio. Rimane a casa, ma senza gioia, portando con amarezza il peso della sua servitù.

Ambedue i figli sono ciechi davanti al padre; lo vedono come padre-padrone. Ambedue sono spiritualmente lontani da lui e perciò insoddisfatti, incapaci di amore e di vera gioia.

Il padre è amore misericordioso; va incontro ad ambedue; vuole far festa con ambedue, condividere con loro la pienezza della vita.

Possiamo dire che la società europea di oggi somiglia per alcuni aspetti ai due figli della parabola.

L’Europa, almeno nelle sue élites che hanno il potere culturale, economico e politico, non percepisce più Dio come padre e come amico dell’uomo; lo guarda con diffidenza come un pericolo per la libertà e per la gioia di vivere; ignora o nega la sua esistenza; lo considera irrilevante per la vita sociale; lo esclude rigorosamente dal discorso pubblico e dai media; nutre una specie di rancore verso il cristianesimo, soprattutto verso la Chiesa cattolica, che viene insistentemente disonorata, calunniata, schernita.

L’Europa, specialmente nelle sue élites dominanti, somiglia al figlio minore della parabola per il soggettivismo libertario, il consumismo, l’edonismo, il libertinismo sessuale (sesso ludico senza vincoli, promiscuità sessuale, omosessualità), la diffusione del divorzio, l’insensibilità etica verso l’aborto, diventato una pratica corrente e la più frequente causa di morte (Un aborto ogni cinque gravidanze, a scopo di controllo delle nascite e anche di selezione eugenetica). Somiglia inoltre al figlio maggiore della parabola per il formalismo delle procedure democratiche, il legalismo, l’enfasi unilaterale sui diritti degli individui, comprendendo i cosiddetti diritti delle donne alla salute riproduttiva (cioè alla contraccezione e all’aborto), dei coniugi al divorzio, degli omosessuali al matrimonio e all’adozione di bambini, pregiudicando altri diritti, oggettivi e prioritari, quali il diritto dei nascituri alla vita, degli operatori sanitari all’obiezione di coscienza, dei credenti alla libertà di pensiero e di religione, dei bambini ad avere un padre e una madre e ad essere educati da loro, della famiglia ad essere riconosciuta come soggetto sociale di rilevanza pubblica.

Infine l’Europa somiglia ad ambedue i figli della parabola perché sperimenta anch’essa una profonda insoddisfazione. Malgrado il progresso scientifico, tecnologico ed economico e l’ampia diffusione della libertà e del benessere consumistico, si avvertono disagio, stanchezza di vivere, inquietudine per il futuro. Il divorzio è fonte di sofferenze per i coniugi stessi e soprattutto per i figli che spesso rimangono feriti nella loro personalità e danneggiati nel loro equilibrato sviluppo (E’ una triste contraddizione che ognuno dei genitori voglia bene ai figli e nello stesso tempo infligga loro una dolorosa ferita). La disgregazione delle famiglie e le carenze dell’educazione si ripercuotono sul deperimento delle virtù sociali e sulla delinquenza giovanile. Il calo delle nascite provoca l’invecchiamento medio della popolazione e rischia di compromettere lo sviluppo economico. L’Europa sembra aver imboccato la via della decadenza; appare priva di ideali, di progettualità, di entusiasmo.

Nella parabola il padre va incontro ad ambedue i figli. Dio nel suo amore misericordioso e sempre fedele viene incontro anche all’Europa di oggi e suscita in essa energie nuove di vita cristiana e di autentica umanità. Ma vuole anche il nostro contributo, di preghiera e di azione.

Invochiamo allora la sua grazia per la nuova evangelizzazione dell’Europa, tanto desiderata dal servo di Dio il papa Giovanni Paolo II. Invochiamola per intercessione di Maria, nostra madre e regina. Invochiamola già adesso in questa santa Messa e poi in seguito con assidua frequenza e desiderio appassionato. L’Europa riscopra le sue radici cristiane; elabori e diffonda una cultura della vita; edifichi una società civile amica della famiglia; attui una politica di sostegno alle famiglie e alla maternità.

Recentemente a Roma il movimento per la vita ha conferito un premio al film “Bella”, che ha come protagonista una ragazza prima tentata di abortire e poi felice di accettare il suo bambino. Il film, artisticamente assai pregevole, sta facendo bene a tante persone e ha persuaso più di trecento donne a rinunciare all’aborto. L’autore è un giovane regista messicano di 35 anni, Eduardo Verástegui, un convertito. Prima la lontananza da Dio, la vita mondana, il profondo vuoto interiore, malgrado il brillante successo professionale. Poi la riscoperta della fede, l’impegno di produrre pellicole di ispirazione cristiana e di intensa umanità, la fondazione di una casa cinematografica con il nome significativo di “Metánoia”, conversione.

Desideriamo ardentemente che anche l’Europa compia la sua conversione, ritrovi la sua anima e il suo Dio, il Padre misericordioso.

 

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