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PONTIFICIO CONSIGLIO PER I LAICI

NOTIZIARIO

 



Il Presidente ai Lettori

 

Cari lettori,

nel rivolgermi a voi per la prima volta come Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici provo una forte commozione e rivivo la stessa emozione del 4 ottobre scorso, quando il Sommo Pontefice mi ha affidato la guida di questo dicastero. Lo spirito di obbedienza e la trepidazione con cui ho accettato la nomina si sono accompagnati a un profondo senso di gratitudine per il Santo Padre, il quale ha voluto così riconfermare la  fiducia che con grande benevolenza continua a riporre nella mia persona. Confidando nell’aiuto del Signore, nell’adempimento delle mie nuove responsabilità, cercherò di non deludere le sue aspettative operando sempre con tutte le mie forze per il bene dei christifideles laici  e della Chiesa.

Il mio servizio alla Santa Sede è iniziato nel 1987 proprio in questo Consiglio, in seno al quale sono rimasto come responsabile della Sezione Giovani  fino al 1992 – anno in cui sono passato alle dipendenze della Segreteria di  Stato – per farvi ritorno nel dicembre 1995 come Segretario. Se si esclude quella breve parentesi, il mio lavoro nella Curia romana è stato dunque ininterrottamente legato a questo dicastero con cui ho vincoli profondi. Come  Segretario del Pontificio Consiglio per i Laici ho avuto il privilegio di collaborare, prima, con l’indimenticabile cardinale Eduardo F. Pironio, pastore dal cuore grande e straordinariamente sensibile alla causa dei laici nella Chiesa, vescovo di rara spiritualità, appassionato servitore della Parola di Dio. E, poi, con il suo successore alla testa del dicastero, il cardinale James Francis Stafford, conosciuto già all’epoca della Giornata Mondiale della Gioventù 1993 quando era Arcivescovo di Denver. Sin dai nostri primi incontri sono  rimasto impressionato dal suo vivo senso pastorale, dalla solidità del suo  pensiero teologico, dalle sue grandi doti di umanità. La sua presidenza ha segnato tappe importanti nella vita del nostro dicastero. Ancora da queste pagine, desidero reiterargli il mio grazie per gli anni di lavoro insieme e per la sua amicizia, che non ha mai mancato di dimostrarmi e che mi onora; desidero rinnovargli i miei auguri per il nuovo incarico di Penitenziere Maggiore  del Tribunale della Penitenzieria Apostolica conferitogli da Giovanni Paolo II; desidero dirgli che continuo a contare sui suoi preziosi consigli.

Un altro cambiamento importante intervenuto in seno al Pontificio Consiglio per i Laici è stata la nomina del nuovo Segretario, S.E. mons. Josef Clemens, annunciata il 25 novembre scorso. Originario dell’arcidiocesi di  Paderborn (Germania), mons. Clemens è stato per 19 anni segretario particolare del cardinale Joseph Ratzinger alla Congregazione per la Dottrina della Fede e negli ultimi mesi Sottosegretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. S.E. mons. Clemens ha ricevuto l’ordinazione episcopale dalle mani del cardinale Ratzinger il 6 gennaio di quest’anno nella Basilica Vaticana. Dandogli un cordiale benvenuto, raccomando il suo ministero alle vostre preghiere.

Entrambi siamo consapevoli che l’eredità spirituale e pastorale di quanti, lungo gli anni, ci hanno preceduti nel compito di guidare questo dicastero è impegnativa. Con animo grato e con grande senso di responsabilità, la raccogliamo quindi come tesoro da custodire e da far fruttificare, invocando lo Spirito Santo perché illumini il nostro cammino e ci renda capaci di aiutare i fedeli laici di tutto il mondo a saper dare risposte adeguate alle sfide che i nostri tempi lanciano alla vocazione e missione dei discepoli di Cristo, chiamati a testimoniare il Signore e ad annunciarlo al mondo.

Ciò che è essenziale nella vocazione e missione dei christifideles laici ce lo ha ricordato ultimamente anche il Congresso dei laici cattolici dell’Europa dell’est organizzato dal Pontificio Consiglio per i Laici a Kiev, in Ucraina, nel mese di ottobre scorso. Il Congresso di Kiev, evento ecclesiale di straordinaria portata del cui svolgimento leggerete nelle pagine di questo Notiziario, costituisce una pietra miliare nella storia del nostro dicastero, della cui azione tra i fedeli laici ha in certo senso tracciato le linee guida prioritarie per l’immediato futuro. Le testimonianze di tanti cristiani che, ai tempi delle persecuzioni messe in atto dal regime comunista ateo, hanno confessato la fede in Gesù Cristo non di rado fino al martirio – sconvolgenti persino nella semplicità con la quale se ne è dato conto – sono state un  richiamo potente a non smarrire, nella quotidianità, il senso della nostra identità di cristiani che è fondata sul Battesimo, sulla Cresima, sull’Eucaristia; a riscoprire la fede come incontro personale con Cristo che cambia la  vita, dando la forza di andare controcorrente e di essere segno di contraddizione nella cultura che domina il mondo; a operare per il consolidamento di quella nuova stagione aggregativa dei fedeli laici nella Chiesa che il Santo Padre continua a additare come dono dello Spirito Santo ai nostri tempi e come luminoso segno di speranza per il uomini e per il mondo. E questi sono, in effetti, gli ambiti nei quali il Pontificio Consiglio per i Laici concentrerà la sua attenzione nei prossimi anni.

Allora, incamminandoci verso questa nuova tappa della vita del Pontificio Consiglio per i Laici lasciamoci indicare la strada da Giovanni Paolo II: «Â“Duc in altum”! Questa parola risuona oggi per noi, e ci invita a fare memoria grata del passato, a vivere con passione il presente, ad aprirci con fiducia al futuro: “Gesù Cristo è lo stesso, ieri, oggi e sempre!”» (Novo millennio ineunte, 1).

 

Kiev, crocevia di speranza e di rinnovato slancio missionario

A Kiev, luogo dell’antico battesimo della Rus’, il Pontificio Consiglio per i laici ha radunato insieme, per la prima volta, circa 300 persone provenienti da 14 Paesi dell’ex Unione Sovietica, guidate dai rispettivi Pastori, insieme a membri di associazioni e movimenti ecclesiali che operano in quell’area geografica, rappresentanti di organizzazioni cattoliche che collaborano con le Chiese dell’Est europeo e osservatori fraterni di altre Chiese e Comunità ecclesiali.

Se, da un lato, il Congresso di Kiev si inscrive nel quadro dei congressi regionali e continentali già organizzati dal Pontificio Consiglio per i Laici in Asia, Oceania, America centrale, Africa, Europa e Medio Oriente, dall’altro si tratta di una iniziativa assolutamente nuova e fino a poco tempo fa impensabile in Paesi appiattiti da decenni di repressioni e propaganda antireligiosa e impossibilitati ad avere contatti e scambi di esperienze normali e stabili con il resto del mondo cristiano.

Tempo di speranza e di audacia

Il Congresso si è aperto, nel pomeriggio di mercoledì 8 ottobre, con la lettura da parte del Nunzio in Bielorussia, S.E. mons. Nikola Eterovic, di un messaggio del Santo Padre, che, ricordando il martirio, «la penosa spaccatura che ha provocato l’asfissia delle comunità cristiane dell’Est», ha sottolineato la nuova responsabilità, affidata ai laici, «di trasmettere alle generazioni future il patrimonio della fede cristiana». «A voi, che siete stati indomiti testimoni della fede ai tempi della persecuzione – ha affermato il Papa – nel tempo della riconquistata libertà religiosa, il Signore chiede di preparare il terreno per una vigorosa rinascita della Chiesa nei vostri Paesi». Un aiuto prezioso in tal senso, ha proseguito, «può venire dalle associazioni, dai movimenti ecclesiali e dalle nuove comunità, dalla cui esperienza sono nati itinerari pedagogici fecondi e un rinnovato slancio apostolico». Rammentando, così, come con il Concilio Vaticano II sia stata riscoperta la responsabilità dei laici nella missione della Chiesa, il Papa ha esortato i fedeli laici a far risplendere Cristo nella vita personale, in tutti quei settori nei quali si opera in favore della pace e per un ordine sociale rispettoso della dignità dell’uomo. Per i laici, ha aggiunto, «questo è il tempo della speranza e dell’audacia » e li ha esortati quindi a fare delle famiglie «vere Chiese domestiche» e delle parrocchie «autentiche scuole di preghiera e di vita cristiana». 

