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 Pontifical Council for the Pastoral Care of Migrants and Itinerant People

People on the Move

N° 105 (Suppl.), December 2007

 

 

DOCUMENTO FINALE

 

L’Evento

All’incontro sono stati presenti 73 partecipanti provenienti da 21 Paesi (Australia, Austria, Belgio, Canadá, Cile, Colombia, Francia, Inghilterra, Germania, Ungheria, Italia, Corea, Malta, Olanda, Perù, Polonia, Porto Rico, Spagna, Svizzera, USA e Zambia).

Il Seminario è stato aperto dal Discorso Inaugurale del Card. Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, il quale ha ricordato l’insegnamento di Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI sulla violenza e sul terrorismo, sottolineando che quella perpetrata nei confronti di persone innocenti non ha mai alcuna giustificazione e che il rispetto per la vita umana nel mondo si impone come necessità primaria. Il Porporato ha quindi enfatizzato come i membri delle differenti religioni devono cooperare per rispondere adeguatamente al fenomeno del terrorismo, sviluppando un dialogo che giunga a riconoscere che siamo un’unica famiglia umana.

L’Arcivescovo Agostino Marchetto, Segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, dopo il benvenuto a tutti i partecipanti, nel presentare il tema del Seminario, ha messo l’accento sul fatto che il terrorismo non deve avere la parola finale. In quanto Cristiani, poi, fermamente crediamo che sia un diritto difenderci mentre, allo stesso tempo, bisogna rispondere con il perdono. In qualsiasi circostanza, inoltre, i diritti umani devono essere debitamente rispettati, inclusi quelli dei terroristi stessi.

L’Arcivescovo Angelo Amato, Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, trattando il tema “Il problema del male: riflessioni filosofiche e teologiche”, ha condiviso con i partecipanti al Seminario alcune delle sue preoccupazioni, segnatamente la presenza del male nel mondo sotto varie forme. Una di esse è il terrorismo. La comprensione della fenomenologia del male aiuta a capire le esperienze più negative e a sviluppare strategie volte a combatterlo.

Il Dott. Francesco Cappè, Coordinatore del “Security Governance/Counter Terrorism Cluster” dell’“Interregional Crime and Justice Research Institute” dell’ONU, con sede a Torino, è stato invitato invece ad affrontare il tema della Strategia Globale delle Nazioni Unite contro il Terrorismo. Essa si articola in un approccio trasversale multidimensionale, che interessa varie agenzie, con lo scopo di contrastare questo grave problema internazionale e di sviluppare nuove iniziative per combatterlo globalmente.

Il Dott. Iain Jack, “Senior Security Advisor” in Europa della “International Air Transport Association” (IATA), ha presentato una relazione sul Programma per rafforzare la Sicurezza nell’Aviazione Civile, consistente nell’integrare misure chiave, sviluppate con consenso internazionale, nella prassi giornaliera degli addetti alla sicurezza aeroportuale.           

Durante il Seminario sono state presentate poi alcune relazioni: quella della Conferenza Statunitense dei Cappellani dell’Aviazione Civile (NCCAC), dal Rev. don Michael Zaniolo, suo Presidente, e quella del Segretariato Europeo dei Cappellani dell’Aviazione Civile e dei Membri delle rispettive Cappellanie, presentata da Don David Lacy, Segretario Generale. Egli ha riferito sullo sviluppo della rete europea dei Cappellani e indicato alcuni programmi per il futuro. È stato così lanciato un nuovo sito web a livello europeo.

L’ultimo rapporto è stato quello del Rev. Andrea Krasznai, Presidente ad interim dell’Associazione (ecumenica e interreligiosa) Internazionale dei Cappellani dell’Aviazione Civile (IACAC). 

Nel primo giorno del Seminario, il Cardinale Renato Raffaele Martino ha presieduto la Concelebrazione eucaristica con i Vespri. Il secondo giorno è iniziato invece con una Concelebrazione eucaristica con Lodi, presso la Tomba di San Pietro, nella Basilica Vaticana, presieduta dal Cardinale Paul Poupard, e con la partecipazione dell’Arcivescovo Marchetto.

Sempre nel secondo giorno, l’Arcivescovo Brian Farrell, L.C., Segretario del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, ha illustrato la collaborazione ecumenica in atto in relazione alle minacce del terrorismo. L’Ecumenismo rappresenta in tale contesto l’unità di spirito, ed è l’espressione della comunione, collaborazione, amicizia, e del rispetto per gli altri e del loro credo.

