Il Presidente ai Lettori
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Il PRESIDENTE AI LETTORI

Un dono inatteso

Il giorno di Natale recitavo lÂ’Ufficio del mattino nella Basilica di San Pietro. Dappertutto, nella grande chiesa, cÂ’era vita e luce. Una folla enorme vi si muoveva, attraversandola da un capo allÂ’altro. Mamme e papà erano desiderosi che i loro figli potessero dare uno sguardo alla bellezza del Figlio di Dio bambino nella stalla, ricostruita, di Betlemme, dove la Vergine Maria era rivolta in gioiosa adorazione verso lÂ’Unico al quale aveva dato la vita. La liturgia descrive bene il suo atteggiamento: «Quem genuit, adoravit».

Muri e forme della basilica avevano acquistato vita sotto i raggi del sole. I complessi motivi dorati delle volte a botte erano investiti di luce dalle aperture a mezzogiorno di quella parte dellÂ’edificio progettata da Michelangelo come una croce in un quadrato. Le mani scolpite di santa Giuliana Falconieri sembravano pulsare nella luce del mattino invernale.

Mi ero diretto verso lÂ’altare dovÂ’è custodita lÂ’immagine di Maria, Mater Ecclesiae. Mentre recitavo la Liturgia delle Ore, mi imbattei inaspettatamente in unÂ’omelia natalizia di san Leone Magno, papa. Era la seconda lettura. Il mio cuore mancò un battito, perché san Leone è sepolto proprio nellÂ’altare accanto a quello dinanzi al quale mi trovavo. Quella santa coincidenza faceva sì che ogni parola avesse ora un peso speciale.

Il suo messaggio era una gioia per lo spirito. Come la basilica, era pieno di luce e di vita. I laici, quali furono gli architetti di San Pietro Bramante, Michelangelo, Bernini e Borromini, avevano catturato nei marmi, nei metalli, nelle pietre intorno a me le nostre aspirazioni più alte. La stessa nobiltà era espressa nel discorso del pontefice del quinto secolo. Le sue parole sui battezzati sembravano scritte a grandi lettere sui muri fiammeggianti della basilica.

San Leone esordisce: «Il nostro Salvatore, carissimi, oggi è nato». Quanto è semplice! Ma meritava una lunga riflessione. Il Santo Padre, papa Giovanni Paolo II, aveva detto la stessa cosa nellÂ’omelia della Messa di mezzanotte poche ore prima sulla tomba di Pietro. Gli angeli avevano annunciato la stessa Buona Novella ai pastori nella prima notte di Natale.

Quindi Leone trae una conclusione semplicemente splendida, la cui semplicità però mi tolse il respiro. «Non cÂ’è spazio per la tristezza nel giorno in cui nasce la vita». Misteriosamente, il papa santo sembrava essere lì, accanto a me, in mezzo a quel grande nugolo di invisibili testimoni del Natale.

Le sue parole conclusive meritano una citazione più estesa: «Riconosci, cristiano, la tua dignità e, reso partecipe della natura divina, non voler tornare allÂ’abiezione di un tempo con una condotta indegna. Ricordati chi è il tuo Capo e di quale Corpo sei membro. Ricordati che, strappato al potere delle tenebre, sei stato trasferito nella luce del Regno di Dio. Con il sacramento del battesimo sei diventato tempio dello Spirito Santo! Non mettere in fuga un ospite così illustre con un comportamento riprovevole e non sottometterti di nuovo alla schiavitù del demonio. Ricorda che il prezzo pagato per il tuo riscatto è il sangue di Cristo» (Discorso 1 per il Natale, 1-3; PL 54, 190-193).

AllÂ’epoca in cui era diacono del suo predecessore san Sisto III, Leone aveva fatto iscrivere sulla trabeazione del battistero della Basilica di San Giovanni in Laterano la sua descrizione di coloro che emergevano dalle acque battesimali. Una traduzione libera, ma non sbagliata delle sue prime parole potrebbe essere: «O città risplendente!». Egli aveva meditato a lungo sulla gloria del nostro battesimo nella morte di Cristo. La comunità dei battezzati è come una città posta sulla cima di un monte; è un segno della nuova città santa, la Gerusalemme che scende dal cielo «risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino» (Ap 21, 10-11).

Accanto alle già antiche Mura Aureliane dove la cattedrale di Roma era stata costruita cento anni prima, Leone immaginò la comunità dei battezzati come una città simile a quella descritta nel libro delÂ’Apocalisse e rappresentata nel mosaico absidale della Basilica Lateranense. Essa «è cinta da un grande e alto muro con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli dÂ’Israele» (ibid., v. 12).

Una piccola ricerca ci dice che Leone tenne quellÂ’omelia a Roma, per il primo Natale del suo pontificato, nel 440. Le sue parole: «Non cÂ’è spazio per la tristezza nel giorno in cui nasce la vita» erano per me un dono imprevisto del passato. Rendevano meno cupi, ma non meno vividi, i miei pensieri sui conflitti a Baghdad, Gerusalemme, Islamabad, Nuova Delhi, Khartoum e Washington.

Terminata la lettura, mi sono riavvicinato allÂ’altare dedicato a Maria, Madre della Chiesa. Un moderno mosaico di questÂ’antica immagine guarda Piazza San Pietro dal tempo dellÂ’attentato a Giovanni Paolo II, nel 1981. Dinanzi a Maria con il Bambino che sorride tra le sue braccia, mi è tornata in mente una preghiera di santÂ’Anselmo di Canterbury alla «Madre del mio Signore e Dio». Grazie alla gestazione di Maria, egli dice, i quattro elementi del mondo - il cielo, le stelle, la terra, le acque, il giorno e la notte - corrotti dallÂ’abuso dellÂ’uomo peccatore, «gioiscono nel loro smarrimento, perché hanno ricevuto la vita di nuovo... Perché sono governati dalla forza di coloro che confessano Dio, e sono onorati dallÂ’uso cui essi li destinano... E gli angeli si augurano lÂ’un lÂ’altro la gioia nella riedificazione della città semidistrutta». AllÂ’alba del nuovo millennio ho fatto mia la preghiera di Anselmo.

