Chiara AMIRANTE, Stazione Termini. Storie di droga, AIDS, Prostituzione. Con Presentazione di Ersilio Tonini, Città Nuova Editrice, Roma 2001 (IX° edizione), pp. 123. Ci siamo decisi, da qualche mese, qui al Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti ad aprire il cantiere Âapostolato della stradaÂ, allargando timidamente la prospettiva, oltre a quella dellÂautostrada,  diciamo  degli automobilisti o dellÂeducazione cristiana stradale, facendo lÂocchiolino alla pastorale delle stazioni anche dei pullman, dei treni. E così, con il cuore già nel mondo evocatore della strada, durante le vacanze abbiamo letto d'un fiato questo volumetto. Come dice il Cardinale Tonini, nella Presentazione, Âin sostanza il libro è un invito a sperare, ad ammirare lÂopera di Dio e anche la bontà nativa della creaturaÂ. E Dio solo sa quanto abbiamo bisogno di speranza oggi! Nel volumetto, agile e ben scritto, pur in tutta semplicità, lÂAutrice raccoglie alcune delle sue Âinfinite storie dei giovani abitanti della strada, dei senza fissa dimora, dunque gente in movimento, oggetto-soggetto appunto della sollecitudine del nostro Pontificio Consiglio: ÂMa sì; dopotutto pensare di percorrere le strade tentando di riconoscerne i principali abitanti non è unÂidea del tutto assurdaÂ, diciamo anche noi con Chiara Amirante. E cosi inizia il suo (e il nostro, per partecipazione) Âviaggio nel mondo della strada (p.11). Vi incontriamo ÂJean, vagabondo del mondoÂ, che vive per strada, Âbuttato sulla stradaÂ, nella Âgiungla delle stradeÂ, come Franco, nel suo Âdisperato paradiso artificialeÂ, che accoglie, ogni tanto il Ârichiamo della giunglaÂ, della droga. Incontriamo Evelyne, in mezzo alla strada, che ne conosce la vita da quando aveva 12 anni, poiché lÂaveva preferita, per quanto dura, allÂinferno della sua casa (v. Âcosa pensi della felicità? pp. 32-40). Ma purtroppo Âsulla strada non esiste amicizia, afferma Dino, anche se Mirko sembra dire diversamente, mentre Mauro è stanco di vivere, di stare nel tunnel. Da esso invece è uscito Francesco (per lui ero quello dei travestiti), per anni Âin mezzo alla strada per prostituirsi, sentendosi diverso, e che si domanda Âil perché di tanto dolore (p.78), di tanta solitudine ed angoscia anche delle persone che lo pagavano. Per lui fu decisivo lÂincontro con Giorgio, un amico omosessuale che ha incontrato finalmente la vita (con la ÂV maiuscola). Ed ecco la prima realizzazione di accoglienza (nei sottopassaggi della metro) di Chiara Amirante, nel capitoletto: ÂChi sono? (pp. 81-103) e il bellissimo dialogo con Margit, tedesca di origine, (aiutata da Miki, un ragazzo ebreo) che Âsempre è stata usataÂ, ma il quale, invece, lÂha rispettata. Struggente è pure il capitoletto, Ânel tunnel dellÂAIDS in cui Giorgio proprio quando Âpoteva finalmente vivere, deve morireÂ; ma la morte è vista da lui come liberazione, in prospettiva di fede, finalmente. Possiamo concludere citando una poesia dellÂAutrice che risponde alla domanda ÂChi sei?Â: ÂLa mia casa è il mondo, la mia terra è il cielo, la mia Patria il cuore di ogni uomo. Ed ogni persona che incontro è il mio tesoro, nellÂoscurità delle tenebre lì la mia luce, nello spazio dellÂumanità sofferente che grida lì il mio cuoreÂ. Se la strada  come dice un ragazzo (p.113) Âè un mondaccioÂ, ci auguriamo che molti vi possano fare propria la poesia della Amirante. (A. M.) POM n. 90 |
LÂasile en France. Etat dÂurgence.CERF, Paris, 2002. Dossier published by the Episcopal Committee for Migration and Justice and Peace, Social Commission of the Bishops Conference of France, with a declaration by Msgr. De Berranger, Msgr. Brunin, Msgr. Daloz.
This booklet speaks out on behalf of asylum seekers, who are considered as todayÂs poor. It appeals to support them so that they can live with dignity among us. It presents an excellent description of the situation of refugees in society and of their position according to the Scriptures and the social teachings of the Church.
It begins with a declaration of three bishops: Msgr. Olivier De Berranger, Msgr. Jean-Luc Brunin and Msgr. Lucien Daloz. They recommend concrete measures like simplifying the procedures of seeking asylum and respecting the right of asylum seekers to work.
The dossier is divided into five parts.
The first section presents the concrete experiences of five asylum seekers and the difficulties they encountered.
The second part describes concrete persons mentioned in the Bible, who experienced migration. An appeal is made for us to open our doors and our hearts, accompanied by the vision of the Church on how to live together in harmony.
The third part demonstrates the situation of asylum seekers in France, characterised by uncertainty and waiting.
The fourth section raises the question on whether there exists an European solution for the increasing number of asylum seekers in Europe.
The dossier closes with a reprint of some documents of the Church on refugees. The first is a 1992 document on Refugees, published by the Pontifical Councils ÂCor Unum and Âfor the Pastoral Care of Migrants and Itinerant PeopleÂ, followed by the Message of the Holy Father for the 1995 Day of Migrants and Refugees, on undocumented migrants. The third document is a Statement of the French Bishops appealing for solidarity, when nine hundred Kurds arrived in France in 2001.
The text of the Bishops Declaration was published in ÂPeople on the MoveÂ, No. 88-89, pp. 283-291. POM n. 90 |