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 Pontifical Council for the Pastoral Care of Migrants and Itinerant People

People on the Move

N° 108, December 2008

 

 

Indirizzo di omaggio al Santo Padre,

in occasione dell’Udienza Pontificia

per la Giornata Mondiale del Turismo*

 

 

Cardinale Renato Raffaele MARTINO

Presidente del Pontificio Consiglio

della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti

Beatissimo Padre, 

Desidero innanzitutto esprimere a Vostra Santità profonda e sentita riconoscenza per aver accolto la richiesta del Centro Turistico Giovanile (CTG) e dell’Ufficio Internazionale del Turismo Sociale (BITS) di essere ricevuti in Udienza oggi,  27 settembre, giorno in cui si celebra l’annuale Giornata Mondiale del Turismo.

Questa volta, il tema proposto è: Il turismo affronta la sfida del cambiamento climatico. Si tratta della 29.ma Giornata. Essa, infatti, fu indetta per la prima volta nel 1980 dall’Organizzazione Mondiale del Turismo. Già allora la Chiesa cattolica decise di appoggiare l’iniziativa con la diffusione di un Messaggio papale in sintonia con il tema scelto. Se ne è fatto portavoce, nel corso degli anni, il nostro Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, a cui fa capo la pastorale del turismo, nel vasto ambito della mobilità umana. Il tema  della Giornata odierna fa riferimento ad una delle grandi questioni del nostro tempo, quella del cambiamento climatico, cioè della salute del pianeta terra, minato dalle eccessive emissioni di gas nocivi nell’atmosfera. Il turismo è uno dei fattori che contribuiscono al surriscaldamento del globo, per l’inquinamento provocato dai mezzi di trasporto e dalle strutture di accoglienza, e per l’uso smodato delle risorse naturali, con sfruttamento anche dell’uomo.

Vostra Santità ha pure di recente parlato della responsabilità dell’essere umano per la creazione, nel primo dei suoi discorsi ai giovani, riuniti a Sydney per la loro XXIII Giornata mondiale, ricordando che “vi sono anche ferite che segnano la superficie della terra: l’erosione, la deforestazione, lo sperpero delle risorse minerali e marine per alimentare un insaziabile consumismo”[1]. Facciamo qui eco all’appello di Vostra Santità, sollecitando altresì il mondo del turismo a combattere l’egoismo, che può portare ad un consumismo esasperato, e formuliamo l’invito ad essere turisti consapevoli e responsabili delle proprie azioni, chiedendo a tutti di adottare uno stile di vita che non porti discapito alla natura, in una logica “ecologica” che faccia percepire il senso del limite. Suggeriamo dunque di optare per una austerità gioiosa, dove l’equilibrio porti a definire le priorità e ad agire di conseguenza. La nostra perorazione, se accettata, può rivelarsi di grande portata se pensiamo al numero di turisti nel mondo intero, che sono, ogni anno, oltre 900 milioni se solo si considerano quelli internazionali.

Desideriamo, pertanto, adoperarci, con l’esempio e la testimonianza, a sviluppare, anche per le generazioni future, una cultura del turismo responsabile, rispettoso del “creato che è il primo dono … dato [da Dio] all’uomo perché lo coltivasse e lo custodisse”[2].

Questo è, Santità, il nostro impegno per questa Giornata Mondiale del Turismo, sul quale, e su tutti coloro che gravitano in questo importante settore, imploriamo la Sua benedizione. Essa si riverserà anche sulla pastorale specifica della mobilità umana per la gloria di Dio e la salvezza dell’umanità.

Santo Padre, con gratitudine ascoltiamo ora la Sua parola, bisognosi del Suo incoraggiamento.


 

* Castel Gandolfo 27 settembre 2008.

[1] Benedetto XVI, Discorso al Molo di Barangaroo di Sydney, Australia, 17 luglio 2008: L’Osservatore Romano N. 167 (44.907), del 18.VII.2008, p. 8.

[2] Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, Orientamenti per la Pastorale del Turismo, (29.06.2001), n. 15, LEV, Città del Vaticano 2001 

 

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