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NOTIZIARIO 15/2007



 

Il Presidente ai Lettori

 

Cari amici,


uno dei problemi che oggi destano maggiore preoccupazione è senza dubbio la grande crisi educativa generata dalla cultura post-moderna, una sfida dinanzi alla quale la Chiesa non può restare indifferente. Il Santo Padre Benedetto XVI negli ultimi tempi è tornato più volte sullÂ’argomento. Facendo riferimento a questa vera e propria “ emergenza educativa ”, nel suo discorso di apertura del Convegno della diocesi di Roma lÂ’11 giugno 2007 egli ha parlato proprio della crescente difficoltà a trasmettere alle nuove generazioni i valori che danno fondamento
alla vita, una difficoltà che coinvolge ogni organismo che si prefigga scopi educativi. E ha spiegato che ciò è inevitabile « in una società e in una cultura che troppo spesso fanno del relativismo il proprio credo », nelle quali « il relativismo è diventato una sorta di dogma » e dove « viene a mancare la luce della verità, anzi si considera pericoloso parlare di verità, lo si considera “ autoritario ” e si finisce per dubitare della bontà della vita ». In questa “ società liquida ” (Z. Bauman) – una società senza certezze, priva del solido cardine di valori condivisi –, che rifiuta lÂ’esistenza della verità e la sostituisce con lÂ’illimitato pluralismo delle opinioni, lÂ’educazione diventa un compito arduo se non addirittura impossibile.
Se ci fosse una educazione del popolo tutti starebbero meglio è il titolo di un Appello apparso su “Atlantide ” (N. 4/12/2005) nel quale si legge tra lÂ’altro: « Sta accadendo una cosa che non era mai accaduta prima: è in crisi la capacità di una generazione di adulti di educare i propri figli.
Per anni dai nuovi pulpiti – scuole e università, giornali e televisioni – si è predicato che la libertà è lÂ’assenza di legami e di storia, che si può diventare grandi senza appartenere a niente e a nessuno,
seguendo semplicemente il proprio gusto o piacere. È diventato normale pensare che tutto è uguale, che nulla in fondo ha valore se non i soldi, il potere e la posizione sociale ».
Un humus che genera e moltiplica personalità confuse, fragili, incoerenti. Questa crisi, che riguarda tutti gli ambiti educativi ivi compresa la Chiesa sul territorio, cioè la parrocchia e lÂ’associazionismo cattolico, tocca però specialmente la famiglia che è il luogo per eccellenza della educazione delle giovani generazioni. DallÂ’ultimo Rapporto Eurispes Telefono Azzurro sulla condizione dellÂ’infanzia e dellÂ’adolescenza, i giovani italiani escono come la generazione del “ tutto e subito ”, che percepisce il tempo enfatizzando lÂ’immediatezza e il presente, dato che il futuro si presenta nebuloso e incerto. Sono “ figli-padroni ” di genitori ormai dominati dalla paura di essere esigenti, e timorosi delle reazioni aggressive dei più piccoli. NellÂ’articolo S.O.S. educazione: genitori permissivi e “ figli padroni ”, pubblicato su Avvenire del 16 novembre 2007, facendo riferimento al Rapporto Paola Simonetti scrive che nei genitori, troppo assenti in famiglia per lavoro o altro, i sensi di colpa generano una permissività eccessiva nei confronti dei figli che compromette ogni serio rapporto educativo.
L’emergenza educativa sembra dunque scaturire anche da una crisi degli stessi educatori – siano
essi genitori, insegnanti, docenti universitari, e pure sacerdoti, religiosi e religiose che si dedicano alla pastorale – spesso tentati « di abdicare ai propri compiti educativi » e che sembrano « non comprendere nemmeno più quale sia il loro ruolo o meglio la missione ad essi affidata », come ha affermato Benedetto XVI nel discorso citato sopra. La crisi generalizzata della figura dellÂ’educatore in quanto maestro, guida e testimone persuasivo dei valori importanti per la vita, si ripercuote inevitabilmente anche sulla pastorale della Chiesa, specialmente sulla pastorale
giovanile. Occorre, dunque, che tutte le persone alle quali è affidato il compito di educare riscoprano la loro alta vocazione di far crescere in umanità le nuove generazioni.
Ma che cosa fare per uscire da una emergenza che sta mettendo a rischio le basi stesse della convivenza sociale e il futuro della società? Certo, i cristiani non possono cedere alle tendenze nichiliste della cultura post-moderna. Allora, in un contesto in cui cresce sempre più la domanda di ambienti che siano davvero capaci di educare le persone e fermo restando che il cuore di ogni processo educativo è sempre la formazione a un uso corretto della libertà, a saper fare le scelte giuste, « lÂ’impegnodella Chiesa per educare alla fede, alla sequela e alla testimonianza del Signore
Gesù assume più che mai anche il valore di un contributo per far uscire la società in cui viviamo dalla crisi educativa che lÂ’affligge, mettendo un argine alla sfiducia e a quello strano “ odio di sé ” che sembra diventato una caratteristica della nostra civiltà ». Sono ancora parole del Papa e richiamano alla speranza come radice di ogni itinerario educativo.
Quella speranza alla quale Benedetto XVI ha provvidenzialmente dedicato la sua seconda enciclica Spe salvi, che getta nuova luce sul compito della formazione dei battezzati a una fede viva e coerente, che è mandato fondamentale per la Chiesa, e su tutta la sua opera educativa e pastorale. È proprio questa la prospettiva sia dei preparativi alla Gmg di Sydney, sia del Seminario organizzato sul tema: “Lo sport: una sfida educativa e pastorale ”, di cui leggerete in questo numero. Non voglio concludere senza condividere con i nostri Lettori la profonda emozione con cui ho accolto la decisione del Santo Padre Benedetto XVI di chiamarmi a far parte del Collegio cardinalizio, con il titolo di diacono della chiesa del Sacro Cuore di Cristo Re. Un nuovo e importante gesto di fiducia del Papa che mi impegna a servire il Successore di Pietro e la causa dei fedeli laici nella Chiesa con una sollecitudine sempre più grande, e che spero di non disattendere. Anche per questo conto sulle vostre preghiere.

Stanisław Card. Ryłko
Presidente

 

 


Benedetto XVI e i movimenti
Seminario di studio per i vescovi


Il Seminario di studio per i vescovi, promosso dal Pontificio consiglio per i laici sul tema “Vi chiedo di andare incontro ai movimenti con molto amore”, che tanto interesse aveva suscitato tra i prelati di tutto il mondo, previsto in un primo momento dal 22 al 24 novembre 2007, si svolgerà dal 15 al 17 maggio 2008. Il programma inizialmente predisposto rimane invariato e la sede sarà sempre il Centro “Mondo Migliore ” a Rocca di Papa.

