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 Pontifical Council for the Pastoral Care of Migrants and Itinerant People

People on the Move

N° 101, August 2006

 

 

LIBRI

 

Né stranieri né ospiti*

 

 

Un volume divulgativo, di Alessandro Valvassori, agile nella sua veste tipografica, piano nello stile e scorrevole nell’esposizione, è il frutto di un duplice obiettivo dell’Autore, sacerdote della diocesi di Milano: da una parte, il desiderio di comunicare esperienze personali, a contatto con Peruviani e Filippini, tanto nei rispettivi Paesi di appartenenza quanto nei contesti di immigrazione della città di Milano e del suo hinterland. Dall’altra, il tentativo di colmare una lacuna, più volte denunciata dall’Autore, di inadeguata conoscenza della storia nazionale, delle tradizioni e del cammino delle Chiese di origine degli immigrati, da parte della gente autoctona della metropoli lombarda (scrive, ad es., a pag. 106: «poco o nulla si conosce delle condizioni di vita nella loro patria e del come e del perché siano giunti tra noi. Talvolta non si conosce nemmeno quali siano le loro quotidiane condizioni di vita qui tra noi»). Sollecitato dalla presenza, in crescente aumento, degli immigrati, che suggeriscono una rivisitazione della pastorale ordinaria della diocesi ambrosiana, non meno che dai frequenti contatti con Filippini e Peruviani, l’Autore offre un prezioso contributo all’inculturazione, con informazioni di prima mano, raccolte dalle conversazioni dirette con i suoi interlocutori. Così, il libro colpisce il bersaglio nel segno, anzitutto attirando l’interesse degli immigrati, che vedono la propria forma mentis, che delinea il loro pensiero e il comportamento, come riflessa in uno specchio, tutto sommato, fedele. Anzi, in qualche misura gli immigrati sono stimolati a consolidare le loro identità in vista di affrontare con maggior determinazione il complesso contesto culturale milanese. Ma anche la diocesi ambrosiana attinge a questo libro utili elementi, intesi a promuovere il confronto, l’integrazione, la comunione, talvolta sotto forma di provocazioni e critiche (come quando l’Autore polemizza sull’incapacità di apprezzare e valorizzare la religiosità popolare dei migranti come canale moderno per l’evangelizzazione, a pag. 76), talvolta mediante l’individuazione di piste e itinerari per un impegno più attivo e responsabilizzante, dove gli immigrati non sono più “oggetto” della pastorale parrocchiale, ma ne diventano protagonisti a pieno titolo (come a pag. 101ss.). Del resto, denunce e valutazioni negative non vengono risparmiate nemmeno ai migranti, sebbene in misura decisamente limitata rispetto al generale tono di ammirazione e di lode, che percorre l’intero saggio (cfr. prima parte del cap. IX).

Purtroppo, la scelta di un limitato campo prospettico, quello degli immigrati cattolici Peruviani e Filippini a Milano, non permette il confronto con il fenomeno più ampio degli attuali flussi dell’immigrazione, che impegna più a fondo l’indagine sui temi dell’inculturazione, dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso. Infine, numerose sviste tipografiche e, soprattutto, errori di punteggiatura, rendono il testo incompleto, mentre le note a conclusione di ogni capitolo, omettendo il rimando alle pagine specifiche delle opere citate, sono il più delle volte inservibili. (G.B.)



* A. Vavassori, Né stranieri né ospiti. Il contributo degli immigrati all’annuncio del vangelo, Centro Ambrosiano, Milano 2005.

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UN LIBRO SULLE MIGRAZIONI IN EUROPA

 

 

Con i tipi di “Palombi Editori” e Prefazione dell’Ambasciatore di Francia presso la Santa Sede S.E. Pierre Morel, è pubblicato il volumetto “L’Europe, l’Eglise et les migrations”, sotto la direzione di Vincent Aucante, (Roma, 2005, pp.87). Frutto di un incontro a Roma, nel 2002, organizzato dal Centre culturel Saint-Louis de France, con il patronato del Consiglio Pontificio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti e di quello della Giustizia e della Pace la pubblicazione presenta le conferenze, che ne sono diventati i capitoli, delle loro Eccellenze Marchetto e Crepaldi, nonché di Daniela Pompei (2), Catherine Wihtol de Wenden, Ralph Schor e Joseph Joblin, S.J., che fa la parte del leone (6).

