The Holy See
back up
Search
riga

 Pontifical Council for the Pastoral Care of Migrants and Itinerant People

People on the Move - N° 93,  December 2003, pp. 163-167

Esperienza inter-religiosa della

Missione cattolica italiana in Francia

Suor Valeria RUBIN, M.S.C.S.

Coordinatrice, Associazione 

“Enfants d’Aujourd’hui, Monde de Demain”

(Marsiglia)

Presentazione

Mi chiamo Sr. Valeria Rubin, sono Suora Missionaria di San Carlo (scalabriniana) e da 18 anni abito a Marsiglia.

Marsiglia è situata sulla riva del Mediterraneo alla foce del Rodano. E' la seconda città di Francia dopo Parigi per il numero di abitanti (800.000). La città è ricca di un passato storico: colonia fondata da greci dell'Asia Minore nel VI° secolo A.C. divenne una importante piazza commerciale, e portuaria. Gli scambi commerciali effettuati con il Medio Oriente e poi con le colonie francesi, sono ancor oggi il suo punto forte, malgrado le incertezze delle situazioni politiche. In questo contesto, i movimenti migratori delle popolazioni dell'Africa del Nord sono diventati molto importanti. L'immigrazione magrebina è largamente maggioritaria (70% del totale) e molto più visibile.

Oggi Marsiglia ha perso molti punti forti di commercio ed ha iniziato la diversificazione delle sue attività. Questa trasformazione ha modificato non solo i dati commerciali, industriali, ma anche umani. Le statistiche indicano un tasso di disoccupazione del 15% a Marsiglia, il doppio del tasso nazionale francese. Nel 1999 erano recensiti 54.355 stranieri a Marsiglia, ma si stimano a 150.000 i musulmani (naturalizzazioni, figli nati in Francia, ecc.). Tra gli immigrati moltissimi sono i musulmani (Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto, Libano, Siria, Comores), molti vengono dall'Africa nera (Senegal, Congo), dai paesi dell'Est (Kurdistan, Mongolia, Serbia, Repubbliche dell'ex-URSS), dal Sud-Est asiatico e dalla Cina. La maggioranza degli adulti ha un regolare permesso di soggiorno, ma molti, soprattutto donne, sono senza documenti (clandestini). Attualmente sempre di più si incontrano casi di persone che hanno chiesto l'asilo politico e che attendono una risposta.

Nel quartiere Belle de Mai, dove lavoro ed abito, vive una popolazione composta in maggioranza da disoccupati, operai non qualificati, immigrati .

Nell'ottobre 1985 arrivo alla Missione Cattolica Italiana di Marsiglia: di fronte alla realtà migratoria e fedele alla missione propria della mia Congregazione (“il servizio evangelico e missionario ai migranti di preferenza ai poveri e ai bisognosi ...” Costituzioni 4), inizio un lavoro in direzione dei più poveri dei migranti di Marsiglia: gli arabi. Per meglio assicurare questo servizio, assieme ad alcuni volontari, fondo nel settembre 1987 l'Associazione E.A.M.D.: Enfants d’Aujourdhui, Monde de Demain (Bambini d’Oggi, Mondo dì Domani)[1]. Creo questa associazione laica anche perché mi rendo conto che è molto più facile incontrare i musulmani in questo modo, che non restando nella MCI: un'istituzione religiosa cattolica.

La maggioranza delle persone che incontro sono di religione musulmana. Una religione popolare tradizionale, tramandata oralmente in famiglia, dove spesso elementi culturali sono assunti come precetti religiosi. Pochissimi adulti frequentano la moschea ed i bambini hanno solo pochi rudimenti di religione.

La cultura degli adulti è essenzialmente una cultura popolare araba che da anni vive in un mondo occidentale. I bambini hanno una cultura fatta da una scuola e quartiere francesi e da una famiglia araba.

La maggioranza di questa popolazione è disoccupata e vive di espedienti. Gli uomini che lavorano sono manovali in cantieri edili o stradali, in lavori saltuari o in lavoro nero. Alcune donne iniziano a fare le donne di servizio. Le loro abitazioni sono i condomini e gli appartamenti più o meno insalubri, dove gli affitti non sono troppo alti.

Presenza scalabriniana

Faccio parte della Congregazione delle Suore Missionarie di San Carlo Borromeo, Scalabriniane. Una congregazione fondata nel 1897 dal Beato Giovanni Battista Scalabrini, vescovo di Piacenza, e da Padre Marchetti e suor Assunta.

“La missione propria della nostra Congregazione è il servizio evangelico e missionario ai migranti, di preferenza ai poveri e ai bisognosi e si concretizza nella Catechesi, nell'Educazione Cristiana, nella Pastorale della Salute e nella Pastorale Sociale. ” (Costituzioni 4).