I movimenti e le nuove comunità nelle parole del Santo Padre.
Breve rassegna

Nel precedente numero del nostro Notiziario abbiamo proposto una breve rassegna degli insegnamenti di Benedetto XVI sui movimenti ecclesiali e le nuove comunità; completiamo con questo articolo il quadro delle parole pronunciate dal Papa sullÂ’argomento in questo primo periodo del suo pontificato.
Come è emerso già nellÂ’articolo precedente, il Santo Padre riconosce nei movimenti uno dei frutti più evidenti del rinnovamento portato dal Concilio Vaticano II. Infatti, la loro nascita e il loro sviluppo ci aiutano a comprendere nella giusta luce il Concilio stesso: « dobbiamo, mi sembra, riscoprire la grande eredità del Concilio che non è uno spirito ricostruito dietro i testi, ma sono proprio i grandi testi conciliari riletti adesso con le esperienze che abbiamo avuto e che hanno portato frutto in tanti movimenti, tante nuove comunità religiose» (24 luglio 2007, Al clero di Belluno-Feltre e Treviso). Nel nostro mondo secolarizzato e individualista i movimenti risvegliano nei fedeli la coscienza di appartenere alla Chiesa: « La forma eucaristica dellÂ’esistenza cristiana è indubbiamente una forma ecclesiale e comunitaria. Attraverso la diocesi e le parrocchie, quali strutture portanti della Chiesa in un particolare territorio, ogni fedele può fare esperienza concreta
della sua appartenenza al Corpo di Cristo. Associazioni, movimenti ecclesiali e nuove
comunità – con la vivacità dei loro carismi donati dallo Spirito Santo per il nostro tempo – come pure gli Istituti di vita consacrata, hanno il compito di offrire un loro specifico contributo per favorire nei fedeli la percezione di questo loro essere del Signore (cfr. Rm 14,8). Il fenomeno
della secolarizzazione, che contiene non a caso caratteri fortemente individualistici, ottiene i suoi effetti deleteri soprattutto nelle persone che si isolano e per scarso senso di appartenenza. Il cristianesimo, fin dal suo inizio, implica sempre una compagnia, una trama di rapporti vivificati
continuamente dallÂ’ascolto della Parola, dalla Celebrazione eucaristica e animati dallo Spirito Santo » (Sacramentum Caritatis, 76). Movimenti e nuove comunità hanno dunque dimostrato di saper contrastare efficacemente la diffusione della mentalità relativistica e al tempo stesso di riaccendere e sostenere la speranza cristiana nelle gravi situazioni di povertà che affliggono tanti popoli: «Nel ricco mondo occidentale dove, anche se è presente una cultura relativista, non manca però al tempo stesso un diffuso desiderio di spiritualità, i movimenti testimoniano la gioia della fede e la bellezza dellÂ’essere cristiani. Nelle vaste aree depresse della terra essi comunicano il messaggio della solidarietà e si fanno prossimi ai poveri e ai deboli con quellÂ’amore, umano e divino, che ho
voluto riproporre allÂ’attenzione di tutti nellÂ’Enciclica Deus caritas est » (8 febbraio 2007, Ai membri del movimento dei Focolari e della Comunità di SantÂ’Egidio).
La vitalità dei movimenti li spinge a un forte impegno missionario: « Strumento provvidenziale per un rinnovato impulso missionario sono i movimenti ecclesiali e le nuove comunità; accoglieteli e promuoveteli nelle vostre Diocesi, poiché lo Spirito Santo si serve di loro per risvegliare e approfondire la fede nei cuori e proclamare la gioia di credere in Gesù Cristo » (26 maggio 2007, Ai vescovi del Mozambico).
La collaborazione con le nuove realtà associative pertanto si dimostra utilissima per lÂ’evangelizzazione: « Il mio pensiero pertanto va ai sacerdoti, ai religiosi, alle religiose ed ai laici che si prodigano, molte volte con difficoltà immense, per la diffusione della verità evangelica.
Molti di loro collaborano o partecipano attivamente nelle associazioni, nei movimenti e nelle altre nuove realtà ecclesiali che, in comunione con i loro Pastori ed in conformità con gli orientamenti diocesani, portano la loro ricchezza spirituale, educativa e missionaria nel cuore della Chiesa,
come preziosa esperienza e proposta di vita cristiana » (11 maggio 2007, Ai vescovi brasiliani).
Un numero crescente di fedeli trova nei movimenti lÂ’opportunità di ricevere unÂ’adeguata formazione, in modo particolare riscoprendo i sacramenti dellÂ’iniziazione cristiana: « Ogni comunità cristiana è chiamata ad essere luogo di introduzione pedagogica ai misteri che si celebrano nella fede. A questo riguardo, i Padri durante il Sinodo hanno sottolineato lÂ’opportunità di un maggior coinvolgimento delle comunità di vita consacrata, dei movimenti e delle aggregazioni che, in forza dei loro propri carismi, possono arrecare nuovo slancio alla formazione cristiana. Anche nel nostro tempo lo Spirito Santo non lesina certo lÂ’effusione dei suoi doni per sostenere la missione apostolica della Chiesa, a cui spetta di diffondere la fede e di educarla fino alla sua maturità » (Sacramentum Caritatis, 64).
Per questa ragione la presenza dei movimenti contribuisce significativamente alla maturazione del laicato: «Nelle comunità ecclesiali dellÂ’America Latina è notevole la maturità nella fede di molti laici e laiche attivi e dediti al Signore, insieme con la presenza di molti generosi catechisti, di tanti giovani, di nuovi movimenti ecclesiali e di recenti istituti di vita consacrata » (13 maggio 2007, Alla V Conferenza del CELAM).
