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La testimonianza degli inizi del Centro San Lorenzo

Sabato, 15 marzo 2008

 

Da sempre i giovani sono stati al centro dellÂÂ’attenzione di Giovanni Paolo II. Egli li ricordava e sottolineava la loro presenza in ogni occasione. Sapeva molto bene che i giovani hanno bisogno di essere trattati con fiducia: in ogni tempo giova dare fiducia allÂÂ’uomo.

LÂÂ’Anno Santo 1983 aveva radunato a Roma persone di diverse professioni, associazioni e categorie. Era mancato però un evento dedicato alla gioventù. Il Papa lo fece notare in un discorso ai rappresentanti del Pontificio Consiglio per i Laici, ai quali chiese di organizzare un incontro giovanile.

Per i movimenti, le associazioni e le comunità fu sufficiente sapere che il Papa desiderava incontrare i giovani. Riuniti per una consultazione, i loro rappresentanti si mostrarono subito entusiasti al pensiero di un grande raduno giovanile. Ci si poteva avvalere dellÂÂ’esperienza di Taizé, cÂÂ’era la disponibilità dei Focolarini, di Comunione e Liberazione, della Comunità Quinta Dimensione, dellÂÂ’Azione Cattolica Giovani. Anche il Cardinal Vicario di Roma era aperto alla collaborazione. LÂÂ’idea fu approvata e il Pontificio Consiglio per i Laici si occupò del coordinamento: in tutta risposta, ben 200mila giovani affluirono al  triduo organizzato per la Domenica delle Palme. Tutti fummo meravigliati dalla moltitudine di giovani convenuti da tutto il mondo, anche se naturalmente gli Italiani erano i più numerosi.

I giovani e gli organizzatori erano pieni di gioia e soddisfazione. La reazione e i commenti estremamente positivi della stampa avrebbero potuto farci riposare sugli allori. Invece, subito dopo la Pasqua, il Santo Padre propose al Pontificio Consiglio dei Laici una riunione di valutazione conclusiva e lanciò lÂÂ’idea di organizzare ogni anno un incontro formativo articolato in diverse giornate.

Nello stesso periodo, il Vice Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, che allÂÂ’epoca era S.E. Mons. Paul Josef Cordes, si mantenne in contatto con i responsabili dei movimenti, associazioni e comunità ed elaborò lÂÂ’idea di stabilire un punto fisso, un Centro dove i giovani cattolici (e non solo), in visita a Roma per incontrare il Santo Padre  e visitare San Pietro, potessero ottenere informazioni sulla vita della Chiesa. Apparve chiaro infatti che la città di Roma offriva una vasta dinamica di lavoro con i giovani grazie alla presenza di numerose parrocchie, gruppi e comunità. Se dopo 25 anni non ricordo male, furono tra lÂÂ’altro lÂÂ’Azione Cattolica Giovani, lÂÂ’AGESCI, i Carismatici, Comunione e Liberazione, la Comunità dellÂÂ’Emmanuel, la Comunità di SantÂÂ’Egidio, il Cammino Neocatecumenale, i Focolarini, Luce e Vita di P. F. Blachnicki, Quinta Dimensione, e la Comunità di Taizé a dichiararsi disponibili alla cooperazione.

È singolare il fatto che tutti i fondatori di queste aggregazioni laicali fossero entusiasti del progetto, pur sapendo che sarebbe stato necessario un vasto impiego di volontariato.

Il Santo Padre approvò lÂÂ’idea di creare un Centro giovanile ed esortò gli organizzatori a trovare un luogo adatto, il che non era affatto facile. Era evidente che il Centro doveva trovarsi in prossimità del Vaticano, dove lÂÂ’afflusso di pellegrini e di turisti è maggiore.

Ebbene, proprio in quel periodo, fu allestita una mostra su Pier Giorgio Frassati nella chiesa di San Lorenzo in Piscibus, una bellissima chiesa antica, dotata di una sala adiacente e di un locale sotterraneo. Bastò una breve visita per decidere che era il luogo ideale per accogliere il Centro giovanile.

Ma cÂÂ’era anche bisogno di unÂÂ’équipe fissa che assumesse la responsabilità di coordinare i turni di servizio delle diverse associazioni e comunità, e assicurasse al tempo stesso una presenza continuativa.

Anche in questo caso le difficoltà furono superate con facilità, perché la Comunità dellÂÂ’Emmanuel, animata da un grande fervore evangelizzatore, accettò prontamente questo impegno in maniera del tutto disinteressata. Il primo ad appassionarsi fu lÂÂ’allora diacono Francis Kohn. Véronique e Isabelle furono chiamate dalla Francia per costituire la prima équipe permanente, e lÂÂ’Amministrazione della Santa Sede coprì i costi di ristrutturazione della chiesa e dei locali attigui. LÂÂ’altare fu costruito da unÂÂ’antica colonna della Basilica di San Pietro.

AllÂÂ’apertura del Centro San Lorenzo, il 13 marzo 1983, volle essere presente anche il Santo Padre Giovanni Paolo II, che celebrò la Santa Messa e incontrò gli animatori del Centro e i giovani dei movimenti, associazioni e comunità.

Lo slancio di questi gruppi giovanili fu duraturo e cominciò presto a portare frutti. Mi ricordo la gioia delle prime conversioni, del servizio prestato, dei sacramenti frequentati, dellÂÂ’adorazione del Santissimo Sacramento e dellÂÂ’incontro con gli altri. E furono proprio i giovani del Centro San Lorenzo a intraprendere lÂÂ’iniziativa dellÂÂ’evangelizzazione con la Croce dellÂÂ’Anno Santo, che da anni peregrina per il mondo in preparazione delle Giornate Mondiali della Gioventù.

Il fatto che il Centro sia in funzione già da 25 anni e continui ad operare, è per me motivo di grande gioia e ammirazione. Ringrazio di cuore tutti i giovani per questÂÂ’idea, per il lavoro intrapreso e portato a termine – testimonianza della generosità e di conseguenza della responsabilità apostolica della trasmissione della fede.

Questo 25o anniversario è un primo bellissimo giubileo, in cui si celebra il lavoro di tanti giovani a favore di altri giovani: 25 anni che attestano con certezza lÂÂ’amore verso lÂÂ’uomo e verso la Chiesa. È unÂÂ’occasione eccellente per unirci in una preghiera di ringraziamento per questa evangelizzazione abbracciata con fatica – una fatica silenziosa, ma imponente. Inoltre è una buona opportunità per congratularci vivamente con la Sezione Giovani del Pontificio Consiglio per i Laici, per il suo lavoro. Con tutto il fervore di cui sono capace, ringrazio Dio e San Lorenzo per questi giovani, che in nome dellÂÂ’amore hanno realizzato e continuano a realizzare questo Centro, per tutti i giovani che qui pregano e imparano a pregare, per coloro che rappresentano la giovinezza e la speranza della nostra fede.

Il Centro San Lorenzo è la prova che anche oggi è possibile compiere opere grandi e buone, se si dà fiducia allÂÂ’uomo e se insieme si confida in Dio.

 

Józef Michalik
Arcivescovo Metropolita di Przemyśl
(Primo Responsabile della Sezione Giovani del Pontificio Consiglio per i Laici)