Ecco i titoli dei capitoletti, dopo l’introduzione: “Migranti e rifugiati nel mondo”; “Quale politica migratoria per l’Unione Europea?”; “Il ruolo delle autorità civili rispetto alle popolazioni migranti”; “L’immigrazione in Francia nel XX secolo: un bilancio”; “Impoverimento e arricchimento per effetto delle migrazioni”; “Le migrazioni dal punto di vista etico”; “Giudizio etico e diritto a sopravvivere”; “Il ruolo dei cristiani”; “L’integrazione culturale delle popolazioni migranti”; “Conclusioni: Verso il bene comune; le migrazioni internazionali in Europa”. (A.M.)

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Le Migrazioni. Una sfida per il diritto internazionale comunitario e interno

 

 

Il volume, di quasi seicento pagine, curato dal Prof. Umberto Leanza, fa parte delle pubblicazioni della SIDI (Società Italiana di Diritto Internazionale) e raccoglie gli Atti del IX Convegno annuale della Società stessa, organizzato dall’Università di Roma “Tor Vergata” presso la Scuola Superiore dell’Amministrazione dell’Interno di Roma (17 e 18 giugno 2004). Tema del Convegno, del resto titolo del volume degli Atti, era “Le migrazioni – Una sfida per il diritto internazionale, comunitario e interno”.

Come precisa, nella presentazione del libro, il Segretario generale della SIDI, Sergio Marchisio, «il Convegno, partendo dall’esame dell’impatto economico-sociale delle migrazioni internazionali, ha affrontato, accanto alle tematiche più specificamente connesse al fenomeno dell’immigrazione clandestina, le prospettive di regolamentazione, ai vari livelli, del fenomeno migratorio, considerato quale risorsa per lo sviluppo imprenditoriale e sfida per il confronto e la crescita culturale, nonché momento di conferma dei diritti fondamentali della persona umana» (p. 9). In effetti, il volume in parola riproduce il quadro organizzativo e tematico del Convegno, che si è aperto con un intervento del Prof. U. Leanza e con gli indirizzi di saluto delle autorità e si è chiuso con la relazione di H. Labayle. I lavori dei convegnisti sono stati strutturati in quattro sessioni, ciascuna delle quali ha trattato un argomento specifico, con metodologie diverse.

La prima sessione concerneva «aspetti meta-normativi e inquadramento giuridico interno», avvalendosi delle relazioni di R. Cagiano De Azevedo, G. C. Blangiardo e P. Caretti (pp. 27-64).

La seconda sessione, dedicata al «diritto internazionale delle migrazioni», oltre alle relazioni di B. Nascimbene, R. Plender, L. Sico e J. P. Costa, ha beneficiato anche degli interventi di I. Caracciolo, G. Carella, F. Munari, G. Palmisano, F. Graziani, P. Simone e E. Zaniboni (pp. 67-301).

La terza sessione aveva come tema «Unione Europea e flussi migratori: specificità dell’approccio», seguendo la medesima metodologia della sessione precedente, con le relazioni di S. Pasquetti, S. Marchisio, R. Pisillo Mazzeschi e A. Pansa. Gli interventi programmati, invece, sono stati quelli di G. Caggiano, M. C. Ciciriello, M. Condinanzi, A. Di Stasi, A. Lang, A. Liguori e L. Manca (pp. 305-497).

Diverso approccio, infine, quello della quarta sessione. Sotto il titolo «Prospettive di soluzione ai problemi internazionali delle migrazioni: organismi internazionali, Governi, parti sociali», sono intervenuti, in tavola rotonda, A. Benedetti, A. M. D’Ascenzo, G. Silveri, E. Gonzalez Sanchez, J. M. Diller, M. Goracci, E. Leanza, M. R. Saulle, L. Q. Ngô Dinh e P. Benvenuti (pp. 501-563). A tale tavola rotonda ha partecipato anche l’Arcivescovo Agostino Marchetto, Segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, che ha presentato l’Istruzione Erga migrantes caritas Christi.

