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 Pontifical Council for the Pastoral Care of Migrants and Itinerant People

People on the Move

N° 104, August 2007

 

 

IL FENOMENO DELLE MIGRAZIONI

INTERPELLA LA CHIESA IN EUROPA*

 

 Giampaolo MATTEI

 

Un evento di grande significato e che fino a qualche anno fa era impensabile: si sono, infatti, riuniti a Minsk, la capitale della Repubblica di Bielorussia, dal 14 al 18 giugno, i Segretari Generali delle Conferenze Episcopali Europee per il loro incontro annuale. «Migrazioni: una sfida per lÂ’Europa» è stato il tema.

I partecipanti – i 34 Segretari Generali delle Conferenze Episcopali – hanno accolto con molta riconoscenza lÂ’invito della Conferenza dei Vescovi cattolici della Bielorussia, in particolare del suo Segretario Generale S.E. Mons. Antoni Dziemianko, amministratore apostolico di Minsk-Mohilev. È la prima volta nella storia che una rappresentanza così qualificata degli episcopati europei si è riunita in Bielorussia. Si tratta di un fatto molto significativo per quella Chiesa e per quella Nazione. AllÂ’incontro erano presenti anche Mons. Aldo Giordano, Segretario Generale del C.C.E.E. e Mons. Nöel Treanor, Segretario Generale della COM.E.C.E.

L'incontro si è aperto con la solenne Celebrazione Eucaristica, giovedì 14 giugno, nella Cattedrale di Minsk, con i Vescovi della Bielorussia, presieduta dal Nunzio Apostolico, lÂ’Arcivescovo Martin Vidović.

Il Nunzio Vidović ha rivolto un caloroso benvenuto in sei lingue (tedesco, spagnolo, polacco, italiano, inglese, bielorusso). Un benvenuto nel «centro d'Europa»: la Bielorussia, infatti, fa parte integrante del centro del Vecchio Continente e della grande famiglia dei Paesi europei. Il Consiglio delle Conferenze episcopali d'Europa (C.C.E.E.), che ha organizzato l'incontro, è un Organismo ecclesiale che già nel 1971, quando è nato, profeticamente rappresentava un'Europa aldilà del muro, quando nessuno poteva immaginarsi questa svolta.

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I Segretari Generali hanno espresso la loro gioia per lÂ’accoglienza ricevuta dal Paese e dalla Chiesa locale. Le Celebrazioni dell'Eucaristia in alcune delle 32 parrocchie della città di Minsk, il venerdì sera 15 giugno, la Santa Messa nella Chiesa di San Simone e Sant'Elena, il sabato sera 16 giugno, e la visita a diverse comunità, domenica 17 giugno, durante il viaggio a Njasvizh dove si è celebrata l'Eucaristia, ha permesso di incontrare la vita e la fede radicata di questo popolo.

È una fede passata attraverso le prove della storia. Lungo le strade ci sono le croci in memoria delle vittime dell'ultima guerra e delle persecuzioni del regime comunista. Nei racconti della gente ci sono molte vicende di martiri per la fede. Dopo la caduta del comunismo, l'ateismo di stato ha lasciato campo aperto al risveglio e alla riorganizzazione della Chiesa. È ancora difficile avere statistiche precise, ma la Chiesa cattolica ha una presenza molto significativa, che supera vari calcoli.

Alla Chiesa cattolica della Bielorussia i Segretario Generali delle Conferenze Episcopali dÂ’Europa hanno espresso lÂ’augurio di poter ricevere la collaborazione necessaria, sia dalle Chiese sorelle dell'Europa che dal Paese, per poter procedere nella propria organizzazione pastorale e nella costruzione dei centri parrocchiali e delle chiese che sono necessarie per il servizio al proprio popolo.
Importante è stato l'incontro dei Rappresentanti delle Conferenze Episcopali d'Europa con Sua Eminenza Filaret, Metropolita ortodosso di Minsk e Sluch [Slutsk] ed Esarca del Patriarca di Mosca di tutta la Bielorussia, il venerdì 15 giugno, alla presenza del Nunzio Martin Vidović. Svoltosi in un clima di cordialità fraterna, l'incontro ha reso la testimonianza di un dialogo costante e costruttivo e di un mutuo rispetto tra i cattolici e gli ortodossi del Paese. 

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Il capitolo centrale affrontato nei lavori dai Segretari Generali delle Conferenze Episcopali del Vecchio Continente è stato quello delle migrazioni. È un fenomeno con cui si confronta seriamente ogni Paese. È un vero «segno dei tempi». Si assiste ad una reale mobilitazione universale dei popoli. Dopo la svolta dell'89 dalla Romania è emigrato circa il 15% della popolazione, specie giovani. Sotto il regime comunista era impossibile emigrare: in Albania si rischiava la fucilazione. La Spagna, ad esempio, in passato era Paese di emigrazione e ora di immigrazione. Dieci anni fa aveva mezzo milione di immigrati, ora ne ha oltre 4 milioni.

La Chiesa è preoccupata dei problemi sociali legati al fenomeno migratorio: illegalità, disoccupazione, invecchiamento della popolazione nei Paesi di partenza, traffico di persone, disgregazione delle famiglie, bambini di che crescono senza genitoriÂ… L'attività caritativa e solidale dei cristiani è una risposta urgente e immediata a queste sfide. Ma decisivo è un impegno politico a livello mondiale che affronti le cause ultime che portano alla migrazione forzata: la povertà, la violenza, l'ingiustizia, il sottosviluppo, la disoccupazione.

