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 Pontifical Council for the Pastoral Care of Migrants and Itinerant People

People on the Move

N° 109 (Suppl.), April 2009

 

Pontificio  Consiglio  della  Pastorale per  i  Migranti  e gli  Itineranti

Comunicato stampa – 26 Maggio 2008

 

Per una migliore cura pastorale dei Migranti e dei Rifugiati in Africa allÂ’alba del terzo millennio. Questo è il tema del congresso continentale africano che si terrà a Nairobi (Kenya) dal 2 al 5 giugno, organizzato dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti in collaborazione con la Commissione per i Migranti, i Rifugiati e i Marittimi della conferenza episcopale del Kenya. 

Il fenomeno della mobilità umana, volontaria o forzata, ha sempre segnato la storia dellÂ’umanità, ma negli ultimi decenni ha assunto dimensioni quasi universali e significati sempre più complessi. Ogni continente, tutti i Governi e le Organizzazioni Internazionali sono dunque chiamati a confrontarsi con esso e con i suoi nuovi aspetti.

Per meglio esaminare tale realtà, nel contesto del continente Africano, questo Congresso si offre come un laboratorio, al quale parteciperanno, in modo attivo e creativo, rappresentanti di oltre venti Paesi africani, tra Vescovi e Operatori pastorali. Sarà uno spazio di ascolto, di approfondimento e di dialogo per individuare nuove vie, pur in continuità con il passato, per lÂ’attività pastorale specifica a favore di milioni di migranti e rifugiati in Africa.

Il programma prevede i saluti inaugurali del Nunzio Apostolico in Kenya, dellÂ’Arcivescovo di Nairobi e del Presidente della Conferenza Episcopale Keniota.

I lavori del Congresso saranno introdotti dal Cardinale Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, che pronuncerà pure una relazione illustrando lÂ’Istruzione Erga migrantes caritas Christi, quale “migliore risposta pastorale anche per i migranti in Africa” agli inizi del Terzo Millennio. In effetti il Porporato, sulla scorta di tale Documento, pubblicato il 3 maggio 2004 e approvato due giorni prima da Giovanni Paolo II, sollecita una visione positiva del fenomeno migratorio, interpellando gli Operatori pastorali a riscoprire e vivere in profondità la dimensione della cattolicità, che, nel suo significato più ampio e profondo, è la capacità del Vangelo, nella Chiesa, di realizzare una comunione universale, unÂ’unità senza alcun tipo di frontiera geografica, storica e culturale, in modo che le differenze non siano cancellate, ma piuttosto si realizzino nella loro identità.

Interverranno, inoltre, lÂ’Arcivescovo Agostino Marchetto, Segretario del Dicastero, il quale rivolgerà lÂ’attenzione soprattutto ai nuovi itinerari pastorali nellÂ’ambito del servizio ai rifugiati, ai profughi e ai soggetti al traffico di esseri umani, e Mons. Novatus Rugambwa, Sotto-segretario, che metterà in luce più specificamente le nuove schiavitù connesse alle migrazioni, temi tutti di scottante attualità pure nel continente africano, come testimoniano luttuosi fatti pure di questi giorni.

Quindi, prenderanno la parola il Dr. Johan Ketelers, Segretario Generale della Commissione Cattolica Internazionale per le Migrazioni (ICMC) e il Cardinale Peter Kodwo Turkson, Arcivescovo di Cape Coast (Ghana): il primo presenterà la situazione generale dei migranti, dei rifugiati e dei profughi (internally displaced persons) in Africa, mentre il secondo farà il punto sul dialogo in atto, in campo migratorio, tra il Simposio delle Conferenze Episcopali dÂ’Africa e Madagascar (SECAM) ed il Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE).

Vi saranno, poi, due Tavole rotonde, che verteranno rispettivamente sulle esperienze pastorali in favore dei migranti e quelle per i rifugiati, profughi e soggetti al traffico di esseri umani, coinvolgendo vari Operatori pastorali di diversi Paesi africani, con il coordinamento di Sua Beatitudine Mons. Antonios Naguib, Patriarca di Alessandria dei Copti Cattolici, e di Mons. Robert C. Ndlovu, Arcivescovo di Harare (Zimbabwe).

I gruppi di studio si riuniranno due volte e le loro riflessioni, insieme ai suggerimenti che emergeranno nel corso dei lavori e dei dibattiti, costituiranno le conclusioni e raccomandazioni del documento finale. 

 

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