Messaggi augurali al Congresso sono giunti anche da  S. B. Emin. il card. Moussa Ignace Daoud, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali,  e S. Em. il card. Walter Kasper,  Presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’Unità dei Cristiani, e dal Presidente dell’Ucraina Leonid Kuchma. Alla lettura del messaggio del Papa sono seguiti l’introduzione di S.Em. il card.  Stafford e le parole di benvenuto degli Em.mi cardinali Lubomyr Husar, Arcivescovo Maggiore di Lviv degli Ucraini, e Marian Jaworski, Arcivescovo di Lviv dei Latini. In un clima festoso, ai saluti e alle presentazioni delle delegazioni si sono alternati canti composti per celebrare la visita in Ucraina di Giovanni Paolo II nel giugno del 2001, l’evento del Congresso, e canti tradizionali ucraini.

Chiamati alla santità

La prima giornata di lavoro, giovedì 9 ottobre, è stata dedicata ai temi centrali della missione del laicato, attraverso due relazioni affidate all’Arcivescovo di Praga, S.Em. il card. Miloslav Vlk (“La missione della Chiesa all’alba del terzo millennio”), e a S.E. mons. Stanisław Ryłko (“Mi sarete testimoni: l’ora del laicato”). Dando una testimonianza toccante degli anni di «forzato laicato» vissuti durante il regime comunista, il cardinale Vlk ha sottolineato potentemente la persona di Cristo come «fonte della speranza», e la necessità di abbracciare Gesù crocifisso nel «sacramento del dolore», per poter comprendere, seguire e annunciare il Risorto. Monsignor Ryłko ha tratteggiato la figura del laico e della sua missione, insistendo sul carattere comunionale ed  ecclesiale della sua testimonianza, in cui vocazione e missione si intrecciano trovando il loro fondamento più profondo nel Battesimo. Egli ha invitato i laici a prendere  coscienza della loro partecipazione alla «triplice missione di Cristo: sacerdotale, profetica e regale. Per essere autentici apostoli e credibili testimoni  di Cristo nel mondo, i cristiani sono chiamati a vivere una profondissima unità tra fede e vita, cioè a vivere la santità. E non si parla di una santità Â“di seconda categoria”, ma della vera, autentica santità». Nel pomeriggio è seguita una tavola rotonda sul tema “Dalle persecuzioni alla libertà: essere cristiani oggi”, moderata dal moscovita Alexey Youdine. Il filo conduttore degli interventi è stato il riconoscimento – pur nella povertà, nelle difficoltà e nei problemi d’ogni genere che si  riscontrano nelle regioni dell’ex Unione Sovietica –, di un inizio di Chiesa timido e misterioso, ma pienamente reale, che risponde ai desideri e alle attese dell’umanità travagliata di quei Paesi.

Laici nella Chiesa e nella società

Venerdì 10 ottobre, i lavori sono proseguiti con un approfondimento delle modalità di presenza dei laici all’interno della Chiesa e della società. Le due relazioni fondanti sono state affidate all’Arcivescovo di Mosca, S.E. mons. Tadeusz Kondrusiewicz (“La partecipazione dei laici alla vita delle comunità parrocchiali: liturgia e sacramenti, annuncio del Vangelo, testimonianza della carità”) e al prof. Guzman Carriquiry (“Educare alla fede: il contributo delle associazioni dei fedeli e dei movimenti alla missione della Chiesa”). Sulla base del magistero pontificio, monsignor Kondrusiewicz ha tratteggiato analiticamente i compiti e i carismi dei laici nel ministero parrocchiale, appellandosi al sensus Ecclesiae che deve costituire la linfa alimentatrice di ogni attività; il prof. Carriquiry ha offerto i criteri principali su cui si fondano i movimenti laicali (ecclesialità, sintesi tra fede e vita, incarnazione del sacramento comunionale, autenticità cattolica, apertura alla grazia) invitando, sulle orme del Santo Padre, a «fare della Chiesa una casa e una scuola di comunione», e introducendo poi le testimonianze di alcuni esponenti di movimenti ecclesiali invitati. Al pomeriggio, la tavola rotonda moderata dal dott. Jean-François Thiry (Mosca), si è incentrata sul tema “Apostolato dei laici: priorità e impegni”, con numerose testimonianze di missionarietà vissuta nel mondo del lavoro, della scuola, della famiglia e della società.

Sangue dei martiri e semi di vita nuova

La giornata di sabato 11 è stata dedicata a due temi fondamentali nella storia e nella vita delle comunità cristiane di questi Paesi: il martirio e l’aspirazione all’unità. La prima relazione- testimonianza, dal titolo «Il sangue dei martiri, seme di vita nuova: i martiri di ieri interpellano i cristiani di oggi», è stata svolta  da S.Em. il card. Kazimierz Swiatek, Arcivescovo di Minsk. Narrando la  storia propria e della propria Chiesa e tratteggiando con semplicità e commozione episodi di autentico eroismo cristiano, il primate della Chiesa cattolica bielorussa (veterano dei campi sovietici dove ha trascorso 10 anni, dal 1945 al 1954)  ha autorevolmente consegnato ai laici di oggi la missione di testimoniare con totalità Cristo, missione che la sua generazione ha assolto attraverso la resistenza e la fedeltà alla Chiesa a prezzo della vita stessa. La seconda relazione (“Ut unum sint: dono e sfida dell’unità”) è stata affidata al Rev.do padre Jozef Maj, S.J., del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, che ha esposto con puntualità e completezza il magistero papale sull’ecumenismo, sottolineando tra l’altro che questo tema non costituisce una semplice appendice, ma ritorna in tutti i maggiori testi pontifici come una delle dimensioni irrinunciabili del cristianesimo, e ha richiamato allo spirito di preghiera come autentica possibilità espressiva e costruttiva dei necessari passi formali in questo campo. Nel pomeriggio, dopo la tavola rotonda dedicata al  tema “I giovani, speranza della Chiesa e dei  popoli”, moderata dal prof. Viktor Khroul (Mosca), S.Em. il card. James Francis Stafford ha preso la parola per le conclusioni, e anche  i laici partecipanti hanno letto un proprio messaggio conclusivo.

Connotati da un profondo clima di preghiera, i lavori del Congresso sono stati scanditi dalle celebrazioni eucaristiche quotidiane in rito greco-cattolico e latino, presiedute rispettivamente da S.Em. il card. Lubomyr Husar, da S.Em. il card. Marian Jaworski e da S.E. mons. Tadeusz Kondrusiewicz. Momenti particolarmente significativi, la Memoria liturgica dei martiri, in rito bizantino presieduta la sera di  sabato 11, da S.Em. il card. Lubomyr Husar, e la celebrazione eucaristica aperta a tutti i fedeli di Kiev,  presieduta la domenica mattina da S.Em. il card. James Francis Stafford. La consegna a tutti gli astanti, nel corso di questo solenne gesto che ha chiuso il raduno, della Christifideles laici e di un rosario benedetto dal Papa, è stata una sorta di viatico per proseguire il cammino di testimonianza e di missione nel mondo.