Tutti i contributi raccolti nel presente volume, di qualificato livello quanto a documentazione e approccio scientifico-metodologico, offrono un’importante panorama sul diritto interno, su quello internazionale pubblico e privato e su quello europeo, nel senso più ampio della questione, in quanto concerne le migrazioni. Come nota il rapporto finale di H. Labayle, non si giunge a tracciare soluzioni conclusive, ma piuttosto ad aprire e a porre le basi di un dibattito, che impone una continua rivisitazione anche a seguito dell’evolversi costante del fenomeno migratorio. In effetti, l’incapacità dei sistemi nazionali di farsi carico dei problemi dei migranti ha risvegliato l’interesse per la promozione del diritto internazionale e nella fattispecie, all’interno del Convegno della SIDI, del diritto dell’Unione Europea. (G.B.)



*Della Società Italiana di Diritto Internazionale ,Editoria Scientifica, Napoli 2005.

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Il ritorno dei pirati. 

Navigazione e pirateria moderna*

 

 

La vita dei marittimi, si sa, è piena di rischi. Le condizioni di vita e di lavoro in mare fanno di quella marittima una delle più pericolose tra le professioni. Oggi però essa è diventata ancor più rischiosa a causa di una recrudescenza senza precedenti di atti di pirateria. Certo, mare e pirateria è un binomio che esiste da sempre, ma i pirati ci sono anche oggi e seguitano a far paura.

Si sono modernizzati, naturalmente, e fanno uso di velocissime barche a motore e di potenti armi automatiche, ma le modalità, gli scopi e le zone d’azione degli attacchi continuano ad essere quelle di sempre.

Quanto è sicura quindi la navigazione marittima? È l’interrogativo che riaffiora ogni qualvolta si ha notizia di un atto criminale compiuto contro una nave, il suo equipaggio o i passeggeri. Il Com. Meriggioli, nell’ultimo suo libro Il ritorno dei pirati: navigazione e pirateria moderna, ci offre un'avvincente – si fa per dire – carrellata sugli atti criminali perpetrati ai danni delle navi da crociera e dei mercantili e ne percorre le rotte più battute, dalla Cina agli Stati Uniti, analizzando il fenomeno dal punto di vista di chi – come lui – ne ha fatto esperienza e mettendo anche in evidenza che, negli ultimi tempi, il fenomeno della pirateria sembra essere intrecciato con quello del terrorismo.

Esempi di questa attività criminale risalgono ai tempi più antichi, come dicevamo, ma il ritorno della pirateria tradizionale fatta di abbordaggi improvvisi, quasi sempre notturni, con arme bianche leggere, risalgono al decennio posteriore al 1950 quando nel Sud-Est asiatico, si dovettero registrare una trentina di casi. Gruppi di assalitori armati di coltellacci e bastoni, più raramente di armi da fuoco, si avvicinavano con piccole imbarcazioni a motore alle navi e le abbordavano arrampicandosi in coperta per mezzo di rampini e corde. Una volta raggiunti gli alloggi razziavano quello che era a portata di mano malmenando quei membri dell’equipaggio che opponevano una qualche resistenza. Visto poi che negli anni la ritorsione era scarsa o nulla, gli abbordaggi diventarono sempre più brutali e violenti. La rinascita della pirateria moderna cominciò comunque ad essere preoccupante quando, nel 1989, vennero registrati 10 casi, tutti impuniti. (A.F.)

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* di Augusto Meriggioli, diplomato Capitano di Lungo Corso. É stato Comandante di petroliere. Ha successivamente lasciato la vita di bordo ma non il mondo dello “shipping”, occupandosi tra l’altro della formazione dei manager del mare e lavorando diversi anni come perito in vari tribunali. È approdato al giornalismo marittimo ed è stato editore e direttore della testata "Uomini e navi", Meriggioli è autore di manuali tecnici e libri di racconti. È morto nel 2005.

