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Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti

XV Riunione Plenaria

Conclusioni

Durante la XV Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio della pastorale per i Migranti e gli Itineranti, svoltasi dal 29 Aprile al 1° Maggio in Vaticano, i Membri e i Consultori hanno riflettuto sulle opportunità pastorali e le sfide che nascono dal mondo della mobilità umana legato alla vastità del mare e sui mezzi per indirizzarle e affrontarle.

Grati al Santo Padre per il suo incoraggiamento a riconoscere le numerose opportunità offerte di far presente Cristo Buon Pastore e la sua Buona Novella nelle strade e sulle vie del mare dell’umanità, così come a promuovere il rispetto per la dignità degli individui, delle famiglie, dell’ambiente, e delle culture con legame al mare, pubblichiamo le seguenti conclusioni:

  1. La mobilità umana è una crescente caratteristica della globalizzazione. Per questo motivo ci sono oggi nuove barriere e sfide da affrontare nelle quali il Signore offre anche nuove opportunità pastorali. La Chiesa deve accettare tali sfide con l’essere Buon Samaritano per le strade e le vie del mare dell’umanità, promuovendo la solidarietà nelle migrazioni, anche per mezzo dell’esercizio della carità.
    1. Considerando il tema della nostra Plenaria, “Relazioni tra Mare e Migrazione e tra Mare e Turismo”, esso risulta il mezzo di trasporto in una nuova era di Migrazione che unisce in fratellanza, dialogo e commercio popoli di tutti i continenti, ma, allo stesso tempo, provoca reazioni xenofobe e perfino razziste, quando trasporta migranti e richiedenti asilo, e nasconde il dramma umano quotidiano di marittimi e pescatori.
    2. Il Turismo – sulle spiagge e del mare – è anche in costante aumento, come caratteristica della globalizzazione, ugualmente con aspetti positivi e negativi per le genti e i luoghi che ospitano i turisti e per gli stessi visitatori.
  2. Poiché la mobilità umana è per definizione un fenomeno di movimento e cambiamento, che si espande in genere in modo incontrollabile, oltre i confini usualmente tracciati, la cooperazione e la solidarietà a livello internazionale e regionale devono essere nuovamente sottolineate. Ciò concerne anche la Chiesa nella quale il Signore chiama ogni suo membro a promuovere la comunione, la solidarietà e la cooperazione, specialmente in questo campo, fra le Chiese particolari e locali, così come nell’arena ecumenica e inter-religiosa.
  3. Inoltre l’evangelizzazione nel Terzo Millennio, a cui siamo chiamati, richiede una pianificazione pastorale in accordo con la lettera e lo spirito della Novo Millennio Ineunte. Nel mondo del turismo in crescita ciò implica assicurarvi la presenza della Chiesa Pellegrina per rendere il turismo più degno della persona umana, inspirandovi uno spirito nuovo, offrendo occasioni per nuovi incontri con Dio e i fratelli e le sorelle di altre culture e religioni. In questo modo il turismo contribuirà al dialogo tra le civiltà. Ciò potrebbe essere considerato una sorta di nuova evangelizzazione, nella quale il fedele laico avrà speciali responsabilità, col contributo altresì dei movimenti ecclesiali.
  4. La Chiesa in un mondo globalizzato è chiamata, ad ogni modo, a intensificare il suo ruolo di promotrice ed animatrice di solidarietà e di rispetto per la dignità umana e i diritti fondamentali, così spesso minacciati da nuove forme di schiavitù e sfruttamento. Questo ruolo, inoltre, si estende al rispetto per le culture e le identità culturali, i luoghi sacri, inclusi quelli di altre religioni, e l’ambiente.
  5. Il Pontificio Consiglio, con rinnovato vigore, prenderà la guida nella promozione dell’animazione delle “strutture” pastorali in servizio dei migranti, delle persone coinvolte nel turismo, nel mondo marittimo, così come delle altre persone in movimento,
  • facilitando l’applicazione degli Orientamenti per la Pastorale del Turismo e della Lettera Apostolica, del 1997, “Motu proprio” sull’Apostolato del Mare, specialmente in collaborazione con le Conferenze Episcopali;
  • offrendo, in dialogo con gli altri Dicasteri di Curia competenti, strumenti di formazione per vecchi e nuovi operatori pastorali nel campo della mobilità umana, e
  • completando il progetto di revisione già approntato dell’ “Instructio de pastorali migratorum cura”.
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