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 Pontifical Council for the Pastoral Care of Migrants and Itinerant People

People on the Move

N° 106, April 2008

 

 

Relazione circa la partecipazione del

Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti al Convegno della Chiesa NELLÂ’AMBITO DELLA BIT – Borsa Internazionale del Turismo

(Milano, 22 febbraio 2008)

 

 

Dal 21 al 24 febbraio 2008, presso la Fiera di Milano - Rho, ha avuto luogo la Borsa Italiana del Turismo (BIT). Come è stato evidenziato anche dai mass media, alla BIT hanno partecipato circa 5.000 espositori provenienti da 152 Paesi di tutti i continenti e circa 35.000 visitatori da almeno 132 Paesi. Queste cifre rappresentano una crescita del 25% circa rispetto allÂ’anno scorso 2007.

 

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Nell’ambito di questo evento, il Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti e gli Uffici per la Pastorale del Turismo della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e dell’Arcidiocesi di Milano hanno partecipato – come consuetudine negli ultimi 20 anni –, organizzando un Seminario. Il tema Il turismo: porta aperta per le donne – riprendeva l’argomento dell’ultima Giornata Mondiale del Turismo. Il programma prevedeva anche la celebrazione della Santa Messa domenica 24 febbraio, alle ore 12, nella cappella della Fiera.

A inaugurare il seminario sono stati il Dott. Adalberto Corsi, Presidente dellÂ’Esposizione, che ha ringraziato la Chiesa di essere presente anche questÂ’anno per lÂ’evento, e il Rev.do Massimo Pavanello, Responsabile dellÂ’Ufficio per la pastorale del turismo dellÂ’Arcidiocesi di Milano. Oltre al Sotto-segretario del Pontificio Consiglio, Mons. Novatus Rugambwa, hanno rivolto un saluto e una parola dÂ’incoraggiamento S.E. Mons. Erminio De Scalzi, Vescovo Ausiliare di Milano, in rappresentanza del Cardinale Arcivescovo della medesima sede, e don Mario Lusek, Direttore dellÂ’Ufficio CEI per questa pastorale specifica.

 

S.E. Mons. Erminio De Scalzi ha elogiato le donne per la loro presenza, duttilità e perseveranza, non soltanto nellÂ’ambito dellÂ’industria turistica, ma anche nella testimonianza della fede. Egli ha fatto un appello affinché le donne ottengano benefici dal turismo in base a giustizia e uguaglianza vis-à-vis degli uomini. Il Presule ha poi incoraggiato le donne ad acquisire creatività in questo ambito per dare al turismo un volto materno e combattere gli abusi, particolarmente la prostituzione e lo sfruttamento economico.

 

Mons. Novatus Rugambwa ha sottolineato, nel suo saluto (sarà pubblicato come documentazione sulla rivista Peope on the Move), lÂ’importanza della partecipazione e responsabilità della donna nel servizio turistico, come risulta dal Messaggio del Pontificio Consiglio per la summenzionata Giornata Mondiale. Ha quindi fatto un appello a combattere il turismo sessuale che degrata donne e bambini. Ha dato risalto alla dignità della donna come insegnato nella Mulieris dignitatem di Giovanni Paolo II e allÂ’importanza della sua diakonia nellÂ’ambito del turismo.

 

Don Mario Lusek ha evidenziato la crescita annuale del turismo che richiede un adeguamento della pastorale della Chiesa affinché questa industria miri alla qualità culturale, artistica, sociale, ecc. In questo modo la Chiesa non fa alcuna invasione di campo, ma dimostra quanto abbia a cuore lÂ’uomo e la donna viaggiatori. Don Lusek ha rivolto un invito affinché le attività turistiche conducano lÂ’uomo e la donna di oggi a un turismo solidale, a unÂ’integrazione sociale, allÂ’amicizia, alle buone abitudini, allÂ’accoglienza, insomma, a un turismo equo e pio.

Don Lusek ha anche detto che il turismo religioso e il pellegrinaggio stanno conoscendo un periodo dÂ’espansione. Secondo le cifre, infatti, dei 900 milioni di turisti nel mondo, almeno 200 milioni viaggiano per motivi religiosi!

 

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Siccome lÂ’argomento del seminario faceva riferimento alle donne, gli organizzatori avevano invitato tre relatrici:

 

La Sig.ra Maria Pia Bertolucci, Presidente del Centro Turistico Giovanile, nel trattare il tema “Il femminile nella testimonianza della fede in ambito turistico”, ha sottolineato che la parola chiave del turismo è accoglienza, che è tipica della natura della donna. Tale valore si evidenzia nel servizio svolto dalla donna - dalle hostess negli aerei alle cameriere nei ristoranti.