Il Papa e i movimenti
Memoria e prospettiva di un incontro

«Rendiamo grazie al Signore per questa primavera della Chiesa suscitata dalla forza rinnovatrice dello Spirito», diceva Giovanni Paolo II il 31 maggio, riferendosi allÂ’indimenticabile incontro avuto il giorno precedente con oltre duecentomila persone appartenenti a una cinquantina tra movimenti ecclesiali e nuove comunità, arrivate a Roma dai quattro angoli del mondo per testimoniare, attorno al Successore di Pietro, la loro esperienza di Cristo. Persone che, come tutti, ogni giorno devono fare i conti con una esistenza fatta di sofferenza e di fatica, di amore e di delusioni, di lotta e di speranza. Ma che in questa esistenza hanno sperimentato la forza dellÂ’incontro con Cristo, che cambia la vita.

Come è successo a Rose, una ragazza ugandese di Comunione e Liberazione, che dei mesi trascorsi da infermiera nellÂ’ospedale di Kampala durante la guerra racconta:

«Mi hanno chiesto di occuparmi di malati di AIDS e di barboni. Dapprima ho rifiutato. Poi un giorno, recitando lÂ’Angelus, mi sono chiesta «Cosa vuol dire per me che «il Verbo si è fatto carne?». Se Cristo è venuto tra noi, lo ha fatto anche per chi muore e per chi sta male. Allora sono uscita per le strade della città e ho cominciato a raccogliere gli ammalati, i bambini abbandonati, le prostitute, i poveri. Una volta, ho visto per terra un uomo ricoperto di mosche e di sporcizia. La gente mi invitava ad allontanarmi perché dava segni di pazzia. Io stavo per svenire... LÂ’ho portato a casa, lÂ’ho curato. Oggi lavora con noi per i fanciulli senza famiglia».

Come racconta Silvia, della Comunità di SantÂ’Egidio, che ha trascorso alcuni mesi accanto a Nicoletta, sieropositiva e incinta, ricoverata in un ospedale romano.

«Le avevano consigliato di abortire, ma lei non voleva. Diceva: «Questo bambino è lÂ’unica cosa bella che mi è capitata nella vita»». Silvia ha cominciato a frequentarla. E nata unÂ’amicizia. E quella vita «disperata» è divenuta unÂ’esistenza nuova che si è comunicata anche agli altri. Nicoletta è divenuta completamente cieca, ma la sua lezione di amore ha lasciato il segno. Ha ritrovato il rapporto con i genitori e ha dato alla luce Francesco. «Ho avuto chiara la sensazione - confida Silvia - del passaggio di Cristo tra le corsie di quellÂ’ospedale. Nicoletta non ce lÂ’ha fatta, ma nella misericordia di Dio sono sicura che la sua vita non è andata perduta».

Come dice lo sguardo di Pascal, un ragazzo portatore di handicap accolto dalle Communautés de lÂ’Arche, fondate da Jean Vanier.

«La presenza di Pascal qui - sostiene Marie-Héléne - vale più di mille parole. Dobbiamo aiutare gli handicappati a prendere posto nel cuore della Chiesa. Al banchetto del Regno non sono invitati i ricchi, ma gli storpi, gli zoppi, i ciechi... Da unÂ’inchiesta compiuta nelle parrocchie di Parigi è risultato che i portatori di handicap rappresentano soltanto lÂ’un per cento delle comunità, mentre nella società civile sono il dieci per cento. E quel nove per cento che manca dovÂ’è? Noi vogliamo andarli a cercare, perché la Chiesa ha bisogno di loro».

Andare alla ricerca di chi soffre, come hanno fatto quelli della Communauté de lÂ’Emmanuel, che si sono recati a lavorare nei campi-profughi del Rwanda nel 1996.

«AllÂ’inizio - ricordano - partecipavano alla nostra Messa venti persone. Dopo un anno erano arrivati a tremila. CÂ’era con noi una coppia che aveva avuto uccisi 46 familiari negli scontri etnici. Un giorno è arrivata al campo la madre di uno degli assassini. Vedendo i due coniugi, ha avuto paura. Ma loro lÂ’hanno rassicurata. LÂ’hanno accompagnata dai suoi figli. Stupita, la donna ha chiesto loro dove avessero trovato la forza di perdonare. «è grazie a Gesù, è la preghiera che ci dà questa forza. Volete pregare con noi?». «Sì - hanno detto -, insegnateci a pregare». Allora hanno aperto il Vangelo e hanno iniziato a leggere insieme le parole: «Amate i vostri nemici, pregate per coloro che vi perseguitano...».

LÂ’amore è la risposta alla ricerca più profonda di senso da parte dellÂ’uomo. Un amore che si realizza in modo pieno e sublime nel matrimonio, come sottolinea un sacerdote messicano del movimento Encuentro matrimonial.

«Una coppia che si ama autenticamente - afferma - è una sfida per un prete. Attraverso di loro Cristo mi dice: «Ama la Chiesa come loro si amano». E una carezza che Dio dà al mio sacerdozio».

DallÂ’esperienza di Cristo nasce così la passione per la testimonianza. Anche a costo della vita. Come è il caso di quel sacerdote che ha percorso settecento chilometri tra le foreste rwandesi stringendo tra le mani una valigetta contenente il Santissimo Sacramento. Portava conforto ai feriti e benedizione ai morti. Lo hanno fatto prigioniero, percosso, torturato. Ma è riuscito a sopravvivere. E quando gli hanno domandato come avesse fatto a sostenere il peso della valigia per tanti chilometri ha risposto:

«Non ero io che portavo Gesù, ma Gesù che portava me».

Queste sono alcune delle testimonianze rese nel corso del Congresso mondiale dei movimenti ecclesiali, che ha preceduto lÂ’Incontro del 30 maggio ed è stato parte integrante dellÂ’evento della Pentecoste 1998.

Gioia e gratitudine per il dono ricevuto, impegno a guidare i propri membri verso la piena maturità cristiana e a rinvigorirne lo slancio nellÂ’opera missionaria, determinazione a mantenere viva la comunione ecclesiale da quel 30 maggio divenuta «movimento» tra i movimenti, loro volto comune: sono state queste le componenti dello scambio che i rappresentanti di quegli stessi movimenti hanno avuto nella riunione convocata dal Pontificio Consiglio per i Laici il 7 novembre scorso per valutare ripercussione e seguito della Pentecoste ‘98.

Quella grande manifestazione ha posto dinanzi agli occhi del mondo lÂ’immagine di una Chiesa che è Madre e accoglie e valorizza ogni carisma; la sua capacità di raccogliere la diversità nellÂ’unità; la vitalità missionaria dei laici; la cattolicità dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità, trasparente nella loro testimonianza forte della paternità di Pietro.