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EVANGELIZZAZIONE DI STRADA*

 

 

Davide Banzato è il responsabile dell’evangelizzazione di strada presso la Comunità Nuovi Orizzonti fondata da Chiara Amirante. Questo volume (226 pagine) si occupa dell’analisi e metodologia di questa ampia pastorale chiamata “Evangelizzazione di Strada”.

“Gesù andava per tutte le città ed i villaggi, insegnando e predicando il Vangelo del Regno e curando le malattie e le infermità” (Mt 9, 35). Questa è la frase che può introdurre tutto l’argomento del suo libro.

La strategia - possiamo chiamarla così – da usare è la stessa che il Signore applica sempre: si avvicina “alla situazione” lungo la strada della vita, s’interessa, domanda, ascolta e si incarna per condividere fino in fondo le speranze, le gioie, le amarezze e le disperazioni. È la sua parola calda e suadente che interpreta e spiega con le Scritture l’evento e le situazioni. Riscalda il cuore di quelli che lo ascoltano e offre il sacramento… finalmente gli occhi si aprono e riconoscono il loro Signore e Maestro (cf. Lc 24, 13-35).

“Non è indifferente per il pastore che le pecore si perdano nei deserti della vita”, diceva Papa Benedetto XVI nell’Omelia programmatica dell’inizio del suo ministero, del 24 aprile 2005.

La scristianizzazione è palese. Una domanda seria allora si impone: “che fare”? Quali sono le vie nuove da percorrere? Come accogliere queste masse di fratelli che, ai primi tempi del cristianesimo sarebbero stati chiamati lapsi?

La proposta di Nuovi Orizzonti, che Davide Banzato ci offre, è stata sognata, amata, pregata, sofferta e sperimentata in dieci anni di evangelizzazione di strada: un linguaggio nuovo per le nuove generazioni, distratte da mille interessi; un coinvolgimento “totale” con le povertà di oggi; un ascolto anzitutto al grido amaro di tanti: “dov’è il tuo Dio?”.

Il metodo è mutuato dal Vangelo e dallo stesso stile di Gesù e degli Apostoli: avvicinarsi, ascoltare, amare e annunciare l’amore di Dio, che è Padre misericordioso. Vediamo in concreto come lo definisce l’autore (p. 50): Â“È una metodologia pastorale che verte sul Primo Annuncio. La bella notizia è questa: Dio ama ogni uomo e lo perdona! …Dopo un’accurata mappatura del territorio che precisi gli orari strategici in cui andare in determinate zone per incontrare i destinatari del Primo Annunzio, si battono a tappeto scuole, locali, pub, discoteche, piazze, stazioni… contattando i giovani con colloqui, animazione di strada, spettacoli, musical, incontri, tavole rotonde, testimonianze, momenti di meditazione e preghiera, stand, workshop.

Pensiamo che questo volumetto sarà, per la sua analisi e metodologia, molto utile a tutti, in modo particolare ai pastori, agli operatori pastorali, ai catechisti, ma anche alle consacrate e consacrati e a quanti hanno ascoltato la voce del Signore: “Va anche tu nella mia vigna!”. (A.M.)



*L’esperienza e il progetto di Nuovi Orizzonti, di Davide Banzato, Città Nuova Editrice 2006 

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“L’immigrazione islamica tra diversità religiosa e integrazione sociale*

 

Esso è strutturato in due parti. La prima è la più “sostanziosa”, sia per voluminosità (115 pagine contro le 30 della seconda), sia per contenuto: si tratta di tre relazioni. Apre la rassegna il contributo di Andrea Pacini, che affronta argomenti relative all’Islam in Sicilia, con impostazione sociologica. Segue l’intervento di Alessandro Ferrari, dedicato a questioni giuridiche in relazione alla normativa vigente in Italia. La terza relazione, del barnabita Giovanni Rizzi, è la più estesa (60 pagine) e affronta il tema biblico della benedizione noachica, sviluppata nell’ideologia del noachismo: lo studioso l’affronta dettagliatamente e se ne serve come trampolino di lancio per individuare argomenti di interesse nella riflessione del convegno sui rapporti tra cristianesimo e Islam.

