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CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE
DELLA XV GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ 2000

10 Aprile 2000

 

 Intervento del Card. James Francis Stafford

 Intervento del Card. Camillo Ruini

 Intervento di S.E. Mons. Crescenzio Sepe

 Intervento di S.E. Mons. Cesare Nosiglia


INTERVENTO DEL CARD. JAMES FRANCIS STAFFORD

Desidero innanzi tutto darvi un caloroso benvenuto. Mi fa particolarmente piacere incontrarvi oggi, a pochi giorni dalla celebrazione della Giornata Mondiale della Gioventù 2000, che sì terrà la prossima Domenica delle Palme nelle Chiese locali di tutto il mondo come preludio del grande incontro di agosto.

Come molti di voi sapranno, l'idea della Giornata Mondiale della Gioventù nacque quindici anni fa grazie all’intuito pastorale di Giovanni Paolo II e soprattutto grazie ai giovani stessi: la loro partecipazione al Giubileo dei Giovani nel 1984 e al raduno in occasione dell'Anno Internazionale della Gioventù nel 1985 fu massiccia ed entusiastica. Questo era il chiaro segno di una profonda ricerca della dimensione spirituale nel mondo giovanile, a cui bisognava dare credito e sostegno. Nel 1985 Giovanni Paolo II, da sempre convinto della grande forza profetica dei giovani, volle dunque istituire la Giornata Mondiale della Gioventù.

Egli stesso espresse il senso più profondo della celebrazione: "Tutti i giovani devono sentirsi seguiti dalla Chiesa: perciò, che tutta la Chiesa, in unione con il successore di Pietro, si senta sempre maggiormente impegnata, a livello mondiale, in favore della gioventù, delle sue ansie e sollecitudini, delle sue aperture e speranze, per corrispondere alle sue attese, comunicando la certezza che è Cristo, la verità che è Cristo, l'amore che è Cristo. E in questa attenzione privilegiata che la Chiesa nutre nei loro riguardi, i giovani devono trovare prova che essi contano molto perché valgono molto. Perché la loro vita è incalcolabilmente preziosa per la Chiesa" (Discorso al Collegio dei Cardinali, 20 dicembre 1985).

Ben presto le Giornate Mondiali della Gioventù, espressione del particolare carisma di Giovanni Paolo II nel comunicare con i giovani, si sono rivelate una delle "scelte profetiche" del suo pontificato. Più volte definite dal Papa "provvidenziali momenti di sosta" nel cammino di fede delle giovani generazioni verso il nuovo millennio cristiano, le Giornate Mondiali sono adesso arrivate alla loro quindicesima edizione. Come promesso da Giovanni Paolo II, hanno accompagnato i giovani fino al loro appuntamento con il bimillenario dell'incarnazione di Cristo, diventando il cuore stesso del Grande Giubileo dell'Anno 2000.

La Giornata Mondiale della Gioventù infatti quest'anno è anche "Giubileo dei Giovani": nata da un Giubileo (Anno Santo della Redenzione 1984), culmina in un Giubileo. Mai come quest'anno saranno evidenti i suoi significati tradizionali:

- Un momento forte di evangelizzazione sia per gli stessi giovani, sia per la Chiesa e per il mondo; una vera e propria "epifania" della Chiesa giovane: i giovani, profondamente evangelizzati dalla Parola di Dio e dalla presenza dello Spirito di Cristo risorto, diventano a loro volta evangelizzatori, e i frutti della pastorale giovanile si moltiplicano.

- Un segno efficace di comunione ecclesiale tra i giovani, tra questi e i loro vescovi, tra i diversi gruppi, movimenti e associazioni; tutti uniti dallo stesso amore per la Chiesa e per il mondo, ma soprattutto dall'amore per Gesù Cristo.

- Una grande sfida di rinnovamento per i giovani: essi desiderano essere forti e autentici, essere membri attivi della Chiesa, costruire una nuova società; e Cristo li coinvolge in un impegno profondo che li fa missionari del mondo contemporaneo.

A questi valori e al motivo giubilare è intimamente connesso anche il tema della XV Giornata Mondiale della Gioventù, che Giovanni Paolo Il ha tratto dal vangelo di Giovanni: "Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi" (Gv1,14).

