The Holy See
back up
Search
riga

SANTA MESSA NELLA PARROCCHIA ROMANA
DI SANT'ANTONIO A PIAZZA ASTI AFFIDATA AI PADRI ROGAZIONISTI
AD UNA SETTIMANA DALLA CANONIZZAZIONE DEL LORO FONDATORE

OMELIA DELL'ARCIVESCOVO LEONARDO SANDRI

Solennità dell'Ascensione del Signore
Domenica, 23 maggio 2004
 

 

Carissimi Padri Rogazionisti del Cuore di Gesù,
Carissime Suore Figlie del Divino Zelo,
Fratelli e Sorelle nel Signore!

1. L'eco della solenne liturgia presieduta dal Santo Padre domenica scorsa in Piazza San Pietro e dell'Udienza speciale del giorno successivo è ancora forte ad una settimana esatta dalla Canonizzazione di Padre Annibale Maria Di Francia. A distanza di otto giorni riviviamo insieme la gioia e l'emozione di quel momento così importante, non soltanto per la vostra Famiglia religiosa, ma anche per la Chiesa intera. Padre Annibale Maria Di Francia è proposto alla venerazione dei fedeli come maestro da ascoltare, come esempio da imitare e come potente intercessore da invocare, specialmente nella preghiera per le vocazioni e nella pastorale vocazionale, nell'evangelizzazione dei poveri e nella testimonianza di carità verso gli emarginati e gli ultimi nella società.

In questo clima di gioia e di festa, sono lieto di celebrare insieme con tutti voi questa Eucaristia di lode e di ringraziamento al Signore per la santità del Fondatore del "Rogate" e per i tanti frutti di bene spirituale e materiale che questa sua opera ha portato, vero dono per la Chiesa e per la società civile. Rivolgo un cordiale saluto al Rev.mo Padre Giorgio Nalin, Superiore Generale, e lo ringrazio per il cortese invito che mi ha rivolto. Insieme con lui, saluto i Padri Rogazionisti, le Suore Figlie del Divino Zelo e tutti voi qui presenti, che appartenete alla grande Famiglia spirituale del "Rogate". Questa luminosa e festosa celebrazione nell'ottava della Canonizzazione del Fondatore è davvero una grande "festa di famiglia", che vede raccolti attorno all'Altare del Signore per celebrare l'"Eucaristia", quanti si ispirano agli esempi e agli insegnamenti di sant'Annibale Maria Di Francia, "vero padre degli orfani e dei poveri (Colletta della Messa propria) ed indicato da Giovanni Paolo II come un "autentico anticipatore e zelante maestro della moderna pastorale vocazionale" (L'Osservatore Romano, 8-9 ottobre 1990, p. 6).

2. Proprio la Solennità dell'Ascensione, che oggi celebriamo, ci riporta al carisma specifico donato da Dio a Padre Annibale Maria Di Francia. Infatti, nel momento in cui si appresta a portare a pieno compimento la sua vicenda storica ed a lasciare il mondo per fare definitivamente ritorno al Padre, Gesù trasmette agli Apostoli la sua stessa missione salvifica, affinché attraverso di loro possa proseguire lungo la storia e raggiungere l'intera umanità di tutti i tempi e di tutti i luoghi.

Questo comando di Gesù è risuonato ancora una volta in questa nostra assemblea, attraverso le parole degli Atti degli Apostoli. Poco prima di salire al cielo, egli si rivolge ai suoi Apostoli, dicendo loro: "Mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra" (At 1, 8). È stessa la stessa missione di portare l'annuncio del Vangelo della salvezza "a tutte le genti" che troviamo anche nel racconto evangelico che abbiamo appena ascoltato (cfr Lc 24, 47- 49).

Con l'Ascensione si conclude, dunque, la fase storica della missione terrena di Gesù ed inizia il tempo della Chiesa. In realtà Gesù rimane misteriosamente presente in mezzo ai suoi discepoli, non più attraverso il suo corpo materiale, ma mediante il dono dello Spirito Santo. Egli continua ad essere presente nella Chiesa e nel mondo attraverso la proclamazione della Parola del Vangelo, nella celebrazione dei Sacramenti, specialmente nel Sacerdozio e nell'Eucaristia, nell'ascolto dei segni dei tempi, nei poveri e nei bisognosi, nei testimoni della carità e in tante altre forme, nelle quali si concretizza la salvezza da lui portata una volta per tutte alla Chiesa e al mondo. A tale proposito, risultano quanto mai illuminanti le parole del Santo Padre nell'Enciclica Ecclesia de Eucharistia "Contemplare Cristo implica saperlo riconoscere dovunque Egli si manifesti, nelle sue molteplici presenze, ma soprattutto nel Sacramento vivo del suo corpo e dei suo sangue. La Chiesa vive del Cristo eucaristico, da Lui è nutrita, da Lui è illuminata" (n. 6).

3. Tuttavia, tutto ciò rimarrebbe fondamentalmente inefficace se venissero a mancare coloro che in prima persona accolgono la chiamata di Cristo a proseguire la sua missione salvifica, divenendo i pastori del popolo di Dio. Ai sacerdoti è affidato innanzitutto il compito di essere gli annunciatori della Parola del Vangelo, di compiere il Sacrificio eucaristico in persona di Cristo e di prendersi cura del suo gregge. Qualsiasi estensione avrà storicamente il tempo che va dall'Ascensione di Gesù al suo ritorno glorioso al momento della Parusia e del giudizio finale, questo periodo è caratterizzato dal lavoro generoso e fedele degli operai del Vangelo, ai quali è affidato il compito di portare il dono della salvezza e della redenzione all'umanità assetata di Dio.

