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INDIRIZZO D'OMAGGIO DEL CARDINALE PETER K.A. TURKSON,
PRESIDENTE DEL PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA GIUSTIZIA E DELLA PACE AL SANTO PADRE BENEDETTO XVI
IN OCCASIONE DEL CONGRESSO MONDIALE NEL 50mo ANNIVERSARIO DELLA
MATER ET MAGISTRA

Lunedì, 16 maggio 2011

 

Beatissimo Padre,

Sei mesi or sono, il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace teneva la sua Assemblea Plenaria sul tema : “Caritas in veritate: sfide e prospettive” (Roma, 4-5 novembre 2010). Nel Suo Messaggio ai partecipanti, Vostra Santità accennava così al fausto evento che oggi celebriamo: “L'ormai prossimo anniversario dell'Enciclica Mater et magistra del Beato Giovanni XXIII ci sollecita a considerare con costante attenzione gli squilibri sociali, settoriali, nazionali, quelli tra risorse e popolazioni povere, tra tecnica ed etica. Nell'attuale contesto di globalizzazione, tali squilibri non sono affatto scomparsi. Sono mutati i soggetti, le dimensioni delle problematiche, ma il coordinamento tra gli Stati – spesso inadeguato, perché orientato alla ricerca di un equilibrio di potere, piuttosto che alla solidarietà - lascia spazio a rinnovate disuguaglianze, al pericolo del predominio di gruppi economici e finanziari che dettano - ed intendono continuare a farlo - l'agenda della politica, a danno del bene comune universale.”.[1]Nel medesimo Messaggio, Vostra Santità sottolineava l’importanza dei “Centri e Istituti per lo studio, la diffusione e l’attuazione (della dottrina sociale della Chiesa) in tutto il mondo”[2], chiedendo al tempo stesso al Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace di globalizzare tale dottrina in collaborazione con altri soggetti.

Siamo qui convenuti, Santità, da vari continenti e da diverse realtà ecclesiali nel 50mo anniversario dell’Enciclica Mater et magistra per attingere nuovamente al Magistero sociale, approfondirne i contenuti, diffonderli ed attuarli nella società quale fermento di sviluppo integrale, tenendo in debita considerazione gli squilibri affrontati dalla Mater et magistra e quelli del nostro tempo che Vostra Santità ha messo in luce nella Caritas in veritate. Noi, rappresentanti dei soggetti maggiormente impegnati nello studio, nella diffusione e messa in pratica della dottrina sociale della Chiesa - Presidenti delle Commissioni Giustizia e Pace nazionali e regionali e i loro collaboratori, responsabili degli Uffici per i problemi sociali e il lavoro, direttori di Centri ed Istituti di dottrina sociale, delegati di Superiori Maggiori, di Associazioni, Fondazioni e Progetti - siamo molto grati a Vostra Santità per il dono dell’Enciclica Caritas in veritate, che raccoglie le sfide dell’inizio di questo millennio.

Iniziati questa mattina, i lavori del Congresso mondiale “Dalla Mater et magistra alla Caritas in veritate” si concluderanno il 18 corrente. Il ruolo della dottrina sociale della Chiesa nella nuova evangelizzazione, l’uomo e il suo ambiente (lavoro, risorse, partecipazione, giustizia e politica), la sperimentazione della dottrina sociale della Chiesa e le “best practices”, sono i temi particolari in cui ci addentreremo cercando di rivisitare e di rileggere, sulla scia della Mater et magistra e alla luce della Caritas in veritate, la missione della Chiesa di fronte alle res novae dell’evangelizzazione del sociale nell’era della globalizzazione.

Provenienti da tutte le parti del mondo, in comunione con il Successore di Pietro, desideriamo, Santità, ascoltare le Sue parole per essere confermati nella fede, nella speranza e nella carità, e Le chiediamo umilmente, Beatissimo Padre, di benedirci affinché possiamo svolgere con rinnovato slancio la nostra missione di strumenti e testimoni della “ caritas in veritate in re sociali”.[3]



[1] BENEDETTO XVI, Messaggio al Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace in occasione dell’Assemblea Plenaria, 3 novembre 2010, n.3.

[2] Ibid., n. 6.

[3] Cfr Caritas in veritate, 5.

     

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