Che collegamento ha il mistero dell'Incarnazione con lo scopo di questa Giornata Mondiale? Tramite una profonda riflessione sulla realtà di Cristo incarnato, morto e risorto, i giovani sono invitati a vivere la stessa esperienza di fede dei primi cristiani, a riscoprire la loro vera identità di battezzati a duemila anni di distanza. I primi battezzati misero da parte le vecchie abitudini. Smisero gli abiti vecchi e ne indossarono di nuovi. La stessa sfida deve essere presentata alle giovani generazioni senza timore. Hanno diritto di ascoltarla e di vederla praticata nella vita reale. Cristo crocefisso è "1a via, la verità e la vita" (Gv 14,6) dei battezzati.

Pellegrini a Roma, i giovani varcheranno la soglia della Porta Santa. Rinnoveranno così l’esperienza battesimale, perché il Battesimo è un'esperienza "liminare", di iniziazione: è proprio come varcare una soglia, lasciando indietro il vecchio ed entrando in una nuova comunione. Saranno destinatari di una grande catechesi, che li aiuterà a interrogarsi sulle loro aspirazioni più intime e a confermare il proprio "si" a Cristo, che ha santificato "il popolo con il proprio sangue" (Eb 13,12), proprio mentre si apprestano ad assumere il loro ruolo nella Chiesa e nella società del nuovo millennio. Catechista sarà soprattutto il Papa con le sue omelie, le sue parole e i suoi gesti di fronte al mondo intero; catechisti saranno i numerosi vescovi e cardinali che, per tre giorni, parleranno dei temi fondamentali della fede ai partecipanti divisi in gruppi linguistici.

Giunti da ogni parte del mondo, i giovani concluderanno il loro lungo cammino riuniti attorno al Successore di Pietro, al di là delle diverse esperienze di vita e di fede, per presentarsi insieme come seme e proposta di una nuova umanità, portatrice di una novità di fede che può trasformare il mondo.

 

INTERVENTO DEL CARD. CAMILLO RUINI

Mi è chiesto di illustrare il significato dell’accoglienza dei giovani pellegrini, provenienti da ogni parte del mondo, nella Diocesi di Roma dal 14 al 20 agosto e precedentemente, dal 10 al 14 agosto 2000, nelle altre Diocesi d’Italia.

Le caratteristiche della Chiesa di Roma, aperta alla mondialità e partecipe della sollecitudine universale del Papa, suo Vescovo, danno un significato particolare all’accoglienza dei giovani pellegrini: a Roma ciascuno di loro dovrà sentirsi "di casa", ospite di una città che è "patria comune", dove non sarà difficile scoprire legami con le proprie terre di provenienza, incontrare persone partite dalle medesime terre ed ora residenti a Roma, memorie vive di Santi e di Martiri che tanto hanno in comune con la storia e la vita delle Chiese da cui proverranno i giovani stessi.

Per questi motivi, oltre ovviamente che per esigenze logistico-organizzative legate ad un evento così importante, Roma è fortemente impegnata a preparare l’accoglienza dei giovani, che saranno ospitati qui dopo un previo passaggio, almeno per circa 200.000 di loro, nelle Diocesi italiane, come già dicevo nel periodo dal 10 al 14 agosto.

Accanto a Diocesi piccole, che accoglieranno ad esempio cento giovani, ve ne saranno altre, più grandi, che ne accoglieranno anche 6-7.000. In ogni Diocesi si accoglieranno giovani di diversi paesi in maniera del tutto gratuita. Questa accoglienza previa alla Giornata Mondiale permetterà ai giovani stranieri di incontrarsi con gli italiani nelle comunità nelle quali questi vivono ordinariamente, fraternizzare con loro, condividere la loro esperienza cristiana e culturale per poi andare insieme pellegrini a Roma. In ogni Diocesi i giovani vivranno un momento di festa alla presenza delle autorità civili del luogo, una Celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo diocesano, un pellegrinaggio in un luogo significativo della Diocesi e saranno invitati a visitare i luoghi artistici della zona.

Tutti i giovani raggiungeranno quindi Roma per la XV Giornata Mondiale della Gioventù, sicuramente l’evento più partecipato, e più seguito dai media, dell’intero anno giubilare. Nella settimana dal 14 al 20 agosto 2000 Roma sarà la città più giovane del mondo, ospiterà infatti circa 700.000 giovani nei primi giorni, per poi arrivare a un numero oscillante fra 1.000.000 e 1.500.000 nei giorni finali della settimana.