LÂ’impegno dei fedeli laici nella cultura e nella politica è determinante per migliorare le condizioni di vita nei loro paesi, pertanto « converrà colmare la notevole assenza, nellÂ’ambito politico, della comunicazione e della università, di voci e di iniziative di leader cattolici di forte personalità
e di dedizione generosa, che siano coerenti con le loro convinzioni etiche e religiose. I movimenti ecclesiali hanno qui un ampio campo per ricordare ai laici la loro responsabilità e la loro missione di
portare la luce del Vangelo nella vita pubblica, culturale, economica e politica » (13 maggio 2007, Alla V Conferenza del CELAM).
Naturalmente non tutto può essere risolto dalla politica: « La Chiesa viva, la Chiesa delle piccole comunità, la Chiesa parrocchiale, i movimenti dovrebbero formare altrettanti centri nella periferia e così aiutare a superare le difficoltà che la grande politica ovviamente non supera e dobbiamo nello stesso tempo anche pensare che nonostante le grandi concentrazioni di potere, proprio la società di oggi ha bisogno della solidarietà, del senso della legalità, dellÂ’iniziativa e della creatività
di tutti » (1 settembre 2007, Ai giovani radunati presso Loreto).
Le famiglie trovano un valido sostegno nelle nuove realtà ecclesiali: «Anche oggi è possibile ai coniugi superare le difficoltà e mantenersi fedeli alla loro vocazione, ricorrendo al sostegno di Dio con la preghiera e partecipando assiduamente ai sacramenti, in particolare allÂ’Eucaristia.
LÂ’unità e la saldezza delle famiglie aiuta la società a respirare i valori umani autentici e ad aprirsi al Vangelo. A questo contribuisce lÂ’apostolato di non pochi movimenti, chiamati ad operare in questo
campo in armoniosa intesa con le diocesi e le parrocchie » (13 maggio 2006, Al Pontificio consiglio per la famiglia).
Nelle nostre società disgregate, infatti, non è sufficiente la pur necessaria preparazione alla celebrazione del sacramento del matrimonio, infatti « le grandi crisi vengono dopo. Quindi, un permanente accompagnare, almeno nei primi dieci anni, è molto importante. Perciò, in parrocchia, bisogna non solo curare i corsi di preparazione, ma la comunione nel cammino dopo, lÂ’accompagnarsi, lÂ’aiutarsi reciprocamente [Â…]. È importante la presenza di una rete di famiglie che si aiutano e diversi movimenti possono recare un grande contributo » (24 luglio 2007, Al clero di Belluno-Feltre e Treviso). Proprio in questo campo dÂ’altronde « si osserva una crescente presenza di movimenti laici nazionali e internazionali che promuovono il rinnovamento della vita matrimoniale e familiare, come pure una maggiore esperienza comunitaria » (8 settembre 2005, Ai vescovi del Messico).
Benedetto XVI ha riconosciuto in molte occasioni lÂ’importanza dei movimenti e delle nuove comunità per i giovani: nelle rispettive « parrocchie, movimenti e comunità, in cui è possibile fare esperienza della grandezza e della vitalità della Chiesa, i giovani di oggi saranno in grado di vivere il lavoro come una vocazione e una vera missione» (28 marzo 2007, Ai partecipanti al IX Forum dei giovani). Il Papa chiede ai giovani di essere protagonisti, « preparati ad incidere con una testimonianza autenticamente cristiana negli ambienti di studio e di lavoro », ad impegnarsi « nelle comunità parrocchiali, nei gruppi, nei movimenti, nelle associazioni e in ogni ambito della società
» (29 marzo 2007, Ai giovani di Roma). Dalle parole di Benedetto XVI emerge chiaramente il ruolo che le nuove realtà ecclesiali possono svolgere per aiutare e rinnovare le parrocchie: «Un ruolo importante nel mondo dei giovani svolgono, come abbiamo visto, le associazioni e i movimenti, che senza dubbio costituiscono una ricchezza. La Chiesa deve valorizzare queste realtà e al contempo deve guidarle con saggezza pastorale, affinché contribuiscano nel modo migliore, con i loro diversi doni, allÂ’edificazione della comunità, mai ponendosi in concorrenza le une con
le altre – costruendo ognuna, per così dire, la propria chiesuola –, ma rispettandosi e collaborando insieme a favore dellÂ’unica Chiesa – dellÂ’unica parrocchia come Chiesa del luogo – per suscitare nei giovani la gioia della fede, lÂ’amore per la Chiesa e la passione per il Regno di Dio. Penso che
proprio questo sia un altro importante aspetto: questa autentica comunione da una parte fra i diversi movimenti, le cui forme di esclusivismo vanno eliminate, dallÂ’altra fra le Chiese locali e questi movimenti, in modo che le Chiese locali riconoscano questa particolarità, che a molti sembra estranea, e la accolgano in sé come una ricchezza, comprendendo che nella Chiesa esistono molte vie e che tutte insieme formano una sinfonia della fede. Le Chiese locali e i movimenti non sono in
contrasto fra loro, ma costituiscono la struttura viva della Chiesa » (21 agosto
2005, Ai vescovi tedeschi). I pastori sono dunque chiamati a valorizzare pienamente le possibilità offerte dalle nuove realtà associative: «Mi sembra che proprio durante il pontificato di Papa Giovanni Paolo II si sia creato un fecondo insieme tra lÂ’elemento costante della struttura parrocchiale e lÂ’elemento, diciamo, “ carismatico ”, che offre nuove iniziative, nuove ispirazioni, nuove animazioni. Sotto la guida sapiente del Cardinale vicario e dei vescovi ausiliari, tutti i parroci possono insieme essere realmente responsabili della crescita della parrocchia, assumendo tutti gli elementi che possono venire dai movimenti e dalla realtà vissuta della Chiesa in diverse dimensioni » (13 maggio 2005, Al clero di Roma).


