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ORDINAZIONE EPISCOPALE A MONS. RENATO BOCCARDO
SEGRETARIO DEL PONTIFICIO CONSIGLIO DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI

OMELIA DEL CARDINALE ANGELO SODANO

Sabato 24 gennaio 2004

 

Sono passati più di 26 anni da quel 25 giugno del 1977, allorquando il giovane Renato Boccardo veniva ordinato sacerdote nella sua bella chiesa parrocchiale di S. Ambrogio. Il compianto Vescovo di Susa, Mons. Giuseppe Garneri, di venerata memoria, gli imponeva le mani, invocando su di lui i doni dello Spirito Santo ed egli diventava ministro del Signore.

Oggi altri Vescovi gli imporranno nuovamente le mani, implorando per lui nuovi doni dello Spirito Santo ed egli inizierà così a vivere il suo sacerdozio in un gradino più alto, qual è quello dell'Episcopato.

1. I doni dello Spirito

Ancora una volta, con la generosità di sempre, egli è pronto a dire di sì alla voce del Signore che lo chiama ad un servizio più impegnativo, qual è quello di essere Vescovo nel mondo di oggi, lavorando in particolare nella realtà delle comunicazioni sociali, per portarvi la luce del Vangelo di Cristo ed il fuoco del suo amore.

Non è facile oggi tale missione, ma anche per il nuovo Vescovo valgono le parole rivolte dal Signore al profeta Geremia e che abbiamo ascoltato nella prima lettura: "Prima di formarti nel grembo materno ti conoscevo, prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato, ti ho stabilito profeta delle nazioni ... Va da coloro a cui ti manderò ed annuncia ciò che io ti ordinerò ... io sono con te per proteggerti" (Ger 1, 5-8).

Con l'imposizione delle mie mani, come di quelle dei Vescovi presenti, una nuova grazia scenderà su Don Renato, affinché possa compiere adeguatamente la sua missione. La seconda lettura ci ha fatto meditare sul monito rivolto dall'Apostolo Paolo al suo discepolo Timoteo: "Ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te per l'imposizione delle mie mani. Dio, infatti, non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di amore e di saggezza" (1 Tim 1, 6-7).

2. Uno sguardo al passato

Con questa forza che viene dall'alto il nuovo Vescovo potrà iniziare sereno il suo nuovo servizio ecclesiale, seguendo le orme di tanti Successori degli Apostoli, che in duemila anni di storia hanno lavorato per la diffusione del Regno di Dio.

Proprio oggi la Chiesa festeggia uno di questi grandi Pastori della Chiesa, s. Francesco di Sales, Vescovo di Ginevra. In più di venti anni di episcopato, dal 1602 al 1622, egli si consacrò totalmente all'annuncio del Vangelo di Cristo, servendosi di scritti, conferenze, opuscoli vari, redatti in stile agile e spigliato, sì da meritare di essere proclamato Patrono dei giornalisti cattolici dal Papa Pio XI, con lettera apostolica del 26 gennaio 1923.

Il nostro Don Renato potrà poi ispirarsi anche allo zelo infaticabile di un grande Vescovo della sua terra, Mons. Edoardo Giuseppe Rosaz, beatificato da Papa Giovanni Paolo II nella stessa diocesi segusina il 14 luglio 1991. Per 24 anni, dal 1879 al 1903, Mons. Rosaz rappresentò, di fronte ai suoi fedeli, l'immagine di un Pastore buono e fedele, pronto a comprendere i segni dei tempi ed a servirsi di ogni mezzo fornitogli dalla Provvidenza divina per far conoscere ed amare Cristo e la sua Chiesa. È noto, ad esempio, che egli promosse a Susa anche la stampa cattolica, fondando, nel 1897, il settimanale cattolico diocesano Il Rocciamelone.

Mons. Rosaz rimane ancor oggi l'esempio di un Vescovo ideale, che, nell'apostolato esteriore brilla per uno zelo infaticabile, e che poi alimenta la sua vita interiore con uno spirito profondo di preghiera e di sacrificio. La sua austerità di vita è rimasta poi memorabile fino ad oggi.

Come è noto, da Bardonecchia si inerpica verso la Francia la nota Valle Stretta. Possiamo davvero dire che Mons. Rosaz si inoltrò per tutta la vita in un'altra valle stretta, quella propostaci da Gesù nel suo Vangelo.

3. Uno sguardo al futuro

All'inizio della sua missione, il nuovo Vescovo potrà così far tesoro degli esempi lasciatici da questi grandi Vescovi del passato ed impostare il suo lavoro, secondo le esigenze dei tempi moderni. Egli si ispirerà così anche al metodo consigliatoci dal Signore con la nota parabola del padrone di casa che, a suo tempo, sa trarre dal suo tesoro cose nuove e cose vecchie, "qui profert de thesauro suo nova et vetera" (Mi 13, 52).

Per la missione futura, Mons. Boccardo potrà poi avere come guida la recente Esortazione del Papa Giovanni Paolo II, Pastores gregis, del 16 ottobre scorso. È un documento magistrale, frutto della decima assemblea ordinaria del Sinodo dei Vescovi, svoltasi nell'ottobre del 2001 sul tema "Il Vescovo servitore del Vangelo di Gesù Cristo per la speranza del mondo".

Lì il nuovo Vescovo troverà l'ispirazione sia per l'esercizio della sua triplice missione, la predicazione, la santificazione ed il governo pastorale del popolo di Dio; sia per la sua vita spirituale. Lì pure troverà, nell'ultimo capitolo, preziose indicazioni sul ministero del Vescovo di fronte alle sfide che oggi il mondo rivolge alla Chiesa, all'inizio del terzo millennio cristiano.

4. Conclusione

Caro Don Renato, questi sono i pensieri che mi sono sgorgati dal cuore, invocando su di te i doni dello Spirito Santo e l'intercessione di Maria Santissima e di tutti i Santi del cielo. In quest'ora importante della tua vita ti è vicino il Santo Padre, che ti benedice di cuore. Ti sono accanto tanti Confratelli della Curia Romana e tanti amici della cara diocesi di Susa, guidati dal Vescovo diocesano, Mons. Badini Confalonieri. A nome di tutti i presenti, formulo per te l'augurio di un fecondo ministero pastorale, al servizio della Santa Chiesa di Cristo. Amen.

      

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