Pontifical Council for the Pastoral Care of Migrants and Itinerant People People on the Move N° 96 (Suppl.), December 2004 LA PASTORALE DEL TURISMO IN ITALIA Mons. Carlo MAZZA Direttore dellÂÂUfficio Nazionale per la Pastorale del Tempo Libero, Turismo e Sport, Italia Introduzione 1. La Delegazione della Conferenza Episcopale Italiana rivolge un sincero sentimento di gratitudine e di ammirazione al Cardinale Presidente Mons. Stephen Fumio Hamao, allÂÂArcivescovo Segretario S.E. Mons. Agostino Marchetto, al Reverendissimo Sottosegretario P. Michael A. Blume, e a tutto il personale del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti per il prestigioso e preziosissimo servizio pastorale offerto alla Chiesa cattolica e alle singole Chiese locali. 2. Il tema del Congresso ÂÂIl turismo al servizio dellÂÂincontro fra i popoliÂÂ pone in evidenza la natura universalistica del turismo, la sua nativa vocazione allÂÂ ÂÂecumeneÂÂ, la sua intrinseca potenzialità di costruire ÂÂponti di paceÂÂ. Queste dimensioni, più volte ribadite e opportunamente sostenute da argomentazioni magisteriali, aprono orizzonti amplissimi allÂÂevangelizzazione, rappresentano per la società moderna un autentico contributo di benessere e di giustizia, diventano fattori di riconciliazione, di solidarietà e di pacifica convivenza. 1. Il Magistero del Santo Padre 1.1. Richiamiamo al riguardo solo una citazione, riprendendola dalla Lettera enciclica di Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio [12 luglio 1990], 82: ÂÂLa cooperazione si allarga oggi a forme nuove includendo non solo lÂÂaiuto economico, ma anche la partecipazione diretta. Situazioni nuove, connesse al fenomeno della mobilità, richiedono ai cristiani un autentico spirito missionario. Il turismo a carattere internazionale è ormai un fatto di massa e positivo, se si pratica con atteggiamento rispettoso per un mutuo arricchimento culturale, evitando ostentazione e sperperi e cercando il contatto umano. Ma ai cristiani è richiesta soprattutto la coscienza di dover essere sempre testimoni della fede e della carità di CristoÂÂ. Le indicazioni qui suggerite assumono un valore emblematico e guidano a quel dialogo interculturale oggi sempre più richiesto agli operatori pastorali del turismo e che devÂÂessere costantemente propiziato e ricondotto su direttrici praticabili e feconde di frutti. 1.2. La prima annotazione di merito va dunque rivolta allÂÂincessante magistero del Santo Padre in favore del turismo. Questa attenzione si è fatta concreta soprattutto in occasione delle Giornate Mondiali del Turismo, per le quali il Santo Padre ha inviato ÂÂMessaggiÂÂ non solo autorevoli per la fonte da cui promanano, ma assolutamente ragguardevoli per lÂÂalto livello contenutistico e dottrinale. Mi piace qui richiamarli secondo il tema: 2000: ÂÂIl turismo nel segno dellÂÂincontro giubilareÂÂ; 2001: ÂÂIl turismo, uno strumento al servizio della pace e del dialogo fra le civiltà"; 2002: ÂÂEcoturismo, chiave dello sviluppo sostenibileÂÂ; 2003: "Il turismo: elemento propulsore di lotta contro la povertà, per la creazione di impieghi e per l'armonia sociale". Di fondamentale importanza per i contenuti proposti, questi messaggi letti nella loro sequenzialità assumono il valore di una trattazione dei diversi problemi assillanti il turismo stesso. 1.3. Di fatto essi hanno sollecitato un grande interesse dei media e sono stati posti al centro della pastorale delle Chiese locali in Italia. Molteplici e differenziate iniziative sono state attuate nelle diocesi per opera dei competenti Uffici e con la preziosa collaborazione delle Associazioni turistiche di ispirazione cristiana (CTG, CITS, TGS) per diffondere, commentare e mettere in pratica lÂÂautorevole magistero del Santo Padre. In tal modo sono stati opportunamente coinvolti gli operatori turistici, gli albergatori, gli agenti di viaggio unitamente ai sacerdoti e ai religiosi. Non raramente il Vescovo ordinario ha consegnato personalmente il ÂÂMessaggioÂÂ ai turisti e ai diversi operatori promuovendo particolari cerimonie in cattedrale e in altre chiese o recando il ÂÂMessaggioÂÂ nelle sedi decisionali del turismo. 