 

L’Assemblea generale della Conferenza delle OIC

Rendere la società umana più umana: i valori che ci portano dalla violenza alla pace”, questo il tema affrontato, dal 1 al 7 dicembre 2003, nell’ultima Assemblea generale della Conferenza delle Organizzazioni Internazionali Cattoliche (OIC), che ha avuto luogo a Roma al fine di intensificare le relazioni tra la Conferenza e i Dicasteri della Curia Romana. Numerosi, infatti, i cardinali e i rappresentanti dei Dicasteri che hanno preso parte ai lavori, tra i quali S.E. mons. Stanisław Ryłko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, mons. Gabriele Caccia e mons. Xavier Désiré, in rappresentanza della Segreteria di Stato. Monsignor Ryłko, aprendo i lavori dell’Assemblea,  ha voluto innanzi tutto ribadire che la Chiesa conta molto sulla testimonianza cristiana delle OIC nel mondo. Parlando poi della pace, tema specifico dell’assemblea, ha posto l’accento sulla figura e la testimonianza del Santo Padre, «per noi tutti l’esempio luminoso di un intrepido costruttore di pace, senza alcuna paura di andare controcorrente per difendere questo prezioso bene dell’umanità», ed in questo contesto ha ricordato le parole pronunciate da Giovanni Paolo II ad Assisi il 27 ottobre 1986: «Ribadisco qui umilmente la mia convinzione: la pace porta il nome di Gesù Cristo [...] non c’è pace senza un amore appassionato per la pace: non c’è pace senza una volontà tenace di realizzare la pace [...] La pace aspetta i suoi profeti [...] La pace è un cantiere aperto a tutti [...]» (L’Osservatore Romano, n. 44, p. 5).

Ad attribuire un significato particolare a questa assemblea è stata la riflessione sull’identità e sulla missione delle Organizzazioni Internazionali Cattoliche in vista della riformulazione del loro status giuridico, secondo il nuovo quadro normativo istituito dal Codice di Diritto Canonico del 1983. Questo processo di revisione, già opportunamente avviato, si è rivelato per le OIC un’importante occasione per riconsiderare la duplice missione che sono chiamate a svolgere: da un lato, la promozione della vita apostolica e missionaria dei propri membri, assicurando loro una formazione adeguata; dall’altro, la capacità di organizzare e gestire una presenza cristiana incisiva nella vita internazionale.

A questo proposito sono risultati di particolare rilievo gli interventi di mons. Pietro Parolin, Sottosegretario per i Rapporti con gli Stati, e del prof. Guzmán Carriquiry, Sottosegretario del Pontificio Consiglio per i Laici. Quest’ultimo ha operato un’analisi sui molteplici frutti portati dal lavoro di riassetto giuridico degli statuti delle OIC, in conformità ai “criteri di ecclesialità” indicati nell’esortazione apostolica post-sinodale Christifideles laici (n.30) e alle norme del Codice di Diritto Canonico (Libro II, Parte I, Titolo V).  La stragrande maggioranza delle OIC ha informato il Dicastero sull’andamento di questo processo di revisione, che  – ha affermato il prof. Carriquiry – sta mettendo ancora più in luce l’importanza e la portata della vita associativa oggi nella Chiesa. I segni di questa vitalità sono numerosi, basti pensare  al numero crescente di associazioni che chiedono di essere riconosciute ufficialmente, sia a livello diocesano e nazionale, sia a livello internazionale. Inoltre, la diversità dei carismi che esse esprimono specifica il fine comune che si vuole perseguire: essere al servizio dell’evangelizzazione nel mondo, nella fedeltà al Magistero della Chiesa. In questo senso, l’azione di queste associazioni non può che arricchire la vita della Chiesa, operando in sinergia con la Santa Sede, e apportare un prezioso contributo al dialogo con i diversi organismi e agenzie internazionali. Infine, il prof. Carriquiry ha tenuto a sottolineare che la rilettura dei testi statutari, ha dato a ciascuna OIC la possibilità di rivedere la propria storia, di tornare alle proprie radici e al proprio carisma originario, divenendo così un’opportunità per rinnovare la coscienza della propria identità e dei propri fini.

 

Movimenti ecclesiali e nuove comunità.

Incontri di riflessione comune (2)

Nell’ultimo numero del Notiziario è stata  introdotta e motivata l’iniziativa del Pontificio Consiglio per i Laici di invitare movimenti ecclesiali e nuove comunità a incontri periodici di riflessione comune su questioni specialmente rilevanti della vita pubblica, al fine di conoscere il loro giudizio sulla situazione internazionale e le loro modalità di sensibilizzazione alle diverse problematiche che toccano la vita degli uomini del nostro tempo. Il secondo di questi incontri, sul tema: “Il contributo dei cristiani alla costruzione dell’Europa”, si è svolto lo scorso 20 giugno.

Aprendo i lavori, S. Em. il card. James Francis Stafford ha ricordato il costante invito Giovanni Paolo II a “ripartire da Cristo” tenendo lo sguardo fisso sull’avvenimento della sua presenza, cioè sulla Chiesa “casa e scuola di comunione”, e collaborando alla sua opera di evangelizzazione nel mondo mediante la costruzione di nuove forme di vita generate dalla carità. Ha ribadito che la via normale, ordinaria e prioritaria del dialogo e della collaborazione tra movimenti ecclesiali e nuove comunità passa attraverso il rapporto con il Pontificio Consiglio per i Laici. Il Dicastero, che segue da vicino la vita di queste realtà delle quali vuole essere la “casa comune”, è persuaso che le loro esperienze e iniziative rappresentino un valido aiuto per l’adempimento dei compiti che esso è chiamato a svolgere al servizio del Santo Padre e dei christifideles laici. E che la maturità  ecclesiale, indicata da Giovanni Paolo II come tappa inderogabile del cammino di crescita dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità, trova verifica soprattutto nel loro spirito di comunione e nel loro impegno missionario.

Punto di riferimento dei lavori, la relazione di mons. Aldo Giordano, Segretario generale del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE). Avendo come osservatorio il segretariato del CCEE , egli ha espresso alcune delle preoccupazioni che stanno a cuore alle Conferenze episcopali e alle Chiese in Europa sullo storico momento che il nostro continente sta vivendo. Nel tracciare il punto sulla situazione e sul vivace  dibattito in corso, ha affermato che le Chiese – sulla scia di Giovanni Paolo II – non amano tanto parlare di allargamento dell’Unione Europea, ma piuttosto di “ri-unificazione” o di “europeizzazione” dell’Europa, perché essa «è già quella di tutte le nazioni, dei popoli, delle culture, delle Chiese e non quella di un gruppo di Paesi». Inoltre, l’idea che hanno dell’Europa di domani non è quella di un continente fortezza, chiuso nel proprio benessere, bensì quella di un continente con una politica estera improntata a criteri di solidarietà. Di fronte alle proposte avanzate riguardo al Trattato costituzionale europeo, tre sono i temi ritenuti  importanti: l’Europa e i suoi valori di riferimento, il riconoscimento giuridico dell’identità e del ruolo della Chiesa, le radici cristiane dell’Europa. In merito al primo tema restano aperti i problemi  legati a fondamento, contenuto e interpretazione dei valori, troppo spesso ridotti a semplice richiamo retorico. La necessità di avere una luce che fondi e guidi l’interpretazione dei valori e l’importanza di riconoscere che il potere pubblico non è assoluto, sono certo tra i motivi che spingono le Chiese a chiedere che il Trattato costituzionale garantisca spazio, anche giuridico, alla religione con le sue istituzioni e alla libertà religiosa. E facendo sue le parole del  Santo Padre, mons. Giordano ha ribadito che: «un’Europa che rinnegasse il proprio passato, che negasse il fatto religioso e non tenesse in conto alcuna dimensione spirituale, risulterebbe fortemente sminuita di fronte al progetto  ambizioso che mobilita le sue energie: costruire l’Europa di tutti» (Discorso al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, 13.01.2003).