 Il Cardinale Paul Poupard, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso, ha successivamente sottolineato, nel suo intervento, l’importanza del dialogo nella comunità dei Cappellani, e non solo in quanto mezzo volto a contrastare il terrorismo.

Dal terreno concreto della missione dei Cappellani aeroportuali ha preso lo spunto la relazione di don Paschal Ryan, Cappellano dell’Aeroporto internazionale di Heathrow (Londra), che ha condiviso la sua non lontana esperienza maturata nel sostenere viaggiatori e lavoratori aeroportuali, nell’affrontare minacce di attentati terroristici. Egli ha sottolineato il contesto storico della situazione attuale, in cui Heathrow si presenta tra i bersagli prioritari per i terroristi, condividendo le sue esperienze personali di offrire consiglio a coloro che sono stati vittime di attacchi terroristici. Ha concluso con una nota positiva di speranza.

Don Michael Zaniolo ha invece letto la relazione inviata dal Rev.do Don David Baratelli, Cappellano all’Aeroporto internazionale di Newark, che purtroppo non ha potuto essere presente per motivi familiari. Nella sua relazione, Don Baratelli ha fatto riferimento all’esperienza da lui avuta svolgendo il proprio ministero a favore delle vittime dell’11 settembre e dei membri delle loro famiglie.

Il terzo giorno è stato iniziato con una Concelebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo Agostino Marchetto, dedicandosi la mattinata all’Udienza Generale di Papa Benedetto XVI. I due Segretari, statunitense ed europeo, dei gruppi di Cappellani, hanno potuto baciare la mano del Santo Padre, che aveva precedentemente esteso un cordiale benvenuto al gruppo.

Qui di seguito si riportano alcuni suggerimenti emersi dai sette gruppi di studio, organizzati durante i tre giorni, e poi le conclusioni e le risoluzioni.

  1. Le Cappelle devono essere ben situate e la loro posizione chiaramente indicata negli aeroporti.
  2. I Cappellani devono essere coinvolti nei programmi aeroportuali di soccorso in caso di emergenza.
  3. Devono essere fornite le motivazioni per le perquisizioni imposte per motivi di sicurezza; inoltre le istruzioni scritte al riguardo dovrebbero apparire almeno nelle principali lingue mondiali.
  4. I Cappellani possono fungere da interpreti e consulenti per le persone che si trovano in uno stato di grande stress al momento del viaggio.
  5. Un Cappellano sorridente può essere di sollievo per coloro che sono ansiosi o angosciati.
  6. Le Cappelle possono essere luoghi non solo di preghiera, ma di incontro con appartenenti ad altre religioni.
  7. I Cappellani credono che la loro missione possa anche consistere nell’essere disponibili, con presenza umana visibile, sempre pronti all’ascolto, con una sensibilità responsabile, in modo da poter istaurare un vero dialogo se la necessità si presenta.
  8. I Cappellani sono chiamati ad essere ambasciatori di Cristo (cfr. 2 Cor 5,20) e ad accogliere lo straniero.

 

Conclusioni

  1. Il terrorismo è un fenomeno su cui i leader religiosi possono avere un grande impatto positivo al fine di costruire ponti di tolleranza, rompendo i circoli della violenza per mezzo della comprensione e del perdono, e alzando una voce profetica per affrontare l’ingiustizia, che a volte è alla base del grave problema.
  2. Il terrorismo porta le persone a mettere in dubbio la fede, e da qui nasce la necessità di dare risposte alle domande che da esso sorgono.
  3. Il terrorismo raggiunge uno dei suoi obiettivi quando genera paura negli individui e nelle comunità e destabilizza così le strutture. Questo, di conseguenza, deve essere contrastato.
  4. Il trasporto aereo unisce le persone, ma, per paura del terrorismo, simultaneamente le allontana. Pertanto dissipare tale paura si impone come necessità.

 

Risoluzioni

  1. La Cappellania aeroportuale deve essere una voce a sostegno di cambiamenti sistemici per affrontare il terrorismo.
  2. I Cappellani devono ricercare possibilità di dialogo ed educazione a livello locale.
  3. Essi vanno preparati a rispondere convenientemente ai vari gruppi soggetti a un possibile attentato terroristico.

 

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