Dell'importanza e della vastità di questa missione affidata da Gesù ai suoi discepoli fu profondamente consapevole Padre Annibale Di Francia. Egli percepì la chiamata ad impegnarsi in prima persona per il bene spirituale, culturale e materiale dei propri fratelli, con una vocazione da lui stesso definita "improvvisa, irresistibile, sicurissima" (Compendium in causa canonizationis, Roma 2004, p. 5). L'esperienza pastorale da lui vissuta nel degradato Quartiere Avignone di Messina lo porta a spendere tutte le sue energie fisiche e spirituali, come pure le sue innate capacità intellettuali e organizzative, per il riscatto morale e materiale dei suoi poveri. Dalla fantasia della sua grande carità scaturì col trascorre del tempo una straordinaria ricchezza di iniziative, per rispondere ai bisogni dei poveri e degli emarginati nella società del suo tempo, come pure per diffondere lo spirito del "Rogate":  dagli orfanotrofi alle scuole professionali, dalla tipografia alle pubblicazioni periodiche, dai numerosissimi scritti alla fondazione di associazioni con lo scopo specifico di sensibilizzare le Chiese locali a vivere la preghiera per le vocazioni e l'impegno per la carità.

4. Da questa profonda e coinvolgente esperienza apostolica delle folle stanche e affamate della Parola del Vangelo e dell'amore di Dio, sorge in Padre Annibale la sua intuizione più profonda e originale. L'impegno apostolico personale deve essere completato dalla preghiera "universale e incessante" affinché il Signore mandi numerosi operai per la messe evangelica. In questo modo egli condivideva gli stessi sentimenti di Gesù, il quale, "vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore" (Mt 9, 36). Così Padre Annibale descrive in una famosa pagina autobiografica gli inizi della Famiglia religiosa da lui fondata: "Che cosa sono questi pochi orfani che si salvano, e questi pochi poveri che si evangelizzano, dinnanzi a milioni che se ne perdono e che giacciono abbandonati come gregge senza pastore?". E prosegue: "Consideravo la limitatezza delle mie forze, e la piccolissima cerchia della mia capacità, e cercavo un'uscita, e la trovavo ampia, immensa, in quelle adorabili parole di Gesù: "Rogate ergo Dominum messis, ut mittat operarios in messem suam"". Poi conclude questa sua riflessione così: "Allora mi pareva di aver trovato il segreto di tutte le opere buone e la salvezza di tutte le anime" (cfr Il profumo del pane, a cura di Leonardo Sapienza, Ferrara 2004, pp. 77-78).

È interessante sottolineare il fatto che, per Padre Annibale, non si tratta semplicemente di seguire un "consiglio" dato da Gesù, ma di ubbidire ad un preciso comando evangelico: pregare il Signore perché ci sia sempre abbondanza di operai nel grande campo di Dio. È questa la prima missione apostolica, un impegno fondamentale che rimane alla portata di tutti e che mantiene intatta ancora oggi tutta la sua urgenza e attualità. Lo ha ricordato lo stesso Sommo Pontefice Giovanni Paolo II domenica scorsa, durante l'omelia pronunciata nella Santa Messa di Canonizzazione: "Da questa provvidenziale intuizione è sorto nella Chiesa un grande movimento di preghiera per le vocazioni. Auspico di cuore che l'esempio di Padre Annibale Maria Di Francia guidi e sostenga anche in questo nostro tempo tale azione pastorale" (L'Osservatore Romano, 17-18 maggio 2004, p. 8).

Ancora oggi rimane quanto mai necessaria ed urgente la preghiera e l'impegno per le vocazioni al Sacerdozio e alla vita di speciale consacrazione nella Chiesa. C'è bisogno di persone che si dedichino in modo specifico e a tempo pieno alla pastorale vocazionale, opportunamente rinnovata nei metodi e nel linguaggio, per renderla più aderente alla sensibilità dei nostri giovani, mantenendola tuttavia saldamente e chiaramente ancorata al suo obiettivo di fondo, indicato in modo splendido ed efficace da Padre Annibale: far "innamorare di Gesù Cristo".

5. Dunque la figura e il carisma del vostro santo Fondatore si manifestano come veramente profetici, poiché la sua intuizione del "Rogate" ha precorso i tempo ed aperto la strada alla attuale pastorale vocazionale. Guardando a Padre Annibale, comprendiamo più profondamente anche le parole del Papa contenute in un altro passo della citata Enciclica sull'Eucaristia:  "Dalla centralità dell'Eucaristia nella vita, e nel ministero dei sacerdoti deriva anche la sua centralità nella pastorale a favore delle vocazioni sacerdotali.

Innanzitutto perché la supplica per le vocazioni vi trova il luogo di massima unione alla preghiera di Cristo. sommo ed eterno Sacerdote; ma anche perché la solerte cura del ministero eucaristico da parte dei sacerdoti, congiunta alla promozione della partecipazione consapevole, attiva e fruttuosa dei fedeli all'Eucaristia costituisce un efficace esempio e uno stimolo alla risposta generosa dei giovani all'appello di Dio" (n. 31).

Ringraziamo dunque il Signore che in sant'Annibale Maria Di Francia ci ha dato un padre, un modello e un potente intercessore. Egli continua ad incoraggiare e a sostenere la nostra preghiera e la nostra azione pastorale, affinché anche nel nostro tempo molti uomini e donne percepiscano nel loro intimo la voce del Signore che chiama e si consacrino totalmente a servizio del Vangelo, dell'avvento del Regno e della salvezza dei fratelli. Sant'Annibale Maria Di Francia prega per noi, Amen!

 

top