Il punto che continua a suscitare discussioni, anche nell’opinione pubblica, con posizioni contrastanti, è quello della possibilità di un riferimento esplicito a Dio o alle radici cristiane nel Preambolo o nel testo stesso del Trattato. Perché tanta paura e reticenza? Nel dibattito in corso  – ha spiegato mons. Giordano – pesano contrasti ideologici già piuttosto datati, si nota una ignoranza di fondo del fatto religioso e cristiano ridotto in termini morali, nonché l’autoritarismo di un certo laicismo. Il Segretario della CCEE non ha comunque taciuto le responsabilità dei cristiani ai quali va “imputata” l’incapacità di intervenire nel dibattito mostrando di affermare con il riferimento a Dio e al cristianesimo un fatto storico e culturale e non di difendere attraverso di esso dei privilegi, la divisione fra le stesse Chiese, lo sfruttamento della religione o del nome di Dio per giustificare posizioni violente. Dopo aver tracciato il quadro della situazione, mons. Giordano ha svolto una serie di riflessioni indicando una nuova prospettiva di approccio al tema: «Non si tratta di raggiungere un minimo su cui tutti si trovano impersonalmente e “noiosamente” d’accordo, ma esplorare la ricchezza più vera e profonda che ognuno e ogni esperienza può dare. Il cristianesimo ha qualcosa di grande da dare se trova uno spazio per essere in profondità sé stesso, per poter mostrare il suo volto, la sua essenza. Il tentativo di accontentare tutti annacquando ogni cosa non contiene alcuna novità ed è sottilmente violento, perché non rispettoso della vera e profonda identità di ciascuno». Un’Europa, dunque, nuovo laboratorio di inculturazione del cristianesimo, dell’evangelizzazione e dell’incarnazione storica del cristianesimo, sarebbe molto significativa per tutti gli altri continenti. La costruzione dell’Europa interpella i cristiani, da un lato, a dare il proprio contributo alla edificazione di una “casa” europea capace di ospitare popoli diversi senza annientare le singole identità e senza cadere nel conflitto distruttivo tra le differenze o nel terrorismo e, dall’altro, a dar risposta alla domanda sul  senso della vita e della storia. Quindi, il primo contributo che essi possono dare alla costruzione della nuova Europa è proprio l’annuncio di Cristo presente tra noi, il cui amore è all’origine della casa e della comunione tra gli uomini. Una comunione, che è co-essenziale all’opera della nuova evangelizzazione, e i cui luoghi o “sentieri” prioritari da percorrere sono la cattolicità, l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. E da questo punto di vista, i movimenti ecclesiali e le nuove comunità sono già una famiglia europea. 

Nel corso del dibattito che ha seguito la relazione di mons. Giordano, è emersa innanzi tutto la necessità per i cristiani di essere in Europa una presenza significativa, anche assumendosi la responsabilità di prendere  posizioni pubbliche. Come fare perché i laici siano più presenti nella vita pubblica? Come svegliare questo gigante che è il laicato cristiano? Un esempio fulgido è la figura di san Benedetto e il “movimento” che ne è scaturito. L’efficacia di tale movimento è stata generata dal fatto che – forte della propria integrale esperienza di fede – si è mosso dal basso in termini  costruttivi (non rivolto al passato, a un mondo che finiva) e in termini liberi (non legato a nessuna forma sociale, giuridica, politica). I cristiani e i movimenti in particolare sono chiamati a questa  costruzione dal basso, alla generazione – sempre  rivedibile – di queste forme di vita nuova già in  atto. I cristiani non vogliono dei privilegi ma solo la libertas Ecclesiae per poter costruire. Senza  trascurare i temi istituzionali – perché l’impatto culturale che ha la norma non va trascurato – che  saranno decisivi per disegnare gli scenari futuri.

Oggi, ha affermato S.E. mons. Stanisław Ryłko, c’è bisogno di cristiani che vivano il Vangelo con coerenza e che sappiano proporlo agli altri in modo convincente. Nel dibattito che accompagna il processo di costruzione della nuova Europa, occorrono personalità cristiane adulte, preparate ed esperte per presentare e sostenere le ragioni della Chiesa a livello istituzionale. E uno dei compiti dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità è proprio quello di formare simili personalità, sostenute nel loro operato da un popolo che rende ragione di ciò che vive e di ciò in cui spera.

Gli ultimi interventi si sono incentrati sulla vocazione che l’Europa ha nei confronti del resto del mondo. Per non nascere già vecchia, è stato detto, l’Europa non deve ripiegarsi su sé stessa. In spirito di solidarietà, essa deve recuperare il proprio slancio missionario, adoperandosi per una nuova evangelizzazione che sappia farsi cultura e che sia veramente animata dalla speranza cristiana, perché aperta a orizzonti universali.

All’incontro hanno partecipato rappresentanti di: ADSIS, Cammino Neocatecumenale, Fraternità di Comunione e Liberazione, Communauté Chemin Neuf, Communauté des Béatitudes, Communauté de l’Emmanuel, Comunità Missionaria di Villaregia, Comunità di Sant’Egidio, Comunità Papa Giovanni XXIII, Organismo Mundial de Cursillos de Cristiandad, Équipes Notre-Dame, Foyers de Charité, Gruppo Promotore del Movimento per un Mondo Migliore, Institución Teresiana, Institute for World Evangelisation - ICPE  Mission, International Catholic Charismatic Renewal Services, Memores Domini, Movimento dei Focolari, Movimento di  spiritualità “Vivere  In”, Movimento Regnum Christi, Movimento di Schoenstatt, Movimiento de Vida Cristiana, “Seguimi” Gruppo Laico di Promozione Umano-Cristiana, The Catholic Fraternity of Charismatic Covenant Communities and Fellowships.

Il terzo incontro avrà luogo il 14 febbraio p.v. sul tema: “Le Chiese dei Paesi dell’ex Unione  Sovietica, crocevia di speranza e paradigma di un rinnovato slancio missionario per le associazioni di fedeli laici”.

 

VIII Forum internazionale dei giovani

In seguito a una pausa di riflessione, il Pontificio Consiglio per i Laici riprenderà la tradizione del Forum internazionale dei giovani, iniziata nel 1987 in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù di Buenos Aires (Argentina) e proseguita con cadenza biennale fino alla GMG di Roma, nell’anno 2000. Si è pensato di rinnovarne la formula sviluppando ancora di più la dimensione della formazione.

La nuova edizione del Forum internazionale dei giovani presenterà infatti alcune importanti innovazioni che si sono rese necessarie per una migliore realizzazione dell’evento. Innanzi tutto, il Forum si terrà separatamente dalla celebrazione internazionale della Giornata Mondiale della Gioventù: in questo modo, il Dicastero avrà la possibilità di organizzare l’evento con tutta la cura necessaria, conferendogli una fisionomia e uno spazio più definiti. In secondo luogo, diversamente dal passato, il Forum verterà su un tema molto specifico, volto ad approfondire un aspetto concreto della vita dei giovani, in modo da costituire ancor più un’occasione di formazione, di riflessione e di condivisione.

Il prossimo Forum internazionale dei giovani, ottavo della serie, proporrà quindi una riflessione sul tema: “I giovani e l’università: testimoniare Cristo nell’ambiente universitario”. Il convegno si  svolgerà a Rocca di Papa dal 31 marzo al 4 aprile 2004 e riunirà circa 300 persone, in particolare giovani studenti universitari, delegati da tutte le Conferenze episcopali e da numerosi movimenti, associazioni e comunità ecclesiali, su invito del Pontificio Consiglio per i Laici. Accompagneranno la loro riflessione anche una trentina di ospiti impegnati in diversi contesti di pastorale universitaria.

I lavori del Forum prevedono sia sessioni plenarie, con conferenze e tavole rotonde, sia momenti di condivisione in gruppi linguistici, mirati ad approfondire la tematica specifica di ciascuna giornata: “I giovani e l’università oggi” (31 marzo), “Gli studi e la vita” (1 aprile), “Università e verità” (2 aprile), “Università e testimonianza cristiana” (3 aprile).