Il cappellano sportivo, educatore e pastore

Il 7 e lÂ’8 settembre 2007, la Sezione “ Chiesa e sport ” del Pontificio Consiglio per i Laici ha ospitato un seminario di studi internazionale sul tema “Lo sport: una sfida educativa e pastorale ”. Lo scopo del seminario è stato di riflettere sul ruolo del presbitero come cappellano sportivo in quanto è tramite questa figura che il ministero pastorale entra nel mondo dello sport sempre più in espansione; un mondo che racchiude sia il livello professionale che quello amatoriale e che trova il suo culmine nei grandi eventi sportivi. Il richiamo del santo Padre Benedetto XVI al mondo dello sport affinché sia “ illuminato da Dio attraverso Cristo ” (Lettera in occasione dei Giochi Olimpici Invernali a Torino, 29 novembre 2005) e il suo discorso sullÂ’educazione alla fede, in apertura del
Convegno della Diocesi di Roma (11 giugno 2007), hanno fatto da sfondo alle riflessioni sul ruolo del cappellano sportivo. In questa luce, il cappellano è emerso come una persona attivamente impegnata a portare la presenza di Cristo nel mondo dello sport sia come guida che come amico per gli atleti, e un coraggioso testimone del Vangelo e della dignità dello sportivo.
Una delle priorità del ministero pastorale è quella di portare le nuove generazioni più vicine
alla fede, cosa necessaria specialmente tra i giovani che praticano sport, perché questÂ’attività
può e deve essere unÂ’esperienza educativa e formativa. Tuttavia, poiché oggi “ ogni opera di educazione sembra diventare sempre più ardua e precaria ” a causa “ della crescente difficoltà che sÂ’incontra nel trasmettere alle nuove generazioni i valori-base dellÂ’esistenza e di un retto comportamento ” (Benedetto XVI, Discorso di inaugurazione al Convegno della Diocesi di Roma, 11 giugno 2007), e poiché lo sport stesso perde a volte la propria capacità educativa, si è reso necessario, durante il seminario, riflettere su queste sfide educative e cercare modi adatti affinché
coloro che sono impegnati in ministeri pastorali nel campo dello sport possano superarle.
In tutto questo, la figura del cappellano è stata delineata come una potenziale guida per gli atleti spesso immersi nel mondo del relativismo e del materialismo e i cui genitori o educatori hanno abdicato alle loro responsabilità nella loro formazione. Certamente il compito dellÂ’educazione passa attraverso la libertà, ma richiede anche disciplina. In questo, il cappellano sportivo può
offrire una voce autorevole tanto più convincente quanto più ottiene il rispetto degli
atleti attraverso un genuino servizio che comporta passare del tempo con loro e mostrare interesse per il loro bene. È stato fatto presente che se anche allenatori, compagni di squadra e persino genitori si preoccupano del solo successo sportivo del giocatore, il cappellano è lì esclusivamente per il loro bene ultimo, al di là dellÂ’esito della performance.
Sebbene il seminario di studio sia stato incentrato sul ruolo del cappellano, la valutazione dellÂ’attuale ministero pastorale della Chiesa in questo campo ha rivelato le immense opportunità che lo sport offre alla creatività e allÂ’apostolato dei laici. Allenatori, genitori, direttori sportivi e volontari possono e devono essere chiavi di volta nel contribuire al ripristino della dimensione formativa dello sport e nel trarre vantaggio dalle opportunità che lo sport offre per la “ socializzazione della fede ”.
Il seminario ha dato lÂ’opportunità ai cappellani delle squadre olimpiche e a chi è coinvolto nellÂ’organizzazione degli aspetti pastorali e di evangelizzazione dei grandi eventi sportivi, di avere una prima opportunità per uno scambio di idee e per discutere delle iniziative e dei modi di collaborazione più adatti alla realizzazione concreta del loro ministero. Siamo grati per la generosa
collaborazione e per lÂ’ampio raggio di esperienze che i partecipanti e i relatori hanno portato al tavolo dei nostri lavori da tutto il mondo. Si sta già lavorando alla pubblicazione degli atti del seminario che verranno editi in italiano e inglese.


 