I giovani saranno ospiti della Diocesi di Roma e di altre dodici Diocesi limitrofe: Albano, Civita Castellana, Civitavecchia-Tarquinia, Frascati, Frosinone-Veroli-Ferentino, Latina-Terracina-Sezze-Priverno, Palestrina, Porto-Santa Rufina, Sabina-Poggio Mirteto, Tivoli, Velletri-Segni, Viterbo.

Durante la Giornata Mondiale il cui programma vi sarà illustrato da Mons. Cesare Nosiglia, Presidente del Comitato Italiano per la XV Giornata Mondiale della Gioventù, i giovani alloggeranno nelle scuole pubbliche e private, nelle parrocchie, nelle università, negli istituti religiosi, in grandi centri di accoglienza. Essi dormiranno su materassini gonfiabili e in sacco a pelo dopo che i luoghi di alloggio saranno preparati a tale scopo dai volontari del Centro per il volontariato del Giubileo.

I giovani che alloggeranno nelle strutture pubbliche saranno circa 500.000, quelli che alloggeranno negli enti cattolici saranno circa 150.000, coloro invece che alloggeranno nelle università saranno circa 11.000, altri alloggeranno in grandi enti di accoglienza, come il Centro Agro Alimentare di Roma sulla Via Tiburtina, il Commerce-City sulla Via Portuense, ecc. per un totale di circa 45.000. Ci saranno poi, circa 15.000 ragazzi che dormiranno in tendopoli. Un dato molto positivo è che questi numeri sono in continua crescita. Confidiamo molto, inoltre nell’accoglienza delle famiglie, invitate proprio in questi giorni ad ospitare nelle loro case giovani di lingue e culture diverse. A tal fine sono state distribuite nella Diocesi di Roma e nelle altre dodici Diocesi limitrofe circa 1.500.000 copie della lettera scritta dai Vescovi per incentivare tale tipo di accoglienza.

Va poi ricordato che circa 25.000 giovani saranno impegnati a prestare la loro opera di volontariato nei giorni della Giornata Mondiale. Essi saranno coordinati dal Centro del volontariato e dall’ufficio volontari della GMG. Ringrazio molto fin d’ora questi giovani che per prestare tale opera sacrificheranno una settimana di vacanza.

Ringrazio inoltre tutti i membri del Comitato Italiano per la XV Giornata Mondiale della Gioventù, che già da tempo lavorano, in stretta collaborazione con il Pontificio Consiglio per i Laici, per la buona riuscita della Giornata stessa.

La Giornata Mondiale della Gioventù rappresenta per noi anche una forma di attuazione del progetto culturale della Chiesa italiana. Accogliere i giovani a Roma e in Italia vuol dire farli incontrare con tutto ciò che la fede cristiana ha saputo ispirare e realizzare nei secoli: le tante cattedrali, opere d’arte, testimonianze della fede che ogni giovane potrà ammirare. Assai importante sarà per loro anche l’incontro con la cultura delle nostre famiglie, che è ancora ampiamente cristiana nonostante le tante spinte di secolarizzazione. A loro volta, i giovani romani e italiani, le famiglie ospitanti e tutta la nostra città potranno ricevere un forte stimolo dall’incontro con questi giovani, che vengono a Roma mossi dalla fede, da un senso di fraternità universale e dalla fiducia di poter realizzare insieme qualcosa di positivo nella vita personale di ciascuno e in quella dei popoli.

Ringrazio in particolare tutti voi per l’opera di corretta informazione e sensibilizzazione che state facendo e vorrete fare per la miglior riuscita della Giornata Mondiale.

 

INTERVENTO DI S.E. MONS. CRESCENZIO SEPE

Quando, nell’agosto di due anni fa, a Parigi, il Santo Padre annunciò che la prossima giornata Mondiale della Gioventù si sarebbe svolta a Roma nell’ambito del Grande Giubileo dell’Anno 2000, fu a tutti chiaro l’intenzione del Papa di caratterizzare la Giornata come uno degli eventi più attesi del Calendario giubilare.