Domenica 4 aprile, al termine del Forum, l’insieme dei delegati prenderà parte alla celebrazione della XIX Giornata Mondiale della Gioventù nella diocesi di Roma, presieduta dal Santo Padre in piazza San Pietro.

 

Pellegrinaggio di giovani a Santiago de Compostela

La Conferenza Episcopale Spagnola e la diocesi di Santiago de Compostela hanno informato il Pontificio Consiglio per i Laici di un’importante iniziativa da loro promossa in occasione dell’Anno Santo compostelano 2004: un pellegrinaggio di giovani provenienti dai vari Paesi europei a Santiago de Compostela sul tema: “Testimoni di  Cristo per un’Europa della speranza”. Il programma prevede dal 31 luglio al 5 agosto 2004 l’arrivo dei gruppi dei giovani pellegrini secondo diversi itinerari proposti dagli organizzatori. Il 5 agosto avrà inizio l’Incontro europeo dei giovani cristiani, che vuole essere un momento di approfondimento e di riflessione sulle radici cristiane dell’Europa alla luce dell’esortazione apostolica post-sinodale Ecclesia in Europa. La sera del 7 agosto si svolgerà la veglia di preghiera sul Monte del Gozo e il giorno seguente la celebrazione eucaristica nella Plaza dell’Obradoiro con la quale si concluderà l’evento.

Questo raduno, riprendendo l’invito che il  Santo Padre ha rivolto ai giovani di essere le “sentinelle del mattino” nel Vecchio continente, può essere considerato una tappa di avvicinamento nel cammino di preparazione alla XX Giornata Mondiale della Gioventù convocata da Giovanni Paolo II a Colonia (Germania) nel 2005.

 

In cammino verso Colonia

Le Giornate Mondiali  della Gioventù

Per facilitare l’itinerario pastorale verso l’appuntamento del 2005, il Papa ha già annunciato il tema della XX Giornata Mondiale della Gioventù, legato all’antica tradizione della venerazione delle reliquie dei Re Magi nella cattedrale di Colonia: “Siamo venuti per adorarlo” (Mt 2,2). Questo tema sarà preceduto da quello della XIX Giornata Mondiale, che costituirà una tappa importante della preparazione spirituale: “Vogliamo vedere Gesù” (Gv 12,21). Entrambi i temi confermano il carattere cristocentrico della GMG e implicano l’atto del guardare: sottolineano l’importanza della ricerca del senso della vita e della verità, vissuta nella preghiera e nell’interiorità.

Il tema del 2004 ci invita a riflettere sul legame tra contemplazione ed evangelizzazione, secondo le indicazioni che Giovanni Paolo II ha dato nella sua lettera apostolica Novo millennio ineunte: «Gli uomini del nostro tempo, magari non sempre consapevolmente, chiedono ai credenti di oggi non solo di “parlare” di Cristo, ma in certo senso di farlo loro “vedere”. E non è forse compito della Chiesa riflettere la luce di Cristo in ogni epoca della storia, farne  risplendere il volto anche davanti alle generazioni del nuovo millennio?» (n. 16).

Quanto al tema del 2005, è un’occasione per approfondire il sacramento dell’Eucaristia e il suo legame con la preghiera d’adorazione, tramite l’approfondimento del senso della “presenza reale” e dell’adorazione come offerta personale a Dio in risposta al suo Amore. È un tema che permette di sviluppare la dimensione del pellegrinaggio, della “partenza”, sia dal punto di vista interiore che da quello esteriore. Come la vita cristiana, la GMG è un’avventura in cui Dio ci invita a lasciare le nostre sicurezze per seguirlo con piena fiducia e accogliere per sempre la novità che la presenza di Cristo porta nella nostra  vita. I Re Magi, che erano pagani, si misero in viaggio da lontano. Questo pellegrinaggio è aperto a tutti e la GMG è un invito ad evangelizzare quelli che sono lontani dalla Chiesa e i non cristiani: anche loro possono essere animati dalla curiosità o dal desiderio di incontrare Cristo e conoscerlo personalmente.

I temi proposti dal Papa per il 2004 e il 2005 possono essere utili per ispirare la riflessione e la meditazione per i prossimi due anni e possono essere approfonditi in piccoli gruppi. Possono anche essere ripresi come temi delle attività particolari previste nel futuro per i giovani, come raduni e pellegrinaggi.

La preparazione della GMG di Colonia

Proseguono i contatti fra il Pontificio Consiglio per i Laici e il Comitato di Colonia, incaricato  dell’organizzazione logistica dell’Incontro Mondiale con il Papa, che si terrà nella città tedesca dal 16 al 21 agosto 2005 in occasione della XX Giornata Mondiale della Gioventù. Lo scorso giugno è stato presentato il logo ufficiale della GMG 2005, ideato per rappresentare graficamente l’essenza e il carattere della Giornata Mondiale di Colonia.

La Croce, in primo piano, raffigura la presenza di Cristo che contrassegna l’evento; il suo colore rosso rappresenta l’amore, la passione e la sofferenza. La stella cometa, di colore dorato, ricorda la nascita di Gesù e il pellegrinaggio dei Magi, ma costituisce anche un punto di riferimento, come a guidare i giovani del mondo verso Colonia per la Giornata Mondiale della Gioventù. Il duomo di Colonia, dove si venerano da secoli le reliquie dei Re Magi, è stilizzato in rosso, colore che  associa la Chiesa alla Croce. L’arco ellittico, in quanto forma stilizzata della lettera C, sta a indicare Cristo ma anche la comunione universale della Chiesa (communio); inoltre esso rappresenta l’abbraccio protettivo di Dio, che racchiude la Chiesa e il mondo intero. L’arco è proiettato verso la Croce e si apre ad essa: è un invito a orientarsi verso Cristo Crocifisso e Risorto e adorarlo, come dice il tema della XX Giornata della Gioventù: “Siamo venuti per adorarlo” (Mt 2,2). La porzione inferiore dell’arco vuole ricordare il Reno e anche la Chiesa, rappresentata come una barca, in memoria dell’arca salvatrice di Noè. Il colore azzurro è simbolo dell’acqua.

È prossima anche la scelta dell’inno ufficiale della GMG 2005: in Germania si sta  tenendo proprio in questo periodo un concorso che premierà il testo e la musica più adatti all’occasione. Nel frattempo, il Comitato di Colonia sta predisponendo tutto l’apparato  logistico necessario per accogliere i giovani. Le iscrizioni si apriranno la prossima estate.

La Croce delle GMG

È conosciuta come la “Croce dell’Anno Santo”, la “Croce del Giubileo”, la “Croce delle GMG”, la “Croce pellegrina”; molti la chiamano la “Croce dei giovani”, perché è stata data ai giovani affinché la portassero in tutto il mondo, in ogni luogo e in ogni tempo.

Fu infatti ai giovani che Giovanni Paolo II, al termine dell’Anno Santo della Redenzione, volle affidare la grande croce di legno, simbolo della fede, che aveva fatto installare per tutto l’anno giubilare vicino all’altare maggiore nella Basilica di San Pietro, affinché tutti potessero vederla. Queste furono le sue parole in quell’occasione: «Carissimi giovani, al termine dell’Anno Santo affido a voi il segno stesso di quest’Anno Giubilare: la “Croce di Cristo!”. Portatela nel  mondo, come segno dell’amore del Signore Gesù per l’umanità ed annunciate a tutti che solo in Cristo morto e risorto c’è salvezza e redenzione» (Insegnamenti di Giovanni Paolo II, VII, 1 [1984], 1105). I giovani lo presero in parola. Portarono la Croce al Centro San Lorenzo, che sarebbe diventata la sua dimora abituale nei periodi in cui non si fosse trovata in viaggio per il mondo. Ma già nel luglio 1984, la Croce fece il suo primo pellegrinaggio recandosi a Monaco, in Germania.

