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PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA GIUSTIZIA E DELLA PACE

SEMINARIO DI STUDIO SUL TEMA:
"OGM: MINACCIA O SPERANZA?"

CONCLUSIONI DEL CARD. RENATO RAFFAELE MARTINO

Palazzo san Calisto
Martedì, 11 novembre 2003
 

 

Giunti alla conclusione di queste due intense giornate di lavoro, sento il bisogno di partecipare a ciascuno di voi il sentimento della mia più viva gratitudine per la vostra appassionata partecipazione, per i vostri qualificati contributi, per la testimonianza offerta nell'esercizio di una responsabilità che, pur in presenza di posizioni diverse, ha dato espressione a un dialogo fecondo e rispettoso.

Ringrazio soprattutto coloro che hanno presieduto le varie sessioni di lavoro del nostro Seminario e coloro che hanno introdotto i vari argomenti trattati. Un grazie particolare ai ministri del Governo italiano che sono intervenuti, fornendo contributi non di circostanza.

Devo confessarvi che temevo non poco che anche il nostro Seminario fosse vittima del clima di animosità e di contrapposizione ideologica che spesso caratterizza il confronto sugli OGM. Grazie a voi, così non è stato; devo anzi dire che per tutto il tempo in cui siamo stati occupati si è respirato un clima di pacatezza e di reciproco ascolto.

In questa particolare circostanza, la Chiesa, che, come ognuno di voi ben conosce, ha solitamente l'attitudine a proporsi come maestra, si è fatta invece vostra allieva, attenta e diligente nell'ascoltare e nell'imparare da voi. Il prestare ascolto e attenzione a quanto è scoperto dalla ricerca scientifica, a quanto è promosso dagli organismi produttivi, a quanto è valutato dalle associazioni della società civile, a quanto è deciso, ai diversi livelli, dai responsabili politici, è, per la Chiesa, una delle condizioni ineludibili per l'esercizio di quel discernimento religioso, etico-culturale e pastorale che fa parte dei suoi doveri. Arrivati alla conclusione dei nostri lavori, posso affermare che questa impostazione metodologica è risultata particolarmente efficace per affrontare la tematica, complessa e difficile, degli OGM; tale metodologia, infatti, ci ha permesso di raccogliere il massimo delle informazioni che ci consentiranno di non rischiare quei "cortocircuiti" in cui spesso incorrono coloro che, nell'approccio agli OGM, o peccano per un deficit di conoscenza o per un eccesso di pregiudizio.

Il Seminario è stato un primo momento di studio dentro un itinerario che la Santa Sede intende, con prudenza, serenità e nella verità, percorrere per venire incontro a molteplici e diffuse attese presenti nella Chiesa, nel mondo scientifico e, in genere, nella nostra società. Evidentemente la Santa Sede non ha intenzione di restare un'allieva in permanente stato di apprendimento. Arriverà anche il tempo in cui vestirà l'abito della "Mater et Magistra", con l'esercizio di una responsabilità a cui non verrà meno per essere fedele alla sua missione religiosa e morale di portare la luce del Vangelo del Signore Gesù in tutte quelle situazioni umane in cui è in gioco il "bene-essere", spirituale e materiale, degli uomini, soprattutto quando si tratta di promuovere lo sviluppo solidale e integrale dei poveri, che la Chiesa ama con un amore non esclusivo o escludente, ma certamente preferenziale.

Dopo la fase delle valutazioni dei risultati di questo Seminario, che, presumo, richiederà un congruo lasso di tempo, questo Dicastero farà tutto quello che è necessario per non fare mancare il suo contributo per illuminare le coscienze, affinché le biotecnologie vegetali siano un'opportunità per tutti e non una minaccia, dentro un quadro, politico e giuridico, di rinnovata solidarietà nei rapporti commerciali tra le nazioni, di sicurezza ambientale e sanitaria per tutti, di ritrovata intesa tra mondo scientifico, società civile e responsabili politici, ai livelli nazionale e internazionale.

Questo Seminario ci ha fatto comprendere che il campo degli OGM non va abbandonato, anche se ha bisogno ancora di molte cure. Si deve, quindi, continuare a lavorare:  questo Pontificio Consiglio incoraggia tutti a farlo e si propone di farlo anch'esso, con disponibilità e spirito di servizio.

Quest'oggi la Chiesa Cattolica celebra la memoria liturgica di san Martino di Tours, il santo che condivise il suo mantello con un povero. La sua lezione di condivisione amorevole resti come un esempio per tutti noi, chiamati a spenderci per le cause alte e magnanimi della promozione di tutto l'uomo e di ogni uomo.

Grazie e che Dio vi benedica!

      

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