2. Il contesto ecclesiale italiano 2.1. Nella prospettiva del primo decennio del 2000, la Chiesa in Italia si è data un programma proponendo orientamenti pastorali alle Chiese locali attraverso un documento dal titolo: ÂÂComunicare il Vangelo in un mondo che cambiaÂÂ. Anche il tempo del turismo, come risorsa di ÂÂumanesimo integraleÂÂ, come tempo libero e luogo di incontro tra persone, come salvaguardia del creato e fruitore dei beni culturali, viene richiamato nel documento dei Vescovi italiani in ben cinque passaggi non marginali. In sostanza il turismo, come ambito del tempo libero, trova la sua autentica collocazione come per altro suggerisce il Concilio (cfr. GS, 61) nel contesto della cultura e dellÂÂevangelizzazione. Dunque il turismo assume una posizione di rilievo nella ÂÂstrategiaÂÂ pastorale delle comunità cristiane in apertura del terzo millennio. 2.2. In seguito a questa apertura di credito da parte dellÂÂEpiscopato, lÂÂUfficio Nazionale con i rispettivi referenti Uffici Diocesani e le Associazioni di ispirazione cristiana impegnate nel turismo, ha elaborato un sussidio ad hoc e ha promosso in diverse regioni del Paese incontri e seminari di studio, tesi a enucleare le linee pastorali per unÂÂeffettiva presenza sul territorio e nelle parrocchie, creando le premesse per un lavoro organico in rete. La risposta delle comunità cristiane in riferimento ad una presa di coscienza del valore cristiano del turismo, nonostante investimenti di risorse umane e strumentali, permane lenta e faticosa. Tuttavia non si presenta insignificante. Soprattutto sul versante di alcune tematiche rilevanti, come il rapporto tra ÂÂGiorno del Signore e tempo liberoÂÂ, tra ÂÂDomenica e weekendÂÂ, tra ÂÂVacanze e testimonianza di fedeÂÂ, tra ÂÂItinerari di fede e culturaÂÂ, la recezione dei problemi connessi si fa sempre più consapevole. Su queste tematiche sono stati prodotti sussidi didattici, teologico-culturali, catechistici. 2.3. Interesse maggiore nellÂÂopinione pastorale viene riservata a problematiche più specifiche come quella inerente allÂÂintegrazione dei percorsi storico-artistici con i luoghi dellÂÂagriturismo, in grande espansione nel nostro Paese. Così sono in aumento le esperienze di spiritualità congiunte con particolari soggiorni al mare o in montagna. A queste concrete iniziative partecipano, con proficuo impegno, turisti e visitatori, giovani e adulti, famiglie e gruppi impegnati in parrocchia. 2.4. Nel contesto della pastorale giovanile si sta scoprendo il tempo della ÂÂnotteÂÂ. Questo tempo sembra propiziare adorazione, silenzio, ascolto della parola di Dio, colloqui spirituali, tanto da apparire il nuovo ÂÂkairosÂÂ della pastorale del turismo. Il tempo della notte viene animato nelle Chiese presso i litorali o in montagna proponendo ÂÂOre di adorazioneÂÂ, ÂÂLectio divinaÂÂ, ÂÂconcerti di musica religiosaÂÂ. 3. I ÂÂprogrammiÂÂ dellÂÂUfficio Nazionale 3.1. Coerentemente connessi e concertati sul cammino pastorale della Chiesa in Italia, i programmi annuali, sia a livello nazionale che regionale e diocesano, promuovono e favoriscono una ÂÂcoscienzaÂÂ cristiana per edificare unÂÂetica cristiana nel turismo e unitamente unÂÂeducazione al turismo. Questi due ambiti richiamano responsabilità morali e formative. Si ottengono risultati soddisfacenti e tali proposte sono connesse e intrecciate con altri ambiti pastorali come la famiglia, lo sport, la pastorale giovanile e dei Beni culturali ecclesiastici. 