Da allora sono passati vent’anni, ma il suo pellegrinaggio non si è mai interrotto. Portata in spalla dai giovani, attraversando paesi e città, la Croce non ha mai mancato gli appuntamenti delle Giornate Mondiali della Gioventù, dove si è sempre trovata sull’altare, accanto al Santo Padre. L’ultima volta è stata a Toronto, nel 2002.

Poi, consegnata ai giovani tedeschi dalle mani dei giovani canadesi durante una toccante cerimonia la scorsa Domenica delle Palme in piazza San Pietro, la Croce ha iniziato il suo cammino verso la Giornata Mondiale della Gioventù di Colonia, accompagnata dall’icona di Maria Salus Populi Romani secondo il desiderio del Santo Padre.

In questi mesi è stata portata in pellegrinaggio in più di 30 paesi, attraversando il continente europeo da est a ovest, da nord a sud. Entrerà in Germania solo tra qualche tempo, per essere portata a Berlino, dove con la solenne cerimonia della Domenica delle Palme si celebrerà il XX anniversario della sua consegna ai giovani del mondo e si darà l’avvio ufficiale al suo pellegrinaggio in territorio tedesco, che si concluderà a Colonia nell’agosto del 2005.

I Â“Venerdì di preghiera” del Centro Internazionale Giovanile San Lorenzo

Il Centro Giovanile San Lorenzo ha raccolto con grande entusiasmo le parole con cui Giovanni Paolo II, in occasione della Domenica delle Palme dello scorso anno, lo ha esortato a essere luogo di preghiera e di preparazione spirituale per la XX Giornata Mondiale della Gioventù a Colonia. Per rispondere a questa missione il Centro ha invitato tutti i giovani a partecipare ogni venerdì pomeriggio a  momenti di preghiera, proponendo due ore di Adorazione eucaristica, con la  possibilità di accostarsi al sacramento della Riconciliazione; la recita del Santo Rosario in diverse lingue; la celebrazione della Santa Messa, animata di volta in volta da diversi gruppi e comunità.

A conferire a questa iniziativa una maggiore efficacia apostolica sono state le omelie e la testimonianza dei Cardinali e dei Vescovi invitati a presiedere le celebrazioni eucaristiche, che hanno dato la possibilità ai giovani presenti di comprendere più a fondo la vita della Chiesa e il loro ruolo in essa. Sono intervenuti S. Em. il card. Crescenzio Sepe, che ha ricordato con forza il dovere di ogni battezzato di prendere coscienza della propria vocazione missionaria; S.Em. il card. Christoph Schönborn, S.E. mons. Angelo Comastri, mons. Felix Anthony Machado e il Rev.do padre Brian Kolodiejchuk, i quali, ricordando le figure del Santo Padre e di Madre Teresa, ne hanno messo in rilievo la donazione totale a Dio; S.Em. il card. José Saraiva Martins, che ha approfondito il tema della chiamata di ogni cristiano alla santità, indicandola come unica via per trovare la felicità; S.Em. il card. Paul Poupard, il quale ha operato una riflessione sul legame esistente tra i giovani, la cultura e la Chiesa; gli Em.mi cardinali Joseph Ratzinger e Godfried Daneels, S. E. mons. Paul Josef Cordes, che hanno proposto una meditazione sulle tre virtù teologali.

Di particolare rilievo, le parole di S. Em. il card. James Francis Stafford che, dando inizio a questi “Venerdì di preghiera”, ha incitato i partecipanti ad essere testimoni autentici del Vangelo, e l’intervento di S. E. mons. Stanisław Ryłko, il quale ha incoraggiato tutti i giovani a proseguire il loro cammino facendosi promotori della nuova evangelizzazione.

 

Riconoscimenti giuridici e approvazioni statutarie

Il Pontificio Consiglio per i Laici:

con decreto del 26 agosto, ha riconosciuto l’Union Internationale des Guides et Scouts d’Europe - Fédération du Scoutisme Européen come associazione internazionale di  fedeli di diritto pontificio, approvandone gli statuti “ad experimentum”.

Con decreto del 28 ottobre ha riconosciuto l’Unione dell’Apostolato Cattolico come  associazione internazionale di fedeli di diritto pontificio, approvandone gli statuti “ad  experimentum”.

Con decreto del 6 dicembre ha riconosciuto la Federación Mundial de Adoración Nocturna a Jesús Sacramentado y otras Obras Eucarísticas come associazione internazionale di fedeli di diritto pontificio, approvandone gli statuti “ad experimentum”.

Attualmente, il Dicastero sta procedendo all’esame delle domande di riconoscimento canonico presentate dalle seguenti aggregazioni laicali: Les maisons d’adoration, World Apostolate of Fatima, Encounters of Married Couples, Alliance of the Holy Family International, Apostolate for Family Consecration, Organismo Mundial de Cursillos de Cristiandad, Communauté Fondacio, Comunità Cattolica d’Integrazione, Servizio Missionario Giovani (SER.MI.G.).

 

Contatti con associazioni e movimenti

• Nei giorni 4-6 luglio S.E. mons. Stanisław Ryłko ha avuto diversi incontri a Parigi con i responsabili della Communauté de l’Emmanuel.

• Nei giorni 7-9 settembre il prof. Guzmán Carriquiry ha partecipato all’Incontro internazionale “Tra guerra e pace: religioni e culture si incontrano”, organizzato ad Aachen, in Germania, dalla Comunità di Sant’Egidio.

• L’8 settembre ha reso visita al Dicastero il Presidente dell’Unione dell’Apostolato Cattolico, Rev.do don Séamus Freeman.

• Il 16 settembre il prof. Guzmán Carriquiry, il Rev.do don Miguel Delgado Galindo e la dott.ssa Lucienne Sallé hanno ricevuto il Presidente, sig. Fabricio Rodé, e l’Assistente ecclesiastico, Rev.do padre Antoine Sondag, del Mouvement International des Intellectuels Catholiques.

• Il 20 settembre S.E. mons. Stanisław Ryłko e la dott.ssa Lucienne Sallé hanno ricevuto i responsabili della Confédération Européenne des Associations Familiales Catholiques.

• Il 22 settembre S.E. mons. Stanisław Ryłko ha ricevuto i responsabili della Conferenza Internazionale Cattolica dello Scoutismo, che si erano incontrati con il Rev.do don Francis Kohn il 19 settembre.

• S.E. mons. Stanisław Ryłko è intervenuto al ritiro spirituale dei leader del Rinnovamento Carismatico Cattolico riuniti a Castel Gandolfo (Roma) nei giorni 21-25 settembre. Circa mille leader carismatici di 72 Paesi di tutto il mondo hanno partecipato all’evento “Dodici giorni di benedizioni”, nel corso del quale si sono svolti anche una consultazione e un pellegrinaggio ad alcuni tra i maggiori santuari italiani.

• Il 24 settembre un messaggio di saluto di S.Em. il card. James Francis Stafford è stato inviato al 20° Meeting del consiglio internazionale dell’Alliance of Catholic Knights.

• Un messaggio di saluto di S.Em. il card. James Francis Stafford è stato inviato alla Conferenza regionale nordamericana dell’Union Mondiale des Organisations Féminines Catholiques, svoltasi a Minneapolis (USA) nei giorni 24-25 settembre. La Presidente dell’associazione, sig.ra Eugenia Diaz de Pfennich, ha reso visita al Dicastero il 4 di giugno.

• Il 26 settembre S.E. mons. Stanisław Ryłko e il prof. Guzmán Carriquiry hanno ricevuto il fondatore della Fraternidad de Agrupaciones Santo Tomás de Aquino, Fr. Aníbal Fosbery, O.P.

• Il 26 settembre S.E. mons. Stanisław Ryłko si è incontrato con il sig. Georges Bonneval, Moderatore della Communauté Verbe de Vie.