Verso Sydney


Il secondo incontro preparatorio internazionale per la Gmg 2008

Il secondo incontro preparatorio internazionale per la Gmg 2008 si è svolto a Sydney dal 15 al 17 ottobre 2007. Circa duecento rappresentanti della Chiesa locale e universale, di movimenti, associazioni e nuove comunità si sono riuniti nella città australiana.
Il convegno si è aperto nel primo pomeriggio di lunedì 15 ottobre con le parole di benvenuto del cardinale George Pell, arcivescovo di Sydney, e con una danza aborigena eseguita da alcuni scolari locali. LÂ’arcivescovo Stanisław Ryłko si è rivolto allÂ’assemblea parlando della nuova generazione
di responsabili di pastorale giovanile, che hanno trovato nelle Gmg un dono provvidenziale per lÂ’evangelizzazione del mondo dei giovani di oggi e si dedicano a questo lavoro pastorale con vera passione ed entusiasmo. A nome del Pontificio consiglio per i laici, mons. Ryłko ha ringraziato tutti i responsabili presenti e, in particolar modo, la Chiesa di Sydney e dellÂ’Australia per il prezioso servizio che stanno rendendo alla Chiesa universale. Il Presidente ha poi ricordato alcuni punti focali delineati dal Santo Padre per sostenere lÂ’impegno pastorale: la centralità di Dio nella vita delle persone, la ragionevolezza, la bellezza e la libertà della fede.
Il cardinale Pell ha spiegato che cosa significa per la Chiesa australiana ospitare la Gmg e come questa esperienza segnerà la pastorale giovanile locale per il futuro. La Chiesa cattolica è ben strutturata in Australia ed entra in contatto con molte persone attraverso la sua rete di scuole e ospedali. Le sfide attuali sono lÂ’indifferenza religiosa generale, la tendenza a banalizzare Cristo e il cristianesimo, e la confusione sulle questioni morali. È tempo di impegnarsi attivamente per proporre la fede, e questo è compito dei giovani cristiani. La brace della fede è ancora accesa, bisogna solo alimentare la fiamma. Il vescovo Anthony Fisher, coordinatore generale della Gmg 2008, ha fatto un resoconto del viaggio della Croce e dellÂ’Icona delle Gmg in Oceania, Nuova Zelanda e Australia, e ha illustrato il programma pastorale di eventi, attività e sussidi elaborato dal Comitato australiano per preparare i giovani alla Gmg. Questo programma – il cui nome inglese
è Activ8, dal versetto scelto come tema della Gmg 2008 (At 1,8) – è a disposizione di tutti sul sito web www.wyd2008.org. In Australia sono stati distribuiti dei cartoncini con preghiere stampate per incoraggiare i giovani a pregare; durante lÂ’adorazione eucaristica si è invitati a pregare per la Gmg e per il futuro della Chiesa. Ogni mese viene pubblicato online un nuovo numero del giornale E-Pilgrimage (pellegrinaggio elettronico) in quattro lingue, e il sito australiano riceve giornalmente
un numero di contatti straordinario. Mons. Clemens ha presentato il Messaggio del Santo Padre per la Gmg 2008, sottolineando che il luogo e il tema scelti danno allÂ’Incontro Mondiale di Sydney un taglio particolarmente missionario. Il Segretario del Pontificio Consiglio per i Laici ha messo in rilievo alcuni elementi essenziali del Messaggio, articolati in tre aree principali di riflessione: riconoscere la vera identità dello Spirito; prendere coscienza lucidamente della continua presenza attiva dello Spirito Santo nella vita della Chiesa; realizzare lÂ’attuazione efficace del Vangelo allÂ’alba del terzo millennio. LÂ’intervento di mons. Clemens si è poi concluso con alcuni suggerimenti
concreti per mettere in pratica le esortazioni del Santo Padre.
La seconda giornata di lavoro è stata dedicata interamente alle informazioni logistiche: i responsabili dei vari dipartimenti del Comitato australiano e alcuni rappresentanti governativi hanno aggiornato i delegati sul processo di preparazione riguardante iscrizioni, alloggi, trasporti, pasti, Festival della Gioventù, sicurezza, informazioni ai pellegrini ecc.
Poiché gli eventi principali della Gmg 2008 si terranno in città, la mattina della terza giornata è bastato un breve tragitto in pullman per condurre i delegati a visitare i luoghi che ospiteranno le celebrazioni: si è cominciato con una messa nel santuario della Beata Mary McKillop; poi si è proseguito per Barangaroo – il tratto di lungomare dove si celebrerà la Messa di apertura e dove il Santo Padre arriverà in nave per la cerimonia di accoglienza – e altri luoghi come lÂ’Opera House e il Domain, dove si terranno il Festival della Gioventù e la Via Crucis; il giro si è concluso con il pranzo a Randwick, dove si svolgeranno la Veglia e la Messa di chiusura presiedute dal Papa.
Nel pomeriggio, dopo aver fornito le ultime informazioni logistiche, i responsabili del Comitato
australiano hanno risposto alle domande dei delegati, che erano state precedentemente raccolte per iscritto e divise per argomenti.
Questi i principali argomenti sollevati dai delegati: la richiesta di canti comunitari, piuttosto che concerti, durante gli eventi principali; la scelta e la formazione dei gruppi di animazione per le catechesi; il numero di lingue per le traduzioni simultanee durante i grandi eventi; la collocazione dei sacerdoti e la distribuzione della comunione durante la Messa di chiusura; la difficoltà di pagare con carta di credito le spese di iscrizione e partecipazione; la difficoltà di trovare voli per lÂ’Australia nel periodo della Gmg; i visti; la trasmissione via satellite e altri sistemi per raggiungere i giovani che non potranno recarsi a Sydney; ecc. Dopo la recita dei vespri nella cripta della cattedrale di St. Mary, si è tenuta una cena di commiato nellÂ’hotel, durante la quale è giunta la notizia che mons. Ryłko sarebbe stato creato cardinale nel concistoro di novembre. Il cardinal Pell è salito sul palco per dare lÂ’annuncio ai delegati, che hanno accolto la notizia con un grande applauso e con sincero piacere. Mons. Ryłko, in un breve discorso, ha confidato quanto fosse significativo per lui apprendere questa notizia proprio a Sydney insieme ai responsabili della Gmg di tutto il mondo. Da quel momento avrebbe avuto un altro motivo per riservare a Sydney un posto speciale nel suo cuore. Nei giorni successivi allÂ’incontro preparatorio, i membri del Pontificio consiglio per i laici hanno tenuto diverse riunioni di lavoro con gli organizzatori del Comitato australiano.
Nella mattinata di giovedì sono stati accolti in Parlamento, durante una seduta della Camera dei Deputati, con un saluto del Primo Ministro e del portavoce della Camera. Sono seguiti incontri con il WYDCA (Comitato di Coordinamento della Gmg), costituito nel 2006 per programmare ed erogare i servizi del New South Wales a supporto della Gmg. Diversi rappresentanti del WYDCA hanno presentato i preparativi nei vari settori: sedi degli eventi, trasporto, polizia, sanità, ecc. Nel pomeriggio un rappresentante del governo federale ha parlato delle questioni di pertinenza federale, come i visti e il trasporto aereo. Venerdì la delegazione del Pontificio consiglio per i laici si è recata negli uffici del Comitato organizzatore australiano per uno scambio di informazioni con i capi dei vari dipartimenti. Mons. Kohn ha parlato dellÂ’organizzazione delle catechesi con P. Danny Meagher e il suo staff. In linea con lÂ’esperienza passata, il Dicastero vaticano e i responsabili del Comitato australiano manterranno un contatto frequente e una cooperazione costante per organizzare le catechesi.
Prima di partire per Roma, mons. Ryłko ha avuto lÂ’opportunità di far visita a Rosemary Goldie, che adesso vive a Randwick, per portarle i saluti del Pontificio consiglio per i laici. Rosemary ha dedicato molti anni della sua vita al lavoro per i laici nella Chiesa ricoprendo lÂ’incarico di Segretario del Copecial, ed è stata una degli uditori laici al Concilio Vaticano Secondo. Mentre prosegue il conto alla rovescia sullÂ’orologio della cattedrale di Sydney, il lavoro del Comitato organizzatore australiano e del Pontificio consiglio per i laici si intensifica con
una collaborazione continua che supera la grande
distanza fisica tra Roma e Sydney.


Il viaggio della Croce e dellÂ’Icona delle Gmg

La Croce e lÂ’Icona di Nostra Signora viaggiano per lÂ’Australia dal 1° luglio, giorno in cui sono arrivate a Sydney dopo un memorabile viaggio ricco di grazia in Africa, in Asia e nel resto dellÂ’Oceania. Grazie alle moderne tecnologie, i giovani del mondo intero possono seguire il viaggio passo dopo passo. LÂ’intero programma è sul sito web della Gmg dal quale si accede al blog dove il team Journey of the Cross and Icon (viaggio della Croce e dellÂ’Icona) pubblica quotidianamente numerose fotografie. Su Internet si possono trovare anche filmati dalle varie parrocchie e città raggiunte dalla Croce e dallÂ’Icona e tramite la rete si possono scambiare anche centinaia di foto.
Il team di giovani che accompagnano la Croce e lÂ’Icona nel loro pellegrinaggio hanno unÂ’opportunità unica di sperimentare la varietà della loro terra e di essere testimoni della
fede semplice della sua gente, cose che normalmente non fanno notizia. Il viaggio in Australia è cominciato con lÂ’arrivo della Croce e dellÂ’Icona allÂ’aeroporto di Sydney. Sono state salutate dal Primo Ministro australiano, dal Premier del New South Wales e da centinaia di giovani, preti e laici. Un gruppo di giovani della Nuova Zelanda ha consegnato ufficialmente la Croce e lÂ’Icona agli australiani che le hanno portate al santuario della beata Mary McKillop e infine condotte in processione per le strade di Sydney per passare dallÂ’Harbour Bridge ad un parco dove erano attese da migliaia di giovani per celebrare il loro arrivo. Da allora, sono state portate
in processione per strade, centri commerciali, ospedali e case di riposo. Spesso, la gente si univa alla processione mentre passava e seguiva la Croce e lÂ’Icona fino alla loro destinazione. Si sono tenute veglie, Via Crucis, rappresentazioni della Passione, concerti e liturgie in chiese e parchi.
La Croce e lÂ’Icona hanno poi lasciato Sydney e hanno continuato il loro viaggio per città e villaggi lungo la costa, a volte dirigendosi nellÂ’entroterra, a volte visitando le isole. Sono state portate su barche per laghi e baie, su camion scortati da motociclette o dalla polizia, su calesse tirati da cavalli, fatte passare di mano in mano sopra le teste di folle di bambini o portate allÂ’interno di miniere. A volte le chiese si dimostravano troppo piccole perché la Croce potesse stare eretta.
Raggiunta Darwin, si è unito ad esse un gruppo di cinquanta giovani che le hanno portate su ferrovia verso il centro del paese, passando per lÂ’AyerÂ’s Rock, raggiungendo parecchi villaggi e comunità lontane. Una di queste città è così torrida che la chiesa e molte delle case si trovano sottoterra. Poi, i simboli della Gmg hanno raggiunto le comunità della parte meridionale dellÂ’Australia.