Più volte, infatti, il Santo Padre ha sottolineato come la Chiesa non può varcare la soglia del terzo millennio senza rivolgersi, in modo particolare, ai giovani quali destinatari del messaggio di salvezza contenuto nel Vangelo, ma anche quali nuovi evangelizzatori, cui è affidato il compito di portare quel messaggio in tutte le pieghe della società contemporanea, nei cinque continenti, con rinnovata ansia apostolica e freschezza di linguaggio.

La speciale sintonia, il vero e proprio feeling che si è instaurato fra il Santo Padre e i giovani di tutto il mondo - un feeling corroborato già in quattordici edizioni delle Giornate, a partire da quel memorabile incontro a Roma nella domenica delle Palme del 1984 - ci fanno ritenere che anche e soprattutto in occasione del Giubileo il Santo Padre e i giovani di tutto il mondo sapranno trovare, in una perfetta sintonia, le parole più giuste per un nuovo straordinario incontro con Cristo Redentore. Del resto, un anticipo del significato giubilare e del contenuto della GMG 2000 l’abbiamo appena avuto seguendo l’incontro del Santo Padre con i giovani avvenuto a Korazim, sulla sponda del lago di Tiberiade, nel corso del recente pellegrinaggio in Terra Santa, dove il Papa ha affidato ai suoi interlocutori il messaggio dei dieci comandamenti e delle Beatitudini, perché se ne facciano annunciatori ai quattro angoli della terra.

Come la straordinaria assemblea di Korazim è stata la più grande e partecipata assemblea liturgica mai svoltasi nella terra di Gesù, così riteniamo che la Giornata Mondiale della Gioventù 2000 resterà nella memoria di tutti, e nelle cronache del Grande Giubileo, come un fatto memorabile. Per questi motivi, potete bene immaginare con quanta attenzione il Comitato Centrale segua la preparazione dell’evento.

Rispettando il principio secondo il quale ogni dicastero competente provvede alla organizzazione della rispettiva giornata giubilare, l’impegno organizzativo è stato assunto, come è sempre avvenuto per ogni altra giornata mondiale, dal Pontificio Consiglio per i laici e, svolgendosi a Roma, dalla diocesi che la ospita e, quindi, dal Vicariato di Roma.

Per il Comitato Centrale si tratta, tuttavia, di un impegno prioritario che ci chiama in causa in maniera diretta sotto ogni punto di vista, a cominciare da quello spirituale.

Non si va lontano dalla verità se si afferma che il Giubileo dei giovani potrà dare il tono a tutto l’Anno Santo, ponendosi peraltro, anche come data di celebrazione, nella parte centrale del calendario giubilare.

Non posso fare a meno, mentre entriamo sempre più nel vivo di questo appuntamento, di considerare che il cammino di preparazione ci viene sempre più agevole dall’incoraggiamento costante e premuroso del Santo Padre che, all’Angelus di domenica 2 aprile, ci ha offerto la splendida immagine di "cristiani in cammino sia come singoli che come popolo di Dio in ogni parte del mondo".

Come vi sarà illustrato con maggiori dettagli, finora tutto è stato fatto nel migliore dei modi per assicurare l’ordinato svolgimento della Giornata, in modo che si possano seguire con piena partecipazione gli appuntamenti previsti nel programma, e l’incontro con il Santo Padre risulti umanamente e spiritualmente pieno e appagante.

Voglio cogliere l’occasione di questo incontro con la stampa per mandare un primo saluto del Comitato Centrale ai giovani di tutto il mondo che si apprestano a venire a Roma per il loro Giubileo. So che per molti di loro il pellegrinaggio è già cominciato da tempo. La Croce del Giubileo, che hanno portato sulle spalle nei cinque continenti e che in questi giorni viene ricevuta qui a Roma, è il segno della loro preparazione e del loro impegno. La cronaca delle Giornate di agosto, la conclusione del pellegrinaggio insieme al Santo Padre, la Veglia di preghiera, la Via Crucis, la solenne Messa di chiusura, saranno i momenti culminanti di un cammino comune fatto di tappe e di traguardi rinnovati, nel segno di una testimonianza cristiana che, all’alba del terzo millennio, chiede di essere nuovamente incarnata nella vita quotidiana dei giovani.

 

INTERVENTO DI S.E. MONS. CESARE NOSIGLIA

1. La preparazione della Giornata mondiale della gioventù (GMG) si è sviluppata in questi anni ad opera del Comitato Italiano, in stretto dialogo e collaborazione con il Pontificio Consiglio per i laici e il Comitato Centrale dell'anno santo, in diverse fasi successive e complementari.

