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CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA A CONCLUSIONE
DEL PELLEGRINAGGIO DELLA FAMIGLIA DI TELEPACE
IN OCCASIONE DEL XXV ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE 

OMELIA DELL'ARCIVESCOVO LEONARDO SANDRI 

Santuario di Nostra Signora delle Grazie, Nettuno
Giovedì, 29 maggio 2003

 

1. Le parole dell'apostolo Paolo che abbiamo appena ascoltato nella Seconda Lettura acquistano un rilievo particolare in questa Celebrazione Eucaristica nel Santuario della Madonna delle Grazie e di santa Maria Goretti in Nettuno, con la quale culmina il pellegrinaggio di Telepace nel suo 25° anno di attività. "Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti" (1 Cor 1, 27).

Proprio la vicenda di santa Maria Goretti, col suo contenuto al tempo stesso tragico e luminoso, è una testimonianza eloquente di quella "sapienza" del Vangelo che capovolge le prospettive di una visione semplicemente umana della realtà per aprirla alla visione stessa di Dio.

Fin dai suoi primi passi, che ci riportano alla fine di novembre del 1977 alla Casa Gioiosa di Cerna, Telepace ha avuto un legame particolarmente stretto con santa Maria Goretti, perché quella prima sede dove l'emittente è nata, da sempre è dedicata alla Martire dell'agro pontino e a san Domenico Savio. Di questo speciale legame si è tra l'altro avuto un segno eloquente il 3 e il 4 ottobre scorso, quando, nel suo pellegrinaggio a Milano e in altri luoghi in occasione del centenario della morte, l'urna con i resti mortali della Santa sono stati accolti con onore e con amore proprio presso la sede di Telepace. Per esprimere l'affetto, la devozione e la riconoscenza che la lega a questa Santa, la grande famiglia dei responsabili, degli operatori, dei volontari e dei telespettatori dell'Emittente è voluta venire in pellegrinaggio fino a questo Santuario, per ricambiare il dono della visita ricevuto lo scorso anno e per ascoltare di nuovo il messaggio evangelico di semplicità, di povertà, di coraggio e di santità che proviene da santa Maria Goretti. Attraverso i potenti mezzi della televisione, siamo ora tutti insieme uniti come in una sola famiglia spirituale intorno a "Marietta": noi, che siamo venuti in questo maestoso Santuario affidato alle cure pastorali dei cari Padri Passionisti, ma anche coloro che in tutto il mondo ci seguono in questa Celebrazione attraverso la trasmissione satellitare.

Vogliamo insieme onorare questa giovane martire, ascoltarne il permanente insegnamento di fedeltà e di coerenza con i valori della fede cristiana e chiedere la sua potente intercessione in tutte le nostre necessità spirituali e materiali.

2. Il messaggio che Maria Goretti ci offre parla innanzitutto di una esistenza umile e povera, che ha sperimentato i disagi e le difficoltà dell'emigrazione alla ricerca di un futuro migliore, che a causa delle precarie condizioni di vita non ha potuto neppure accedere alla scuola e all'istruzione.

Un'esistenza che ha dovuto affrontare fin dalla fanciullezza prove dolorose e impegnative, come la prematura morte del padre per malaria o la responsabilità di farsi carico dei bisogni della famiglia prendendosi cura dei fratelli più piccoli, mentre la madre lavorava nei campi. Ma davanti a noi abbiamo anche l'esempio di un'esistenza vissuta sempre con un grande senso della propria dignità, della coscienza del dovere, della solidità dei legami familiari. Soprattutto un'esistenza saldamente fondata sui valori della fede e di una solida vita spirituale. Non dimentichiamo che l'atto eroico che ha concluso la breve e intensa vita di "Marietta" è stato preparato da questi anni vissuti in una famiglia sana, dove ha appreso i principi della fede e della tradizione cristiana ed ha imparato a lottare per non abbandonarli mai. Se Maria Goretti non ha temuto di affrontare anche la morte pur di non tradire l'educazione che aveva ricevuta fin da piccola, è stato certo per difendere la propria integrità fisica e morale, ma soprattutto per non venir meno a quei principi umani e di fede che aveva ricevuto da Papà Luigi e da Mamma Assunta. Lo testimonia il supremo atto di amore e di generosità che ha coronato il suo martirio: il perdono dato al suo aggressore, che trova la sua motivazione più profonda nell'amore di Cristo: "Sì, per amore di Gesù gli perdono, e voglio che venga con me in paradiso".