Ma non solo! La donna, meglio dellÂ’uomo, sa cogliere usi, costumi e tradizioni dei popoli e dei paesi visitati. La donna sa rispettare la cultura degli altri, cercando di capirne i valori umani.

Di conseguenza la donna è stata presentata dalla Bertolucci come una persona naturalmente capace di accogliere il turista e di comprendere profondamente gli elementi religiosi nelle tradizioni, nei beni culturali ed ecclesiastici, dando testimonianza della propria fede.

 

La Sig.ra Piera Gioda, Vice Presidente dell’Associazione Italiana per il Turismo Responsabile (AITR), sviluppando l’argomento del “Turismo solidale tra Nord e Sud del mondo: una visione al femminile”, ha dimostrato quanto la sua Associazione si impegni per stabilire i valori nell’ambito turistico, particolarmente in Africa occidentale e in America centrale.

La AITR opera per far sì che il turismo, che sta diventando la prima industria mondiale, possa essere un elemento chiave anche nella promozione integrale delle comunità locali nel Sud del mondo. Il turismo può essere integrato nello sviluppo dei paesi poveri e nella promozione della donna nei medesimi paesi.

La Sig.ra Gioda ha chiesto di non accontentarsi dei successi dichiarati dalle statistiche, ma di fare un approccio critico al turismo per poterlo guidare e purificare. Occorre quindi tenere dÂ’occhio gli aspetti negativi e studiare come porvi rimedio, come il comportamento del turista vis-à-vis di tradizioni e usi locali; la mercificazione (da parte dei paesi ricchi) della cultura locale a scapito dellÂ’artigianato; la perdita dellÂ’identità culturale; ecc. Si sappia che  non tutto il turismo produce sviluppo economico Â… p.es. in alcuni paesi la popolazione non ha accesso alle zone turistiche e spesso le donne sono escluse!  

Non è sufficiente che le donne del sud del mondo abbiano un ruolo in ambito turistico, sarebbe utile se avessero una voce nelle decisioni. Bisogna quindi agire per stabilire i loro diritti.

Tutto considerato, si raccomanda quanto segue:

  • essere in dialogo con i Governi e lÂ’Organizzazione Mondiale del Turismo affinché i progetti turistici siano mirati alla lotta contro la povertà, favorendo le donne.

  • Creare partnership con enti e gruppi turistici locali, con la garanzia che anche le donne ne ottengano benefici.

  • Creare forme di collaborazione non soltanto con i governi, ma anche con piccole imprese decentralizzate.

Per essere di aiuto alle donne nei paesi poveri, occorre avere un approccio di collaborazione che consideri le donne non come vittime, ma come attori indispensabili dello sviluppo, valutando sempre il loro contributo nella società. La donna già fa tanto per la comunità (cura della famiglia, ecc.) e potrebbe fare molto anche nellÂ’ambito turistico.

 

La Sig.ra Katia Foti, Responsabile della promozione del Consorzio sociale Goel e Presidente della Cooperativa sociale Hermes [in Calabria], ha parlato del “Turismo come lavoro - la fantasia delle donne”, spiegando che la sua cooperativa ha creato unÂ’attività turistica, riuscendo anche a trasformare un carcere abbandonato in struttura di ospitalità per i visitatori!

Le donne, secondo la Sig.ra Foti, possono incrementare la loro partecipazione in questa industria, creando occupazione come quella sopra citata. Esse sanno “trattare il turista come una persona, non come una merce”! Inoltre, sanno introdurre i valori etici e religiosi nellÂ’attività del turismo, sensibilizzando le coscienze e valorizzando le tradizioni.

Ciò che occorre fare per le donne adesso è convincerle che il turismo è una porta aperta a loro per la pace e la convivenza dei popoli.

 

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Osservazioni

 

  1. La partecipazione della Chiesa in queste occasioni (Esposizioni) è apprezzata perché essa dimostra, tra altro, la sollecitudine per lÂ’uomo integrale. Quindi è da incoraggiare.

  2. Purtroppo la Chiesa partecipa soltanto con un seminario e una Santa Messa. Sarebbe bello se avesse anche uno Stand per promuovere il turismo religioso [N.B.: fino allÂ’anno scorso, lÂ’arcidiocesi di Milano ha avuto uno Stand alla BIT, però lÂ’allestimento di tale locale è costato nel 2007 circa 15.000 Euro; fondi che questÂ’anno non si è riusciti a trovarne]! 

  3. È auspicabile che il Pontificio Consiglio mantenga contatti con alcuni enti e gruppi di persone che promuovono un turismo responsabile. La loro esperienza potrebbe illuminare e ispirare lÂ’azione pastorale della Chiesa universale e quella locale.

 

 

 

Mons. Novatus Rugambwa

Sotto-Segretario

Pontificio Consiglio della Pastorale

per i Migranti e gli Itinernati

 

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