• Il 30 settembre S.E. mons. Stanisław Ryłko ha ricevuto la sig.ra Cathy Brenti della Communauté des Béatitudes.

• Il 30 settembre S.E. mons. Stanisław Ryłko ha ricevuto il sig. Salvatore Martinez, Coordinatore nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo, con il quale si è incontrato anche il 17 ottobre.

• Un messaggio di saluto di S.Em. il card. James Francis Stafford è stato inviato al Congresso internazionale organizzato a Roma nei giorni 9-13 ottobre dal Servizio di Animazione Comunitaria (Gruppo Promotore del Movimento per un Mondo Migliore) sul tema “Spiritualità di comunione per un mondo solidale”.

• Il 17 ottobre S.E. mons. Stanisław Ryłko ha ricevuto il prof. Carl Anderson, Cavaliere Supremo dei Cavalieri di Colombo.

• Il 20 ottobre S.E. mons. Stanisław Ryłko si è incontrato con il prof. Marco Impagliazzo, nuovo Presidente della Comunità di Sant’Egidio.

• Il 23 ottobre S.E. mons. Stanisław Ryłko si è incontrato con il sig. Henry Cappello, Presidente della Youth Arise International Federation.

• Il 28 ottobre S.E. mons. Stanisław Ryłko e il Rev.do don Miguel Delgado Galindo hanno ricevuto il sig. Jerome F. Coniker, Presidente dell’Apostolate for Family Consecration.

• Il 28 ottobre il prof. Guzmán Carriquiry ha ricevuto i dirigenti dell’Opera di Nazaret.

• Il 29 ottobre ha reso visita al Dicastero il responsabile del Movimento Apostolico Manquehue, sig. J. Manuel Eguiguren.

• Il 30 ottobre S.E. mons. Stanisław Ryłko ha ricevuto i membri del consiglio esecutivo della Catholic Fraternity of Charismatic Covenant Communities and Fellowships, convenuti a Roma per il loro incontro annuale che si è svolto dal 29 ottobre al 3 novembre.

• Il 5 novembre il prof. Guzmán Carriquiry ha ricevuto il Moderatore della Comunità Shalom, sig. Moyses Azevedo Filho.

• Il 9 novembre il prof. Guzmán Carriquiry si è incontrato con il Presidente, prof. Jan Peters, e con il Segretario generale, Rev.do mons. Guy-Réal Thivierge,  della Federazione Internazionale delle Università Cattoliche.

• Il 10 novembre il Rev.do don Miguel Delgado Galindo e la dott.ssa Lucienne Sallé hanno ricevuto la sig.ra Agnès Dandois, Segretaria generale dell’Association Internationale des Charités.

• La dott.ssa Lucienne Sallé ha partecipato all’incontro del comitato esecutivo della Caritas Internationalis, svoltosi a Roma nei giorni 11-13 novembre.

• Il 15 novembre S.E. mons. Stanisław Ryłko è intervenuto a un congresso di formazione a carattere internazionale della Comunità di Sant’Egidio, al quale hanno partecipato 150 persone provenienti da 52 Paesi di tutti i continenti.

• Il 17 novembre il prof. Guzmán Carriquiry e il Rev.do don Miguel Delgado Galindo hanno ricevuto il Presidente, prof. Jorge A. Serrano, e il Segretario generale, sig. Dominique Vergnon, del Bureau International Catholique de l’Enfance.

• Il 18 novembre S.E. mons. Stanisław Ryłko ha presieduto, nella chiesa di San Benedetto in Piscinula a Roma, la Santa Messa di ringraziamento che gli Araldi del Vangelo hanno voluto celebrare per il 25° anniversario di pontificato di Giovanni Paolo II.

• Il 26 novembre S.E. mons. Stanisław Ryłko si è incontrato con il sig. Luis Figari, fondatore del Sodalitium Christianae Vitae.

• Il 28 novembre il Rev.do don Miguel Delgado Galindo ha ricevuto l’Amministratrice generale dell’Istituzione Teresiana, dott.ssa María Angeles Mazón.

• Il 28 novembre S.E. mons. Stanisław Ryłko ha ricevuto il sig. Ernesto Olivero, fondatore del  Servizio Missionario Giovani.

• Il 28 novembre l’avv. Guzmán Carriquiry ha ricevuto il dott. Vincenzo Conso, Segretario generale della International Catholic Rural Association.

• S.E. mons. Stanisław Ryłko è intervenuto alla inaugurazione dei lavori e ha presieduto la celebrazione eucaristica di chiusura dell’assemblea della Conferenza delle OIC, svoltasi a Ciampino (Roma) dal 30 novembre al 7 dicembre. All’assemblea, nel corso della quale il prof. Guzmán Carriquiry ha parlato dell’iter di riformulazione in corso dello status giuridico delle Organizzazioni Internazionali Cattoliche, il Dicastero è stato rappresentato dalla dott.ssa Lucienne Sallé.

• Il 1° dicembre S.E. mons. Stanisław Ryłko ha ricevuto la sig.ra Isabelle Biondi, direttrice esecutiva della Federazione Internazionale delle Associazioni Mediche Cattoliche.

• Il 4 dicembre S.E. mons. Stanisław Ryłko ha ricevuto una esponente della Comunità di Nomadelfia.

• S.E. mons. Stanisław Ryłko è intervenuto al ritiro annuale delle focolarine europee svoltosi nel Centro Mariapoli di Castel Gandolfo (Roma) nei giorni 5-8 dicembre, durante il quale ha dato lettura del messaggio autografo inviato dal Santo Padre alla fondatrice, sig.na Chiara Lubich, per il 60° anniversario del Movimento dei Focolari, nato a Trento il 7 dicembre 1943.

• L’8 dicembre S.E. mons. Stanisław Ryłko ha presieduto, nella basilica di Santa Cecilia a Roma, la celebrazione eucaristica di commemorazione del 32° anniversario di fondazione del Sodalitium Christiane Vitae.

• L’11 dicembre S.E. mons. Stanisław Ryłko ha ricevuto i responsabili del Movimento di Schoenstatt in Europa.

• Il 12 dicembre S.E. mons. Stanisław Ryłko si è incontrato con alcuni responsabili del Cammino Neocatecumenale in Germania.

• Il 16 dicembre S.E. mons. Stanisław Ryłko e il prof. Guzmán Carriquiry hanno ricevuto l’Assistente ecclesiastico, S.E. mons. Francesco Lambiasi, e la Presidente dell’Azione Cattolica Italiana, sig.ra  Paola Bignardi. Incontri con i responsabili dell’ACI si sono inoltre avuti il 1° ottobre  con la partecipazione anche della Presidente del  Forum Internazionale  di Azione Cattolica, sig.ra Maria Grazia Tibaldi,  e il 13 novembre.

• Il 17 dicembre S.E. mons. Stanisław Ryłko ha ricevuto la dott.ssa Loreto Ballester, Direttrice generale dell’Istituzione Teresiana.

• Il 19 dicembre S.E. mons. Stanisław Ryłko ha ricevuto il prof. Giorgio Feliciani, Vicepresidente della Fraternità di Comunione e Liberazione.

Altri appuntamenti

La dott.ssa Elizabeth Hawkins ha rappresentato il Dicastero alla 17ª Assemblea generale di Syndesmos, svoltasi a Durazzo, in Albania, nei giorni 14-22 luglio.

S.E. mons. Stanisław Ryłko è intervenuto al 2° MeetinGiovani organizzato dalla Comunità Missionaria di Villaregia nei giorni 21-24 agosto. Al raduno hanno partecipato un migliaio di giovani provenienti da varie parti del mondo ai quali il Santo Padre ha fatto giungere un messaggio di saluto.

Il 30 agosto S.E. mons. Stanisław Ryłko ha chiuso il Meeting di Rimini 2003 sul tema: “C’è un uomo che vuole la vita e desidera giorni felici?” con la relazione: “Da Cracovia a Roma”, un omaggio a Giovanni Paolo II nel 25° anniversario di pontificato. Al Meeting è intervenuto anche il prof. Guzmán Carriquiry, che ha partecipato a vari incontri sull’America latina.