LÂ’unanime sentimento di stupore per questo dono dello Spirito, la memoria di un evento dal quale non si può tornare indietro devono ora tradursi in stimolo ad assumersi la responsabilità dei compiti che inevitabilmente derivano da ogni dono di Dio.

Occorre diffondere il messaggio del 30 maggio, meditarlo per coglierne tutto il significato, continuare la riflessione teologico-pastorale e giuridica sulla realtà dei movimenti. E occorre portare quellÂ’esperienza a livello delle Chiese locali, sottoporla allÂ’attenta considerazione dei vescovi, avvalersene come base di preparazione al Grande Giubileo.

Dopo i ripetuti interventi con cui Giovanni Paolo II ha sostenuto e incoraggiato i movimenti ecclesiali, pare dunque importante che i vescovi abbiano lÂ’opportunità di esprimere e confrontare le loro esperienze, preoccupazioni e attese in rapporto alla partecipazione dei movimenti alla vita delle diverse Chiese locali. E proprio questo lÂ’obiettivo del seminario di riflessione e dialogo sui movimenti ecclesiali che il Pontificio Consiglio per i Laici sta organizzando in collaborazione con la Congregazione per la Dottrina della Fede e la Congregazione per i Vescovi. Al seminario, in programma per il mese di giugno 1999, saranno invitati un centinaio di vescovi provenienti da tutto il mondo.

A quanti fossero interessati a saperne di più sullÂ’evento di Pentecoste ‘98 segnaliamo le seguenti pubblicazioni:

Roma 30 maggio ‘98. Il Papa e i Movimenti. Insieme, album fotografico, che raccoglie immagini suggestive di quella giornata e stralci in quattro lingue (francese, inglese, italiano e spagnolo) del discorso di Giovanni Paolo II e degli interventi e testimonianze dei partecipanti. Disponibile presso il Pontificio Consiglio per i Laici, costa lire 10.000.

Il Papa e i Movimenti, opuscolo che raccoglie i testi integrali degli interventi pronunciati nel corso dellÂ’Incontro del Santo Padre con i movimenti ecclesiali e le nuove comunità. Pubblicato dalle Edizioni San Paolo, costa lire 14.000.

30 maggio 1998. Il Papa e i Movimenti Insieme, video curato da Massimo Morelli, realizzato con il patrocinio del Pontificio Consiglio per i Laici, prodotto da CTV, Euphon, Finchiara e RAI. Distribuito dalle Edizioni Messaggero di SantÂ’Antonio, costa lire 19.900.

In preparazione presso le Edizioni San Paolo, gli Atti del Congresso mondiale dei movimenti ecclesiali, svoltosi a Roma nei giorni 27-29 maggio 1998, la cui comparsa in varie lingue è prevista per la primavera di questÂ’anno.

Onora la persona del vecchio (Lv 19, 32)
LÂ’Anno internazionale dellÂ’anziano

La dignità dellÂ’anziano e la sua missione nella Chiesa e nel mondo è il titolo del documento pubblicato recentemente dal Pontificio Consiglio per i Laici, incaricato del coordinamento delle attività della Santa Sede per lÂ’Anno internazionale dellÂ’anziano indetto dallÂ’ONU per il 1999.

Muovendo da una sintetica analisi della attuale transizione demografica che con lÂ’allungamento della durata media della vita vede crescere costantemente le file della terza e quarta età, il documento rileva che questa sorta di «rivoluzione silenziosa» va ben oltre i dati demografici, ponendo la società dinanzi a problemi di ordine sociale, economico, culturale, psicologico e spirituale per molti versi inediti. E proprio nellÂ’ambito della riflessione e delle scelte operative atte a edificare quella «società per tutte le età» evocata dal tema dellÂ’Anno internazionale che è parso importante far sentire la voce della Chiesa. Perché nel rispetto della dignità e dei diritti fondamentali della persona anziana, la questione venga affrontata con vivo senso di responsabilità da parte di tutti: individui, famiglie, associazioni, governi e organizzazioni internazionali secondo le competenze e i doveri di ciascuno. La società e le istituzioni a ciò preposte - si afferma nel documento - sono chiamate ad aprire agli anziani giusti spazi di formazione e di partecipazione, dando valore al loro insostituibile ruolo in una società in continuo e rapido mutamento economico e culturale. E sono chiamate a garantire forme di assistenza sociale e sanitaria adeguate alla diversità delle esigenze e rispondenti al bisogno della persona umana di vivere con dignità, nella giustizia e nella libertà.

A tal fine, accanto a un impegno dello Stato attento a promuovere e tutelare il bene comune e a incidere sugli assetti socio-economico-educativi, vanno sostenuti e valorizzati nel rispetto del principio di sussidiarietà lÂ’azione del volontariato e lÂ’apporto delle iniziative ispirate alla carità cristiana.

La comunità ecclesiale, da parte sua, deve adoperarsi per aiutare lÂ’anziano a vivere la propria età alla luce della fede e a riscoprire egli stesso il valore delle risorse che è ancora in grado di porre al servizio degli altri e che ha la responsabilità di offrire agli altri. LÂ’anziano deve divenire sempre più consapevole di avere ancora un futuro da costruire, perché non è esaurito il suo compito missionario di testimoniare la fede ai piccoli, ai giovani, agli adulti, ai suoi stessi coetanei. In tal senso, la Chiesa si sente interpellata a procedere a una revisione della pastorale della terza e quarta età, ricercando forme e metodi nuovi, più corrispondenti ai bisogni e alle aspettative spirituali degli anziani ed elaborando percorsi pastorali radicati nel terreno della difesa della vita, del suo significato e del suo destino.

