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Pontifical Council for the Pastoral Care of Migrants and Itinerant People

People on the Move - N° 90,  December 2002, p. 263-265.

Book Reviews

Chiara AMIRANTE, Stazione Termini. Storie di droga, AIDS, Prostituzione. Con Presentazione di Ersilio Tonini, Città Nuova Editrice, Roma 2001 (IX° edizione), pp. 123.

Ci siamo decisi, da qualche mese, qui al Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti ad aprire il cantiere “apostolato della strada”, allargando timidamente la prospettiva, oltre a quella dell’autostrada, – diciamo – degli automobilisti o dell’educazione cristiana stradale, facendo l’occhiolino alla pastorale delle stazioni anche dei pullman, dei treni.

E così, con il cuore già nel mondo evocatore della strada, durante le vacanze abbiamo letto d'un fiato questo volumetto. Come dice il Cardinale Tonini, nella Presentazione, “in sostanza il libro è un invito a sperare, ad ammirare l’opera di Dio e anche la bontà nativa della creatura”. E Dio solo sa quanto abbiamo bisogno di speranza oggi!

Nel volumetto, agile e ben scritto, pur in tutta semplicità, l’Autrice raccoglie alcune delle sue “infinite” storie dei giovani abitanti della strada, dei senza fissa dimora, dunque gente in movimento, oggetto-soggetto appunto della sollecitudine del nostro Pontificio Consiglio: “Ma sì; dopotutto pensare di percorrere le strade tentando di riconoscerne i principali abitanti non è un’idea del tutto assurda”, diciamo anche noi con Chiara Amirante. E cosi inizia il suo (e il nostro, per partecipazione) “viaggio nel mondo della strada” (p.11).

Vi incontriamo “Jean, vagabondo del mondo”, che vive per strada, “buttato sulla strada”, nella “giungla delle strade”, come Franco, nel suo “disperato paradiso artificiale”, che accoglie, ogni tanto il “richiamo della giungla”, della droga. Incontriamo Evelyne, in mezzo alla strada, che ne conosce la vita da quando aveva 12 anni, poiché l’aveva preferita, per quanto dura, all’inferno della sua casa (v. “cosa pensi della felicità?” pp. 32-40). Ma purtroppo “sulla strada non esiste amicizia, afferma Dino, anche se Mirko sembra dire diversamente, mentre Mauro è stanco di vivere, di stare nel tunnel. Da esso invece è uscito Francesco (per lui ero quello dei travestiti), per anni “in mezzo alla strada” per prostituirsi, sentendosi diverso, e che si domanda “il perché di tanto dolore” (p.78), di tanta solitudine ed angoscia anche delle persone che lo pagavano. Per lui fu decisivo l’incontro con Giorgio, un amico omosessuale che ha incontrato finalmente la vita (con la “V” maiuscola).

Ed ecco la prima realizzazione di accoglienza (nei sottopassaggi della metro) di Chiara Amirante, nel capitoletto: “Chi sono?” (pp. 81-103) e il bellissimo dialogo con Margit, tedesca di origine, (aiutata da Miki, un ragazzo ebreo) che “sempre è stata usata”, ma il quale, invece, l’ha rispettata. Struggente è pure il capitoletto, “nel tunnel dell’AIDS” in cui Giorgio proprio quando “poteva finalmente vivere, deve morire”; ma la morte è vista da lui come liberazione, in prospettiva di fede, finalmente.

Possiamo concludere citando una poesia dell’Autrice che risponde alla domanda “Chi sei?”: “La mia casa è il mondo, la mia terra è il cielo, la mia Patria il cuore di ogni uomo. Ed ogni persona che incontro è il mio tesoro, nell’oscurità delle tenebre lì la mia luce, nello spazio dell’umanità sofferente che grida lì il mio cuore”. Se la strada – come dice un ragazzo (p.113) “è un mondaccio”, ci auguriamo che molti vi possano fare propria la poesia della Amirante.  (A. M.)

POM n. 90

L’asile en France. Etat d’urgence.CERF, Paris, 2002. Dossier published by the Episcopal Committee for  Migration and Justice and Peace, Social Commission of the Bishops Conference of France, with a declaration by  Msgr. De Berranger, Msgr. Brunin, Msgr. Daloz.

This booklet speaks out on behalf of asylum seekers, who are considered as today’s poor. It appeals to support them so that they can live with dignity among us. It presents an excellent description of the situation of refugees in society and of their position according to the Scriptures and the social teachings of the Church.

It begins with a declaration of three bishops: Msgr. Olivier De Berranger, Msgr. Jean-Luc Brunin and Msgr. Lucien Daloz. They recommend concrete measures like simplifying the procedures of seeking asylum and respecting the right of asylum seekers to work.

The dossier is divided into five parts.

The first section presents the concrete experiences of five asylum seekers and the difficulties they encountered.

 The second part describes concrete persons mentioned in the Bible, who experienced migration. An appeal is made for us to open our doors and our hearts, accompanied by the vision of the Church on how to live together in harmony.

The third part demonstrates the situation of asylum seekers in France, characterised by uncertainty and waiting.

The fourth section raises the question on whether there exists an European solution for the increasing number of asylum seekers in Europe.

The dossier closes with a reprint of some documents of the Church on refugees. The first is a 1992 document on Refugees, published by the Pontifical Councils “Cor Unum” and “for the Pastoral Care of Migrants and Itinerant People”, followed by the Message of the Holy Father for the 1995 Day of Migrants and Refugees, on undocumented migrants. The third document is a Statement of the French Bishops appealing for solidarity, when nine hundred Kurds arrived in France in 2001.

The  text of the Bishops’ Declaration was published in “People on the Move”, No. 88-89, pp. 283-291.

POM n. 90

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