3. Per non rischiare di banalizzare la figura e il messaggio di questa Santa, "la piccola e dolce martire della purezza" come l'ha definita Papa Pio XII nell'omelia per la canonizzazione, dobbiamo andare fino alle motivazioni più profonde del suo gesto eroico, per riscoprirne le radici più autentiche in una vita semplice ma animata dalla fede, consapevole del proprio valore e della propria dignità.

Sappiamo bene quanto una certa mentalità edonistica e consumistica tenda a disprezzare i valori della castità e della verginità. I richiami ad una visione superficiale della sessualità sono oggi sotto gli occhi di tutti e diffusi anche attraverso la povertà e la banalità di certa televisione pubblica e privata, indulgendo spesso ad una visione distorta dello svago e del divertimento. Tuttavia, deve essere chiaro per tutti che i nostri giovani avvertono un bisogno profondo di non essere ingannati in questo importante ambito della vita umana con delle prospettive false o limitative. I giovani hanno bisogno che venga loro presentato il valore fondamentale della sessualità e del matrimonio in un senso pienamente umano, come espressione di una unione anzitutto spirituale prima che fisica, e di un legame d'amore totale e definitivo, intrinsicamente aperto al dono della vita.

Considerati in questa prospettiva, il senso del pudore, la bellezza della verginità e la scelta della castità acquistano il loro senso pieno, non come una negazione di un valore positivo ed essenziale della vita umana, ma come il desiderio di viverlo in modo autentico, sapendo attendere che si creino le condizioni necessarie per "mettersi in gioco" fino in fondo, affinché il dono di sé sia veramente totale e definitivo. È quanto ricorda il Santo Padre, nel suo Messaggio in occasione del centenario della morte di santa Maria Goretti: "Dal comportamento di questa giovane Santa emerge una percezione alta e nobile della propria e dell'altrui dignità... In tale prospettiva, la persona si scopre destinataria di un dono e chiamata a farsi, a sua volta, dono per l'altro" (n. 3, in L'Osservatore Romano, 8-9 luglio 2002, p. 5).

4. È proprio questo il messaggio di semplicità e di maturità evangelica che Telepace ha ricevuto fin dall'inizio da santa Maria Goretti e che ancora oggi, a 25 anni di distanza, deve continuare a illuminarne e a guidare l'attività "per servire Dio e l'uomo nella Chiesa", come ama ripetere il suo Fondatore e Direttore. Senza i grandi mezzi organizzativi e logistici dei Network internazionali, rinunciando fin dall'inizio ai condizionamenti economici e pubblicitari confidando nell'aiuto della Provvidenza divina, ma anche nella serietà e professionalità dei propri operatori e volontari, Telepace offre con umiltà, ma anche con dignità e convinzione, il proprio prezioso servizio nel vasto campo della nuova evangelizzazione. Attraverso il lavoro di questa Emittente, il messaggio del Vangelo, la parola e l'attività del Papa, la liturgia e la preghiera della Chiesa e l'informazione sulla vita della comunità cristiana, raggiungono gli angoli più lontani, portando aiuto, conforto, testimonianza di fede ed esempi di vita cristiana. Soprattutto Telepace offre un bell'esempio di comunione fra chi fa la televisione e quanti ne seguono le trasmissioni con interesse e simpatia dalle proprie case e dai propri luoghi di lavoro e di vita.

5. In questa significativa celebrazione, il mio augurio è che possiate realizzare sempre l'esortazione rivoltavi dallo stesso Santo Padre in un recente incontro con la famiglia spirituale di Telepace:  "Proseguite il vostro cammino con immutato entusiasmo. Un campo apostolico sempre più vasto vi attende. Rimanete fedeli alla vostra missione, proclamando la verità di Dio e dell'uomo" (Udienza in occasione del 25° di fondazione, n. 4, in L'Osservatore Romano, 23 marzo 2003, p. 5).

Chiediamo a santa Maria Goretti di continuare ad accompagnare il cammino di Telepace, affinché possa sempre meglio svolgere la propria missione evangelizzatrice nella Chiesa e nel mondo attuale, così assetato di verità, di amore e di valori che non tramontano.

"Bambina di Dio, tu che hai conosciuto presto la durezza e la fatica, il dolore e le brevi gioie della vita... Tu che hai versato il tuo sangue per non tradire il Signore, tu che hai perdonato il tuo assassino desiderando per lui il Paradiso:  intercedi e prega per noi presso il Padre affinché diciamo sì al disegno di Dio... Ti ringraziamo, Marietta, dell'amore per Dio e i fratelli che già hai seminato nel nostro cuore" (Giovanni Paolo II).

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