DallÂ’invito a riscoprire il senso e il valore della vecchiaia (Capitolo I) della quale il documento ravvisa i carismi propri nella gratuità, nella memoria, nellÂ’esperienza, nellÂ’interdipendenza e in una visione più completa della vita, si passa alla lettura della senilità alla luce della Parola di Dio (Capitolo II) che, sola, rende capaci di scandagliare la piena dimensione spirituale, morale e teologica di questa tappa della vita. Il discorso si snoda quindi su alcune delle problematiche più diffuse tra gli anziani di oggi, soffermandosi sullÂ’emaginazione e il sistema dellÂ’assistenza istituzionalizzata, la carenza di programmi di formazione per lÂ’anziano, lÂ’esigenza disattesa di partecipazione alla vita sociale sia sul piano civile che su quello culturale e associativo (Capitolo III). La particolare apertura dellÂ’anziano alla trascendenza è delineata accanto a potenzialità ed esigenze sulle quali si richiama lÂ’attenzione della comunità ecclesiale in vista di unÂ’azione pastorale che aiuti lÂ’anziano, da un lato, ad approfondire i contenuti della fede e, dallÂ’altro, ad acquisire sempre più consapevolezza della sua responsabilità di testimone per la comunità umana e cristiana (Capitolo IV). Gli orientamenti che nel documento si danno per una pastorale degli anziani (Capitolo V) pongono in luce gli ambiti che meglio si prestano per questa testimonianza e che vanno dallÂ’attività caritativa allÂ’apostolato, dalla liturgia alla vita delle associazioni e dei movimenti ecclesiali, dalla famiglia alla contemplazione e alla preghiera, dalla prova della malattia e della sofferenza allÂ’impegno per la cultura della vita.

In considerazione della grande diversità delle situazioni e condizioni di vita degli anziani, si auspica che la pastorale della terza e quarta età porti a iniziative che consentano di far meglio conoscere le esigenze degli anziani, di aiutarli a superare atteggiamenti di indifferenza di sfiducia e di rinuncia, di integrarli appieno nella comunità dei credenti valorizzando le capacità di ciascuno. Grande rilievo viene dato nel documento alla cura spirituale degli anziani malati e non autosufficienti come testimonianza del valore inalienabile della vita anche quando ridotta allo stremo, e allÂ’assistenza religiosa e al conforto umano che non devono mancare ai morenti. Un richiamo è fatto al diritto che gli anziani hanno a un posto onorato in seno alla famiglia, che va sostenuta con sussidi adeguati. E ancora allÂ’attenzione da riservare alle persone anziane ospiti di strutture residenziali pubbliche o private, e alla doverosa sollecitudine nei confronti dei sacerdoti e dei religiosi più anziani. Né manca la menzione degli anziani di altre confessioni religiose o non credenti verso i quali la comunità ecclesiale è debitrice, in spirito di carità, della testimonianza della propria fede.

In una società che vede dilagare egoismo, materialismo, consumismo e nella quale i mezzi di comunicazione non servono ad arginare la crescente solitudine dellÂ’uomo, il documento richiama infine alla necessità di educare i giovani a una solidarietà intergenerazionale che trova espressione pure nella compagnia che essi possono offrire agli anziani.

Due importanti spunti di riflessione chiudono questo viaggio nel mondo degli anziani. Il primo è il riferimento allÂ’esempio straordinario di Giovanni Paolo II, anche in ciò grande testimone per lÂ’uomo di oggi. Il Papa vive la sua vecchiaia con estrema naturalezza, ponendola sotto gli occhi di tutti. Con serena semplicità, di se stesso dice: «Sono un prete anziano». Egli vive la propria vecchiaia nella fede, al servizio del mandato affidatogli da Cristo. Non si lascia condizionare dallÂ’età. I suoi settantotto anni compiuti non lÂ’hanno privato della giovinezza dello spirito. La sua innegabile fragilità fisica non ha neppure scalfito lÂ’entusiasmo con cui si dedica alla sua missione di Successore di Pietro. Continua i suoi viaggi apostolici attraverso i continenti. Ed è sorprendente constatare come la sua parola acquisti sempre più forza, come essa raggiunga più che mai ora il cuore della gente. Il secondo è lÂ’accenno a una coincidenza «provvidenziale»: il 1999, dalle Nazioni Unite dedicato agli anziani, nel quadro della preparazione al Grande Giubileo è lÂ’anno dedicato a Dio Padre. UnÂ’occasione privilegiata, per le generazioni più giovani, di riconsiderare e rifondare il loro rapporto con quella dei propri padri; e per chi giovane non è più, di ripensare la propria esistenza ponendola nellÂ’ottica gioiosa della testimonianza che «tutta la vita cristiana è come un grande pellegrinaggio verso la casa del Padre, di cui si riscopre ogni giorno lÂ’amore incondizionato per ogni creatura umana» (TMA, 49).

Nutriamo fiducia che, in questÂ’ottica, il documento del Pontificio Consiglio per i Laici serva di ispirazione per iniziative a livello locale, diocesano, nazionale e internazionale. E confidiamo che esso si riveli utile per la preparazione del Giubileo degli anziani, la cui celebrazione è in programma per il 17 settembre del duemila, non ultimo stimolando tanti di loro a non mancare a quellÂ’importante appuntamento.

Giovani Insieme sulle strade dell'Europa:
Terzo Convegno europeo di pastorale giovanile

La terza edizione del Convegno europeo di pastorale giovanile si è svolta a Paderborn (Germania) dal 21 al 24 settembre con la partecipazione di 130 persone, tra cui i responsabili delle conferenze episcopali europee, i membri di movimenti e associazioni internazionali di giovani con una presenza significativa in Europa e due delegati della Conferenza delle Chiese Europee (KEK). Tema dei lavori: «Quali cristiani per il 2000? Un progetto di vita per i giovani».

Il primo giorno, dopo lÂ’introduzione di S.Em. il card. James Francis Stafford, il prof. Martin Lechner ha presentato una panoramica del mondo giovanile, ulteriormente sviluppata dal prof. Mario Pollo e dal prof. Hans Hobelsberger in relazione allÂ’Europa occidentale e allÂ’Europa centro-orientale.

Il secondo giorno, al centro della riflessione il tema della formazione - primo passo per arrivare alla proposta cristiana - affrontato da tre angolature diverse: lÂ’aspetto antropologico-teologico (p. Luis Ladaria), lÂ’aspetto psicologico (p. Tony Anatrella), lÂ’aspetto pedagogico (dott.ssa Aranzazu Aguado). Centralità della persona e messaggio di Cristo (mons. André-Mutien Léonard), necessità di una metodologia della pastorale giovanile perché questo messaggio diventi opzione di vita per i giovani (don Riccardo Tonelli), scelta preferenziale per i giovani nel pontificato di Giovanni Paolo II (S.E. mons. Stanislaw Rylko) i riferimenti che hanno ulteriormente ampliato lo scambio.