 

25° anniversario del Centro internazionale giovanile San Lorenzo

Il Centro internazionale giovanile San Lorenzo, sito presso la chiesa di San Lorenzo in Piscibus, a due passi dalla Basilica di San Pietro in Roma, compirà nel marzo del 2008 il venticinquesimo anno di attività. Il Centro, voluto da Giovanni Paolo II, promosso e gestito dal Pontificio consiglio per i laici, luogo di accoglienza, di preghiera, di formazione e di incontro per i giovani di tutto il mondo pellegrini a Roma, nonché sede della Croce delle Giornate mondiali della gioventù, venne infatti inaugurato da papa Giovanni Paolo II il 13 marzo 1983.
Per celebrare lÂ’importante anniversario il Pontificio consiglio per i laici organizza un calendario di celebrazioni e di eventi che coinvolgeranno soprattutto i giovani frequentatori del Centro, gli animatori che vi hanno svolto servizio in questi anni, le associazioni, comunità e movimenti della gioventù cattolica che hanno messo a disposizione fin dallÂ’inizio i volontari necessari per lÂ’accoglienza ai pellegrini e ai gruppi e lÂ’animazione del Centro.
È prevista anche la presenza del Santo Padre, Benedetto XVI, che celebrerà lÂ’Eucaristia nella chiesa di San Lorenzo. Sono inoltre in programma eventi nel corso di un triduo che culminerà domenica 16 marzo, con la partecipazione alla S. Messa delle Palme presieduta dal Santo Padre in piazza San Pietro. Tali eventi comprenderanno, oltre a celebrazioni eucaristiche e veglie di preghiera, un incontro di riflessione e testimonianza sul tema: La storia e la missione del Centro internazionale San Lorenzo. Vi prenderanno parte gli attuali responsabili, e coloro che, 25 anni or sono, promossero la nascita del Centro. Sono previste altresì le testimonianze dei diversi giovani che si sono alternati, nel corso degli anni, al servizio del Centro.


Visite ad limina

Nella prima parte del 2007 il Pontificio consiglio per i laici ha ricevuto le conferenze episcopali regionali dellÂ’Italia: di questi incontri abbiamo riferito nellÂ’ultimo numero del Notiziario. A partire dal mese di maggio sono riprese le visite di presuli di tutto il mondo. Abbiamo ricevuto vescovi africani (Mozambico, Benin, Gabon e Kenya), centroamericani (Porto Rico e Repubblica Dominicana) ed europei (Serbia, Montenegro e Macedonia, Ucraina e Portogallo), nonché i vescovi dei paesi nordafricani di lingua araba (Algeria, Libia, Tunisia e Marocco). Pur con le loro differenze specifiche, tutte le conferenze episcopali hanno voluto indirizzare la discussione su alcuni temi fondamentali, esprimendo preoccupazioni comuni a tutta la Chiesa. Innanzitutto è emersa la consapevolezza di dover porre al centro dellÂ’impegno pastorale la formazione dei fedeli laici. È stato sottolineato che la formazione cristiana è efficace solo se riesce a coinvolgere tutte le dimensioni della persona, quando cioè contribuisce a una crescita non solo intellettuale o politica, ma anche – e soprattutto – spirituale e morale, orientando le scelte esistenziali dei fedeli e rafforzando la comunione tra loro e il senso di appartenenza alla Chiesa. Proprio per questo, in diversi contesti geografici e culturali, anche molto lontani tra loro, assistiamo alla riscoperta dellÂ’itinerario di iniziazione cristiana proposto anche agli adulti, grazie al quale tutte le dimensioni della vita sono valorizzate, aiutando i fedeli ad allontanarsi da atteggiamenti e modi di pensare in contraddizione con la sequela di Cristo. Soprattutto in Europa, ma ormai anche in ogni angolo del mondo, i laici in prima persona devono imparare a contrastare le derive della secolarizzazione, evitando di farsi irretire da modelli tanto affascinanti quanto deludenti; in Africa e in Centro America una fede matura, aliena da compromessi, è necessaria per evitare la caduta in comportamenti e credenze di tipo superstizioso o tribale e per resistere allÂ’aggressività delle sette. Nei paesi musulmani del Nord Africa, poi, le piccolissime minoranze cristiane sono chiamate a trovare in sé stesse risorse sufficienti per resistere alle forti pressioni da parte di un Islam sempre più aggressivo. Un altro tema
importante e condiviso da tutte le conferenze episcopali, dibattuto nei nostri incontri, è stato quello della presenza cristiana nella vita pubblica, politica e culturale. Al di là delle difficoltà, a volte veramente gravi, incontrate dai fedeli, dove la libertà religiosa e politica è inesistente o comunque di fatto assai limitata, si deve riconoscere un progresso della consapevolezza dei nostri laici circa lÂ’importanza dellÂ’impegno nella vita pubblica, sia a livello personale, sia, dove è possibile, in forme associative. Questa maggiore coscienza va ascritta innanzi tutto alla progressiva diffusione della dottrina sociale della Chiesa, che in situazioni diverse dimostra la validità universale dei suoi principi e grande duttilità nella sua applicazione. Da parte loro, i movimenti ecclesiali e le nuove comunità, ormai presenti in modo capillare in ogni continente, mostrano maggiore attenzione ai grandi temi politici e culturali che caratterizzano la nostra epoca. Abbiamo anche potuto constatare come tra i giovani di tutto il mondo sia febbrile lÂ’attesa per la prossima Giornata mondiale della gioventù, in programma a Sydney dal 15 al 20 luglio; anche se la presenza in loco a questa XXIII Gmg sarà forse un poÂ’ meno numerosa rispetto al passato, soprattutto a causa dei costi elevati che il lungo viaggio impone, la partecipazione “ spirituale ” allÂ’evento si preannuncia davvero impressionante. Molte conferenze episcopali e diocesi, per rispondere al crescente interesse manifestato dai giovani, si stanno impegnando per dar loro la possibilità di essere presenti “ virtualmente ” agli eventi, mentre già da tempo si stanno coinvolgendo nella preparazione parrocchie e movimenti in gran numero. Anche i paesi più poveri, comunque, saranno rappresentati a Sydney da delegazioni di giovani, grazie anche agli aiuti economici erogati a questo scopo dal Pontificio consiglio per i laici.