La seconda parte del volume è costituita da cinque interventi a carattere di testimonianza, conclusi dalla breve riflessione pastorale-spirituale del Vescovo di Trapani, Mons. Francesco Miccichè. (G.B.)



*A cura di Mariano Crociata, (Edizione Lussografica, Caltanissetta 2006) raccoglie gli Atti del convegno tenutosi a Marsala il 20 novembre 2004.

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L’Evangile, une parole invincible*

(sur les enfants de la rue)

 

 

« Combien d'enfants sont perdus autour de nous ? Combien notre société d'argent, de paraître et de possession fabrique-t-elle de ces êtres brisés ? Les laissés-pour-compte passent par pertes et profits. Drogués, blessés ou prostitués : leurs cœurs et leurs âmes sont affamés. Faut-il considérer qu'ils sont exclus de tout projet de sainteté? Non, justement parce qu'ils sont les préférés du Seigneur ».

Porté par la certitude que tout être humain garde en lui une « part de cristal », Guy Gilbert, éternellement vêtu de son blouson de cuir noir, exerce son sacerdoce, depuis quarante ans, au service de son berceau, dans des conditions difficiles auprès de jeunes que la société a rejetés, au cœur d’un monde d’une violence inouïe qui laisse généralement peu de place à l’espoir. Par sa foi et son courage, il a sauvé plusieurs centaines de vies qui étaient vouées au naufrage. 

Dans ce nouvel ouvrage, il donne de l'espoir à tous. En remontant à la source de sa foi, l'Evangile, il pose son regard sur ce qui constitue une vie humaine : l'enfance, la vieillesse, la maladie, l'amour, le mariage, la famille, le travail, la prière, les problèmes de la société, le pardon, le sacerdoce, la solitude, la mort. Il nous fait prendre conscience de la richesse, de la saisissante actualité de l’Evangile qui, jusqu’à la fin des temps, restera un texte à méditer et dont la parole a une puissance prodigieuse pour un chrétien : elle est invincible.

Les différents chapitres, précédés chacun d’un texte de l’Evangile, constituent une somme de ses réflexions sur sa propre foi, l’état du monde et de la société, l’avenir de l’Eglise. Le P. Guy aime marquer les esprits, mais il n'est pas révolutionnaire. C'est plutôt l'âme du missionnaire qui l'anime. La riche expérience humaine du « curé des loubards », sa foi profonde en l'homme et son attachement au Christ font de ce livre un rappel vivifiant sur le sens du christianisme. (A.F.)

 



*Guy Gilbert, prêtre et éducateur, est l'auteur d’une vingtaine de livres, dont les plus connus sont « L’Evangile selon saint Loubard », « Un prêtre chez les loubards » et « Ma religion, c’est l’Amour ». 

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The trafficking flows 

and routes of Eastern Europe*

 West project. Fusignano (Ra) 2005

 

 

The book (in Italian and English) is a thorough collection of judicial acts of at least 22 Italian courts concerning trafficking of Eastern European women for the purpose of economic sexual exploitation. Its analysis covers the period 1996 - 2003. 

It presents a vivid description with excerpts from conversations of the different aspects of this profit making exploitative “business”. Attention is paid to the recruitment of the victims, the traffickers themselves and the routes used to enter Italy. The book shows abundantly clearly how much brute violence is used to force people into prostitution and the enormous suffering which go with it.

This enormous collection of judicial proceedings is its strength, but at the same time also its limitation, since they function as a filter. As the book indicates, courts sometimes have to switch to other crimes, since demonstrating the existence of offenses to this modern form of slavery is difficult to do. 

The language becomes sometimes disturbing since it is not sufficiently sensitive. To describe a young girl forced into prostitution as an “expert in prostitution” (page 82) is painful to notice. A more thought-out human rights approach is then somehow absent. An update of this study would further be enriched by analysing the functioning of the special protection and social reintegration as indicated under article 18 of decree law 286/98.

Nevertheless, this book confronts us with a world not yet sufficiently known, which requires far more attention.(F.T.)



*(Edited by Enzo Ciconte), West Project, ref. N. 2AO71. Trafficking of women with sexual exploitation aim from Eastern Europe, Fusignano (Ra), giugno 2005.

 

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