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 Altrettanto decisivo è l'impegno culturale: la formazione alla centralità della persona, la critica alla xenofobia, il sostegno ad una integrazione vera che salvi l'identità delle persone. I Segretari Generali hanno realisticamente constatato che l'immigrazione è anche una denuncia della «malattia demografica». In particolare le Conferenze Episcopali affrontano le questioni pastorali poste dalla migrazione: l'assistenza pastorale ai diversi gruppi etnici presenti nel paese, la valorizzazione del contributo portato da gruppi di altri Paesi alla vita della Chiesa locale, lo scambio di personale per la pastorale.

La migrazione ha portato con sé anche la realtà ecumenica e l'incontro tra le religioni: una novità per alcuni Paesi.

La Chiesa in questa opera ha la straordinaria forza della sua universalità, la cattolicità appunto: essa può sostenere una rete unica di solidarietà e collaborazione pastorale tra Paesi di partenza e paesi di arrivo. Questa è una possibilità da valorizzare seriamente. 

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L'approfondimento della cattolicità è uno dei leit-motiv delle attività in agenda del C.C.E.E. La partecipazione di una Delegazione di Vescovi europei alla Conferenza Generale dei Vescovi dell'America Latina e dei Carabi, che si è svolta ad Aparecida in Brasile dal 13 al 31 maggio scorso, e che è stata inaugurata dal Papa, ha anche significato la volontà di cercare nuove vie di collaborazione tra le Chiese dei due Continenti.

Tra i Vescovi europei e i Vescovi africani è in corso una serie di seminari su temi di comune interesse. L'incontro del 2007 sarà a novembre in Ghana sul tema della schiavitù e le nuove schiavitù.
L'urgenza di un lavoro culturale e della pastorale della cultura è affrontata nell'incontro dei docenti e Rettori delle Università d'Europa che si svolge a Roma dal 21 al 24 giugno, con circa 2000 partecipanti.
Un altro importante tema affrontato nell'incontro di Minsk è stato quello dell'ecumenismo e della preparazione della Terza Assemblea ecumenica europea, che ormai è alle porte: Sibiu, 4-9 settembre. L'Assemblea di Sibiu è il culmine di un «pellegrinaggio» dei cristiani d'Europa, iniziato a Roma nel gennaio 2006, continuato a Wittemberg nel febbraio 2007 e soprattutto vissuto a livello dei singoli Paesi con centinaia di incontri.

Le Delegazioni delle Conferenze Episcopali e di altri organismi e movimenti per Sibiu sono particolarmente qualificate. I 2.500 partecipanti ufficiali avranno il compito di essere «moltiplicatori» di questa esperienza europea di riconciliazione. In alcuni Paesi si registra uno «stallo» nel cammino ecumenico, ma in altri si realizzano incontri ed eventi mai successi prima. Nuovi passi sono possibili. La novità per questa stagione dell'ecumenismo può venire solo da una seria conversione comune al «Cristo, luce che illumina tutti» (è il tema dellÂ’Assemblea). La riuscita dell'Assemblea dipenderà molto dalla capacità di rileggere i problemi dell'Europa e del mondo con la luce che viene dalla Rivelazione cristiana. 

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La Chiesa che è nel Continente accompagna con attenzione il processo di unificazione europea che il 25 marzo ha celebrato il cinquantesimo anniversario del Trattato di Roma, costitutivo dell'Unione Europea. Cinquecento autorevoli delegati del mondo politico ed ecclesiale, hanno partecipato il 25-27 marzo a Roma al Congresso, organizzato dalla COM.E.C.E., sul tema: «Valori e prospettive per l'Europa».

La Chiesa sostiene con convinzione un processo di unificazione che porta con sé sviluppo e pace, ma ha anche gravi interrogativi su pretesi valori che alcuni rappresentanti dell'Unione Europea cercano di diffondere nei singoli Paesi, specie nell'ambito dell'educazione, del ruolo della religione, della vita e della famiglia, che sono un rischio per la stessa visione della persona umana.

Altri interrogativi affrontati dei Segretari Generali sono stati: quale il futuro del Trattato costituzionale? Quali i risultati dell'incontro dei responsabili delle Istituzioni europee con i leaders delle religioni che si è tenuto il 15 maggio a Bruxelles? Quale il ruolo della Chiesa per la continuazione del processo di unificazione? 

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C`è stato un generale consenso nel sostenere l'urgenza di avere una rete europea di laici cristiani competenti, in grado di contribuire alla soluzione delle problematiche dell'Unione Europea: dai problemi bioetici, a quelli sociali, a quelli giuridici. La Conferenza Episcopale della Gran Bretagna sta, ad esempio, portando avanti con successo la preparazione di giovani che hanno l'intenzione di entrare nella carriera politica.

Le Conferenze Episcopali d'Europa sentono l'urgenza di mettere in agenda una riflessione sul rapporto fra la Chiesa e la vita pubblica riguardo ai diritti umani e ai «conflitti» fra diritti che spesso si presentano. Questa esigenza è emersa dalla riflessione sulle implicazioni per le agenzie cattoliche che si occupano di adozione, della legislazione britannica contro le discriminazioni per orientamenti sessuali.

Durante i lavori sono state affrontate altre questioni di attualità come la pastorale dei giovani e la Giornata Mondiale della Gioventù di Sydney 2008 e lÂ’impegno delle Conferenze Episcopali per la salvaguardia del creato.

Il prossimo incontro annuale dei Segretari Generali delle Conferenze Episcopali d'Europa si terrà in Spagna dal 26 al 30 giugno 2008.


 

* da LÂ’Osservatore Romano, N. 141 (44.584), 23 Giugno 2007, p. 10.

 

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