Cerco di vivere la missione della Congregazione Scalabriniana nel mio lavoro quotidiano a servizio dell'associazione. Ho potuto iniziare questa nuova presenza grazie al mio inserimento nel movimento di Azione Cattolica specializzata della diocesi di Marsiglia ed al sostegno della mia comunità. Sono membro del Consiglio di Amministrazione dell'Associazione E.A.M.D. ed incaricata dell'animazione e della coordinazione delle diverse attività che sono:

Clubs ACE/MO

L'associazione ha preso la metodologia del movimento apostolico de l'ACE/MO perché vuole raggiungere tutti i bambini poveri, qualunque sia la loro età, cultura, fede ...

Per realizzare questo progetto, l'Associazione E.A.M.D. permette a 100 bambini di ritrovarsi in club (14 clubs) con il loro responsabile adulto, tutti i mercoledì pomeriggio dalle 14.00 alle 16.00. In club i bambini imparano a diventare responsabili della loro vita, a rispettarsi, a rispettare gli altri e l'ambiente, a partecipare alla vita sociale del quartiere e della città.

Aiuto scolastico

L'aiuto scolastico è assicurato da più di 60 volontari, che aiutano 170 bambini: 90 delle elementari (i corsi sono dati il mercoledì dalle 9.00 alle 11.00 e sabato dalle 14.00 alle 16.00) e 60 delle medie e 20 del liceo ( tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00). Ogni responsabile ha un piccolo gruppo di bambini per poter fare bene il lavoro, e sul quartiere si è dovuto rifiutare dei bambini per mancanza d'insegnanti. Si aiutano i bambini in francese, matematica, lingua straniera, fisica, chimica, filosofia,... Alcuni responsabili sono intervenuti nelle scuole per accompagnare dei genitori alle riunioni con i professori o per discutere qualche caso difficile (minaccia d'espulsione...). Nello stesso tempo si cerca di sensibilizzare i genitori che non sempre capiscono l’importanza della riuscita scolastica per i loro bambini. Attraverso questo aiuto si constata che tutti i bambini sono capaci e possono arrivare a lavorare bene a scuola se si sa motivarli ed utilizzare i mezzi necessari perché si impegnino. Sono convinta infatti che se riescono bene a scuola sarà più facile la loro integrazione e sarà più difficile che cadano nella droga, nella delinquenza o nella prostituzione.

Alfabetizzazione 

Spesso il problema scolastico dei bambini si spiega con il fatto che i genitori non li aiutano perché sanno appena leggere e scrivere e talvolta sono analfabeti. L'Associazione ha condotto una campagna di sensibilizzazione presso i genitori. Numerosi sono coloro che hanno preso coscienza del loro handicap e che vogliono sormontarlo. Sono stati indirizzati verso vari organismi competenti per l'alfabetizzazione. Alcuni però non possono riempire le condizioni necessarie per seguire regolarmente i corsi per vari motivi (mancanza di tempo, bambini piccoli, distanze, ostilità del marito ... ), allora l'Associazione ha accettato di fare dei corsi d’alfabetizzazione. Attualmente 50 adulti sono seguiti individualmente da 10 volontari

Aiuto alle famiglie povere

Nelle attività con i bambini si viene a conoscenza dei problemi delle loro famiglie: molte hanno solo gli assegni familiari per ‑vivere, moltissimi sono disoccupati, gli appartamenti sono piccoli, insalubri e gli affitti alti. Qualche famiglia non ha le carte in regola. Ogni giovedì mattina assicuro, con un gruppo di volontari, una permanenza per accogliere le famiglie povere, con distribuzione di pacchi alimentari. Una media di 20 famiglie per settimana frequenta la permanenza. Si cerca di essere attenti ai problemi delle persone che si presentano per poterle dirigere verso organismi competenti oppure dare loro un primo aiuto. I generi alimentari sono offerti dalla Banca Alimentare e dagli amici dell'Italia. Il gruppo dell'aiuto delle famiglie assicura un mercatino di vestiti ed articoli vari, ogni lunedì e martedì pomeriggio. Alcune donne, che formano l'équipe che assicura questa attività, vivono situazioni molto difficili ma hanno saputo uscire dai loro problemi per essere attente a quelli degli altri e prendere una responsabilità.

Convinzioni

Attraverso il lavoro che faccio sono in contatto con persone, famiglie, giovani, ragazzi musulmani. Nel rispetto delle loro convinzioni religiose, mi sforzo di vivere evangelicamente. Mi trovo coinvolta in un autentico dialogo interculturale e interreligioso, nel quale si sviluppano le radici del Regno.

Spesso mi sono sentita dire: Che missionaria sei? Che Cristo annunci? A chi lo annunci? Quante conversioni avete avuto? A queste domande non ho risposte: credo però che Dio orienta a sé gli uomini e le donne in mille modi. L'apparente aridità del mio lavoro mi ha portato ad avvertire un bisogno sempre maggiore di una fede forte: é questo che chiedo a Dio con una preghiera fiduciosa e perseverante. La mia fede vissuta nella quotidianità, lo stile di vita semplice e disponibile della comunità, l'attenzione ai bisogni del povero, rappresenta una sfida per la gente che incontro. Non parlo di Gesù ma lui è con me in qualunque cosa faccio. E' stato lui a condurmi per mano ed a inserirmi in questa cultura ed ambiente non cristiano. Questa immersione nell'islam ha dischiuso per me un vasto campo di esperienze culturali e spirituali in un dialogo di vita.