LÂ’ultimo giorno è stato dedicato alla presentazione di «strumenti utili» per raggiungere gli obiettivi della pastorale giovanile: progetti nazionali (mons. Domenico Sigalini), contributo di movimenti, associazioni e comunità (dott. Davide Prosperi), pastorale «per ambienti» (dott.ssa Liliana Stefani). In questo contesto, alcuni dei partecipanti hanno presentato iniziative e progetti che si stanno portando avanti nei rispettivi paesi e movimenti.

Momento significativo del convegno è stata la tavola rotonda, nel corso della quale i giovani presenti hanno parlato in prima persona delle loro necessità e aspettative nellÂ’ambito della formazione.

Durante il convegno, la Conferenza Episcopale Tedesca e la diocesi di Paderborn hanno offerto ai partecipanti la possibilità di conoscere realtà ecclesiali locali, come il centro giovanile «Jugendhaus Hardehausen», dove si è tenuto un incontro con alcuni rappresentanti della BDKJ, la federazione giovanile cattolica tedesca .

Il convegno si è concluso con una visita alla città di Colonia e al centro «Kolping», che dedica parte della sua attività ai giovani.

Giornata Mondiale della Gioventù 2000

Si è svolta a Rocca di Papa (Roma), dal 4 al 7 dicembre, la prima riunione preparatoria per la quindicesima Giornata Mondiale della Gioventù. Alla riunione, organizzata dal Pontificio Consiglio per i Laici insieme al Comitato Italiano per la Giornata Mondiale della Gioventù 2000, erano presenti circa 170 persone in rappresentanza di 56 paesi e 48 movimenti, associazioni e comunità internazionali.

Dopo il saluto introduttivo di S.Em. il card. James Francis Stafford e la presentazione della Giornata Mondiale da parte di mons. Renato Boccardo, responsabile della Sezione Giovani, diversi interventi hanno contribuito a delineare un quadro completo del cammino di preparazione verso la celebrazione che - come ha affermato S.E. mons. Crescenzio Sepe, segretario generale del Comitato Centrale per il Grande Giubileo - costituirà uno dei maggiori eventi dellÂ’anno giubilare.

S.E. mons. Cesare Nosiglia, presidente del Comitato Italiano per la Giornata Mondiale della Gioventù 2000, ha presentato il programma pastorale elaborato dalla Conferenza Episcopale Italiana; tradotto in francese, inglese e spagnolo, il programma è stato messo a disposizione dei vari responsabili di pastorale giovanile come possibile strumento di preparazione per i gruppi di giovani che si apprestano a partecipare alla Giornata del 2000. Mons. Mauro Parmeggiani, responsabile della pastorale giovanile nella diocesi di Roma, ha messo in risalto il valore della celebrazione della Giornata Mondiale nella città di Roma - città che, dal canto suo, si sta concretamente preparando ad accogliere i partecipanti garantendo a tutti un alloggio economico. Mons. Domenico Sigalini, responsabile del Servizio di Pastorale Giovanile della CEI, ha prospettato alcuni elementi particolari del triduo che precederà lÂ’incontro con il Santo Padre, assicurando che tutti, a turno, avranno la possibilità di compiere il pellegrinaggio giubilare a San Pietro passando per la Porta Santa. Mons. Giuseppe Betori, sottosegretario della CEI, ha invitato i responsabili presenti a considerare come parte fondamentale del cammino di preparazione dei giovani lÂ’incontro con le diocesi italiane dal 10 al 14 agosto, subito prima della Giornata Mondiale, che avrà luogo dal 15 al 20 agosto.

Infine, con due interventi più «tecnici», lÂ’ing. Lorenzo Serri e lÂ’ing. Massimo Orselli - rispettivamente segretario esecutivo della Giornata Mondiale 2000 e responsabile del volontariato - hanno fornito alcuni elementi pratici riguardo agli aspetti logistici della celebrazione e al reperimento di volontari per i servizi necessari.

Congresso latinoamericano dei giovani e Incontro americano dei giovani

Dal 3 al 9 ottobre si è tenuto a Punta de Tralca (Cile) il secondo Congresso latinoamericano dei giovani, organizzato dalla Sezione di Pastorale Giovanile del CELAM. Più di 800 delegati, accompagnati da numerosi vescovi, hanno riflettuto sul cammino di pastorale giovanile del continente latinoamericano in questi anni. Per il Pontificio Consiglio per i Laici erano presenti S.Em. il card. James Francis Stafford e mons. Renato Boccardo.

Dal 6 al 10 ottobre a Santiago del Cile e nelle diocesi limitrofe ha avuto luogo lÂ’Incontro americano di giovani, organizzato dal CELAM in collaborazione con lÂ’Arcivescovado di Santiago, con il patrocinio del Pontificio Consiglio per i Laici. Il dicastero vi è stato rappresentato da S.Em. il card. James Francis Stafford, da mons. Renato Boccardo e dallÂ’avv. Guzmán Carriquiry. Tre i temi sottoposti alla riflessione dei giovani partecipanti: la Buona Novella, la solidarietà, il Regno. Sabato 9 e domenica 10 ottobre S.Em. il card. Angelo Sodano, Segretario di Stato e legato pontificio per lÂ’Incontro, ha presieduto la Veglia e la Messa conclusiva alla presenza di oltre 500.000 giovani.

Varie

S.E. mons. Stanislaw Rylko ha guidato la delegazione della Santa Sede alla Conferenza dei ministri europei per la gioventù, svoltasi a Bucarest (Romania) nei giorni 27-29 aprile e alla prima Conferenza mondiale dei ministri per la gioventù, promossa dalle Nazioni Unite in collaborazione con il governo del Portogallo, che ha avuto luogo a Lisbona dallÂ’8 al 14 agosto.

Mons. Renato Boccardo:
dal 5 al 13 marzo, è stato in Cile, dove si è incontrato con gli organizzatori dellÂ’Incontro americano dei giovani;
dal 30 aprile al 2 maggio, ha partecipato a «Fatima joven», incontro nazionale dei giovani portoghesi;
dal 21 al 26 luglio, ha tenuto le catechesi a Cluj (Romania) per lÂ’Incontro nazionale dei giovani;
dal 18 al 21 agosto, ha partecipato ad Ampezzo Carnico al «Campo delle dodici stelle» della Federazione delle Guide e Scouts Cattolici dÂ’Europa;
nei giorni 5-6 settembre, ha preso parte alle celebrazioni dellÂ’anniversario del Pellegrinaggio dei Giovani dÂ’Europa a Loreto, dove ha tenuto la commemorazione ufficiale del compianto card. Eduardo F. Pironio, già presidente del Pontificio Consiglio per i Laici.