S.E. mons. Stanisław Ryłko è intervenuto all’incontro del consiglio esecutivo della Youth Arise International Federation svoltosi a Roma nei giorni 25-27 settembre, dove ha parlato della dimensione profetica del lavoro dell’associazione con i giovani e dell’itinerario spirituale di preparazione della GMG 2005.

Il 20 ottobre S.E. mons. Stanisław Ryłko ha ricevutol’Arcivescovo di Tarragona (Spagna), S.E. mons. Lluís Martínez Sistach.

Su invito dell’Arcivescovo-Delegato Pontificio di Loreto, S.E. mons. Angelo Comastri,  il 5 novembre, S.E. mons. Stanisław Ryłko è intervenuto ad Ancona all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Istituto Teologico Marchigiano, aggregato alla Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense, con la relazione: “Giovanni Paolo II: il Papa chiamato a introdurre la Chiesa nel terzo millennio”.

Il 3 dicembre S.E. mons. Stanisław Ryłko ha ricevuto S.E. mons. Michel Santier, Vescovo di Luçon, in Francia.

Il 10 dicembre S.E. mons. Stanisław Ryłko si è incontrato con il Rev.do mons. Sebastiano Corsanego, che ha informato del suo lavoro a servizio delle confraternite in Italia.

Il 12 dicembre S.E. mons. Stanisław Ryłko ha ricevuto i responsabili dello Zentralkomitee der Deutschen Katholiken.

Nel cammino di preparazione alla GMG 2005, il Rev.do don Francis Kohn si è incontrato il 21 luglio, con il Segretario aggiunto del Comitato organizzatore tedesco, Rev.do padre Georg Austen; il 26 settembre, con il Segretario aggiunto, Rev.do padre Ulrich Hennes; con il responsabile delle catechesi, Rev.do padre Joseph Funk, e con il responsabile della liturgia, Rev.do padre Manfred Kollig; il 28 e 29 ottobre, con il Segretario generale, Rev.do  mons. Heiner Koch; con il Segretario aggiunto, sig. Hermann-Josef Johanns; con il responsabile delle Comunicazioni, sig. Matthias Kopp.

Il Rev.do don Francis Kohn il 4 luglio si è inoltre incontrato con il Rev.do don Paolo Giulietti, responsabile della pastorale giovanile in seno alla Conferenza Episcopale Italiana; nei giorni 17-20 luglio  ha partecipato al Simposio europeo  “Università e Chiesa in Europa”, organizzato a Roma dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE) e dalla Commissione episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università della CEI, in occasione del VII centenario dell’Università degli studi di Roma “La Sapienza”; nei giorni 14-17 agosto ha partecipato al Forum internazionale dei giovani organizzato a Paray-le-Monial, in Francia, dalla Communauté de l’Emmanuel; il 17 e il 22 settembre si è incontrato con l’équipe internazionale di Jesus Youth, movimento di giovani universitari nato in India e diffuso in Asia e in vari altri Paesi del mondo;  il 26 settembre ha ricevuto i membri del consiglio internazionale della Youth Arise International Federation e il Segretario del Consiglio dei laici del Libano, sig. Tanios Chawan, al quale i Patriarchi del Medio Oriente hanno affidato l’incarico di coordinare la pastorale giovanile nei Paesi della regione; il 1° novembre ha partecipato alla riunione del Comité Jeunes della Communauté de l’Emmanuel; il 14 novembre è intervenuto al congresso dei Giovani per un mondo unito del Movimento dei Focolari; il 21 novembre si è incontrato con S.E. mons. Dominique Rey, Vescovo di Fréjus-Toulon, in Francia, accompagnato da 50 giovani sacerdoti della diocesi; nei giorni 29 e 30 novembre ha partecipato alla 3ª Sessione nazionale di pastorale giovanile svoltasi a Nantes, in Francia; nei giorni 20 e 21 dicembre ha preso parte alla Veglia di preghiera nella Basilica di Lugano e alla solenne celebrazione eucaristica nella basilica del Sacro Cuore con  le quali i giovani della diocesi svizzera, insieme al Vescovo, S. E. mons. Pier Giacomo Grampa, hanno accolto la Croce delle GMG. Nel corso dell’anno, il Rev.do don Francis Kohn ha anche partecipato a diversi momenti di preghiera organizzati dal Centro Internazionale Giovanile San Lorenzo e si è incontrato con i giovani dell’Akademie di Vienna, scuola di evangelizzazione specializzata nella formazione mediatica; con i giovani della Emmanuel School of Mission di Roma; con i giovani dell’Akademie di Altötting (Germania), scuola di evangelizzazione specializzata nella formazione musicale.

 

Visite ad limina

Nel secondo semestre del 2003 il Pontificio Consiglio per i Laici ha ricevuto le seguenti delegazioni di vescovi in visita ad limina: tre gruppi di vescovi dell’India, i vescovi delle Filippine, i vescovi dell’Inghilterra e del Galles, i vescovi del Belgio e i primi tre gruppi di vescovi della Francia.

Nel corso degli incontri, oltre ad acquisire utili informazioni sulla situazione della Chiesa nei Paesi suddetti, i rappresentanti del Dicastero hanno avuto la possibilità di soffermarsi sulle tematiche relative al coinvolgimento e alla  partecipazione dei laici alla vita della comunità ecclesiale.

Oggetto di attenzione è stato il necessario cammino di preparazione alla XX Giornata Mondiale della Gioventù che si svolgerà a Colonia nel 2005. In questo contesto si è ribadita la necessità, nelle Chiese locali, di momenti di evangelizzazione rivolti ai giovani, con la preoccupazione di curarne la formazione e di inserirli sempre più nel tessuto della vita ecclesiale.

Altra tematica al centro dell'interesse dei vescovi è quella relativa ai movimenti ecclesiali e le nuove comunità il cui apostolato ha acquisito una nuova valenza, soprattutto al livello delle Chiese particolari, e che costituiscono indubbiamente un valido ambito per la formazione e la crescita nella fede dei christifideles laici. Negli incontri che avvengono nel nostro Dicastero, si ricorda spesso ai Pastori e di accompagnare con cordialità e paternità le nuove forme di aggregazione laicale e ai movimenti di integrarsi con docilità e umiltà nella pastorale diocesana.

La formazione dei laici indica una dimensione permanente della vita individuale e associativa nonché una preoccupazione costante da avere nel lavoro pastorale.

Argomenti oggetto di scambi sono stati anche: i consigli pastorali, il contributo  dei laici nella catechesi, la vocazione e missione della donna nella Chiesa, la presenza attiva e coerente dei fedeli laici nella vita sociale, politica e culturale.

 

Pontificio Consiglio per i Laici

S.E. mons. Stanisław Ryłko, Presidente

S.E. mons. Josef Clemens, Segretario

Avv. Guzmán Carriquiry, Sottosegretario

 

Pubblicazioni

• Collana Laici oggi

• Collana Giovani

• Documenti

• Notiziario

Le pubblicazioni sono edite in italiano, francese, inglese e spagnolo. 

I volumi della collana Laici oggi, della collana Giovani, i Documenti e il Notiziario si possono ricevere versando una quota annuale complessiva di Euro 31,00.

L’ordine può essere fatto presso gli uffici del Dicastero o tramite assegno bancario intestato al Pontificio Consiglio per i Laici.

Ultimo volume pubblicato

• Ecumenismo e dialogo interreligioso: il contributo dei fedeli laici Seminario di studio. Roma, 22-23 giugno 2001 (Laici oggi, 6). Il volume è edito solo in lingua italiana.

In preparazione

• Repertorio delle associazioni internazionali di fedeli laici

• Atti della XX Assemblea Plenaria. Roma, 21-23 novembre 2002

            

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