Malgrado tutte le difficoltà che ho incontrato e che incontro tutti i giorni, voglio continuare questo mio modo di vivere la fede cristiana. Penso che per essere credibile l'annuncio del Vangelo, l'incontro di Gesù Cristo e della salvezza che propone debbano viversi nella dinamica di una azione liberatrice, umanizzante. (Cfr. Puebla, 1305). Missione per me vuol dire una presenza silenziosa, solidarietà con il povero, lotta per la giustizia e lo sviluppo dell'uomo integrale, testimonianza di misericordia e di speranza.

L'attenzione per le persone e la carità verso i poveri ed i piccoli, verso chi soffre ... fa nascere precise domande che orientano a Dio ed al Vangelo. Annunciare il Vangelo per me significa presenza, solidarietà, pace, giustizia, amore fraterno, misericordia, speranza. Per me che lavoro con i musulmani la priorità non è di evangelizzarli, ma di essere evangelica con loro. Questo mi ricorda che evangelizzare non è solo annunciare una parola, è anche permettere di fare l'esperienza della Buona Novella proclamata. Il Vangelo é l'incontro di Gesù Cristo che comunica la sua vita e non un seguito di bei testi che illuminano la mia riflessione. Non siamo noi a convertire gli altri, ma è la nostra conversione personale che testimonia il Vangelo vissuto nel quotidiano.

Nelle mie relazioni con i musulmani sono continuamente confrontata alla domanda: in che modo il mio incontro con i musulmani fa parte della missione della mia Congregazione e quindi della Missione della Chiesa, pur nel rispetto delle persone che incontro? Personalmente penso che concretizzo nella mia Pastorale Sociale la missione propria della Congregazione, ma la risposta a questa domanda comporta un’esigenza di verità con me stessa e con gli altri:

con me stessa perché vivo de l’adesione a Gesù Cristo e, ad esempio di Mons.      G.B.Scalabrini, la scoperta della presenza di Cristo nei migranti (Lettera della IV Assemblea, 8. 1, Roma 25.03.1986);

con gli altri, perché hanno il diritto di sapere quale è il mio progetto nell'incontro e come concilio il rispetto di ciò che sono con la mia convinzione che in Gesù Cristo mi è proposta una Buona Novella che ha il suo senso per tutti gli uomini. (Cfr. H.TEISSIER, op.cit.).

Ma Gesù unisce o divide? Da 22 anni vivo il paradosso della divisione "per causa sua". Credo che Cristo è venuto per unire tutti in un corpo solo, ma mai come oggi l’umanità ha avuto tante divisioni in nome di Dio. Ecco il mistero davanti al quale non so fare altro che tacere e continuare a testimoniare silenziosamente e credere che Gesù unisce. Il resto lo lascio a Lui. A contatto con l'islam la mia fede si è rinforzata ed approfondita. Secondo me la religione non è un ostacolo se si considera per primo la persona, la sua cultura, la sua educazione ed anche la sua religione. Invece noi siamo tentati di fare il contrario, mettiamo per primo la religione. La mia fede cristiana nell'unicità‑trinità di Dio mi invita ad andare più lontano. Se Dio è in sé stesso scambio d'amore, comunicazione ed unione nella differenza delle Persone, mi invita a riconoscere ed a rispettare la differenza tra gli uomini, tra le religioni e dunque tra la ricezione diversa della Parola di Dio. (Cfr. Roger MICHEL, “L’Islam et la Révélation Judéo Chrétienne”, ISTR; Marseille 1992).

In questa mia vita quotidiana faccio l’esperienza del Regno di Dio. Il Regno di Dio è un mondo radicalmente nuovo di giustizia, di pace, di amore, che ci è proposto da Dio. Uno dei modi di prepararsi ad accogliere il Regno è di lottare contro ciò che è l'antiregno. In una società dove bisogna essere il migliore per riuscire, il dare la priorità ai bambini dei ceti più poveri dell'emigrazione è fare una scelta che non è senza legami con il Regno.
 

[1] “L’Associazione E.A.M.D. è un associazione d'educazione popolare senza scopo lucrativo.

Scopo dell'associazione E.A.M.D:

- Concorrere alla formazione fisica, intellettuale, morale e spirituale dei bambini e dei giovani attraverso la creazione, il sostegno e lo sviluppo di tutti i mezzi che stimerà necessari ed i modo particolare attraverso l'informazione e la formazione dei responsabili, degli accompagnatori e dei genitori.

- Condurre delle azioni per un aiuto ai bambini in difficoltà scolastica e delle loro famiglie

- Sviluppare tutti i mezzi per venire in aiuto alle famiglie povere". (Statuti dell'Associazione).

 

top