Contatti con associazioni e movimenti

• Il 3 luglio S.E. mons. Stanisław Ryłko ha ricevuto il fondatore della Communauté Chemin Neuf, padre Laurent Fabre, S.I.
• Il 12 luglio S.E. mons. Josef Clemens si è incontrato a Castel di Guido (Roma) con
un gruppo di membri del Movimento Apostolico Regnum Christi lì riuniti per un corso di formazione.
• S.E. mons. Stanisław Ryłko ha presieduto la celebrazione eucaristica di apertura del 34° Congresso della Foederatio Internationalis Pueri Cantores (FIPC), svoltosi a Cracovia (Polonia) nei giorni 10-15 luglio.
• Il 17 luglio S.E. mons.Josef Clemens ha ricevuto i responsabili dell’Associazione Silenziosi Operai della Croce (SODC).
• Il 23 luglio mons. Francis Kohn ha ricevuto il sig. George Dixon Fernandez e la sig.ra Christine Bradmeier, rispettivamente presidente e segretaria generale del Mouvement International de la Jeunesse Agricole et Rurale Catholique (MIJARC).
• Il 5 settembre S.E. mons. Stanisław Ryłko ha ricevuto il fondatore dellÂ’associazione Couples for Christ, sig. Frank Padilla.
• Il 14 settembre S.E. mons. Stanisław Ryłko ha ricevuto il sig. Nelson Giovanelli, cofondatore della Fazenda da Esperança.
• Il 17 settembre, presso il Salesianum di Roma, S.E. mons. Josef Clemens ha presieduto la celebrazione eucaristica di ringraziamento per il 25°di fondazione del movimento Hogares Nuevos- Obra de Cristo.
• S.E. mons. Stanisław Ryłko ha presieduto la celebrazione eucaristica di apertura della XIII Assemblea generale del Servizio di Animazione Comunitaria (Movimento
per un Mondo Migliore), svoltasi a Roma nei giorni 7-26 ottobre.
• Il 23 ottobre S.E. mons. Stanisław Ryłko ha ricevuto il sig. Hervé-Marie Catta
della Communauté de lÂ’Emmanuel.
• Il 31 ottobre S.E. mons. Stanisław Ryłko ha ricevuto i dirigenti dellÂ’Union Catholique Internationale de la Presse (UCIP); i responsabili della Comunità Gesù Risorto.
• Il 5 novembre S.E. mons. Stanisław Ryłko ha partecipato a Rimini ai funerali di
don Oreste Benzi, fondatore dellÂ’Associazione “ Comunità Papa Giovanni XXIII”.
• Il 7 novembre il prof. Guzmán Carriquiry ha ricevuto il sig. Ezequiel H. Reggiani,
responsabile regionale per lÂ’America Latina delle Comunidades Laicas Marianistas
(CLM).
• Il 9 novembre S.E. mons. Stanisław Ryłko e S.E. mons. Josef Clemens hanno ricevuto padre Robert Tyra¡Ça, assistente ecclesiastico della Foederatio Internationalis Pueri Cantores
(FIPC).
• Il 10 novembre S.E. mons. Stanisław Ryłko ha ricevuto il sig. Moysés Louro de Azevedo Filho, fondatore della Comunidade Católica Shalom.
• Il 20 novembre S.E. mons. Josef Clemens ha ricevuto il sig. George Dixon Fernandez, presidente del Mouvement International de la Jeunesse Agricole et Rurale Catholique (MIJARC).
• Il 22 novembre S.E. mons. Ryłko ha ricevuto il prof. Matteo Calisi e S.E. mons. Alberto Taveira Corrêa, rispettivamente presidente e assistente ecclesiastico della Catholic Fraternity of Charismatic Covenant Communities and Fellowships.
• Il 23 novembre S.E. mons. Josef Clemens ha ricevuto il dott. Baldur Hermans, segretario generale della Conférence Internationale Catholique du Scoutisme (CICS);
ha presieduto nella Cattedrale di Velletri la solenne celebrazione eucaristica per la festa patronale di san Clemente.
• Il 29 novembre S.Em. il card. Stanisław Ryłko ha ricevuto un gruppo di membri
del Mouvement International des Étudiants Catholiques (MIEC-Pax Romana).
• Il 4 dicembre S.Em. il card. Stanisław Ryłko ha ricevuto
la sig.ra Karen Hurley, presidente dellÂ’Union Mondiale des Organisations Féminines Catholiques (UMOFC).
• Nei giorni 4-5 dicembreS.E. mons. Josef Clemens ha presieduto a Colonia (Germania) la celebrazione eucaristica
di apertura dellÂ’anno giubilare per il 150° anniversario di fondazione della Internationales Kolpingwerk (IKW).
• Il 13 dicembre S.E. mons. Josef Clemens ha ricevuto i membri della presidenza dell’associazione La Dieci di Bassano del Grappa (Vicenza).
• Il 17 dicembre S.Em. il card. Stanisław Ryłko ha ricevuto don Nicola Giordano, fondatore del Movimento di Spiritualità “Vivere In ”.
• Il 18 dicembre S.Em. il card. Stanisław Ryłko ha ricevuto il dott. Roberto Fontolan,
direttore del Centro Internazionale di Comunione e Liberazione (CL) e don Stefano Alberto, uno dei responsabili della Fraternità.
• Il 22 dicembre S.Em. il card. Stanisław Ryłko ha ricevuto il sig. Salvatore Martinez,
presidente dellÂ’Associazione Rinnovamento nello Spirito Santo.
• Il 26 dicembre S.Em. il card. Stanisław Ryłko ha presieduto a Rimini la celebrazione eucaristica della Festa del Riconoscimento nel corso della quale un centinaio di giovani sono stati riconosciuti pronti a ritornare nella vita dopo il percorso di rinascita
nelle comunità terapeutiche dellÂ’Associazione “ Comunità Papa Giovanni XXIII”.