«Confessori della fede»
La prossima Assemblea plenaria

LÂ’importanza del sacramento della cresima nella vita dei fedeli laici sarà al centro dei lavori della diciottesima Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per i Laici, che avrà luogo a Roma dal 27 febbraio al 2 marzo 1999 sul tema: «I fedeli laici, confessori della fede nel mondo di oggi». La riflessione sul sacramento della cresima rappresenta il proseguimento ideale di quella sul battesimo, avvenuta nel corso della precedente assemblea e i cui risultati sono stati pubblicati nel mese di dicembre nel primo volume della collana «Laici Oggi».

Il Pontificio Consiglio per i Laici auspica che nel rimeditare il significato di questi due sacramenti di iniziazione alla fede cristiana, ogni fedele di Cristo vi riscopra la chiamata ad appartenere al Signore e a crescere nella capacità di testimoniare nel mondo scristianizzato di oggi la propria novità di vita.

Il programma della diciottesima Assemblea plenaria, alla quale prenderanno parte i membri e i consultori del dicastero, si articolerà attorno a quattro relazioni: «Confessori della fede nel nostro tempo: segni dello Spirito e attese degli uomini» (dott. Vittorio Messori); «Testimoni di Cristo nello Spirito: dimensione teologica, pastorale e educativa del sacramento della cresima» (prof. Arturo Elberti, S.J.); «Carismi e doni dello Spirito nella vita dei fedeli laici» (S.E. mons. Albert-Marie de Monléon, O.P.); «DallÂ’iniziazione alla maturità cristiana: un itinerario di formazione» (prof. Javier Prades).

Alla considerazione dei partecipanti saranno sottoposte pure le maggiori iniziative del Consiglio per lÂ’anno 2000: Giornata Mondiale della Gioventù (15-20 agosto), Giubileo degli anziani (17 settembre), Congresso mondiale per lÂ’apostolato dei laici (24-30 novembre).

Una giornata dei lavori sarà infine riservata allÂ’esame dei «Lineamenta» della 10» Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi, in programma per il mese di ottobre 2000, sul tema: «Il vescovo, servitore del Vangelo di Gesù Cristo per la speranza del mondo».

Visite ad limina

Nel corso del 1998 il Pontificio Consiglio per i Laici ha ricevuto diverse delegazioni di vescovi in visita ad limina. Sono venuti due gruppi di vescovi spagnoli (Oviedo, Tarragona, Barcellona, Siviglia, Granada, Valencia), otto gruppi di vescovi statunitensi (New York, Philadelphia, Louisville, Detroit, Oklahoma, Chicago, San Antonio, Seattle, Boston), i vescovi olandesi, i vescovi polacchi, i vescovi cechi, i vescovi slovacchi, i vescovi austriaci.

Gli scambi avuti hanno consentito di affrontare temi di rilievo per lÂ’animazione della vita spirituale dei fedeli laici. Ne segnaliamo alcuni tra gli altri.

La formazione dei laici. La parrocchia rimane punto di riferimento e di accoglienza essenziale per i fedeli laici, e luogo nel quale molti di essi ricevono una formazione di base, a partire dalla celebrazione dei sacramenti e dalla catechesi che a essi prepara. Importa dunque educare al senso di comunione e rivitalizzare la responsabilità missionaria delle comunità parrocchiali.

LÂ’inserimento dei movimenti ecclesiali nelle Chiese locali. In questo contesto, grande spazio è stato dato alla valutazione dellÂ’Incontro del Papa con i movimenti ecclesiali e le nuove comunità, valida base per riproporre i movimenti come un dono e per valorizzarne le risorse pedagogiche e missionarie.

I ministeri laicali e i laici impegnati come operatori pastorali a tempo pieno. Approfondita la riflessione sul «sensus Ecclesiae» e il «sentire cum Ecclesia» che devono caratterizzare la loro azione.

I consigli pastorali e lÂ’opera dei laici nella catechesi.

La necessità di una più attiva e coerente presenza dei laici nella vita sociale, politica e culturale.

La promozione della donna nella Chiesa.

La pastorale giovanile: itinerari di annuncio e formazione cristiana dei giovani; evangelizzazione dei giovani «lontani»; le Giornate Mondiali della Gioventù, momenti privilegiati di evangelizzazione, e seguito da darvi.

Sono già state annunciate le visite dei vescovi di Australia, Italia, Ghana, Bosnia ed Erzegovina, che si incontreranno con il Pontificio Consiglio per i Laici nei primi mesi del 1999.

Altri appuntamenti

S.Em. il card. James Francis Stafford ha partecipato allÂ’assemblea speciale per lÂ’Asia del Sinodo dei Vescovi svoltasi dal 19 aprile al 14 maggio sul tema: «Gesù Cristo, il Salvatore, e la sua missione dÂ’amore e di servizio in Asia», e allÂ’assemblea speciale per lÂ’Oceania del Sinodo dei Vescovi, che ha avuto luogo dal 29 novembre al 12 dicembre sul tema: «Gesù Cristo: seguire il suo cammino, proclamare la sua verità, vivere la sua vita».

Dal 28 settembre al 5 ottobre lÂ’avv. Guzm‡n Carriquiry si è incontrato a Santiago del Cile con dirigenti dei movimenti ecclesiali locali e responsabili di organismi pastorali.

Dal 17 al 19 dicembre S.E. mons. Stanislaw Rylko, invitato in Russia per la presentazione della versione in lingua russa dellÂ’esortazione apostolica Christifideles laici, ha avuto incontri con laici e sacerdoti di Mosca e Pietroburgo.

Invitato dalla Commissione episcopale per i laici della Conferenza Episcopale Messicana, dal 13 al 22 dicembre lÂ’avv. Guzmán Carriquiry ha avuto una serie di contatti a Città del Messico e Mérida con dirigenti, assistenti ecclesiastici e membri di movimenti ecclesiali oltreché con giuristi, insegnanti e imprenditori.