3.2. Le iniziative più interessanti appaiono essere i Convegni annuali alla BIT di Milano; i Seminari di studio per il turismo di mare, di montagna e culturale; i Sussidi e le pubblicazioni promosse e curate dallÂÂUfficio Nazionale. Il principio operativo scelto consiste nel muoversi in comunione e con il passo delle Chiese locali. Al riguardo si intende sostenere e incrementare lo sforzo di istituire ÂÂcatechisti-animatoriÂÂ parrocchiali e decanali del turismo, del turismo religioso e dei pellegrinaggi, attraverso corsi di formazione, iniziative di scambio, occasioni di feste. 4. Problemi pastorali NellÂÂambito del tema di questo VI Congresso Mondiale, desideriamo comunicare che lÂÂimpegno della Chiesa in Italia va delineandosi su quattro direzioni. 4.1. Conoscere e approfondire il significato e la condizione sempre più diffusa dellÂÂimmigrazione nel nostro Paese che rende evidente il pluralismo etnico e il necessario e conseguente impegno di integrazione interculturale. Sperimentando sul proprio territorio il dialogo interreligioso, si impara a viverlo anche nel turismo. 4.2. Sviluppare unÂÂattenzione specifica verso i lavoratori extracomunitari assunti nelle imprese turistiche del nostro Paese. Il fenomeno si sta estendendo, soprattutto evidente nelle occupazioni più pesanti, nelle zone di turismo marino dove, non raramente, sussistono situazioni di sfruttamento e di ingiustizia. 4.3. Individuare forme di presenza nei flussi di turismo italiano in altri Paesi. EÂÂ noto come elevate quote di turismo privilegiano alcune mete quali Cuba, Sharm el Sheik, ecc. Questo turismo è portatore comunque di beni commerciali e socio-culturali, ma non raramente anche di gravi situazioni morali. 4.4. Studiare a fondo i rischi della globalizzazione nel turismo e prevedere forme di rimedio. Si tratta di questioni molto complesse e dipendenti da fattori economici agenti a livello planetario. 5. Obiettivi generali 5.1. Il nostro primo obiettivo concerne, in modo strategico, la sensibilizzazione delle parrocchie in modo che diventino protagoniste dellÂÂannuncio del vangelo nel turismo a partire dalla personale testimonianza dei cristiani. Questa scelta preferenziale è in linea con le indicazioni generali della Conferenza Episcopale Italiana. 5.2. Il secondo obiettivo riguarda la formazione di ÂÂanimatori del turismoÂÂ. Sostenuti da una buona base di antropologia cristiana e di cultura cristiana possono rappresentare vere sentinelle nel complesso panorama turistico. Si lavora anche per educare al turismo visto come fenomeno di umanizzazione, come apertura alla gratitudine verso Dio, come opportunità verso il prossimo, con lÂÂaiuto dei laici delle nostre Associazioni turistiche di ispirazione cristiana. 5.3. I nostri punti di riferimento pratico sono dunque le Parrocchie e le Associazioni. Le prime, considerate come ÂÂcasa tra le caseÂÂ secondo lÂÂintuizione di Giovanni Paolo II, appaiono il luogo più certo del contatto pastorale e della trasmissione del messaggio cristiano; le seconde, ritrovato lo slancio evangelizzatore, si pongono come ÂÂinterlocutoriÂÂ delle istituzioni, come ÂÂsensoriÂÂ dei nuovi bisogni di turismo, come ÂÂintermediariÂÂ operatori culturali e organizzativi. Conclusione Desiderando tradurre nel nostro contesto italiano il tema del Congresso, ci assumiamo lÂÂimpegno di offrire al turismo modelli di vita fondati sui principi etici della pacifica convivenza tra popoli, favorendo incontri tra culture diverse e religioni diverse, convinti che solo un dialogo rispettoso delle differenze e delle particolari identità promuova pace, giustizia e solidarietà. |