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LETTERA DELL’EM.MO CARD. ANGELO SODANO
IN OCCASIONE DELL’ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA
DELL’ORGANIZZAZIONE DEGLI STATI AMERICANI*

 


Ecc.ma Signora María Soledad Alvear Valenzuela,
Ministro degli Affari Esteri della Repubblica del Cile!

In occasione della 33 Assemblea Generale dell'OEA, Sua Santità il Papa Giovanni Paolo II mi ha incaricato di far giungere un cordiale saluto a Vostra Eccellenza, agli Ecc.mi Ministri degli Affari Esteri degli Stati Americani e del Caribe, all'Ecc.mo Segretario Generale dell'Organizzazione degli Stati Americani, Signor César Gaviria, come ai Rappresentanti dei Paesi Osservatori.

Dando poi uno sguardo agli importanti e numerosi argomenti del Proyecto de Temario, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha notato con compiacimento la multiforme attività e la dimensione sempre più significativa che ormai ha assunto codesta Organizzazione.

In quest'ultimo anno, poi, è stata molto intensa l'attività dell'OSA in campo diplomatico, sia nel consolidamento della democrazia che nella soluzione di conflitti, e per questo il sommo Pontefice intende esprimere il vivo apprezzamento della Santa Sede.

Anche da parte mia, sono lieto di notare come tale impegno manifesti l'intento dell'Organizzazione di attuare la Carta Democratica Interamericana, approvata alla 31a Assemblea Generale.

L'Articolo 1 di detta Carta, afferma che "i popoli dell'America hanno diritto alla democrazia e i loro governi l'obbligo di promuoverla e difenderla".

Ma i membri dell'OSA sono ben coscienti - e lo affermano nel preambolo alla citata Carta - che la promozione e il consolidamento della democrazia passano attraverso l'eliminazione della povertà, con tutto ciò che ne è causa e conseguenza: l'analfabetismo, l'insicurezza, la criminalità, il terrorismo, la corruzione, il traffico delle armi e delle droghe, senza dimenticare altri problemi sociali quali la discriminazione, il razzismo, l'intolleranza, la mancanza di rispetto dei diritti umani, argomenti tutti su cui tornerà a riflettere anche la presente Assemblea Generale.

Il lavoro dell'OSA, in questo senso, è pertanto un prezioso contributo allo sradicamento di quelle cause che impediscono alla democrazia, anche là dove è già "formalmente instaurata", di funzionare effettivamente.

"La democrazia - prosegue il citato l'art. 1 della Carta Democratica - è essenziale allo sviluppo sociale, politico ed economico dei popoli delle Americhe", ma si può dire che è pur vero il contrario, e cioè che senza sviluppo sociale, politico, ed economico, gli strumenti stessi che dovrebbero garantire il buon funzionamento di un sistema democratico - quali, ad esempio, il diritto di voto, il sistema dei partiti, la propaganda elettorale, etc. - possono diventare facilmente oggetto di varie forme di manipolazione e clientelismi.

Il mese scorso il Papa Giovanni Paolo II diceva ai giovani di Spagna, "le idee non si impongono, ma si propongono!" (Madrid, 3 maggio 2003). Per lo stesso motivo, anche nella costruzione di una società democratica, è essenziale il ricorso al dialogo, senza scoraggiarsi nell'ardua impresa di tessere pazientemente trame di riconciliazione e di pacificazione.

Il dialogo è la forza della democrazia; deve essere il credo dei politici. Attraverso il dialogo, le ricchezze degli uni diventano patrimonio di tutti e gli sbagli si possono correggere, prima che sia troppo tardi.

Attraverso il dialogo si pongono le basi di una società migliore e veramente democratica.
E qui il pensiero del Papa va a quella che è la cellula base della società: la famiglia, nella quale proprio il dialogo, tra marito e moglie, tra genitori e figli, tra fratelli, è garanzia e segno di salute e vita. È potremmo dire che più è in salute la famiglia, più sana è la società.

Sono trascorsi 20 anni da quando la Santa Sede ha pubblicato la Carta dei diritti della Famiglia, per tutte le persone, istituzioni e autorità interessate alla missione della famiglia nel mondo di oggi. Era suo obiettivo invitare tutti a fare il possibile per assicurare che i diritti della famiglia siano protetti e che l'istituzione della famiglia sia rafforzata per il bene dell'intero genere umano, oggi e nel futuro. Da parte mia sono lieto di richiamarla ora e ripresentarla alla considerazione di tutti.

Sono passati pure 20 anni dall'ultima Risoluzione dell'AG dell'OSA sul tema della famiglia, in quello che era stato dichiarato Año Interamericano de la Familia (la AG/RES. 678 (XIII-0/83), del 18 novembre 1983).

L'OSA ha sempre difeso la famiglia quale cellula basilare della società, e continua a credere in essa, nonostante le difficoltà che sperimenta. Permettetemi ora di esprimere il mio apprezzamento per l'iniziativa del Costa Rica che quest'anno ha proposto una nuova Risoluzione sulla famiglia per aggiornare e completare quella di 20 anni fa. All'Art. 1 del nuovo progetto si legge: "Ogni essere umano, e specialmente ogni bambino e bambina, ha diritto ad una famiglia e alla stabilità dell'istituto familiare". È dovere quindi dello Stato preoccuparsi della stabilità dell'istituto familiare, anche attraverso una legislazione che favorisca le famiglie, e non le penalizzi. La Santa Sede non si stancherà mai di ripetere che non si possono equiparare alla famiglia, concedendo loro i medesimi diritti, altre forme di unione che non hanno la stessa sacra finalità e l'altissimo compito di continuare la specie umana ed educare i figli, offrendo loro il calore, la protezione e le opportunità materiali e spirituali di cui hanno bisogno e diritto per crescere.

Non mi resta, pertanto, che esprimere a tutti i partecipanti a codesta Assemblea Generale gli auguri di un proficuo e sereno lavoro, mentre sono lieto di rinnovarle, Signora Ministro, i sensi della mia più alta e distinta considerazione,

ANGELO Card. SODANO
Segretario di Stato

Dal Vaticano, 7 giugno 2003


*L'Osservatore Romano 11.6.2003 p.6.

 

 

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