Innanzitutto abbiamo definito un programma di base sui contenuti portanti della Giornata.

Abbiamo tenuto conto di quattro elementi caratteristici di questa GMG 2000, il tema:"Il Verbo si è fatto carne e ha posto la sua dimora in mezzo a noi"; il luogo significativo e unico: Roma città degli Apostoli Pietro e Paolo, dei martiri e Chiesa che presiede alla carità universale, dove il successore di Pietro accoglie i giovani nella sua "casa"; il fatto che la Giornata si svolge nel Giubileo, ed infine le nuove sfide e risorse che il mondo giovanile esprime oggi in materia di fede e di vita cristiana.

2. A partire da questi riferimenti si è impostato il messaggio centrale attorno cui incentrare i vari momenti della GMG sul tema: traditio o consegna della fede in Gesù Cristo ai giovani; per una loro redditio o riconsegna nella viva testimonianza e nella missione verso i loro coetanei e l'intera società.

Il patrimonio della fede cristiana che i giovani hanno ricevuto nelle loro Chiese particolari viene rivisitato qui a Roma, a contatto con le memorie vive degli Apostoli, dei martiri e dei santi che per Cristo hanno vissuto e dato la vita. Qui in questa città santuario, i giovani possono dunque vivere un' esperienza di fede riandando alle radici, alla fonte primitiva del cristianesimo. Qui ricevono dal Papa, successore di Pietro che per primo confessò la fede in Gesù Cristo Figlio di Dio, il mandato preciso di professare, annunciare e vivere la fede della Chiesa nella propria esistenza di giovani, per cambiare non solo la propria vita alla luce del Vangelo, ma per rinnovare la storia con la forza dell'amore che scaturisce dalla Croce di Cristo e rendere così il mondo più libero, pacifico e solidale. Questa idea madre della traditio - redditio della fede percorrerà tutti i momenti forti della GMG e si esprimerà con appositi segni, linguaggi tipicamente giovanili, esperienze, momenti spirituali, culturali e comunitari. L'impostazione e lo svolgimento della Giornata intende rendere i giovani stessi attivamente protagonisti e partecipi di un itinerario spirituale profondo e coinvolgente, che ne esalta la creatività e la gioia di trovarsi insieme a celebrare e testimoniare Gesù Cristo unico Salvatore del mondo, fonte di vita e di speranza per tutti gli uomini.

3. Il fatto che la GMG si svolga nel Giubileo comporta che i giovani celebrino nel modo migliore e con frutto questo evento di grazia.

Da qui alcune iniziative che caratterizzeranno in chiave giubilare la GMG:

- Il giorno 15 Agosto, inizio della Giornata, i giovani saranno accolti in tutte le comunità parrocchiali di Roma, durante la celebrazione della Santa Messa dell'Assunta. L'accoglienza da parte del Santo Padre si svolgerà il tardo pomeriggio, prima a San Giovanni e poi a San Pietro, in modo da dare la possibilità al più gran numero di giovani, di parteciparvi.

- Le catechesi sul tema della Giornata: si svolgeranno la mattina dei giorni 16-18 in appositi luoghi predisposti (chiese, stadi, spazi all'aperto o al chiuso). Saranno i Vescovi dei rispettivi Paesi di provenienza dei giovani, a proporre gli argomenti della catechesi, offrendo loro la possibilità di approfondirne insieme il contenuto.

- Gli Incontragiovani: si tratta di 180 proposte, sul tema della Giornata, promosse dai giovani stessi dei diversi Paesi e delle molteplici realtà ecclesiali, di taglio spirituale, culturale, musicale. Si svolgeranno i pomeriggi o la sera dei giorni 16-17.1I loro scopo è quello anche di favorire il dialogo, l'incontro, la comunicazione di esperienze di fede e di fraternità, tra tutti i giovani presenti.

