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GIUBILEO DEI GIORNALISTI SALUTO RIVOLTO AL SANTO PADRE Domenica 4 giugno 2000
Santo Padre, Le siamo davvero grati di aver acconsentito a ricevere i giornalisti che sono giunti in pellegrinaggio a Roma da più di cinquanta nazioni di tutto il mondo. Siamo grati che un rappresentante dei giornalisti possa salutarla prima che lei ci rivolga la sua parola. E siamo anche grati di avere qui fra noi il Presidente emerito del nostro Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, il Cardinale Andrej M. Deskur. Molte delle persone presenti oggi sono italiane, e sono accompagnate dalle famiglie: quelle famiglie che spesso si trovano a condividere i sacrifici che i giornalisti devono affrontare nell'espletamento del proprio lavoro. Altri provengono da nazioni che sono, o sono state, dilaniate da conflitti. Sono venuti qui, in questa Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, uniti nella fede in Nostro Signore Gesù Cristo, per domandare aiuto al Signore affinché li sostenga nel loro difficile compito. E desideriamo anche, Santo Padre, presentarLe il loro unanime augurio - forse un po' in ritardo, ma certamente sincero - per il Suo compleanno, e con esso la promessa di una fervida preghiera per Lei, affinché il Suo ministero universale continui a portare ricchi frutti di spiritualità. Mentre le chiediamo di ricordarci nelle Sue preghiere, ci disponiamo ad ascoltare il Suo insegnamento e a ricevere la Benedizione Apostolica. Ma prima vorrei presentarle la Signora Theresa Ee-Chooi, Presidente dell'Unione Catholique Internationale de la Presse (U.C.I.P.) che parlerà a nome dei giornalisti presenti.
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