Altri appuntamenti

• Il 4 luglio S.E. mons. Stanisław Ryłko, S.E. mons. Josef Clemens, il prof. Guzmán
Carriquiry e mons. Francis Kohn, si sono incontrati con S.Em. il card. George Pell, S.E. mons. Anthony Fisher e il sig. Danny Casey.
• Il 5 luglio mons. Kohn ha ricevuto la sig.ra Christa Langen Peduto, corrispondente
a Roma di diverse testate giornalistiche tedesche.
• Il 24 luglio mons. Kohn ha incontrato S.E. mons. Jean-Yves Riocreux, vescovo di Pontoise (Francia).
• S.E. mons. Ryłko ha partecipato al IX Incontro annuale dei giovani cattolici di Kazachistan, Kirghistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan (Asia centrale) svoltosi nel santuario mariano di Oziornoje nei giorni 11-15agosto.
• Nei giorni 12-16 agosto, mons. Kohn ha partecipato al Forum internazionale dei giovani della Communauté de lÂ’Emmanuel, svoltosi a Paray-le-Monial (Francia),
tenendovi una relazione sulla storia delle Giornate mondiali della gioventù e sul tema
della Gmg 2008.
• Il 30 agosto S.E. mons. Clemens ha ricevuto S.E. il sig. Hans-Henning Horstmann,
ambasciatore della Repubblica Federale di Germania presso la Santa Sede.
• S.E. mons. Ryłko, il prof. Carriquiry e mons. Kohn hanno partecipato allÂ’Agorà
dei giovani italiani, celebrato a Loreto con il Santo Padre Benedetto XVI nei giorni 1- 2 settembre.
• Il 18 settembre padre Kevin Lixey, L.C., si è incontrato con mons. Carlo Mazza,
direttore dellÂ’Ufficio nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della Conferenza episcopale italiana.
• Nei giorni 5-7 ottobre S.E. mons. Clemens ha partecipato al VII Congresso “Gioia nella fede ” organizzato a Fulda (Germania) dal Forum Deutscher
Katholiken sul tema: “ La Chiesa nostra patria ”.
• Il 22 ottobre S.E. mons. Ryłko ha ricevuto S.E. la sig.ra Anne Marie Plunkett,
ambasciatrice dÂ’Australia presso la Santa Sede.
• Il 25 ottobre S.E. mons. Clemens ha ricevuto S.E. mons. Héctor Miguel Cabrejos
Vidarte, presidente dellaConferenza episcopale peruviana.
• Il 26 ottobre S.E. mons. Ryłko ha ricevuto S.Em. il card. Antonio M. Rouco Varela, arcivescovo di Madrid; S.E. mons. Aleksander Kaszkiewicz, vescovo di Grodno e presidente della Conferenza dei vescovi cattolici della Bielorussia.
• Il 5 novembre S.E. mons. Clemens ha ricevuto, insieme al prof. Carriquiry, gli Ecc.mi membri della presidenza del Consejo episcopal
Latino-Americano
(CELAM).
• Il 7 novembre S.E. mons. Ryłko ha ricevuto S.E. il sig. Antonio Zanardi Landi, ambasciatore dÂ’Italia presso la Santa Sede.
• Il 10 novembre S.E. mons. Clemens ha ricevuto un gruppo di dirigenti della Commissione “ Sport e giovani ” del Parlamento bavarese.
• Nei giorni 13-14 novembre S.E. mons. Ryłko ha tenuto la lectio magistralis di apertura dellÂ’anno accademico dellÂ’Università Cattolica di San Antonio a Murcia (Spagna) ed ha presieduto la solenne celebrazione eucaristica di apertura del II Congresso internazionale delle confraternite, nellÂ’ambito del quale ha tenuto
la conferenza “ La missione dei laici e la nuova evangelizzazione ”.
• Nei giorni 14-15 novembre S.E. mons. Clemens è intervenuto alla presentazione
dellÂ’Annuario della diocesi di Gurk a Villach (Austria), dove ha tenuto una relazione
su: “ Sport, gioco e spiritualità ” e si è incontrato con il sig. Hans Gerd Schütt, direttore della Commissione “ Chiesa e sport ” della Conferenza episcopale tedesca.
• Il 20 novembre S.E. mons. Clemens è intervenuto alla conferenza stampa indetta dal Coni per presentare la seconda edizione della “Clericus Cup ”.
• Il 22 novembre S.E. mons. Clemens ha ricevuto S.E. mons. Carlos Aguiar, presidente della Conferenza dell’episcopato messicano.
• Il 23 novembre mons. Kohn ha ricevuto il sig. Jean-François Lemercier e il
sig. Didier Jeffredo, collaboratori della Conferenza episcopale francese per lÂ’organizzazione della Gmg 2008.
• Il 26 novembre padre Lixey, L.C., ha ricevuto padre Dietmar Heeg, nuovo presidente della commissione pastorale della Fédération Internationale Catholique
dÂ’Education Physique et Sportive (FICEP).
• Il 30 novembre S.E. mons.Clemens è intervenuto con una relazione sulle Giornate
mondiali della gioventù alla cerimonia di premiazione dei cento migliori giovani diplomati delle Camere di Commercio e Industria del Land del Nord Reno-Westfalia
(Germania).
• Il 7 dicembre S.E. mons. Clemens ha ricevuto il sig. Edio Costantini, presidente del Centro Sportivo Italiano (CSI).
• LÂ’11 dicembre S.Em. il card. Ryłko e S.E. mons. Clemens hanno ricevuto il sig. John Watkins, Vice-premier del New South Wales.





Nuova organizzazione dello spazio web per il Pontificio consiglio per i laici

NellÂ’intento di illustrare in modo più chiaro e ordinato le attività del Pontificio consiglio per i laici, e per facilitare la consultazione del materiale ivi contenuto, si è provveduto a dare nuova sistemazione allo spazio relativo al nostro Dicastero nel sito internet della Santa Sede.
Dalla home page (www.vatican.va), scegliendo la lingua italiana - per ora la riorganizzazione delle pagine è stata fatta solo in questa lingua - e seguendo il percorso “Curia romana ”, “ Pontifici Consigli ” e infine scegliendo “ Laici ”, si entra nello spazio web del Dicastero con la possibilità di visitare le diverse pagine che riguardano scopi e finalità, uffici e sezioni, attività in corso di preparazione, lista completa delle pubblicazioni del Dicastero ecc.
Si sta provvedendo ad allestire le stesse pagine anche in inglese, spagnolo e francese.

 

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