- Il pellegrinaggio giubilare: è la novità più grande di questa GMG. Tutti i giovani presenti a Roma nei giorni 16-18 potranno svolgere un pellegrinaggio alla Basilica di San Pietro, passare la Porta Santa, professare la fede sulla tomba dell'Apostolo. Il pellegrinaggio organizzato per gruppi e secondo una precisa scadenza di orari nel corso dei tre giorni, si svolgerà lungo la Via Conciliazione sulla scia del testo evangelico delle Beatitudini e sarà guidato da canti, preghiere e testi meditativi, in modo che il cammino risulti ricco di profonda e sentita esperienza spirituale. Nel giorno del pellegrinaggio, i giovani celebreranno, prima o dopo il passaggio di San Pietro, la Santa Messa al Circo Massimo attorno alla grande croce della GMG ivi collocata, dove saranno anche predisposte un grande numero di tende per la celebrazione del sacramento delle Riconciliazione, per i giovani che lo desiderano.

- Il venerdì 18 pomeriggio si svolgerà una partecipata Via Crucis, che si concluderà al Colosseo. Sarà impostata sulla traditio della fede dei martiri che in ogni tempo, continente e nazione hanno dato la vita per Cristo. Contemporaneamente si svolgeranno in ogni quartiere di Roma analoghe Via Crucis organizzate dai giovani che soggiornano in quel territorio.

- Il messaggio centrale della GMG e i temi propri del Giubileo caratterizzeranno anche la Veglia di preghiera, il sabato 19 sera a Tor Vergata. I giovani giungeranno a questo luogo fin dal mattino percorrendo a piedi l'ultimo tratto di strada, saranno accolti nell'area da momenti organizzati di canti, preghiere e testimonianze proposti da gruppi giovanili di tutto il mondo che si alterneranno dalla prime ore del mattino fino al pomeriggio. Uno speciale Incontragiovani di alto profilo culturale, concluderà questa parte della giornata prima della Veglia con il Santo Padre. Essa avrà uno spiccato carattere internazionale, nel senso che vi prenderanno parte come attivi protagonisti diversi gruppi di giovani provenienti da Paesi dei cinque continenti che presenteranno, con loro linguaggi, alcuni dei temi spirituali portanti del Giubileo; comprenderà anche alcuni segni ecumenici come ad esempio la consegna del Vangelo di Marco in una edizione interconfessionale preparata apposta per l'occasione e terminerà con la traditio del Credo battesimale e l'impegno dei giovani a viverlo e annunciarlo a tutti, nella specifica vocazione a cui il Signore li ha chiamati.

- Nella Santa Messa di domenica 20 agosto, il Papa consegnerà ai giovani il mandato missionario di essere testimoni coraggiosi e generosi di Cristo e della fede in Lui, nei loro Paesi e nel mondo intero.

4. Il Comitato ha promosso varie iniziative, strumenti, sussidi cartacei e audiovisivi, per sensibilizzare e preparare i giovani romani e italiani alla GMG. La Croce della GMG è stata accolta in tutte le Diocesi italiane e sta ancora concludendo il suo pellegrinaggio, suscitando ovunque momenti intensi di preghiera e di accoglienza da parte dei giovani. Anche in tutte le parrocchie di Roma sta svolgendosi un analogo pellegrinaggio della croce per preparare le comunità e i giovani alla GMG.

La nostra preoccupazione è quella di far sì che i giovani non solo quelli che frequentano le parrocchie e i gruppi ecclesiali, ma tutti i giovani, si avvicinino alla GMG con simpatia e interesse e sentano il desiderio di parteciparvi da protagonisti. Siamo contenti per il fatto ad esempio che molti gruppi di varie nazioni verranno alla GMG con un consistente numero di ragazzi e ragazze disabili ai quali sarà riservata una speciale attenzione e cura perche possano partecipare attivamente e gioiosamente all'evento. Inoltre il Comitato ha deciso di destinare i proventi del fondo di solidarietà, per contribuire alla partecipazione di un congruo numero di giovani provenienti dai Paesi in guerra. E' questa una scelta mirata che vuole anche essere un segno di speranza per questi giovani e per tutti i giovani italiani verso di loro.

L'evento è un momento di intensa comunione nella fede e nella solidarietà del mondo giovanile, di speranza e di grazia, che vorremmo fosse attivamente sentito e partecipato da tutti i giovani e dagli stessi adulti, famiglie e comunità della città di Roma in particolare.

In questo potete aiutarci anche voi e ve ne siamo grati.

5. Non entro in merito agli aspetti organizzativi di cui avete ampia documentazione e per i quali potrete chiedere ulteriori spiegazioni ai membri della Segreteria qui presente.

 

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