Contatti con associazioni e movimenti

Nel primo semestre del 1998 il Pontificio Consiglio per i Laici ha avuto contatti particolarmente intensi con i movimenti coinvolti nellÂ’organizzazione del Congresso mondiale dei movimenti ecclesiali e dellÂ’Incontro del Papa con i movimenti ecclesiali e le nuove comunità, che hanno avuto luogo nel mese di maggio. Inoltre:

  • S.E. mons. Stanislaw Rylko e la dott.ssa Lucienne Sallé il 2 febbraio hanno ricevuto i dirigenti del Movimento Mondiale dei Lavoratori Cristiani (MMTC).
  • Il 3 marzo hanno reso visita al dicastero i dirigenti del Movimento Internazionale di Apostolato degli Ambienti Sociali Indipendenti (MIAMSI).
  • Il 27 marzo S.E. mons. Stanislaw Rylko e la dott.ssa Lucienne Sallé hanno ricevuto i responsabili del Movimento Internazionale della Gioventù Agricola e Rurale Cattolica (MIJARC).
  • LÂ’avv. Guzmán Carriquiry ha partecipato al congresso su «Attività sportiva e libertà spirituale» organizzato dalla Federazione Internazionale Cattolica di Educazione Fisica e Sportiva (FICEP) e svoltosi a Parigi (Francia) nella sede dellÂ’UNESCO nei giorni 14-15 aprile.
  • Il 26 aprile S.Em. il card. James Francis Stafford ha presenziato agli esercizi spirituali della Fraternità di Comunione e Liberazione (CL) svoltisi a Rimini.
  • S.E. mons. Stanislaw Rylko ha partecipato alla 21» Convocazione nazionale del Rinnovamento nello Spirito in Italia, che ha avuto luogo a Rimini dal 30 aprile al 3 maggio sul tema: «Sospinti dallo Spirito Santo verso il Giubileo del 2000».
  • La dott.ssa Lucienne Sallé ha preso parte alla 2ª Assemblea elettiva della Confederazione Mondiale degli Ex-Allievi ed Ex-Allieve di Don Bosco, svoltasi a Roma dal 1 al 5 maggio.
  • La dott.ssa Lucienne Sallé ha partecipato al 77° Comitato esecutivo della Caritas Internationalis, tenuto a Roma dal 5 al 7 maggio.
  • La dott.ssa Lucienne Sallé ha preso parte alla riunione del Comitato di continuità della Conferenza delle Organizzazioni Internazionali Cattoliche (OIC), svoltasi a Parigi nei giorni 23-25 maggio.
  • S.E. mons. Stanislaw Rylko e lÂ’avv. Guzmán Carriquiry hanno rappresentato il dicastero allÂ’8° Incontro internazionale della Catholic Fraternity of Charismatic Covenant Communities and Fellowships, che ha avuto luogo a Roma nei giorni 30 maggio-6 giugno.
  • Il 3 giugno S.Em. il card. James Francis Stafford e la dott.ssa Lucienne Sallé hanno ricevuto i dirigenti della Federazione Internazionale di Uomini Cattolici (FIHC), che questÂ’anno ha commemorato il 50° anniversario di fondazione.
  • Il 3 giugno, dopo le celebrazioni del 50° anniversario di fondazione dellÂ’associazione, S.Em. il card. James Francis Stafford ha ricevuto i dirigenti dellÂ’Ufficio Internazionale Cattolico dellÂ’Infanzia (BICE).
  • I dirigenti del Coordinamento Internazionale della Gioventù Operaia Cristiana (CIJOC) hanno reso visita al Pontificio Consiglio per i Laici lÂ’8 giugno.
  • Il 26 giugno S.Em. il card. James Francis Stafford e la dott.ssa Lucienne Sallé hanno ricevuto i dirigenti del Movimento Internazionale di Apostolato dellÂ’Infanzia (MIDADE). Al centro del colloquio la preparazione del 10° Incontro internazionale del movimento svoltosi a Dakar (Senegal) dal 5 al 20 settembre. «Mondializzare la pace, la giustizia, la speranza. I bambini costruttori di un avvenire per tutti», lo slogan adottato per i lavori.
  • Il dott. Luca Tuninetti ha partecipato allÂ’assemblea del Forum Europeo dei Comitati Nazionali dei Laici, tenuta a Bratislava (Slovacchia) dal 26 giugno al 2 luglio sul tema: «Riconciliazione: tensioni socio-economiche in Europa e la risposta della Chiesa».
  • Nei giorni 18-20 agosto e 20-22 agosto, a La Thuile (Aosta), lÂ’avv. Guzmán Carriquiry e S.E. mons. Stanislaw Rylko hanno partecipato rispettivamente alla riunione del Consiglio internazionale di Comunione e Liberazione e agli esercizi spirituali dei sacerdoti che vivono lÂ’esperienza del movimento.
  • S.Em. il card. James Francis Stafford, S.E. mons. Stanislaw Rylko e lÂ’avv. Guzmán Carriquiry hanno rappresentato il dicastero alle celebrazioni per il 30° anniversario di fondazione della Comunità di SantÂ’Egidio. Il card. Stafford ha poi partecipato al 12° Incontro per la pace organizzato dalla Comunità a Bucarest (Romania) nei giorni 30 agosto - 1° settembre sul tema: «La Pace è il nome di Dio - Dio, lÂ’uomo, i popoli».
  • Il 2 settembre S.E. mons. Stanislaw Rylko e la dott.ssa Lucienne Sallé hanno ricevuto le dirigenti dellÂ’Unione Mondiale delle Organizzazioni Femminili Cattoliche (UMOFC).
  • Nei giorni 2-3 settembre la dott.ssa Lucienne Sallé ha partecipato allÂ’incontro di riflessione e amicizia tenutosi a Roma tra Forum Internazionale di Azione Cattolica (FIAC), Federazione Internazionale di Uomini Cattolici (FIHC) e Unione Mondiale delle Organizzazioni Femminili Cattoliche (UMOFC) sul tema: «In ascolto dello Spirito Santo, verso il terzo millennio».
  • Il 12 settembre S.E. mons. Stanislaw Rylko è intervenuto al Seminario internazionale organizzato a Roma dalla Conferenza Internazionale Cattolica dello Scoutismo (CICS) per celebrare il suo 50· anniversario di fondazione. Tema dei lavori: «CICS, dalla storia al futuro: identità e impegno».
  • Con decreto del 7 ottobre 1998, il Pontificio Consiglio per i Laici ha riconosciuto la Comunità Papa Giovanni XXIII come associazione internazionale privata di fedeli, di diritto pontificio, con personalità giuridica, a norma dei cann. 298a e 321-329 del Codice di Diritto Canonico. Il dicastero ne ha approvato in pari tempo «ad experimentum» per cinque anni gli Statuti e la Carta di Fondazione che ne costituisce parte integrante. Fondata a Rimini da Don Oreste Benzi come famiglia spirituale composta da persone di diversi stati di vita ed età, che intendono seguire Cristo povero, servo, sofferente, condividendo la vita degli ultimi, la Comunità promuove e gestisce opere quali case famiglia per lÂ’assistenza a portatori di handicap e a persone in difficoltà, comunità terapeutiche per il recupero e il reinserimento di tossicodipendenti, centri di pronto soccorso sociali per necessità immediate, cooperative sociali finalizzate ad attività educative e allÂ’integrazione di persone svantaggiate, centri di prima accoglienza per prostitute che intendono lasciare la strada e soprattutto per donne che alla prostituzione sono state indotte con lÂ’inganno e la violenza, poliambulatori gratuiti, case di preghiera.
  • S.Em. il card. James Francis Stafford ha preso parte alla 9ª Conferenza internazionale dei leader carismatici, organizzata a Fiuggi nei giorni 26-31 ottobre dallÂ’ International Catholic Charismatic Renewal Services (ICCRS).
  • Il R.P. Fernando Vérgez ha rappresentato il dicastero al 10° Incontro mondiale della Federazione Internazionale dei Movimenti di Adulti Rurali Cattolici (FIMARC), svoltosi a Miajadas (Spagna) dal 19 ottobre al 7 novembre. Tema dei lavori: «Guardando al terzo millennio, riaffermiamo il nostro impegno e la nostra lotta al servizio di uno sviluppo armonioso che rispetti la dignità di tutti».
  • La dott.ssa Lucienne Sallé ha partecipato allÂ’assemblea statutaria della Federazione Internazionale delle Domestiche dei Sacerdoti (FIAP), che ha avuto luogo a Strasburgo (Francia) dal 9 al 13 novembre.
  • Il 10 novembre S.Em. il card. James Francis Stafford e mons. Renato Boccardo hanno ricevuto le dirigenti della Conferenza Internazionale Cattolica del Guidismo (CICG), accompagnate dalla Presidente e la Direttrice dellÂ’Associazione Mondiale delle Guide e Scolte.
  • Con decreto del 1° dicembre 1998, il Pontificio Consiglio per i Laici ha riconosciuto come associazione internazionale privata di fedeli, di diritto pontificio, con personalità giuridica la Fraternità Charles de Foucauld, approvandone gli Statuti «ad experimentum» per un periodo di cinque anni. Membro della grande famiglia Association Charles de Jésus, Pére de Foucauld, la Fraternità, fondata nella diocesi di Bayonne (Francia), è costituita da donne che hanno scelto di vivere per Dio nella verginità, nella semplicità e nella condivisione della vita dei poveri e dei piccoli.

Il dicastero è stato informato della preparazione e dello svolgimento dellÂ’assemblea generale della Federazione Internazionale delle Comunità della Gioventù Cattolica Parrocchiale (FIMCAP), svoltasi a Durban (Sudafrica) nei giorni 12-18 luglio; del 2° Incontro continentale europeo del Forum Internazionale di Azione Cattolica (FIAC), che ha avuto luogo dal 31 luglio al 2 agosto a Iaüsi (Romania) sul tema: «Quali cristiani e quali comunità cristiane: segno di speranza per lÂ’Europa»; della conferenza annuale dellÂ’Apostolato Militare Internazionale (AMI), tenutasi a Blankenberg (Belgio) dal 14 al 20 settembre; del 16° Congresso mondiale del Comitato Internazionale Cattolico delle Infermiere e Assistenti Medico-Sociali (CICIAMS), organizzato a Taipei (Taiwan) nel mese di settembre; del Meeting europeo dellÂ’Associazione Internazionale Rurale Cattolica (ICRA) svoltosi a Szklarska Poreba (Polonia) nei giorni 3-6 ottobre; dellÂ’11° Congresso mondiale dellÂ’Organizzazione Mondiale degli Ex-Allievi ed Ex-Allieve dellÂ’Insegnamento Cattolico (OMAAEEC), tenuto a Lisbona (Portogallo) dal 28 ottobre al 1° novembre; dellÂ’assemblea dei delegati dellÂ’Associazione Internazionale delle Carità (AIC), svoltasi a Querétaro (Messico) dal 17 al 23 novembre.

Primo Congresso internazionale delle confraternite e della religiosità popolare

Tra le iniziative che animeranno il cammino verso il Grande Giubileo figura il primo Congresso internazionale delle confraternite e della religiosità popolare, che si svolgerà a Siviglia, in Spagna, nei giorni 28-31 ottobre 1999. Convocato dallÂ’arcivescovo di Siviglia con il patrocinio del Pontificio Consiglio per i Laici, il congresso si articolerà attorno a tre temi fondamentali: «Lo sviluppo delle confraternite dalle origini al Concilio Vaticano II», «Le confraternite nella Chiesa di oggi», «Le confraternite e la nuova evangelizzazione». Oggetto di riflessione saranno inoltre la valorizzazione della religiosità popolare e la necessità di unÂ’adeguata pastorale delle confraternite.

Tra gli strumenti di lavoro del congresso, segnaliamo la lettera pastorale di S.E. mons. Carlos Amigo Vallejo: «Fede cristiana e religiosità popolare», pubblicata in occasione dellÂ’assemblea diocesana delle confraternite di Siviglia (13 ottobre 1997 - 6 giugno 1998).

Durante la visita ad limina dei vescovi dellÂ’Andalusia, nel mese di luglio, lÂ’iniziativa del congresso è stata presentata al Santo Padre, approfondita nel dialogo con il Pontificio Consiglio per i Laici e illustrata a diversi interlocutori italiani che si interessano specialmente della cura pastorale delle confraternite.

Le confraternite che desiderano partecipare al congresso internazionale possono rivolgersi direttamente alla Commissione organizzatrice, presso:

Consejo General de Hermandades y ConfradÂ’as de Sevilla
c/o San Gregorio, 26
E - 41004 SEVILLA
tel. + 95-421.59.27 fax + 95-422.84.42

Pontificio Consiglio per i Laici
S.Em. card. James Francis Stafford, Presidente
S.E. mons. Stanislaw Rylko, Segretario
Avv. Guzmàn Carriquiry, Sottosegretario
Mons. Renato Boccardo, Responsabile della Sezione Giovani

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